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SECONDA PARTE

All’inizio del nuovo millenio Pavia si evidenza per la sua scuola di arti liberali. Essa compie studi sugli Editti longobardi e il Capitulare italicum. Li studi sono compiuti su una raccolta ordianata cronoloicamene nota come Liber Papiensis. In seguito il complesso normativo e riorganizzato sistematicamente a imitazione del codice di Giustiniano, cioè lo si distribuisce per materie in titoli e ititoli in tre libri, e prese il nome di Lex Lombarda. Il capolavoro della scuola pavese è pero l’Expositio ad librum papiensem: commento analitico del Liber papiensis. Da quest’epoca emerge un certo interesse per il diritto romano, utilizzato come diritto sussidiario. A Bologna si sviluppa una scuola di diritto romano, Irnerio è il primo a fondare una scuola. Quando gli studenti arrivano a Bologna per sentire Irnerio, lo fanno perché c’è libertà, nessuno aveva detto che quella era l’università, esisteva.per l'Università di Bologna, la sua nascita è stata spontanea e indipendente. Questo conferisce una grande forza ai maestri bolognesi perché tutto il patrimonio scientifico creato a Bologna è frutto della libertà e della volontà di cultura, e non di un'operazione politica. Questo conferisce alla scuola un'importante credibilità. Poiché i docenti bolognesi agiscono liberamente, senza alcuna imposizione, ma per puro interesse scientifico, le conclusioni a cui giungono non sono di parte, né per accontentare l'imperatore, il papa o altri, ma sono conclusioni scientifiche che vanno oltre l'interesse materiale. L'Università di Bologna si contrappone a quella di Parigi perché quest'ultima è stata fondata su iniziativa pontificia, voluta dal papa per creare una scuola per chierici dove si insegnasse teologia e filosofia, mentre a Bologna la scuola è nata spontaneamente e si è sviluppata in modo indipendente.Bologna svolge il suo lavoro in piena libertà, la scuola di Parigi è condizionata, non si può insegnare quello che si vuole, ma quello che vuole e come vuole il pontefice, una volta che i maestri parigini scelgono di insegnare Aristotele il pontefice dice e di no. Questo lo si ritrova in una vicende che trova coinvolti i primi maestri bolognesi che mostra il funzionamento della scuola. La scuola nasce spontaneamente, gli studenti iniziano ad andare a casa di Irnerio, perché non vi è una sede vera e propria della scuola, i vari studenti che si raccolgono ogni anno nella sua casa formano una societas studenti, l'insieme di tutti questi studenti si chiama universitas, che vuol dire collettività degli studenti, solo quando il potere politico nei secoli successivi prende il controllo dell'insegnamento esautorerà il potere degli studenti, istituzionalizzerà il termine facendolo diventare per come noi oggi lo.convertirli in denaro a Bologna. Inoltre, gli studenti dovevano affrontare un altro problema: la lingua. A Bologna si parlava latino, ma gli studenti provenienti da diverse parti d'Europa parlavano lingue diverse. Quindi, dovevano imparare il latino per poter seguire le lezioni e comunicare con gli altri studenti e i professori. Nonostante tutte queste difficoltà, l'insegnamento diretto di Irnerio era molto apprezzato dagli studenti. Egli utilizzava un metodo di insegnamento basato sulla lettura e commento dei testi giuridici, incoraggiando gli studenti a partecipare attivamente alle lezioni e a discutere tra loro. Questo approccio innovativo ha contribuito a rendere l'Università di Bologna un centro di eccellenza per gli studi giuridici. L'insegnamento diretto di Irnerio ha avuto un impatto duraturo sulla formazione giuridica in Europa. La sua scuola ha formato molti giuristi di successo, che hanno diffuso il metodo di insegnamento di Irnerio in altre università europee. Grazie a questo, l'insegnamento diretto è diventato uno dei pilastri dell'istruzione giuridica in tutto il continente. In conclusione, l'insegnamento diretto di Irnerio ha rappresentato una svolta nella storia dell'istruzione giuridica. Nonostante le difficoltà incontrate dagli studenti, questo metodo di insegnamento ha contribuito a formare una nuova generazione di giuristi e ha avuto un impatto duraturo sulla formazione giuridica in Europa.arrivati sul posto rivenderli per sopravvivere, i verbali testimoniano di due studenti derubati di due candelabri. Ma i problemi non finiscono con il viaggio ma ci sono anche arrivati a Bologna, perché all'inizio l'insegnamento di Irnerio era visto come una cosa anomala, all'inizio i cittadini erano infastiditi ed irritati da tutto questo, da tutti questi studenti che fanno schiamazzi, che fanno danni non sono facilmente tollerati, fino a quando non si accorgono che questi portavano ricchezza perché dovevano dormire da qualche parte, mangiare, hanno bisogno di libri, quindi botteghe di amanuensi che alla fine del loro soggiorno li forniscano di libri. Il problema sta che in quella confusione c'era qualche studente che non si comportava bene e capitava anche che questi studenti se ne andasse senza pagare i conti, o commettesse qualche reato e scappasse per non essere punito allora si faceva riferimento ad istituto feudale che è la rappresaglia, se.

per esempio uno studente spagnolo non aveva pagato un anno di affitto ed era scappato, ci si rivolgeva al giudice chiedendo che uno studente qualsiasi spagnolo fosse acciuffato affinché ripagasse quello che l'altro non aveva pagato. In questo modo gli studenti erano in difficoltà, perché andare a seguire le lezioni di Irnerio poteva costare caro. La cosa durò fino a quando Federico Barbarossa scese in Italia. Le città come Bologna mettono in crisi la sua politica, secondo la logica imperiale solo l'imperatore può fare norme, battere moneta, amministrare la giustizia, ma i comuni si arrogano questi diritti, allora lui vuole porre un freno a tutto questo, il suo desiderio è quello di procedere in modo militare mettendo ferro e fuoco i comuni italiani. Nel 1158 a Roncaglia convoca i rappresentanti di tutti i comuni che non vogliono seguire la volontà imperiale, l'imperatore sceglie di chiamare i giuristi.

bolognesi, vuole che l'impostazione per cui tutti i diritti spettano all'imperatore, non sia riferita dai magistrati dell'imperatore che sostengono la politica imperiale, ma che glielo dicano i giuristi bolognesi, perché hanno credibilità, perché sono liberi da qualsiasi imposizione dell'imperatore. I glossatori dicono che tutti i diritti spettano all'imperatore, a quel punto l'imperatore si sdebita nei loro confronti, crea costituzione imperiale che dalla prima parola che vi era contenuta si chiama Habbiga, su vi sono scritte due cose fondamentali:
  1. Gli studenti bolognesi hanno un salvacondotto imperiale generale, coloro che si recano a studiare a Bologna e fanno ritorno godono della protezione imperiale su tutti i territori, quindi non devono pagare dazi, pedaggi, a nessun feudatario e che sono protetti per volontà dell'imperatore, quindi gli studenti possono arrivare a Bologna sicuri e senza sprecare gran parte delle

loro finanze durante il viaggio. La giurisdizione di questi studenti non deve spettare alle magistrature ordinarie che utilizzano la rappresaglia mettendo in crisi la scuola bolognese, ma i giudici naturali degli studenti bolognesi sono i loro maestri, perché chiaramente il maestro giudicando lo studente cercherà di moderare i crimini e non metterà a repentaglio l'esistenza della scuola stessa. L'imperatore fa tutto questo perché si accorge che la scuola di Bologna anche se non è stata creata dal lui, l'insegnamento del diritto romano fatto a Bologna è essenziale per l'impero, non proteggere la scuola vuol dire creare un danno per l'impero, il diritto romano è la base di tutti i diritti imperiali, l'imperatore non può condizionare le scelte dei maestri bolognesi perché essi rivendicano la loro qualità di scienziati autonomi, ma può almeno proteggerli. La scuola fondata da Irnerio

Prende il nome di scuola dei glossatori. La didattica bolognese era disciplinata, secondo alcuni glossatori su tre fasi fondamentali: legere, lecta intelligere, intellectamemoria comandare: leggere, capire le cose lette ed imparare a memoria le cose capite.

Legere, la glossa consente la lettura del testo, dalla glossa si arriva ai simili ed i contraria. Dal legere si passava al lecta intelligere cioè la comprensione del testo. Tutta l'attenzione dei giuristi del tempo si rivolge al Digesto, l'unica vera fonte romana a cui era stata attribuita auctoritas. Giustiniano era l'imperatore e come tale scelto da Dio per guidare gli uomini verso la salvezza, e vuol dire che quando fa qualcosa non lo fa per interessi personali, ma perché mosso dalla volontà di Dio, l'insieme delle norme fatte da lui quindi deve essere per forza un insieme armonico. Qualsiasi testo ha quindi autorità legislativa senza eccezioni, ogni frammento è legge perfetta.

questocondiziona tutto il loro modo di vedere il diritto romano. Per loro ogni singola norma non è un entità a sé ma è un frammento di un corpo più ampio, perfettamente coerente con tutto il resto. Del modo in cui è stato fatto il corpus non sanno nulla. L'alto medioevo aveva conosciusti molto poco del diritto romano, il digesto era assente nella realtà altomedioevale, sono stati probabilmente dei chierici che riscoprono alcuni frammenti e pi per intero il digesto, che arriva sul tavolo di Irnerio. Il digesto era di 50 libri, un'opera molto voluminosa, quindi anche dopo la sua riscoperta ci vuole molto tempo perché qualcuno si metta a copiare la fonte da cui i chierici avevano tratto le prime citazioni e le metta a disposizione della scuola bolognese. Infatti proprio per questo il digesto non arriva tutto insieme, interamente ad Irnerio ma in mano solo i primi libri, ed a distanza di tempo arrivano gli ultimi, lui distingue quindi due parti in

digestumvecius e digestum novum. gli mancano il libri centrali, quindi il digesto non è ancora completo, laparte centrale prenderà il nome di digestum infortiatum, che non è una definizione latina, ma gergaledi cui non si conosce il signficato esatto, sono state avanzate delle teorie nessuna credibile, una diceche quando irnerio vide i libri centrali del digesto abbia esclamato “Ecce ius nostrum inforviatumeste” ecco che finalmente il nostro diritto è stato rinforzato, rinsaldata dalla presenza della totalità deilibri.Qualcuno dice invece che inforviatum significhi carcerato, perché come la parte centrale del digestosembra sia messo in carcere tra il vecium ed il novum, confinata in mezzo per questo i libri centralihanno preso il nome di inforviatum.Giustiniano aveva diviso l’opera in 50 libri, Irnerio invece sistema il testo sulla base delle fasi in cui èstato riscoperto in tre parti, tre libri, vecium, inforviatum,

o antichità come un insieme di leggi imperiali. Tuttavia, è solo con la compilazione giustinianea che il codex diventa un vero e proprio corpo di leggi. Il codex giustinianeo è diviso in 12 libri, ognuno dei quali tratta una specifica area del diritto romano. I primi tre libri sono chiamati "Institutiones" e contengono una introduzione generale al diritto romano. Il quarto libro è il "Codex", che raccoglie le leggi imperiali promulgate fino a quel momento. I successivi libri, dal quinto al dodicesimo, sono chiamati "Digesta" e contengono una raccolta di giurisprudenza e commenti di giuristi romani. Infine, c'è il tredicesimo libro chiamato "Novellae Constitutiones", che raccoglie le nuove leggi promulgate da Giustiniano dopo la compilazione del codex.
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Publisher
A.A. 2011-2012
42 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto italiano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Petronio Ugo.