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Il Digesto, il Codex e il Volumen Parvum

Sarebbe a dire che con questa parte abbiamo rafforzato la conoscenza del Digesto, in quanto studiata per ultima.

Il Digesto Novum comprende i libri da 39 a 50.

Nel medioevo con Codice si intendono i primi 9 libri, sui 12 promulgati da Giustiniano. I libri da 1 a 9 del Codex.

Il Volumen Parvum non è solo quello che raccoglie le parti minori anche come esistenza testuale dell'opera giustinianea. In realtà è anche un'apertura verso il mondo medievale: è qui che finiscono per entrare quelle costituzioni (atti) degli imperatori medievali che vengono equiparati alle norme giustinianee.

È vero che questa apertura c'è nel Volumen Parvum, ma c'è anche nel Codice, attraverso le autentiche (= aggiunte di estratti delle novelle inseriti nel Codice, al seguito della costituzione che aggiornavano). Quando una novella giustinianea interveniva su una materia già regolata dal Codice, per fare in modo che chi leggesse il Codice sapesse anche l'aggiornamento.

Inseriva queste parti delle nuove leggi (= novelle). Le leggi nuove sono costituzioni imperiali nuove. Se la novella è la nuova costituzione di Giustiniano, lo è anche di qualsiasi imperatore medievale: questo non significa che qualsiasi costituzione viene inserita nel Corpus Iuris, ma ce ne sono alcune che ne hanno l'onore. Vengono inserite nel codice come Autenticae, subito dopo la norma del codice che viene innovata da queste nuove leggi. Quando si parlava del giuramento confirmatorio, si dice che Federico Barbarossa avesse fatto una legge che sembrava dar ragione a Martino, poi ci sono state delle riletture che fanno venir meno la certezza di questa legge. Già nel codice c'è un'apertura nel mondo contemporaneo, ma queste aperture si ritrovano ancora di più nel Volumen Parvum. Vengono inserite le Istituzioni ed i Tres Libri, oltre alle Novelle. Le novelle sono divise in 9 parti, dette collationes. La decima collatio non ha nulla a che vedere con

Giustiniano: si tratta di un'opera che riguarda il diritto feudale. Il feudo non esisteva all'epoca di Giustiniano: non è compreso in nessun modo il diritto feudale nella compilazione giustinianea originale. Che ci sta a fare questa raccolta di diritto feudale nel Corpus Iuris? Intorno al feudo si costituisce un diritto, per lo più consuetudinario. Il motivo effettivo che ha portato all'inserimento nel Corpus Iuris è un altro. La svolta nel diritto feudale si è avuta con l'ereditarietà dei feudi:
  1. Capitolare di Quiertzy
  2. Edictum de beneficiis.
Finisce per concedere l'ereditarietà a tutti ed è l'elemento costitutivo del feudo lombardo, che si basa sul beneficium (elemento patrimoniale). Il feudo franco continua ad avere l'elemento di forza in quello personale. L'elemento patrimoniale è così forte che il vassallo ha un potere così forte che sembrerà essere quasi il.

proprietario. È una costituzione in materia feudale medievale.

Le costituzioni importanti degli imperatori medievali sono novelle: in questo modo, si possono inserire i Libri feudorum (del feudo lombardo - italiano) all'interno del Corpus Iuris.

I rapporti feudali non potevano essere semplicemente giudicati estraendoli dalle norme del diritto feudale: con il tempo, quando i giuristi cominciano a non studiare solo il diritto romano ma tutto quello che gli può servire, che venga studiato anche il diritto feudale è importante per la formazione del giurista.

I Libri Feudorum dovevano essere studiati al pari degli altri testi giuridici: inserendoli nel Corpus Iuris si poteva fare uno studio delle glosse dei liberi anzidetti così come si faceva lo studio delle altre parti.

All'interno del Volumen Parvum viene inserita la pace di Costanza (1183), perché è considerata dai comuni la loro "carta costituzionale" (= il fondamento).

Delle loro libertà;) e perché i giuristi, che sono giuristi dei comuni, hanno interesse a che sia messa nero su bianco anche l'interpretazione di questo testo. Restava altrimenti in dubbio se fosse un privilegio dell'imperatore revocabile ovvero se non potesse essere più revocato. Dalla pace di Costanza traggono la legittimazione a fare le proprie leggi. Sono contenute anche altre costituzioni importanti di imperatori medievali: quando Federico II viene incoronato imperatore, per fare contento il Papa, promulga una costituzione che le sue cancellerie e quelle papali avevano scritto insieme: è una specie di traduzione come norma imperiale di un recente concilio, le cui norme vengono assunte anche dall'imperatore. Prende il nome di costitutio ... beati Pietri. Non la studierà quasi nessuno, ma è considerata una norma fondamentale. Dopo la prima fase, in cui i giuristi della scuola di Irnerio hanno una certa ortodossia nei confronti

della compilazione giustinianea, per cui non considerano nient'altro, questa fase inizia ad essere superata ed i giuristi guardano alla realtà della loro vita contemporanea. Si preoccupano di adattare il diritto giustinianeo ai loro tempi e di costruire una logica giuridica fondata sul CIC, che però, in quanto logica, si presta ad essere utilizzata anche per leggere diritti diversi da quello giustinianeo. Il modo di ragionare fondato sul diritto giustinianeo, può essere applicato anche ad altri diritti. Diritti o istituti nuovi vengono sussunti dentro il diritto romano: c'è una specie di espansione del diritto romano, che resta fedele a se stesso nella coerenza e logicità degli argomenti, ma ha dei contenuti nuovi, che non erano contenuti nella compilazione giustinianea. Può riguardare diritti nuovi ovvero istituti nuovi, che sono nella vita di tutti. Non restano tutti diritti separati (civilisti solo civile ecc): il diritto.giustinianeodiventa l'arma per leggere tutta la restante realtà giuridica e tutti gli altri diritti, per farla rientrare nel diritto romano. Il diritto romano non si chiamerà più diritto romano, ma diritto comune. Le scuole minori Nel descrivere la scuola civilistica, quella di Irnerio, abbiamo detto che lui, pur essendo un giurista pratico fa una scelta avulsa dalla pratica: si dedica completamente all'esegesi di un diritto che era stato creato secoli e secoli prima. Chiudersi solamente nel diritto romano davanti all'avanzare di nuovi diritti, è una posizione retrograda sotto il profilo della considerazione che il diritto deve considerare la società esistente. Lo studio di Bologna è molto teorico, che si basa su uno studio capillare della compilazione giustinianea. Si vuole formare un giurista di rango elevato. Man mano che si diffonde l'uso del diritto, nascono anche altre "università" (= scuole). Vengonodefinite minori solo perché rapportate a Bologna. In realtà si tratta di scuole molto importanti, in cui si sviluppano metodi nuovi ed alternativi, che verranno assorbiti anche dalla scuola di Bologna. Si tratta di scuole minori di glossatori (non facciamo riferimento a tutte le scuole che esistono). Possono essere: 1. Canonistiche: erano state completamente ignorate dalla storiografia. A partire dal primo storico del diritto che se ne occupa, si è scoperto che queste scuole portavano avanti un'interpretazione innovativa e brillante, basata su una conoscenza approfondita dei testi giuridici, ma con prospettive diverse rispetto a quelle di Bologna. 2. Civilistiche. Nascono dalla metà del XII secolo alla metà del XIII. Si distribuiscono tra il nord Italia ed il sud della Francia, che ha dei rapporti stretti con l'Italia: si studia il diritto giustinianeo nonostante la Francia fosse terra di diritto teodosiano. Il diritto giustinianeo vi arriva non.

Perché debba essere diritto vigente, ma perché interessa nei fatti la società.

  1. Montpellier
  2. Piacenza
  3. Mantova
  4. Modena

Le caratteristiche comuni di queste scuole sono:

  1. Influenza di arti liberali

Queste università si sviluppano a partire dall'insegnamento superiore: nel medioevo era costituito dalle arti liberali del trivium e del quadrivium. Grammatica, dialettica e retorica le influenzano molto. A Bologna, in questa ostentazione di filosofia che considera il diritto romano come unico diritto, queste arti venivano ripudiate: nelle opere si vede benissimo che le scuole minori sono impostate sulla retorica e tecnica letteraria, che i bolognesi dicono essere sintomi di mancanza di tecnica.

  1. Si sviluppano nei comuni dell'Italia centro - settentrionale: formeranno il ceto professionale di giuristi e tutti coloro che si faranno carico di uffici pubblici (la classe dirigente locale).

Allora, se sorge un'università, è chiaro che

deve formare prima di tutto gli studenti della città stessa. Andare a Bologna voleva dire avere certe possibilità economiche. Le diverse sedi universitarie devono formare i giuristi pratici della zona, che dovranno applicare sul serio i diritti. Ha bisogno di un tipo di insegnamento che lo formi in modo da essere abile nell'esercitare la professione giuridica. Questo significa che ci si interessa di diritti diversi dal diritto romano ed al funzionamento delle corti di giustizia. Soprattutto comporta la necessità di una riforma didattica: l'insegnamento bolognese non va più bene (= è troppo teorico e mnemonico). L'obiettivo delle scuole minori è quello di formare degli studenti che abbiano le competenze per poter fare ragionamenti giuridici e per esercitare quello che hanno imparato. 3. Il famoso metodo dialettico non sarà inteso solo nel senso di vedere le contraddizioni del CIC e risolverle, ma conoscere tutti i passi e sapere

quelli che dicono A e B. Il confronto tra fonti viene fatto dal maestro. Nelle scuole minori, il metodo dialettico è inteso in un altro modo: c'è l'argomentazione di una parte, quella di un'altra ed il tentativo di trovare una soluzione. Gli studenti sono chiamati a dibattere queste questioni e a trovare le argomentazioni nel diritto romano ed altrove, per sostenere le tesi che sono chiamati a sostenere. Nasce l'interesse per gli altri diritti.

Lezione 28/11/2022

Per scuole minori si intendono non tutte le scuole minori rispetto a Bologna, ma quelle di glossatori di diritto romano, che si sviluppano dopo quella di Bologna (= non vi rientrano quelle preirneriane).

1. Massiccia influenza arti liberali umanistiche (dialettica, retorica e logica): si vede dal tipo di opere che provengono da queste scuole.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
98 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 3gabriele1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto italiano I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fiori Antonia.