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LA LUNGA VITA DEL CODE CIVIL
1. Scuola dell’esegesi.
Il ruolo simbolico del Code civil nel XIX secolo: il codice napoleone si vede ben presto attribuire un
ruolo simbolico come momento di affermazione della stuatualità del sistema giuridico in un quadro
di garanzia dei diritti del cittadino e come espressione di uguaglianza.
Nascita e caratteri della scuola dell’esegesi: modello di interpretazione, modello di attività
giurisprudenziale, delle leggi.
- Il diritto è interamente contenuto nella legge scritta e in particolare nel code.
- Compito del giurista è di invidiare nella legge scritta il diritto applicabile al caso concreto.
- Interpretare il diritto significa ricercare la volontà del legislatore in tutti quei casi in cui essa
non risulti con evidenza dal testo legislativo.
Caratteristica della scuola dell’esegesi è la deferenza per quando riguarda il code cicil: “io non
conosco il diritto civile, io insegno solo il codice napoleone”.
2. Due secoli di vigenza.
Il monumento legislativo di maggior successo di tutto il suo secolo: in Francia gli ormai due secolo
che vedono la tuttora perdurante vigenza del codice napoleone vengono tradizionalmente suddivisi
in 3 periodi.
Immobilismo ottocentesco: il codice si mantiene sostanzialmente stabile nei contenuti e si dimostra
pressoché insensibile ai pur numerosi rivolgimenti che caratterizzano l’ottocento.
Dal 19 al 20 secolo:il secondo periodo che va dal 1880 agli anni cinquanta e vede il code aprirsi
alla sempre più rapida evoluzione che interessa la società transalpina, il testo viene o restaurato in
alcune sue parti o affiancato da una legislazione esterna.
Le riforme dell’ultimo cinquantennio: La terza fase è caratterizzata da profonde e talvolta radicali
riforme che tolgono di vigenza interi titoli del codice riplasmando da un lato la materia del diritto di
famiglia e accentuando dall’altro la presenza dello stato nelle materie economiche e patrimoniali.
3. La recezione del Code civil in Europa.
Un grandioso fenomeno di ricezione: al di fuori dei confini francesi le vicende del codice sono
caratterizzate da un magnifico fenomeno di recezione legislativa e sono conseguenza delle
conquiste militari di Bonaparte o dell’istaurarsi di governi controllati dalla Francia, dopo la caduta
dei regimi napoleonici diviene fenomeno di recezione spontanea, indipendente da specifiche
motivazioni politiche e imputabile ai caratteri di chiarezza ma anche dalla diffusione del sistema
giuridico legale a base codicistica.
Il code civil in Germania e la polemica tra Thibaut e Savigny: nei paesi tedeschi il codice viene
immediatamente introdotto dagli occupanti francesi nei territori della riva sinistra del Reno dal
1804. Illuminisicamente interpretato come espressione della Ragione positivizzata e come veicolo
di diffusione di idee di libertà e di uguaglianza, il codice napoleone porta alla formazione della
cultura tedesca di una corrente filosofico giuridica minoritaria ma pure battagliera. La polemica tra i
due citati nel titolo fa riferimento al fatto che il primo ritenesse necessario realizzare una
codificazione civile di modello napoleonico.
Il code civil in svizzera: viene dapprima applicato nel territorio di Ginevra dove rimane in vigore
anche dopo il 1814 e successivamente in alcuni cantoni entrano in vigore codici civili direttamente
ispirati al modello francese.
Il Codigo Civil spagnolo: la presenza di alcuni peculiari elementi quali le forti spinte tradizionaliste,
ritardano a lungo la realizzazione della moderna codificazione civile, nel 1889 si giunge alla
proclamazione di un codigo civil francese nella forma ma spagnolo nello spirito.
Nel resto dell’Europa: ricordiamo ancora i casi del Belgio, Paesi bassi e Lusseburgo ove il Code
civil già introdotto in età napoleonica dagli occupanti francesi, viene ampiamente riprodotto in
codici civili.
4. La recezione del Code civil nel resto del mondo.
Asia e africa: alcune aree applicano la legislazione napoleonica poiché sotto il domino coloniale
francese.
Il code Boissonade: Giappone: progetto civilistico basato sulla legislazione napoleonica.
America latina: il code è modello pressoché esclusivo per tutti i testi civilistici entrati in vigore nel
19 secolo.
Il code civil del Quebec: in Nordamerica, terra dominata dall’influenza del sistema del common law
anglosassone è per lo più estranea all’esperienza codicistica fatta eccezione per Quebec e lo
stato della Louisiana. Quebec, prima di passare nel 1763 alla corona britannica in seguito al
trattato di Parigi è dal 1535 colonia francese con il nome di Nouvelle - France. Dopo il passaggio
sotto dominio inglese, il Quebec conserva la lingua, costumi e il retaggio giuridico francese
nonostante la pressione esercitata dal Common Law. Il forte attaccamento della popolazione di
origine francese alle proprie tradizioni sfocia nell’entrata in vigore il 1 agosto 1866 di un primo
codice civile ovviamente redatto in lingua francese e ufficialmente denominato Code Civil du Bas-
Canada.
Il Louisinana Civil Code: colonia francese dal 1682 passa nel corso del ‘700 prima all’Inghilterra poi
Spagna, poi Francia e in seguito passa agli Stati Uniti. Qui viene realizzata una compilazione
civilistica che si basa largamente sul modello napoleonico. Redatto direttamente in lingua
francese. Il testo del Louisiana Civil Code ripubblicato nel 1825 risulta ancora molto vicino al
modello napoleonico e tiene altresì conto della dottrina sviluppatasi attorno al Code Civil del 1804
redatto in lingua francese ed inglese.
CAPITOLO QUINTO
IL CODE CIVIL IN ITALIA
1. Il Projet de code civil de la Republique Romaine
La legislazione rivoluzionaria in Italia (1796-1799): in Italia nel triennio giacobino: periodo
intercorso tra la prima campagna napoleonica del 1796 e la temporanea reazione austro-russa del
1799, la nascita di numerose ma effimere compagine statuali sorte sotto la protezione della armi
francesi ispirate ideologicamente ai principi della rivoluzione francese coincide con l’elaborazione
di una legislazione particolarmente significativa in ambito costituzionale, profondamente innovativa
in ordine ai principi generali ma scarsamente rilevante sul piano pratico, non applicata in concreto.
Sul piano civilistico assistiamo alla messa in cantiere e promulgazione di una serie di
provvedimenti che riprendono le più significative innovazioni francesi per quanto concerne il diritto
intermedio. Ovvero norme relative alla soppressione del feudo e degli istituti a questo collegati.
Il terzo progetto Cambareces e il progetto di Codice civile per la repubblica Romana (1798-1799): il
tentativo maggiormente significativo di questo periodo è rappresentato dal projet de code civil de la
republique Romaine elaborato nel 1798. Il testo di questo progetto risulta basato su quello del
terzo progetto di codice civile elaborato sotto la guida di Cambaceres in Francia e presentato al
consiglio dei cinquecento nel 1796. Questo progetto risulta in effetti non solo decisamente
abbreviato, parzialmente semplificato rispetto al modello francese ma anche profondamente
innovato in taluni contenuti. Tuttavia rimane allo stato di progetto, viene travolto dalla repentina fine
delle esperienze statuali repubblicane.
2. Il codice civile nei dipartimenti imperiali.
L’unificazione del diritto civile nell’Italia napoleonica: se la legislazione del triennio giacobino è
destinata a non lasciare tracce il ruolo rivestito dal Code Civil nella storia giuridica italiana svolge
una funzione incisiva. Il modello napoleonico ha una funzione di assoluta centralità come modello
per tutte le codificazioni civilistiche realizzate in Italia. Nel 1814 alla caduta dei regimi napoleonici
l’applicazione del codice risulta estesa a tutta l’Italia tranne le isole.
I dipartimenti imperiali:entrano progressivamente a far parte dello stato francese i territori
piemontesi, liguri, di Parma e Piacenza, Toscani, umbri e laziali, il regno d’Italia si estende dalle
Marche all’Alto Adige e dalla Lombardia a Friuli, il regno di Napoli comprende il resto. Re d’Italia lo
stesso Napoleone, si fa rappresentare a Milano dal figliastro. A Napoli prima siede il fratello
Giuseppe Bonaparte e poi Gioacchino Murat.
Principato di Lucca: governato dal cognato dell’imperatore, applicato il codice e abolite leggi
vigenti. Codice napoleone sarà sempre indipendente da qualunque più antica e precedente
legislazione.
3. La repubblica italiana e il progetto di codice civile di Alberto de Simoni.
Un progetto alternativo: più complesse le vicende che portano all’introduzione del codice
napoleone nel regno d’Italia, creato nel 1805 in seguito alla trasformazione istituzionale della
Repubblica Italiana, nata a sua volta nel 1802 sulle ceneri della repubblica Cisalpina.
Alberto de Simoni: cenni autobiografici: nato a Bormio nel 1740 svolge studi giuridici, assai attivo in ambito
politico si era poto in contrasto con le autorità del Cantone dei Grigioni, al quale all’epoca apparteneva la
Valtellina e si era dovuto rifugiare per qualche tempo nella Milano delle riforme asburgiche. Funzionario
governativo in età repubblicana e napoleonica. Giudice nella corte di Cassazione nel regno Italico.
Vicende e contenuti del progetto De Simoni: realizza due successive versioni del testo che
avrebbe potuto costituire un’interessante alternativa al modello francese, il progetto si caratterizza
per il rispetto delle tradizioni giurisprudenziali della penisola particolarmente legate al retaggio
romanistico. Tramite tra tradizione e innovazione: il matrimonio viene laicizzato e introdotto il
divorzio ma solo per casi eccezionali. Il testo elaborato da De Simone viene abbandonato.
4. Nel regno italico: la tradizione ufficiale del code Civil.
La decisioni di estendere al regno d’italia la vigenza del code civil: una conseguenza non
secondaria della riorganizzazione dello stato collegata alla trasformazione costituzionale è
costituita dalla decisione di introdurre anche nel regno d’Italia il Code Civil. Il compito di curare la
traduzione del codice viene affidato al nuovo ministro della Giustizia: Luosi, giurista di notevole
livello tecnico e lucido pianificatore. L’11 giugno Luosi nomina una commissione di dieci membri,
incaricata di tradurre il testo in Italiano e Latino. Commissione è formata dai più autorevoli
magistrati del regno.
Le obiezioni della commissione incaricata della traduzione del Code Civil: alcuni elementi e
caratteri vengono criticati in quanto in stridente contrasto con i costumi secolari diffusi tra le
popolazioni italiane e deve essere abolito. Esempio emblematico il divorzio: l’istituito è giudicato
tollerabile solo nei matrimoni fra acattolici ma per il resto appare ai commissari inammissibile in
quanto contrario alle convinzioni religiose della stragrande maggioranza dei s