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Risposta che proviene dalla Chiesa Cattolica

La chiesa in questo periodo bassomedievale viene ad essere rinnovata dalle fondamenta più profonde con la riforma gregoriana. Dietro a questa riforma c'è anche l'esigenza di un rinnovamento del patrimonio giuridico della Chiesa che si era andato formando sin dai primi secoli. In epoca gregoriana e post-gregoriana ci sono raccolte post normative che tendono a sostenere le ragioni della riforma e a prendere il risultato di questa riforma. Nell'ambito della riorganizzazione della Chiesa anche il diritto doveva essere riorganizzato.

La prima opera che costituirà la base fondamentale del diritto canonico dal medioevo all'età moderna si deve al Monaco Graziano di Bologna negli anni intorno al 1140, monaco che apparteneva a un ordine di quelli nati dal ceppo benedettino. Graziano intorno al 1140-1142 si propone un progetto ambizioso: redigere una compilazione del diritto canonico, la quale non era da intendersi

semplicemente come compilazione, ma aveva una finalità ulteriore, spiegata dal titolo di questa raccolta: "Concordiadiscordantium canone" ("Concordanza dei canoni discordanti") --> Graziano non solo raccoglie le normative canoniche, ma si propone di conciliare le eventuali antinomie. Quest'opera è talmente rilevante che ben presto assumerà il nome "Decreto del maestro Graziano" --> a questa opera viene riconosciuto un valore altissimo, diventa un decreto anche se i monaci non hanno il potere di fare i decreti.

Materiale utilizzato dal monaco: Graziano si trova di fronte a normative eterogenee: materiale di provenienza principlamente ecclesiastica ma anche di provenienza laica.

Provenienza ecclesiastica: canoni dei concili ecumenici (tutto il mondo, presieduti dal pontefice o un suo legato) e provinciali (vescovi). Graziano utilizza le epistole dei papi di età apostolica, chiesa delle origini. Lettere che i papi scrivevano in

risposta a certe controversie. Canones apostolorum: canoni che a quel tempo si ritenevano essere scritti dagli apostoli. Vi erano poi opere meno giuridiche e più teologiche tra quelle dei primi autori della chiesa definiti Padri della chiesa. Fonti di provenienza laica: c'erano normative che si occupavano del fenomeno religioso e vengono prese in considerazione da Graziano: si tratta di estratti delle leggi romano-barbariche e anche dal codice teodosiano. Queste norme di provenienza laica: leggi secolari. Il materiale normativo è variegato, Graziano si trova a fare i conti con norme non omogenee: da norme di carattere teologico a norme specificamente dettate per la soluzione di certe controversie e quindi vestite del tecnicismo giuridico. Graziano ricorre a 4 criteri logico-formali: - Ratio temporis --> Se ci sono due norme contrastanti la legge più recente deroga alla anteriore. - Ratio loci --> la disposizione speciale deroga a quella generale. Un principiogenerale. La ratio significationes indica che ci possono essere norme che possono essere interpretate in modo diverso, con parole che hanno significati diversi. In questo caso, bisogna scegliere l'interpretazione che non entra in contrasto con un'altra norma. La ratio dispensationis, invece, indica che se le norme, rispettando gli altri criteri, rimangono in contrasto tra loro, la coesistenza delle norme può essere garantita da un rapporto di regola-eccezione. In questo caso, una norma sarà la regola e l'altra la sua eccezione. Graziano riesce a fare una selezione sistematica delle norme, selezionando quelle che vengono collocate in modo sistematico e rispondono a una logica precisa. Grazie alle sue spiegazioni, fornisce una guida per eliminare le possibili contraddizioni che si riscontrano tra norma e generale.

norma.L'attività normativa della Chiesa non si ferma con Graziano.

Littera decretalis: La decretale è la risposta che il pontefice dà riguardo ad una controversia che gli è stata sottoposta da organi periferici della Chiesa o da persone qualificate all'interno della Chiesa. Il pontefice con la decretale risolve una controversia particolare che gli è stata sottoposta in quanto supremo giudice dell'ordinamento canonico. Le lettere decretali sono molto diffuse, nel periodo successivo al decreto di Graziano i pontefici vengono interpellati su tutto (nuove fattispecie contrattuali, tematiche matrimoniali, problemi attinenti a fattispecie possessorie ecc.) Riguardano determinati soggetti, non dovrebbero valere al di là di quel caso, invece le decretali ben presto vengono ad essere considerate di gran rilievo anche al di là della controversia disciplinata. La decretale da norma particolare diventa norma generale, assume vigenza erga omnes.

La decretale travalica il caso concreto e diventa disciplina generale. Qui la decretale assume valore erga omnes perché la figura del romano pontefice nell'esperienza bassomedievale assomma in sé tutti e tre i poteri pubblici (legislativo, esecutivo, giudiziario) che siamo abituati a considerare separati. Il romano pontefice è il giudice supremo ma anche legislatore universale, egli è quel vescovo che è a servizio di tutti gli altri, è un soggetto che ha potere pastorale non solo sulla sua diocesi, ma su tutto il mondo. Questo atto che egli emana partecipa di tutti e tre i poteri: è un atto formalmente giudiziario, ma partecipa anche al potere legislativo. Nella coscienza giuridica medievale fu facile dire che le decretali avevano anche efficacia erga omnes in virtù dei poteri del pontefice "potestas clavium" ("potere delle chiavi"). Fra il 1188 e il 1226 abbiamo ben 5 raccolte di decretali che vanno sotto il nome

di "Quinque compilationes antiquae" --> più risalenti e non entreranno a far parte del corpus iuris canonici. Antiche perché si distinguono da quelle nuove.

La prima risale agli anni 1188-1191 "Breviarium extravagantium" --> raccolta importante perché fissa una volta per tutte la sistematica che verrà adottata per le successive raccolte decretali. Schema: suddivisione del materiale in 5 libri secondo il versetto mnemonico "Giudice, giudizio, clero, matrimonio e diritto penale". Raccolta provata.

Raccolta di Giovanni del Galles --> privata.

Raccolta ufficiale di Innocenzo III. Pontefice che comanda la redazione di una compilazione di decretali e questa redazione non ha solo finalità conservative, ma il papa dispone esplicitamente che venga inviata alle fiorenti e celebri scuole universitarie bolognesi. Il pontefice raccomanda lo studio del diritto canonico da farsi su questi testi. A Bologna c'era la scuola di diritto civile,

Si andava consolidando dopo Graziano anche lo studio del diritto canonico. Graziano aveva redatto il suo decreto con esigenze di scuola.

Raccolta di Giovanni Teutonico

Raccolta del pontefice Onorio III --> nel 1226 promulga questa compilazione e la invia nuovamente alle scuole e vuole che sia recepita anche nei giudizi.

Queste raccolte normative non entrano a far parte del corpus iuris canonici perché il materiale contenuto in esse viene rielaborato e confluisce nella prima raccolta ufficiale di decretali che va sotto il nome di "Liber extra" voluto nel 1234 dal Pontefice Gregorio IX. Nome intero "Decretales extravagantes Gregori noni" --> vagano al di fuori del decreto di Graziano. Quest'opera vede la luce nel 1234 ad opera di un domenicano il quale opera dando corpo al progetto di Gregorio IX.

Nella bolla di promulgazione afferma due principi fondamentali che incarnano le finalità che il pontefice ha perseguito in questa compilazione.

Principio di

esclusività --> tutte le norme o parte di norme che restano escluse dall'iber extra e dal decreto sono sprovviste del peculiare carattere della autenticità e quindi della obbligatorietà indiscutibile. Le norme tralasciate non hanno l'obbligatorietà indiscutibile: non significa che le norme non abbiano più vigore, ma la vigenza deve essere dimostrata nel momento in cui un soggetto la invoca, mentre questa non c'è bisogno per le norme che sono nel decreto e nel Liber extra. Tutte le norme sono sprovviste della autenticità e dell'obbligatorietà. Accanto al principio di esclusività c'è quello di testualità: la bolla res pacificus dispone che le norme hanno valore nel testo, forma e parole che sono state utilizzate da Raimondo di Peñafort. In forza di questi principi uno storico del diritto canonico ha sostenuto che per il Liber extra si può parlare di codice in senso moderno: puòessere considerato un'anticipazione del codice. Questa idea non è condivisa dal professor Bellomo: continuano a circolare raccolte private e dunque c'è un percorso parallelo a questo. Liber extra: le normative particolari continuano ad esistere e è faticosa la loro utilizzazione ma si può continuare ancora ad utilizzarle. Il liber extra viene ad essere derogato dalle normative particolari. Laddove vi è una normativa particolare che deroga il liber extra è chiaro che questo soccombe: non ha la funzione di norma unica ma lascia salve le possibili deroghe. Il giudice nell'ordinamento canonico ha poteri diversissimi rispetto a quelli del giudice codicistico: il giudice negli ordinamenti codificati è soggetto alla legge, non è pensabile che si distacchi dalla legge. Nell'ordinamento canonico il giudice invece ha come elemento costitutivo della sua giurisdizione, il potere di disapplicare la norma quando questa generi scandalo e

alimenti il peccato. Ilgiudice canonico deve guardare alla finalità princiale dell'ordinamento canonico:salvezza eterna delle anime e quando questo fine viene a essere messo arepentaglio dall'applicazione della norma canonica, egli deve disapplicare quellanorma.

Un'altra raccolta compare nel 1398 "Liber sestus" --> Bonifacio VIII si propone dirimettere ordine nel diritto delle decretali. Questa opera si propone come appendice ai 5libri del Liber extra, il Liber sestus sarebbe la prosecuzione. Il libro è suddiviso in 5 libri.

Questa opera è interessante anche per il fatto che in appendice contiene un'operetta daltitolo "Regole iuris" --> contiene una raccolta di regole giuridiche che sono ricavate daldiritto canonico.

Un'altra opera: Clementine --> extravagantes di Clemente V fino alla sua morte nel 1614e i canoni del Concilio di Vienneux in Provenza. Curata da Giovanni XXII. A questo Papasi ascrivono le decreteali

onicus è il Decreto di Graziano, compilato intorno al 1140. Questo decreto è una raccolta di leggi canoniche che ha avuto un'enorme influenza sulla legislazione ecclesiastica e civile successiva. Il Decreto di Graziano è diviso in diverse sezioni, chiamate distinzioni, che trattano vari argomenti come il matrimonio, il battesimo, la penitenza e la proprietà ecclesiastica. Questo testo è stato ampiamente utilizzato come base per la formazione del diritto canonico e ha contribuito a stabilire l'autorità della Chiesa cattolica nel campo legale.
Dettagli
A.A. 2020-2021
83 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadascaramelli97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Landi Andrea.