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Estratto del documento

 Formazione di immensi latifondi.

 Mutamento dei sistemi di coltivazione.

L'ager publicus, patrimonio del Senato, cadde nelle

mani dei latifondisti, che formarono enormi latifondi

di proprietà di patrizi e ricchi plebei, coltivati a basso

costo da schiavi prigionieri. Gradualmente, i piccoli

proprietari terrieri scomparvero.

Nuove fonti di ricchezza

 Industria: crebbe grazie all'aumento della

domanda di materiale bellico e al superamento

dell'economia "chiusa".

 Commercio, investimenti finanziari e

sfruttamento delle province: avvantaggiarono

poche famiglie.

 Concessione di servizi pubblici e riscossione dei

tributi: data in appalto ai "publicani", favorendo i

membri della nobilitas e alcuni strati minoritari

della popolazione plebea.

Con la decadenza dei piccoli proprietari terrieri,

l'esercito si trovò privo della sua principale fonte di

reclutamento, portando alla formazione di un esercito

professionale reclutato tra le masse povere delle

popolazioni alleate. Questo trasformò l'esercito da

"popolo armato" a "strumento" nelle mani dei suoi

capi, con gravi effetti politici sulla democrazia.

Conflitti sociali

La società romana era caratterizzata da notevoli

differenze economiche, che originarono violenti

conflitti interni. La decadenza del ceto medio agricolo

lasciò l'Urbe divisa tra una classe abbiente e una

massa popolare economicamente debole. La

sproporzione numerica tra cittadini romani di pieno

diritto e sudditi era immensa, e i non cittadini

lottarono per essere parificati ai cives.

Gli Italici, in particolare, non volevano essere esclusi

dai benefici del dominio romano (tributi, ricchezze) e

dalle garanzie costituzionali. Per ottenere questi

vantaggi, molti Latini e Italici si trasferirono a Roma,

causando un processo di inurbamento e abbandono

delle terre. La lex Claudia obbligò tutti i socii Latini

nominis censiti dal 189 a.C. a tornare nelle loro città,

dando al questore il potere di giudicare i renitenti.

Le classi dominanti

Gli equites

Nel II secolo a.C. emerse un nuovo ceto, la classe

equestre (cavalieri), formata da commercianti e

speculatori finanziari. Questa classe, pur essendo pari

per censo alla nobilitas, entrò in contrasto con essa per

i privilegi politici arrogati dai nobili. La classe

equestre rappresentò l’alta finanza romana, entrando

spesso in conflitto con la classe senatoria e alleandosi

con la parte popolare per difendere i propri privilegi.

La nobilitas

La nobilitas era costituita dalle potenti famiglie

patrizie e da una frangia minoritaria di plebe

arricchita. Essa manteneva il monopolio delle

magistrature, delle alte cariche pubbliche e dell'ager

publicus, escludendo gli strati più umili della

popolazione. I membri della nobilitas tendevano ad

accrescere i loro possedimenti terrieri e

l'amministrazione delle province costituiva una

proficua fonte di guadagno.

I ceti subalterni

Ceto contadino e plebe urbana (proletari)

Il ceto contadino, dopo essere stato reclutato

nell’esercito, trovava al ritorno condizioni di mercato

proibitive, essendo i grandi latifondisti i principali

beneficiari. I contadini furono costretti a rinunciare

alla vita di liberi coltivatori e andarono ad ingrossare

le file della plebe urbana. Questa plebe era composta

dalle masse che vivevano nella città usufruendo delle

elargizioni pubbliche conseguenti alle vittorie militari.

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Publisher
A.A. 2023-2024
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fede29- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Lovato Andrea.