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 GLI STATI UNITI SONO DESTINATI A DOMINARE IL MONDO POSTBELLICO.

Consci di quanto era avvenuto al termine della prima guerra mondiale, al termine della seconda emersero

immediatamente delle priorità economiche fondamentali:

→ c’era

1) Piena occupazione lo scopo di far sì che la percentuale di popolazione disoccupata fosse il più bassa

possibile. In questa fase la disoccupazione mondiale si ridusse drasticamente. Problema: i metodi messi in atto per

forzare l’occupazione avranno delle conseguenze molto serie nel futuro, sulle generazioni successive.

2) Politiche per favorire la ripresa i paesi vincitori decisero di non procedere con una politica che colpisse

semplicemente i vinti ma che potesse anche aiutare la ripresa. Un ruolo fondamentale in questo lo rivestirono gli Usa, i

quali nuovamente erano tornati pienamente efficienti e con livelli occupazionali pressoché pieni. È in questa fase che gli

Usa raggiunsero il loro momento di massima potenza.

Si cercò inoltre di non ripetere gli errori compiuti con il trattato di Versailles al termine della WWI; quindi, ancor prima

che la guerra finisse, quando si capì che la Germania stava crollando, si stipularono gli accordi di Bretton Woods.

L’adozione di meccanismi sovranazionali per la ricostruzione

Gli accordi di Bretton Woods (1944):

 superiorità raggiunta dall’economia americana.

Sanciscono in modo inequivocabile la

 Viene deliberata la nascita di due importanti istituzioni monetarie internazionali: il FONDO MONETARIO

INTERNAZIONALE (FMI) e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS), poi BANCA

MONDIALE. A tali istituzioni si aggiunge il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade).

 L’emergenza economica postbellica viene affrontata con misure volte ad evitare quanto era accaduto dopo

la prima guerra mondiale.

 Tra i diversi interventi si stabilisce di porre in essere le parità fisse tra le diverse monete, modificabili solo

di fronte a squilibri nella bilancia dei pagamenti di un Paese e la definizione di un rapporto fisso tra oro e

valute dei singoli.

 il valore di un’oncia d’oro equivalente a 35 dollari

In particolare il rapporto dominante individuato fu “gold exchange standard”

statunitensi, rapporto rimasto a regolare il cosiddetto fino al 1971.

Gli accordi di Bretton Woods rappresentarono un formidabile strumento di stabilizzazione contribuendo ad evitare

che gli effetti delle distruzioni e dello sconvolgimento dei mercati potessero innescare la crisi dei Paesi vincitori a

seguito della crisi dei Paesi vinti.

Prima ancora che finisca la guerra, quelli che sono i potenziali vincitori si riunirono per cercare una risoluzione ai

problemi che si sarebbero potuti presentare alla fine della guerra. Da ciò nacquero gli accordi di Bretton Woods

→ le basi di un sistema che permetta all’economia dei paesi,

Gli accordi di Bretton Woods vennero pensati per porre

più rilevanti, di riprendersi in tempi rapidi in modo tale che l’apparato industriale statunitense

che gli Usa ritenevano

non ne potesse risentire come dopo la WWI. Gli accordi di Bretton Woods sancirono inoltre la definitiva vittoria degli

l’inizio delle politiche

Usa e furono soltanto economiche messe in atto dagli Usa e che si compiranno poi con il Piano

Marshall nel 1947.

Gli accordi di Bretton Woods permisero la nascita di tre importanti enti:

FMI → per porre sotto controllo la politica monetaria

- →

- BIRS banca internazionale

GATT → accordi internazionali per favorire la ripresa dei traffici internazionali ed evitare i problemi nati

- dalla prima guerra mondiale quando la maggior parte dei paesi aveva adottato una politica protezionistica

→ siccome

Gold Exchange standard uno dei fini degli Stati Uniti era quello di porre le basi per una ripresa economica

che non comportasse sorprese nel futuro e permettesse una certa stabilità economica, si diede avvio a una fase di cambi

fissi. Ciò implicava che non si potessero fare svalutazioni monetarie a cuor leggero (fino al 1971, quando Nixon

deciderà di abbandonare il Gold Exchange standard). 33

42) Il Piano Marshall (1947)

Le premesse:

 Nel dopoguerra sono gli USA a fabbricare i prodotti che il resto del mondo voleva comprare, sia per il consumo

immediato che per la ricostruzione,

 Alla fine degli anni ’40 gli USA producono quasi la metà dei beni manifatturieri mondiali.

 da scambiare. Essi conoscono una diminuzione dell’importo

I paesi distrutti non hanno beni o servizi adeguati

calorico nell’alimentazione e un deterioramento della qualità della loro dieta.

 Gli Usa capiscono che se non aiutano i paesi che hanno subito i danni della guerra, l’industria e l’occupazione

statunitensi rischiano un effetto recessivo.

 peso giocato dal “pericolo comunista” nell’erogazione degli aiuti, anche se questo non è l’unico

Inoltre vi è il efficacemente l’influenza dei partiti

criterio seguito. Infatti il piano permette di contrastare comunisti

nell’Europa occidentale.

 Il Piano Marshall mette a disposizione dell’Europa circa 13 miliardi di dollari. A confronto con la ricostruzione

europea che ebbe luogo durante la prima guerra mondiale, la ripresa economica fu assai più celere.

 europeo che maggiormente beneficiò degli aiuti fu l’Inghilterra, seguito dalla Francia, dalla Germania

Il Paese

e dall’Italia.

 nel piano Marshall vengono coinvolti i paesi dell’Est e in particolare l’URSS.

Inizialmente

 Il tentativo fallisce perché:

- I sovietici vogliono accettare solo aiuti incondizionati

- Gli Usa temono che i fondi erogati possano essere utilizzati per rafforzare i governi comunisti

 Il mondo si trova diviso in due blocchi nettamente contrapposti: la sfera di influenza degli USA e quella

dell’URSS:

I paesi europei che subiscono l’influenza sovietica (Polonia, Ungheria, Bulgaria, Cecoslovacchia,

- Germania dell’Est e, solo in parte, Jugoslavia) registrano l’affermazione

Romania, Albania, in seguito

comunista, con l’adozione, da un punto di vista economico, del modello dell’economia pianificata.

In diversi paesi dell’Europa occidentale l’alleanza con gli Usa permise l’affermazione

- di un modello di

sviluppo basato sul libero mercato (se pur con la funzione regolatrice dello Stato) e sulla democrazia

parlamentare. con l’Europa, l’area

Al termine della WWII, per gli Usa era fondamentale recuperare i rapporti commerciali perché era

più sviluppata dopo gli Stati Uniti; essa poteva consumare i prodotti statunitensi (ed evitare la sovrapproduzione delle

industrie americane) e poteva, viceversa, fornire prodotti agli Stati Uniti. Lo scopo primario degli Stati Uniti quindi era

quello di fare degli europei i primi consumatori fuori dagli Usa dei prodotti statunitensi. Fu in seguito (e grazie) al piano

Marshall che i paesi europei conobbero la rivoluzione dei consumi e si iniziò a diffondere anche in Europa il

consumismo di massa. nel piano Marshall, ma c’era

La motivazione economica fu sostanzialmente quella prevalente anche una componente

politica, infatti gli Usa non solo avevano bisogno di tutelare la propria economia ma dovevano anche evitare che i paesi

diventassero comunisti, attratti dall’Unione Sovietica.

europei In particolare Italia e Francia furono i paesi che più

rischiarono di avvicinarsi al comunismo. È stato anche grazie al sostegno americano che questi paesi non sono diventati

comunisti.

NB: Il piano Marshall non era un piano pensato dagli Usa come opera meramente filantropa, le esigenze statunitensi

erano prima di tutto di natura economica e in secondo luogo politica. Infatti gli Usa avevano un notevole interesse

diretto nel risollevare la crescita economica europea.

A riprova di ciò, la maggior parte degli aiuti americani per la ricostruzione infatti non andò ai paesi che necessitavano

all’Inghilterra,

effettivamente di maggiori risorse, ma, prima di tutto, gli aiuti andarono perché era il partner

commerciale americano per antonomasia, in seconda battuta gli aiuti arrivarono alla Francia, poi alla Germania e in

all’Italia. All’inizio si era pensato di rivolgere il piano Marshall anche ai paesi dell’est, ma con la Russia

ultima battuta

non si trovò nessun accordo, perché essa non volle rinunciare al sistema comunista.

Da questo momento vi fu la suddivisione del mondo in due blocchi opposti: il capitalismo statunitense a Occidente e il

comunismo sovietico nell’Europa Orientale. L’Europa veniva influenzata da entrambi, gli uni da ovest e gli altri da est.

Gli stati dell’Europa orientale

Le due grandi super potenze adottavano però metodi di influenza diversi. diventarono

veri e propri stati satelliti dell’URSS: era quest’ultima a stabilire chi produceva cosa attraverso i piani quinquennali. La

Russia dominava sui suoi paesi satelliti in maniera diretta, senza lasciare spazio di manovra. Gli Usa invece

sull’economia occidentale

predominavano analogamente ma in maniera più subdola, perché non imponevano

formalmente cosa si doveva fare in Europa ma poi facevano pagare le conseguenze, quindi i paesi europei, per

mantenere buoni rapporti con gli Usa, in realtà si dovevano adeguare alle loro richieste. 34

43) Il secondo dopoguerra: dalla ricostruzione alla crescita economica

 È la fase che si fa partire, generalmente, con il 1953 e terminare con il 1973.

 È una fase di forte espansione per l’economia mondiale; sinora non era mai accaduto che così tanti paesi tutti

insieme conoscessero una crescita decisa.

 Si parte da un punto di partenza basso per molte economie. La crescita era direttamente collegata ad una forma

più interventista di liberismo economico.

 Vi è la presenza di nuove tecnologie che vengono diffuse con una rapidità sorprendente.

 Si contano numeroso invenzioni ed innovazioni dovute ad imprese che investono molto per la ricerca e lo

sviluppo.

Il secondo dopoguerra è la fase che si colloca tra il 1953 (data della morte di Stalin) e il 1973 (scoppio della prima crisi

petrolifera). La data d’inizio in realtà non è precisa, si è scelta arbitrariamente la morte di Stalin perché questo fatto

sancisce una distensione dei rapporti Usa-Russia.

Questo ventennio è l’unica fase storica in cui tutti (chi più, chi meno) crescono, compresi i paesi africani e i paesi in via

di sviluppo.

In particolare, la crescita economica nei paesi occidentali è eccezionale ed è attuata tramite massicci investimenti in

come mai c’era stato prima.

ricerca e nuove tecnologie,

Il boom economico di questa fase parte lentamente e tocca il vertice tra il 1958 e il 1963, d

Dettagli
A.A. 2018-2019
56 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MartinaBordoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del commercio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Demo Edoardo.