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Il profilmico, l'ambiente e la figura
Ciò che costituisce il profilmico sappiamo essere gli ambienti e le figure. Partiamo quindi dall'ambiente, che può essere distinto in:
- Ambiente naturale, cioè quello dello spazio incontaminato della natura
- Ambiente architettonico, cioè quello metropolitano o in generale quello modificato dall'uomo
- Ambiente scenografico, cioè anch'esso costruito dall'uomo, ma che viene costruito solo ed esclusivamente per diventare cinema, cioè affinché un film possa esistere. Sono ambienti tipici del cinema di Hollywood e dei suoi studi cinematografici. Può essere quindi costruita in modo da sembrare vera oppure in modo da avere un significato semiotico a sé stante, più distante dalla realtà.
Ognuno di questi tipi di ambiente può essere mescolato con altri, dando vita a un ambiente misto. Cioè posso scegliere di girare in un ambiente naturale
modificando in minima parte l'ambiente per avere ciò che mi serve ad esempio, oppure girare in un ambiente architettonico che però deve essere ricostruito secondo un'altra epoca magari antecedente a quella in cui si gira. Indipendentemente dal tipo di ambiente (architettonico, naturale, scenografico o misto), possiamo ancora vedere un tipo di suddivisione dell'ambiente che esula da quanto visto finora, in quanto un ambiente può costituirsi ancora come: - un ambiente REALISTA, cioè un ambiente che si presenta come verosimile, una sorta di calco della realtà stessa, poiché deve sembrare vero, come ad esempio nel cinema neorealista italiano (es. 'Furore' di J. Ford del 1940, o 'ladri di biciclette'); - un ambiente ESPRESSIONISTA o TEATRALE, cioè che al contrario è un ambiente artificiale, che si dichiara espressamente come tale, e che nasce nel cinema tedesco degli anni '20 (es. 'ilgabinetto del dottor Caligari’ di R. Wienedel 1920). È evidente che questo tipo di ambiente espressionista è più facile costruirlo su ambienti di tipo scenografico;
- un ambiente IMPRESSIONISTA, che sta in mezzo ai primi due, cioè un ambiente che sembra verosimile quanto quello realista, ma a differenza di questo la sua funzione principale non è quello di voler sembrare reale, ma di esplicitare una tonalità emotiva che concerne i personaggi che vi sono collocati, come ad esempio una scena di pioggia nel corso dell’addio di due amanti (es. finale di ‘cast away’ di R. Zemeckis del 1980), cioè in modo da spiegare le difficoltà che i personaggi si trovano ad affrontare.
A tutti questi tipi di ambienti si deve ancora aggiungere un particolare tipo di ambiente: l’ambiente VIRTUALE. Nasce alla fine del secolo scorso, ed è un tipo di ambiente che può comprendere tutti gli altri, ed è un
Ambiente che nei fatti non esiste che si viene a creare con l'utilizzo del computer (es. 'Inception' di C. Nolan del 2010). Vediamo ora degli esempi di quanto detto finora sulle inquadrature.
Vediamo ora un estratto del film 'Il gabinetto del dottor Caligari' di R. Wiene del 1920, come esempio di un film espressamente teatrale o espressionista. Dalla visione notiamo come ad esempio le linee della carrozza dove abita il dottor Caligari sono linee sghembe, oblique, ma comunque mai parallele ai bordi dell'inquadratura, così come sono ricostruiti artificialmente gli alberi e la palizzata, caratterizzati anch'essi da linee oblique.
Andiamo adesso a vedere una sequenza di un film tedesco chiamato 'Querelle' di R.W. Fassbinder del 1982, film ricostruito ovviamente in uno studio e anch'esso con una forte tendenza espressionista. Il film tratta di un desiderio erotico omosessuale, in cui i due personaggi sono circondati da un ambiente con
forti connotazioni sessuali, caratterizzate da forme falliche presenti ovunque. Questo ambiente contribuisce quindi alla creazione di un'atmosfera che accompagna i desideri dei protagonisti. Ora vediamo il prologo di 'Dogville' di L. Von Trier, per notare come sono fatti la cittadina e i suoi residenti, sempre rimanendo in un ambiente esplicitamente teatrale e metateatrale di un set in continua costruzione. Nella prima inquadratura vediamo infatti un'inquadratura fatta dall'alto (inquadratura a picco) della cittadina di Dogville, ma le case sono senza tetti e sulle strade è segnato il nome della via, in maniera comunque irrealistica. La storia prosegue con un movimento di macchina verso il basso per far vedere meglio la cittadina. Cittadina la quale rimane comunque sia in costante costruzione, quasi su un set incompleto. Queste tre sequenze appena viste sono esempi di come il cinema, per quanto nella sua storia abbia privilegiato la presenza di ambienti realistici,abbia anche in alcuni suoi momenti optato per altre vie, scegliendo appunto elementi di natura inverosimile. Ora vediamo invece un altro tipo di ambienti, più precisamente quel tipo di ambienti in rapporto con i personaggi, secondo un'idea di un ambiente impressionista. A tal proposito vediamo un passaggio di 'quarto potere' ('citizens Kane') di O. Welles del 1941. In questo film rapportare la figura del protagonista alla gigantografia alle sue spalle è un diverso modo di indicare la duplicià del protagonista, il suo essere nello stesso tempo un 'piccolo' uomo, come uomo visto nella sua vita privata, e un 'grande' uomo, come uomo sociale quale Kane è. Dopo aver visto 'quarto potere' vediamo un altro esempio, tratto da 'Marnie' film di A. Hitchcock del 1963. Il film racconta di questo uomo che vuole salvare questa donna che si comporta come una ladra, con l'uomo che cerca di capire le.esempio attraverso l'utilizzo della nave come simbolo del passato minaccioso e del temporale come rappresentazione del trauma.esempio vediamo in queste inquadrature della nave con prima la pioggia è uno sfondo tetro e scuro, oltre che la nave in vicinanza, e poi la nave in lontananza, con però il sole ad illuminare il tutto. Il secondo passaggio che vediamo di questo film 'Marnie' riguarda uno stacco che cimostra in primo piano il volto di Marnie che osserva, con sguardo perso, verso il fuoricampo. A questo sguardo fuori campo segue un RACCORDO DI SGUARDO, cioè quando ci viene mostrato quello che la protagonista sta osservando, in questo caso le bambine che giocano a palla. Hitchcock non lascia nulla al caso, però, facendoci vedere a metà piano le bambine con la palla, di cui una girata di schiena, sullo sfondo due ragazzini che sembrano andarsene è una ragazza con i capelli mori sulla sinistra del piano. La ragazzina che coglie l'attenzione dello spettatore è però quella di schiena, che durante lo svolgimento dell'azione si gira verso lamacchina dapresa a guardare verso la protagonista. Anche questo non è casuale, in quanto la protagonista vedendo questa bambina bionda rivede se stessa e ricorda la propria infanzia fino all'evento drammatico che le è accaduto. Tutto questo testimonia la forza espressiva del cinema di Hitchcock.
Chiudiamo questa carrellata di inquadrature che ci mostrano il ruolo di ambienti e figure umane con l'uso di un ambiente virtuale misto ad un ambiente architettonico reale, quello del film 'inception' di C. Nolan del 2010.
L'inquadratura e il profilmico. Luci e colori.
Oltre agli ambienti, agli oggetti e alle figure, nell'insieme di un'immagine troviamo anche luci e colori. La luce non è solo un mezzo per rendere illuminata un'immagine e garantirne la leggibilità. La luce è una vera e propria forma di scrittura che conferisce a ogni inquadratura una tonalità, contribuendo a trattare drammaticamente lo
spazio e stabilirne le gerarchie. Parlando di luce è necessario fare questa distinzione:
- luce EXTRADIEGETICA, costituita da lampade, proiettori luminosi e superfici riflettenti, che illuminano un'inquadratura ma non devono essere visibili allo spettatore
- luce INTRADIEGETICA, costituita da luci che vediamo all'interno di un'inquadratura, come ad esempio una lampada da tavolo, un'insegna di un neon, i fari di un'auto, ecc. Molto spesso questo tipo di luci giustifica l'utilizzo di luce extradiegetiche, come ad esempio un personaggio che al buio deve avere il volto illuminato e allora si usa una fiamma, pur sapendo che la luce che illumina effettivamente il volto è extradiegetica
Una seconda distinzione importante della luce è la seguente:
- luce DIFFUSA, che distribuisce in modo omogeneo la luce su tutto il piano
- luce CONTRASTATA, che crea dei forti contrasti tra i chiari e gli scuri
Questo tipo di luci è spesso utilizzata nel
cinema noir, in quanto la luce contrastata ha una valenza drammatica particolare. La luce contrastata può anche essere dinamica, in modo da avere chiari e scuri che si scambiano di continuo il posto per avere un'immagine dinamicamente più tesa (es. insegne al neon che si accendono e si spengono).
Prima di vedere alcune sequenze interessanti dal punto di vista delle luci, vediamo il sistema classico A TRE LUCI. Questo sistema ha una fonte di luce principale, la KEYLIGHT, posta frontalmente davanti al soggetto col compito di illuminarlo bene. Dopodiché la seconda luce è chiamata FILL LIGHT, che è leggermente più laterale ed è una luce di riempimento per cancellare le ombre prodotte dalla key light. Infine, la BACK LIGHT, posta alle spalle del soggetto al fine di staccarlo dallo sfondo.
Questo sistema serve per illuminare al meglio i personaggi perché sono loro con i loro sentimenti a suscitare la dimensione con cui lo spettatore
è invitato ad identificarsi. Ora vediam