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LA NOUVELLE VAGUE "CONTRO"

Contro il "cinema classico":

  • Rottura con il linguaggio cinematografico fisso e codificato
  • Nuovo assetto produttivo e distributivo (1955 prima legge europea di sostegno al cinema)
  • Nuova concezione dello spettatore cinematografico: più riflessivo e meno passivo

I GENERI RIVISITATI:

  • Dal noir al nuovo poliziesco
  • L'eroe è un giovane debole (neorealismo), ma:
  • Adora gli eroi classici (Bogart)
  • Li imita in modo maldestro e incapace

Significato: distanza fra mito (cinema classico) e realtà (neorealismo)

EROI DEL CINEMA DEL PASSATO:

  • Non più gli eroi, ma la loro ombra, il loro ricordo
  • Gli eroi moderni sono piccoli sognatori ANTIEROI

RIVOLUZIONE NARRATIVA:

  • Crisi dei vecchi codici del cinema classico
  • NO drammatizzazione eroi = persone comuni
  • NO gerarchizzazione luoghi e spazi non sono più semplice sfondo, ma protagonisti: la città
  • NO leggibilità inquadrature con molti centri

(accadono contemporaneamente molte cose)LO SCONVOLGIMENTO DELLA NARRAZIONE:- la moralità del linguaggio- mostrare il linguaggio del cinema, metalinguaggio contro la tecnica trasparente del cinema classico- sguardi in macchina: coinvolgimento diretto dello spettatore- movimenti della macchina da presa: "la morale è una questione di carrelli"UNO STILE MODERNO:- Rifiuto dello stile classico- Piano-sequenza- profondità di campo- oppure il contrario, montaggio spezzato e dettagli eccessivamente dilatati.- film girati spesso con cineprese leggere nascoste dentro furgoncini o valigie.- sonoro spesso in presa diretta, suoni e rumori confusi, presi dal vero nella città moderna.- catturare non solo suoni ma anche momenti della recitazione imprevisti, gesti inconsapevoli, attori e passanti che diventano sempre più vicini a noi.- si abbandona completamente la sceneggiatura di ferro, si passa ad un copione snello che serve solo come supporto.

FRANCOIS TRUFFAUT: - il regista dell'amour fou- il cinema come autobiografia- riproposta della narrazione: il cinema deve rispettare la pagina scritta. Nei suoi film spesso la voce fuori campo del narratore legge intere pagine dei libri d'origine. Recupera così il vecchio ruolo del presentatore delle origini. Più importante della storia stessa è quindi l'atto del raccontare, che diventa l'aspetto principale del film. LA CITTA' AL CENTRO DEL RACCONTO: - lo spazio diventa protagonista- Parigi: la città con i suoi caffè, case, strade, alberghi, ristoranti, passanti VISIONE "I quattrocento colpi" (1959) - Antoine Doinel è un adolescente servizievole e pieno di buona volontà che vive con i genitori, ma questi sono completamente indifferenti riguardo al figlio. Anche a scuola le cose vanno male, salta le lezioni per andare al cinema o in giro per la città ma viene pesantemente sgridato.lasciarsi alle spalle i rimproveri dei genitori scappa di casa, ruba qualche oggetto e cerca di fare qualche soldo vendendo una macchina da scrivere. Viene scoperto, i genitori lo mandano in riformatorio ma fuggerà: l'ultima sequenza mostra la lunga corsa del ragazzo che non si ferma mai. I carrelli lo seguono per strade e campi fino al mare, metafora della libertà. - inizio con una lunga serie di camera-car su Parigi. - La narrazione moderna: poesia e racconto si mescolano. - esaltazione dello spazio: la corsa di Antoine che scappa dal riformatorio - lunghissimo carrello finale: somma di vari carrelli - l'amore per la letteratura e per la scrittura (Balzac). LA LETTERATURA E LA VOCE OVER: "Jules et Jim" (1963) la voce del narratore legge pagine del romanzo mentre vediamo le immagini dei personaggi. Effetti poetici delle avanguardie: la sovrimpressione. René Clair e Jean Vigo. RIVISITAZIONE DEL POLIZIESCO IN CHIAVE POETICO-SENTIMENTALE: "Tirate

sul pianista” (1960) un eroe timido e malinconico, pianista in un bar. IlCinemascope e la messa in scena.

PAESAGGIO, NATURA E CULTURA:“Il ragazzo selvaggio” (1970) il passaggio dalla natura alla cultura. Dall’infanzia all’etàadulta. Sofferenze dell’educazione.

“Adele H.” (1975) Autobiografia. Adèle, figlia di Victor Hugo, parla alle “sue sorelle”, ledonne del XX secolo. Viaggio nella sofferenza di una giovane in lotta con il padre e possedutada un desiderio smodato di riconoscimento affettivo. La scrittura privata contro la smisuratagrandezza dell’arte paterna.

13. NOUVELLE VAGUE, IL RACCONTO CHE CAMBIA

2) JEAN-LUC GODARD: IL PIU’ POSTMODERNO DEI REGISTI MODERNI:

- sconvolgimento della narrazione: far emergere la potenza suggestiva del linguaggio filmico, ilcinema stesso.

- estetica di Godard: non mostrare le azioni come il cinema classico, ma mostrare ciò che stafra le azioni, ovvero i silenzi,

le attese, le tensioni fra persone, le cose non fatte e dette. Dare agli spettatori ciò che l'occhio non vede, entrare nei rapporti umani.

13) VISIONE "Fino all'ultimo respiro" (1960) film d'esordio, uno dei capisaldi. Sceneggiatura scritta da Truffaut nel 1956. Direttore della fotografia: Raoul Coutard (10 film insieme). Confronto tra sogni e realtà, storia di un piccolo delinquente parigino che sogna di essere un gangster americano.

- Nascita della "sceneggiatura-dispositivo", una specie di opera aperta che somiglia più a un canovaccio che non presenta i dialoghi dei personaggi. Sconvolgimento della narrazione perché è un continuo mostrare il cinema come un atto linguistico: mostrare il linguaggio del cinema (METALINGUAGGIO) contro la tecnica trasparente del cinema classico. Sguardi in macchina che coinvolgono direttamente lo spettatore. Movimenti della macchina da presa.

In questo film ci sono delle

caratteristiche che sono quelle del piano-sequenza e la profondità di campo, ma presente anche il rifiuto dello stile classico e montaggio spezzato e dettagli eccessivamente dilatati. Il protagonista: Michel Poiccard/Jean-Paul Belmondo. Marginale, nuovo romantico, modello divistico noir hollywoodiano, eroe monologante (personaggio che parla a vanvera allo spettatore). Scena degli Champs Elysées il carrello: passeggiata dei due personaggi. Sguardi dei passanti che incrociano la macchina da presa, sequenza con un effetto dello stile dei Lumière. Macchina da presa su una specie di una bicicletta a tre ruote per fare la sequenza. Alla fine della sequenza molto lunga e distesa, c'è un taglio brusco e netto del personaggio che se ne va e poi una visione dall'alto dei personaggi: sembra tutto molto dettato dal caso ma non lo è perché alla fine della sequenza lunga compare una scritta "vivere pericolosamente fino alla fine", un

Manifesto di un film, che funziona da commento alle azioni degli attori. Successivamente, c'è un morto all'improvviso (dopo vari suoni di frenate e una botta).

Montaggio:

  1. Discontinuità (JUMP CUT esibizione del montaggio stesso)
  2. Distruzione delle regole della composizione classica
  3. Montaggio sincopato
  4. Piani sequenza rettilinei o circolari
  5. Dilatazione della sequenza
  6. Trasgressione esibita (errori esibiti sorprendendo lo spettatore)

Suono:

  1. Film girato senza colonna-guida, come un film muto per abbattere i costi della presa diretta
  2. Post-sincronizzazione
  3. Registrazione magnetica ripresa dalla televisione e cinema di reportage

Metalinguaggio e interventi del narratore:

  1. Didascalie che interrompono la narrazione
  2. Esibizione della conoscenza della storia del cinema (iridi e mascherini come omaggio al cinema delle origini) dettaglio della mano di Michel che ha solo pochi spiccioli e deve invitare a cena Patrizia.

Scena di Michel in macchina Omaggio

dichiarato a Rossellini‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎‎&

Il film diventa muto (modernità nel mettere in scena attori che non hanno un granché da dire). La scena del ballo è un punto di riferimento per la scena del ballo di "Pulp Fiction" (ma anche altre scene di quest'ultimo film, sono ispirate ai film di Godard).

- immagini

- suono

- racconto

- personaggi

- il narratore onnisciente si fa voce (epicizzazione)

"Una storia americana" (1966)

RIFIUTO DEL REALISMO: l'omicidio è chiaramente falso, il sangue è solo colore rosso sulla tempia. "Non l'immagine giusta ma solo un'immagine".

Band A Part

La ragazza è la stessa del film " ” e rappresenta la femme fatale che porta alla rovina gli uomini, interpretata da Anna Karina. Colori esageratamente antirealistici e falsi (il trucco della ragazza si adatta perfettamente al colore della parete), immagini dichiaratamente false e troppo belle per essere vere. Parodia dei rotocalchi mondani.

ALTRI ESPONENTI

DELLA NOUVELLE VAGUE:- Varda- Rohmer- Rouch- Chabrol- Rivette "Cléo dalle cinque alle sette" (1962); "Senza tetto né legge" (1985).

1) AGNES VARDA:Cinema "on the road", un viaggio alla scoperta di qualcosa. Prima regista donna, del cinema moderno con una grande personalità.

2) ERIC ROHMER: raccontare una sorta di commedia umana mostrando difetti e vizi.- ridiscussione della narrazione: non c'è azione ma solo il momento tra un'azione e l'altra: tempi, luoghi, pensieri, idee, sospetti, progetti. Non quello che fanno ma quello che vorrebbero fare."Il segno del leone" (1959); "La collezionista"

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
83 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher margheritaQ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Jandelli Cristina.