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La guerra di Russia
L'attacco segue tre direttrici: attraverso i paesi baltici verso Leningrado; da Varsavia verso Mosca; in direzione di Kiev verso le regioni meridionali dell'Urss. L'aggressione è molto efficace, ma l'attacco a Mosca parte troppo tardi e i tedeschi devono fermarsi per il sopraggiungere dell'inverno, senza essere riusciti a prendere la città. Nell'inverno del 1941-42 la battaglia per conquistare Mosca non dà i frutti sperati. Il fronte si è esteso in profondità e ciò rende difficile il flusso dei rifornimenti: carburante, munizioni, viveri e attrezzature varie. Le distanze dalla Prussia orientale, dalla Polonia, dalla Romania al fronte russo sono enormi; e in inverno sono difficili da percorre. Per di più nei territori di occupazione tedesca si formano gruppi di partigiani antinazisti. Nella primavera del 1942 i tedeschi cambiano strategia e puntano a sud, verso il Caucaso, con...
L'obiettivo di bloccare irifornimenti di carburante per le armate sovietiche. Ad agosto del 1942 il corpo di spedizione tedesco giunge in prossimità di Stalingrado, un importante centro direzionale da cui vengono smistati i rifornimenti sovietici. I tedeschi trovano resistenza e si devono fermare.
LA GUERRA NEL PACIFICO
LA CARTA ATLANTICA
Intanto tra il 1941 e il 1942 la guerra si fa davvero mondiale con l'intervento del Giappone e degli Stati Uniti. Nel corso del 1941 la posizione degli Stati Uniti è cambiata. Fin allora l'opinione pubblica e il personale politico ha favorito la prosecuzione di una politica isolazionista, che vuole tenere gli Stati Uniti lontani dalla guerra europea. Nel marzo del 1941 il Congresso approva una legge che prevede la concessione di materiale bellico ai paesi alleati. Nel maggio gli Stati Uniti interrompono le relazioni diplomatiche con Germania e Italia. Il 14 agosto Roosevelt e Churchill sottoscrivono la Carta atlantica, un
Documento che prefigura un nuovo ordine internazionale democratico che dovrebbe emergere dalla sconfitta dei regimi nazi-fascisti e dovrebbe fondarsi sul rifiuto di politiche belliciste, sul principio dell'autodeterminazione e sul principio della libera circolazione. Roosevelt richiama l'attenzione dell'opinione pubblica sul pericolo nazista e giapponese.
PROGETTI BELLICI DEL GIAPPONE
Dal 1941 i giapponesi hanno molto ampliato i loro piani di espansione asiatica. Non è solo la Cina il loro obiettivo ma l'intera Asia sud-orientale. Nel settembre 1940, sfruttando l'occasione del crollo della Francia, il governo giapponese invia truppe in Indocina. Hitler incoraggia questa politica, perché può tenere gli Stati Uniti lontano dall'Europa. I buoni rapporti tra Germania, Italia e Giappone sono confermati dal patto tripartito, firmato il 27 settembre 1940: Germania e Italia riconoscono l'Asia orientale come sfera d'influenza.
giapponese; il Giappone riconosce alla Germania e all'Italia il ruolo di potenze dominanti. Il 28 luglio 1941 le truppe giapponesi occupano l'Indocina. Roosevelt impone l'embargo sul petrolio e sull'acciaio destinati al Giappone. La tensione diplomatica tra i due paesi cresce.
GLI USA DICHIARANO GUERRA AL GIAPPONE
Il 7 dicembre del 1941, senza notificare alcun ultimatum, l'aviazione giapponese attacca la flotta statunitense nel Pacifico, ancorata nella base di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii, distruggendola.
L'esercito giapponese occupa la Thailandia, l'Indonesia, la Malesia, le Filippine e la Nuova Guinea. Il presidente Roosevelt dichiara guerra al Giappone, all'Italia e alla Germania. Anche il Regno Unito dichiara guerra al Giappone. Dal 1941 la guerra è davvero mondiale.
L'"ORDINE NUOVO" IN ASIA E IN EUROPA
IL RAZZISMO TEDESCO E GIAPPONESE
Nel 1942 il vantaggio di cui possono godere la Germania e il Giappone sta nel
Controllare vasti territori in Europa e in Asia sud-orientale. Le élite di entrambi i paesi sono mosse da un'ideologia che postula la superiorità di razza tedesca o giapponese su tutti gli altri popoli.
L'ASIA SOTTO IL GIAPPONE
In Asia i territori conquistati dal Giappone sono sottoposti a durissimi regimi di occupazione militare, la cui finalità principale è quella di depredare le zone occupate di tutte le materie prime. Le popolazioni dei territori occupati sono sfruttate brutalmente.
L'EUROPA SOTTO IL NAZISMO
Le forme di occupazione nazi-fascista variano da zona a zona. In alcune aree (Slovacchia, Francia, Croazia, Norvegia) vengono costituiti regimi collaborazionisti. In altre aree (nei territori dell'Est europeo) vengono organizzati sistemi di occupazione militare gestiti dalle autorità naziste. Da queste zone vengono reclutati o deportati circa 13.500.000 individui, impiegati come forza lavoro. Le condizioni di lavoro sono inumane.
E ai lavoratori sono riservati i lavori più duri, mentre i loro paesi sono depredati. In Germania i cittadini "tedeschi-ariani" risentono poco del terribile sforzo di guerra e così non ci sono forme di resistenza o di opposizione antinazista. Vengono prese misure giustificate dalla considerazione che vi sono aree europee, orientali in particolare, popolate da razze di Untermenschen (sottouomini): gli slavi, gli zingari, gli ebrei.
LO STERMINIO DEGLI EBREI
MASSACRI A EST
La linea antiebraica cambia man mano che le truppe tedesche incontrano comunità ebraiche sempre più numerose (tra Polonia e territori ex sovietici gli ebrei sono 8.500.000). Nel 1939, alla conquista della parte occidentale della Polonia, i nazisti ordinano la deportazione degli ebrei dentro i ghetti, dove le condizioni di vita sono intollerabili e il tasso di mortalità è alto. L'idea di usare i ghetti polacchi non può funzionare ancora a lungo, così i
Nazisti adottano due soluzioni. Quando inizial'offensiva contro l'Unione Sovietica entrano in azione I reparti speciali delle SS che eseguonofucilazioni di massa. Uno dei massacri più impressionanti viene compiuto in Ucraina presso Kiev,dove in due giorni vengono uccisi 30.000 ebrei.
I CAMPI E LA "SOLUZIONE FINALE"
La procedura viene giudicata poco efficiente e si adotta un'altra tecnica. Gli ebrei cominciarono aessere deportati nei campi di concentramento. Il 20 gennaio 1942, nel corso della Conferenzatenutasi nei pressi di Berlino, alla quale parteciparono vari ministri e massimi dirigenti delle SS, vieneespressa la soluzione finale: sterminare fisicamente tutti gli ebrei. Nei nuovi campi di sterminiovengono deportati tutti gli ebrei chiusi nei ghetti o nei campi di concentramento.
LA GESTIONE DEI CAMPI DI STERMINIO
La gestione dei campi impegna un'amministrazione numerosa e attentissima a minimizzare i costi ea ottenere il massimo dei risultati.
Gli ebrei vengono deportati nei campi in ferrovia. Le condizioni igieniche all'interno dei vagoni sono tragiche e molti muoiono. All'arrivo nei campi i deportati sopravvissuti vengono spogliati di vestiti e averi, che vengono poi redistribuiti tra i familiari tedeschi. Alle donne vengono tagliati i capelli. Sono eliminati man mano, attraverso il loro trasferimento nei campi di sterminio. Il sistema è quello delle camere a gas: gruppi di internati vengono denudati e condotti in locali che sembrano docce collettive e dai condotti viene fatto uscire un gas tossico (monossido di carbonio o acido cianidrico). Poi si procede all'ispezione dei corpi dei deceduti, nel corso della quale vengono estratti i denti d'oro e i corpi vengono portati nei forni crematori. Il lavoro di spoliazione e preparazione dei cadaveri sono affidati a squadre speciali di detenuti ebrei, in cambio di un trattamento migliore, ma vengono comunque soppressi.Sono stati sterminati 6.000.000 di ebrei. Nei campi di sterminio arrivano anche ebrei dall'Italia, dalla Francia, dall'Olanda, dai Balcani, dalle isole dell'Egeo. Ci sono anche tentativi di ribellione degli ebrei: l'esempio più importante è quello della ribellione del Ghetto di Varsavia. Alcuni ebrei possiedono delle armi, molti altri abbandonano le case e si nascondono nel labirinto di bunker e rifugi che si trovano sotto il ghetto. Il 16 maggio 1943 il generale nazista annuncia che l'operazione è stata portata a termine e che sono morti/uccisi 28.000 ebrei.
LA RESISTENZA CONTRO LE OCCUPAZIONI NAZI-FASCISTE
LA RESISTENZA IN EUROPA
La ribellione del ghetto di Varsavia è stata possibile grazie a un abbozzo di Resistenza ebraica. Maggiori spazi di azione hanno altri movimenti di Resistenza che si costituiscono in varie parti d'Europa. Le forze di Resistenza hanno forme ideologiche molto varie: in Polonia e in Grecia operano sia gruppi partigiani nazionalisti.
sia comunisti. La Jugoslavia è dominata dai comunisti guidati da Tito. Ancora diverso è il caso francese.LA RESISTENZA FRANCESE
Il generale De Gaulle trova rifugio a Londra e invita i francesi a resistere e a opporsi agli occupanti nazisti. Con l'appoggio del governo britannico, De Gaulle ricostruisce una forza armata francese, che egli chiama Forze francesi libere. De Gaulle riesce anche a coordinarsi con i gruppi resistenziali della Francia, sebbene non senza incontrare difficoltà.
LA GUERRA CONTRO I CIVILI
Le azioni partigiane sono represse dalle forze di occupazione naziste con una tecnica che prende di mira le popolazioni civili considerate favorevoli ai gruppi partigiani e per questo sottoposte ad arresti o a esecuzioni di massa. Sono semplici azioni di intimidazione che vogliono spezzare i collegamenti tra i partigiani e la popolazione locale. Le aggressioni nazi-fasciste hanno l'obiettivo di spargere il terrore tra le persone. Questo tipo di azione.
viene messo in atto in Grecia e in Jugoslavia, anche dalle autorità fasciste. L'esercito italiano ricorre alla tecnica di bombardare e incendiare villaggio, di saccheggiarne le riserve e gli attrezzi da lavoro. Il generale Mario Roatta opera nella parte di Jugoslavia affidata alle truppe italiane. Anche in Dalmazia e in Croazia le truppe italiane procedono a fucilazioni sommarie e internamento nei campi di concentramento. Un bilancio parziale delle azioni di repressione ci dice che esse hanno portato alla morte di 30.000 civili in Francia; 2000 nei Paesi Bassi; 150.000 in Grecia; fra 300.000 e 500.000 nei territori occupati dall'Urss. Questa è una guerra contro i civili.
LA SVOLTA DEL 1942-43
ESTATE 1942-ESTATE 1943
Decisivo è l'intervento statunitense. Gli USA dispongono di un apparato industriale capace di produrre a ritmi molto rapidi gli armamenti necessari per ricostruire la flotta nel Pacifico. Già nel 1942 producono una quantità di aerei
Due volte superiore a quella prodotta dalla Germania e dal Giappone: il rapporto per le navi da guerra è &egr;.