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BONACINA VALERIA
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Nel 1793 fu emanato lo Zamindary Settlement Act: i zamindar erano proprietari terrieri; i
contadini continuavano a coltivare la terra pagando un affitto fisso allo zamindar, il quale
pagava una tassa fissa al governo britannico.
Se il contadino non riusciva a pagare, lo zamindar poteva espellerli dalla terra. Così i
contadini iniziarono a indebitarsi e vennero cacciati; alcuni di questi emigravano verso le
città un cerca di lavoro, altri rimasero a vivere nel villaggio diventando braccianti,
arricchendo così lo zamindar.
Spesso i proprietari terrieri lasciavano qualcuno a governare la terra al posto loro per
andar a vivere la vita negli agi della città, fenomeno dell’assenteismo.
Le carestie portarono gli inglesi a non estendere questa legge all’India meridionale e
nord-occidentale dove vigeva ancora il Ryotwari che prevedeva il mantenimento di piccoli
appezzamenti terrieri.
In alcuni piccoli regni gli inglesi non andarono a rompere il sistema sociale tradizionale,
costituito dalle caste (casta: parola di origine latina = categoria). Secondo la cultura
indiana le persone appartenenti a caste differenti non si potevano mischiare o unire in
matrimonio.
Secondo i portoghesi il termine casta andava inteso come lo era nelle sacre scritture
Veda, dove la casta era chiamata varna; secondo la leggenda da un unico gigante nacquero
le diverse categorie in cui è divisa l’umanità: dalle mani nacquero in guerrieri, dalla testa
gli intellettuali, dai piedi gli schiavi e dal ventre i commercianti.
Ogni territorio ha un suo sistema di casta e ogni casta ha delle sotto caste, il principio
base che governa questa società è il sistema gerarchico.
Secondo Louis Dumont, la gerarchia è un sistema di natura religiosa che va dalla massima
purezza alla massima impurità (gli schiavi erano impuri poiché facevano lavori manuali ed
entravano in contatto con materiali impuri; addirittura si creò una quinta categoria al di
sotto degli schiavi, i dalit, considerati permanentemente impuri). Solitamente intellettuali,
guerrieri e commercianti erano vegetariani, per conservare la loro purezza.
Gli inglesi pensarono che la categoria più alta, costituita dai bramani, potesse aiutarli a
conoscere le tradizioni. Presero alcuni di questi a lavorare come intermediari tra popolo e
dominatori inglesi e la conseguenza fu il rafforzamento dei sistemi di casta e del dominio
dei bramani che furono inseriti nel sistema di dominio britannico, con possibilità di studiare
lingua inglese; questi divennero intellettuali anglicizzati.
Il consolidamento del potere britannico stravolse l’ordine sociale ed economico; ci fu una
grave crisi economica, soprattutto per gli artigiani (mercato inondato di prodotti britannici)
e per i contadini. Aumentarono anche le carestie.
Le categorie preferite erano gli zamindar ( grandi proprietari terrieri) e alcuni bramani.
Fino all’inizio dell’800, periodo in cui si consolidò la macchina del dominio coloniale
(British ray), gli europei non avevano un atteggiamento di superiorità, anzi, accettavano
l’altro.
Dall’800 si fece strada l’idea di superiorità dell’uomo bianco, Orientalism (Said): l’idea di
occidentale secondo cui esistono due mondi diversi:
- occidente (cultura razionale, governo che osserva e rispetta i diritti)
- oriente (dispotismo, superstizione).
Gli europei dovevano portare la loro superiorità là dove vi erano indigeni, i quali dovevano
essere socializzati e civilizzati.
Nel 1832 la riforma inglese che stabilì che l’inglese diventava lingua ufficiale dell’India, gli
inglesi quindi non avevano bisogno di imparare lingue locali di popoli inferiori.
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Nel 1835 ci fu la riforma del sistema scolastico: apertura delle scuole inglesi che
cercarono di trasmettere agli studenti i valori europei. In questo modo la società indiana si
rompe: ci sono gli analfabeti e le persone colte che studiavano nelle scuole inglesi (élite
anglicizzate che vivevano nelle città angloindiane) o nelle scuole tradizionali.
Si creò l’idea del “fardello dell’uomo bianco”, per cui gli europei avevano il compito di
portare la cultura separazione di europei ed indigeni
Vivevano nelle white vivevano nelle black township
township
1857-8 passaggio dal colonialismo di conquista territoriale all’imperialismo
1858 India del nord, il vicino a Delhi, un accampamento militare a Meerut uccise gli
ufficiali britannici dando vita alla Grande Rivolta.
Gli inglesi introdussero fucili a retrocarica, per caricarli bisognava mordere il bossolo ed
entrare in contatto con grasso animale; gli indiani si rifiutarono e gli inglesi licenziarono
coloro che si opponevano. Questo episodio fece scoppiare la scintilla, ma vi erano altri
motivi:
l’approvazione della legge di successione per stati nativi; in tutti i regni nativi in cui non vi
era un erede legittimo maschio, gli inglesi avrebbero preso il potere provocando il
malcontento tra sovrani ( per tradizione in assenza di erede si adottava un figlio) .
Uno di questi sovrani era un nawab di un regno della pianura del Gange, il quale fece
ricorso , ma perse la causa; così anche gli altri fecero in questo modo, la cosiddetta
RIVOLTA DEI SEPOYS (Sipai) la quale sottrae agli inglesi una porzione dell’India del nord
e libera la città di Delhi, sede del sovrano. In questo modo tornò effettivo l’impero Moghul.
L’India meridionale, il Bengala ed alcuni re indiani rimasero fedeli ai britannici che
riuscirono a soffocare la rivolta nel 1858: l’imperatore venne esiliato in Birmania fino alla
sua morte.
La rivolta nacque anche dal cattivo governo della compagnia commerciale, che venne
sciolta; il governo britannico prese in mano il paese, venne nominato un viceré con sede a
Calcutta.
Nel 1897 la regina Vittoria divenne imperatrice dell’India. Conseguenze: il re aveva diritti
e doveri, gli indiani erano sudditi.
1858, anno con cui si indica la nascita dell’età dell’imperialismo e in cui fiorì una
letteratura che dipingeva gli inglesi come eroi e gli indiani come cattivi.
Interpretazione della grande rivolta:
Mutiny -indiani = ingenui o cattivi
- inglesi = sconfiggevano l’ammutinamento degli indiani cattivi
Prima guerra d’indipendenzaleader indiano amministratore di Mazzini e del Risorgimento
: nazione indiana che si stava costituendo
Colpo di coda dell’ancien regimetentativo della vecchia borghesia di recuperare il
vecchio potere, i protagonisti, infatti, sono tutti aristocratici.
15 febbraio 2013_Lezione3
La Grande Rivolta rappresenta un po’ lo spartiacque perché a questo punto si crea la
separazione che già si era vista negli anni 20 e 30 tra gli uomini bianchi (europei) e gli
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indigeni (considerati ingenui perché si sono fatti traviare dai governatori) Filosofia
razzista, base ideologica dell’espansione del colonialismo nella seconda metà
dell’Ottocento.
Il 1858 è importante anche perché rappresenta il cambiamento dal colonialismo della
Compagnia delle India ad un colonialismo spietato; nasce la grande età dell’imperialismo
che secondo Lenin è anche la fase suprema del capitalismo. In questa fase sono gli stati
europei che decidono direttamente le conquiste, di organizzare territori, decidono le forme
di sfruttamento economico; non è un caso che nel 1858 la Francia inizia la propria
penetrazione in Indocina occupando la parte meridionale del Vietnam, quella che allora
veniva chiama Cocincina che è il delta del fiume Mekong (oggi conosciuto come Vietnam
del sud). La scelta francese di occupare questo territorio non è dovuta a scelte di tipo
commerciali, economiche ma a ragioni di tipo strategico: gli inglesi stanno creando un loro
impero in Asia, i russi nell’Asia centrale, anche loro vogliono conquistare.
Nel frattempo abbiamo un consolidamento dei domini europei nel sudest asiatico: gli
olandesi, che ancora occupavano questi territori, subiscono un forte colpo nelle guerre
napoleoniche del 1795, quindi la monarchia olandese va in esilio e in Olanda è creata una
repubblica filofrancese, la Repubblica Batava, uno stato satellite e fantoccio di Napoleone.
Quest’ultimo è il grande nemico degli inglesi che ovviamente non vogliono che la Francia
rientri nel gioco nel sudest asiatico (fino agli anni 30 del ‘700 era stata la potenza più forte
soprattutto in India), ma Napoleone ora da segnali di voler colpire la Gran Bretagna nei
suoi interessi economici, quindi anche nelle colonie; cercò di occupare l’Egitto con l’idea di
interrompere i traffici commerciali con l’India perché sapeva benissimo che costituiva il
centro del potere britannico, ma l’impresa si rivelò un fallimento. Gli inglesi allora
decidono di occupare tutte le colonie olandesi: la colonia del Capo, Ceylon, India
meridionale, Malacca e la penisola malese (zona strategica per gli scambi commerciali;
oggi Singapore è il principale porto a livello mondiale); gli inglesi in questa zona avevano
già una colonia, la colonia di Penang (città di George Town) e occupano anche il centro del
colonialismo olandese, la penisola di Java in Indonesia che però dovranno restituirla nel
1815 alla fine delle guerre napoleoniche. Non tutti i territori però vengono restituiti
all’Olanda; ad un certo punto olandesi e inglesi trovano un accordo che viene siglato nel
1824: agli olandesi rimangono i possedimenti insulari (Indie orientali olandesi che oggi
costituiscono l’Indonesia) mentre gli inglesi si tengono Ceylon, la colonia del Capo, tutti i
possedimenti in India e tutta la parte peninsulare (odierna Malesia).
Nell’isola di Ceylon, conquistata durante le guerre napoleoniche, gli inglesi riescono a
condurre una campagna vittoriosa contro l’ultimo regno indipendente situato nel centro
dell’isola, il regno di Kandy, e trasformano l’isola in una sorta di giardino per le
piantagioni: caffè, canna da zucchero e cacao. Gli inglesi che amministrano Java per un
periodo durante le guerre napoleoniche, si rendono conto che gli olandesi hanno fatto un
buon lavoro: hanno preso i contadini, gli hanno obbligati a fare dei servizi di corvée, hanno
obbligato i villaggi a coltivare almeno 1/5 delle terre per prodotti d’esportazione e quindi
vogliono replicare questo colonialismo di piantagione anche nei loro territori. Ceylon da
questo punto di vista è perfetta: ha un clima adatto a trapiantare queste coltivazioni, ha un
terreno fertile, oltretutto Ceylon non va a far parte dell’India britannica ma viene
acquistata dall’Olanda e diventa un colonia diretta dalla corona; per questo mo