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Gustav Stresemann, il cancelliere di questi anni, firmò nel 1925 a Locarno un accordo di non violazione e
non aggressione con la Francia. Inoltre fu il rappresentante della Germania nella società delle nazioni del
1926.
L’inizio della fine della repubblica di Weimar fu segnato dalla crisi economica del 1929, e nel contempo si
consolidarono tendenze antidemocratiche di destra e sinistra. A destra nasce il partito nazionalsocialista e con
il loro aiuto nel 1933 Hitler diventa cancelliere.
Questo atto segna la fine della prima repubblica tedesca e l’inizio del terzo reich.
L’avvento in potere di Hitler avvenne in modo legale e in pochi mesi riuscì a gettare le basi per la sua dittatu-
ra. Dopo due giorni dalla sua elezione convinse il presidente a sciogliere il parlamento. Hitler governò senza
parlamento ricevendo approvazioni di leggi speciali che potevano delimitare i diritti civili fondamentali.
Il passo decisivo per la costruzione della dittatura furono le leggi di pieno potere secondo le quali il potere
legislativo passava a quello esecutivo. Sciolse inoltre anche i parlamenti dei Länder e centralizzò il sistema
federale.
Poco dopo iniziarono le persecuzioni degli ebrei che sfociarono nell’olocausto.
L’ultima tappa dell’ascesa al potere di Hitler fu casuale in quanto il presidente del reich morì nel 1934 e egli
assunse le competenze di presidente. Divenne quindi Führer, capo assoluto senza far riferimento ad alcuna
autorità.
Nel periodo tra le due guerre mondiali l’Austria e la svizzera vennero influenzate dall’instabilità politica ed
economica. L’Austria subì le conseguenze della prima guerra mondiale, anche se dovette pagare meno ripa-
razioni di guerra della Germania. Come la Germania però, anche l’Austria divento una costituzione democra-
tica. Engelbert Dollfuss fu eletto cancelliere nel 1932 e nel marzo del 1933 creò un regime autoritario grazie
alle leggi di pieno potere che la costituzione austriaca prevedeva in situazioni di emergenza.
Fu costituito un nuovo movimento unitario di chiara ispirazione democratica, il cancelliere volle costituire
una dittatura propria per non sottomettersi ad Hitler. Infatti quando Hitler cercò una rivoluzione in Austria
nel 1934 il regime austriaco non crollò.
La svizzera, invece, dopo la guerra, riuscì a farsi riconoscere una neutralità differenziata. Anche lì si forma-
rono forze antidemocratiche, ma il successo di questi estremisti fu limitato.
Hitler perseguì con molta energia la creazione di un nuovo impero, il terzo reich. La sua politica estera non
poteva quindi essere pacifista, ma fu fin dall’inizio espansionista.
Nel 1933 uscì dalla società delle nazioni.
In Italia mussolini aveva progetti molto simili e in Austria, sia gli interessi di Hitler sia quelli di mussolini si
scontrarono. Successivamente dopo che mussolini fu cacciato dalla società delle nazioni per la sua aggres-
sione in Etiopia, rinunciò ai suoi interessi austriaci e si dichiarò d’accordo con la Germania nel non rispettare
il patto di Locarno. Nel frattempo poté conquistare l’Etiopia, avvicinandosi con la Germania mediante l’asse
roma-berlino del 1936. Per l’Austria, l’avvicinamento fu fatale poiché dovette accettare una stretta collabo-
razione con la Germania.
Il referendum per l’annessione dell’Austria alla Germania previsto per il 13 marzo non poté aver luogo per-
ché Hitler diede l’ultimatum a Schuschnigg l’11. Egli si dimise e il 12 marzo 1938 l’Austria venne annessa
alla Germania.
La svizzera iniziò a vivere l’isolamento, ma mobilitò le sue truppe ed era pronta a reagire.
Il primo ottobre del 1938 venne firmato l’accordo di monaco secondo cui Hitler poteva occupare il territorio
dei Sudeti, l’anno dopo lo ruppe.
Il patto d’acciaio fu firmato con Mussolini con cui si promisero aiuto vicendevole.
Il patto Hitler-Stalin era un patto di non aggressione che conteneva come clausola segreta la spartizione della
Polonia.
Hitler così si sentì abbastanza forte da attaccare la Polonia e due giorni dopo l’Inghilterra e la Francia dichia-
rarono guerra alla Germania. Iniziò la seconda guerra mondiale. L’unico paese non invaso fu la svizzera. Vi-
ste le vittorie tedesche, l’Italia entro in guerra il 10 giugno del 1940.
Fu firmato nel 1940 il patto tripartito tra Germania, Italia e Giappone. Il primo scasso fu la battaglia aerea
contro l’Inghilterra che non riuscì a piegare, decidendo poi di abbandonare il fronte.
Hitler ruppe il patto hitler-stalin e aggredì l’unione sovietica., in novembre iniziò la controffensiva russa. La
guerra lampo si arrestò e l’armata germanica fu costretta a difendersi dagli attacchi dell’unione sovietica.
A marzo fu votata a Washington la legge affitti e prestiti che autorizzava gli stati uniti a fornire materiali ai
paesi belligeranti dietro l’impegno di restituirli dopo l’uso.
L’11 novembre 1941 le potenze dell’asse dichiararono guerra agli stati uniti.
La prima grande capitolazione tedesca fu segnata dalla battaglia di Stalingrado, dove le truppe tedesche ven-
nero rinchiuse dai russi. Il regime di mussolini crollò dopo lo sbarco degli alleati in sicilia e l’8 settembre
1943 l’Italia firmò l’armistizio.
Il colpo definitivo lo infersero gli alleati il 6 giugno 1944 con lo sbarco in Normandia, da est avanzava l’ar-
mata di Stalin, da sud e da ovest le truppe inglesi e americane e dai cieli l’aviazione americana bombardava
le città tedesche.
Il 28 aprile 1945 mussolini fu fucilato dai partigiani italiani e due giorni dopo Hitler si uccise a Berlino.
6. Il secondo dopoguerra
Il 5 giugno 1945 usa, unione sovietica, Inghilterra e Francia presero il potere in Germania. Quattro anni dopo
la guerra essa fu rifondata e divisa in due stati: repubblica federale tedesca (BRD) nell’ovest della Germania
e la repubblica democratica tedesca (DDR) all’est della Germania.
La Germania diventò il punto focale della guerra fredda, luogo in cui i due blocchi si confrontarono in modo
più intenso perché lì correva il loro confine.
Nella conferenza di Potsdam i vincitori si riunirono per decidere la sorte della Germania e per impedire una
nuova guerra si proclamò la demilitarizzazione della Germania e le popolazioni tedesche rimaste al di fuori
di questi confini rientrarono in Germania.
Berlino fu inoltre divisa in quattro settori. Il fatto che condusse alla divisione dei due stati fu il cambiamento
di comportamento da parte degli stati uniti nei confronti della Germania.
Il piano Marshall costituì la base per il benessere della Germania e dell’Europa occidentale e per facilitare la
ripresa economica, si abolirono nel 1946 i confini tra zona americana e zona inglese, diventando 2 zone oc-
cupazionali: una occidentale e una orientale.
Il passo decisivo verso la fondazione dello stato fu la riforma monetaria. Il vecchio marco non aveva più va-
lore perché nessuno accettava metodi di pagamento senza valore ed il marco occidentale venne così introdot-
to nel settore americano, inglese e francese di Berlino. I sovietici non lo accettarono e pretesero che nella
città vi fosse il marco orientale. Per indurre gli americani ad accettare questa condizione, il 24 giugno bloc-
carono tutte le vie di comunicazione per Berlino ma gli occidentali organizzarono un ponte aereo per riforni-
re di viveri la città.
La crisi di Berlino rese acute le tensioni tra gli ex alleati e accelerò la nascita dei due stati.
Il 23 maggio del 1949 segna la nascita della repubblica federale tedesca (BRD). La nuova costituzione venne
chiamata legge fondamentale per sottolinearne il suo aspetto provvisorio. Il modello economico era quello
dell’economia sociale di mercato che portò la Germania federale ad un vero miracolo economico.
Il 7 ottobre 1949 fu fondata la repubblica democratica tedesca (DDR). Fu realizzata un’economia pianificata,
mezzi di produzione, impianti industriali e altri beni vennero espropriati. La DDR dovette, inoltre, pagare
all’unione sovietica molte riparazioni poiché Stalin non aveva interesse a costruire uno stato tedesco forte.
Per questo motivo la ripresa economica della DDR fu molto lenta.
Nel 1952, quando la repubblica federale ottiene la sovranità, entrò in vigore un’ordinanza relativa ai provve-
dimenti sulla linea di demarcazione. Da quel momento il confine poteva essere oltrepassato solo in alcuni
punti e l’unico punto non controllato era Berlino.
Il 13 agosto 1961 fu costruito il muro di Berlino che divise la città in due parti fino al suo abbattimento nel
1989.
La svizzera abbandonò lentamente l’isolamento e dopo la fine della guerra fornì aiuti ai paesi belligeranti,
ma rimane neutrale. Si impegnò subito dopo la guerra nella politica di pace e diventò membro dell’ONU.
Il personaggio di rilievo della politica della repubblica federale su Konrad Adenauer, che rimase cancelliere
fino al 1963. Per tutto il tempo il suo partito (CDU) rimase a governare da solo la Germania. Adenauer e il
partito seguirono una politica di integrazione occidentale e nel 1952 rifiutò la proposta di Stalin di riunificare
la Germania purché restasse neutrale.
L’allineamento alla politica degli usa portò ad un indebolimento nella sinistra della BDR, così tanti comuni-
sti e socialisti si trasferirono per motivi politici nella DDR.
Nel corso degli anni 50 i rapporti tra le due Germanie diventarono difficili. Più la BDR seguiva la politica di
integrazione occidentale, più la DDR accentuava il proprio isolamento. Il confine era diventato una linea di
demarcazione invalicabile e la DDR adotto, inoltre, altre misure come l’obbligo del passaporto e del visto nel
traffico di transito tra la repubblica federale e Berlino ovest.
Nel 1969 il cancelliere della repubblica federale tedesca era Willy Brandt. Il suo primo compito fu di realiz-
zare un nuovo ordinamento e mise in atto una nuova politica dell’est.
Il 12 agosto 1970 fu firmato il trattato di Mosca sulla rinuncia dell’uso della forza e sul riconoscimento che
c’erano due stati tedeschi.
Nel 1871 le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale firmarono l’accordo delle 4 potenze su Berlino,
in cui assicurarono che le vie di transito sarebbero rimaste libere.
I trattati con l’est furono completati con un trattato intertedesco portò il riconoscimento reciproco di due stati
tedeschi, per questo la DDR non poteva essere considerata un paese straniero, ma solamente un territorio
nazionale.
Solo dopo la seconda guerra mondiale l’Austria tornò ad essere uno stato. Bruno Kursk riaffermò la funzione
mediatrice dell’Austria sia