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Alsazia, Lorena, in sud-ovest dell’area tedesca). Allemagne, usata anche in Italia durante l’800.
In inglese si ha German, che risulta essere un controsenso, poiché gli inglesi sono anch’essi dei
germani, si usa quindi questo termine che non dovrebbe indicare solo i tedeschi; Tacito è
riferimento utile per la parola Germania, in italiano di usa tedesco per la lingua quindi e Germania
x lo stato, esiste il termine germanico riferito agli antichi germani o al germanico comune, inteso
come lingua non attestata, ma è una lingua ipotizzata da cui deriverebbero le altre lingue
germaniche, in maniera analoga al latino da cui derivano le lingue romanze. Termine Germania in
Italia compare nel XX secolo, quando avviene l’unità del Deutsches Reich del 1871, a Versailles;
alle volte veniva usato anche il termine teutonico per indicare i tedeschi, facente riferimento alla
tribù dei teutoni, di cui abbiamo notizie poiché sono i primi barbari sconfitti dai romani, da Mario,
nella battaglia di Acquae Sextiae , nel 102 a.c., con le prime invasioni barbariche o migrazione dei
popoli( Volkwanderung). Oggi se usiamo il termine teutonico lo usiamo con connotazione negativa
o ironica; modo comune per definite il tedesco e riguarda l’area slava, nemetzkij, che viene da
muto, nemoi.
I Sassoni entrano in contatto con i Finni e gli Estoni, quindi è facile trovare termini come Saxen,
non parlanti lingue indo-europee, con il gruppo ugro-finnico. Non tutti gli scandinavi usano termini
che facciamo riferimento ai sassoni, in Norvegese e Svedese abbiamo delle parole che hanno delle
radici derivanti da Deutsch , cioè tysk e tyska, che derivano dal basso tedesco, che si differenzia
dalla lingua delle altre parti perché non ha subito la II rotazione consonantica, la T non è diventata
D come avviene nell’Altotedesco, non si ha la dittongazione della Y.
Dal Mittelniederdeutsch derivano le forme usate in Svezia; Svizzero deriva invece da una regione,
cioè da un cantone, Schwyz, cantone originario, cui fa riferimento la storia di Wilhelm Tell. Nel
termine Schwyz si trova la mancata dittongazione della Y in IE, nemmeno della U in EU.
La parola Deutsch risale dalla radice Teudo, che sta per Volk, attestata in gotico; il termine usato in
Giappone e in Cina deriva sempre da Deutsch.
Questa differenziazione deriva dal fatto che si è unificata più tardi rispetto agli altri, presentandosi
perciò come un insieme di tante parti. I fratelli Grimm non sono noti come raccoglitori di fiabe, ma
anche per il dizionario, essendo germanisti; la germanistica proprio nasce con Jacob come
disciplina universitaria, in cui parla delle mutazioni consonantiche. I due fratelli iniziano un’opera
monumentale, il dizionario tedesco / Deutsches Worterbuch/, con 32 semi-volumi, che viene
iniziato ma non finito da loro, perché Wilhem muore intorno alla II metà dell’800, dopo aver
terminato la lettera D, mentre Jacop nella F.
È portato a compimento nel giugno 1961, con i primi fascicoli, data cui corrisponde la costruzione
del muro di Berlino; le ultime lettere del dizionario sono fondamentali perché mostrano l’unione
fra la redazione della BRD e della DDR, l’ultima collaborazione per un certo lasso di tempo, non
sarà più così semplice. La conclusione di quest’opera, nonostante la guerra, è dovuta al fatto che il
tutto è messo al sicuro e scoperto da un ufficiale sovietico, che è un germanista e che salva tutto il
patrimonio. Si ricomincia a lavorare poi a nuove edizioni del dizionario, rispecchiando l’ideologia
del tempo in cui sono pubblicati, come nel periodo del nazional-socialismo. Oggi il dizionario è
anche consultabile in rete. Opera importante perché è l’unico che da info su parole che oggi non
sono più utilizzate ma che si trovano in opere non vicine a noi.
Jacob Grimm nell’introduzione, dopo aver spiegato i motivi che hanno indotti il fratello a dare vita
a quest’opera sta nella lingua, che risulta essere solo l’unico elemento unificante, quando appunto
la Germania era ancora divisa. Importante è anche la letteratura.
Testimonianze scritte del tedesco si hanno intorno al 750, ma la prima attestazione del termine
stesso si ha in latino, con theodiscus, del vescovo Giorgi di Ostia, in Inghilterra con i sinodi, ciò che
è stato qua deliberato è stato fatto sia in latino che in lingua del popolo, cioè in lingua volgare,
nell’786.
La lingua teodisca è usata quando il duca Tassilone viene accusato da Karl der Grosse del delitto di
diserzione, in lingua teodisca harisliz, che si trova negli “Annales regno francorum”.
Ricompare poi nell’801 in un documento di Carlo Magno; al concilio di Tour dell’813 afferma che i
sinodi non si tengano più in latino, ma in lingua romanza o in lingua germanica, al fine di rendere
più facile la comprensione.
I Giuramenti di Strsburgo sono importanti sia x i francesi che per i tedeschi, poiché nell’842 i figli di
Ludwig der Fromme, il Pio, quindi i nipoti di Carlo Magno, Karl der Kahle e Ludwig der Deutsche si
alleano, dopo aver sconfitto in battaglia Lother, si giurano fedeltà nella lingua dell’esercito del
fratello. Ludwig giura in francese, aspettandogli la parte orientale e il fratello, cui spetta la parte
occidentale, in tedesco; gli eserciti giurano ciascuno nella propria lingua. Strastrurger Eiden,
tramandati nel IV libro di Nitardo, con la sua Historia.
Con il trattato di Verdun dell’843 il regno carolingio viene diviso in 3 regni, avremo quindi il regno
di Carlo il Calvo, la parte francese, quello di Lother corrisponde alla parte centrale, cioè Francia,
Italia e Germania, mentre a Ludwig parte della odierna Germania. Lothringen
Alla morte del figlio di Lotario, la parte centrale, cioè la Lotaringia, che oggi corrisponde alla
Lorena, che diventa della casata degli Asburgo, poiché Maria Teresa sposa un rappresentante della
casa di Lorena, così diventa asburgo-lorena, ma per diventare suo marito egli deve rinunciare al
trono della Lotaringia. In cambio ha la Toscana, perché la Lorena era troppo vicina alla Francia.
La Lotaringia è divisa fra Carlo il Calvo e Ludovico il germanico.
La Lotaringia passa poi a Ludwig der Jungere, Ludovico il III, nell’880, re dei franchi orientale, il
nuovo confine rimane invariato fino al 1648, con il trattato di Westafalia che pone fine alla Guerra
dei 30 anni. I Franken sono sia i franchi che i franconi, cioè gli abitanti della Franconia, regione
della Germania, dove si trova Norimberga, capitale.
23/02/11
Nel IX secolo fra i documenti latini si trova l’espressione teutonica lingua, che deriva dalla popolazione
stessa. Ludwig der Deutsche quando divide il regno fra i 3 figli, negli Annali di Fulda, si afferma che venne
scritto in lingua teutonica. Fulda è un monastero importante, dove è stato trovato il canto di Ildebrando,
anche se non è detto che sia stato scritto qui; Fulda è in Assia, cioè a centro-ovest della Germania ed è
centro degli scrittori più importanti dell’alto tedesco.
Nell’870 il monaco benedettino Otfrid von Veisenburg scrive il Vangelienbuch, cioè un libro ispirato al
vangelo ed è il primo scrittore tedesco di cui si conosce il nome, nel testo latino parla di lingua teodiscia,
mentre in lingua francese-renana parla di frankisch.
Nell’anno 1000 abbiamo diverse testimonianze della forma tedesca di diutisk, nell’opera di Nopter der
Deutsche o Labeo, monaco benedettino del convento di San Gallo, in Svizzera, usando espressioni in
diutiscum, cioè in tedesco; la parola viene usata solo x indicare la lingua, non il popolo, chiamato ancora
teutones.
Nell’XI secolo si ha la denominazione latina non ufficiale di regno teutonicum, cioè quello che sarà poi il
Sacro Romano Impero, che poi sarà della nazione tedesca, che termina nel 1806, con le guerre
napoleoniche, dopo la battaglia di Austerlitz, rinunciando al titolo di imperatore di SRI, diventando
l’imperatore d’Austria.
La prima volta che troviamo il termine diutisk per indicare il popolo del regno dei franchi orientali risale agli
anni 1077-1081, all’XI secolo, in un canto “Annolied” scritto in onore di un vescovo, Annone di Colonia,
in cui troviamo diutische Lute (Leute), diutischi Man, diutisch Land e diutischi Sprechen.
Nella Kaiser Kronic, scritta a Regensburg, Ratisbona, intorno al 1150 è usata ripetutamente la parola diutisk
ed altre espressioni simili.
Walhisk, cui deriva il termine moderno Welsch, era usato per indicare i popoli romanzi con connotazione
spregiativa, all’inizio usato solo per chi parlava una lingua celtica. Questo significato spregiativo si trova in
un’opera di uno scrittore sud tirolese contemporaneo che intitola il suo romanzo “Die Walsche”, una donna
altoatesina che ha relazioni con un siciliano, a Bolzano / titolo in italiano L’Italiana, non si capisce che è
usato in maniera negativa/.
In gotico si ha una variante, come Diuda, mentre in epoca di Goethe si ha Teusch e Deutsch, ma Grimm
afferma che l’unica giusta è Deutsch.
Il tedesco non è solo la lingua ufficiale della Germania, dell’Austria e in parte in Svizzera, assieme alle altre 3
ufficiali: anche in Litchenstein è ancora lingua ufficiale. È inoltre ufficiale assieme ad altre lingue, a livello
regionale in Alto Adige, a livello nazionale in Belgio, anche se in parte minore, in Lussemburgo, con un
dialetto di origine germanica (Latzenburgig), con il tedesco e il francese, anche a seconda delle situazioni.
Minoranze linguistiche sono poi presenti in Europa, quindi si può dire che è una lingua pluricentrica, non
legata ad un’unica entità geografica, che presenta varietà nazionali che hanno diversa importanza.
All’interno dell’UE il tedesco è una delle 23 lingue ufficiali, cioè come Anssprache, la lingua con il maggior
numero di parlanti madrelingua. Le minoranze sono distinte fra quelle protette e quelle non protette, cioè
quelle che godono di determinati diritti, potendo avere la possibilità di affrontare scuole in cui
l’insegnamento è impartito in quella lingua, con istituzioni diverse e in diverse situazioni ufficiali, con
trasmissioni, giornali, in quella lingua; questi non sempre sono riconosciuti nelle lingue non protette.
Minoranze quindi si trovano in nazioni in cui la presenza dei tedeschi un tempo era molto forte, come in
Danimarca, nei paesi dell’ex blocco sovietico, in Ceca, Slovacchia, Polonia, Romania, ma non è lingua
protetta in Russia, Ucraina, così come Alsazia e Lorena, anche se oggi lo è di più. Il tedesco è parlato poi
anche al di fuori dell’Europa; in Asia si hanno stati che facevano parte dell’US e oggi