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GERMANICO
Settentrionale: Orientale: Occidentale:
- Islandese Gotico inglese
- Norvegese visigoto frisone
- Svedese ostrogoto tedesco
- Danese cimbro olandese
- Feringio fiammingo
Afrikaans
Il germanico all’inizio aveva dei caratteri runici, poi si sono aggiunti quelli latini. Quello che sappiamo
sulla lingua e le popolazioni germaniche deriva dagli autori latini come Tacito. Probabilmente il ceppo
del germanico ha avuto origine in Danimarca e in parte della Scandinavia, ma non sappiamo quando.
Nel distinguersi dall’indoeuropeo, il germanico ha maturato delle proprie caratteristiche:
indoeuropeo germanico
accento mobile e musicale accento dinamico e fisso sulla radice
Inoltre nel passaggio dall’indoeuropeo al germanico avviene la prima rotazione consonantica o legge
di Grimm, che viene applicata all’occlusiva SE si trova in posizione iniziale O subito dopo l’accento.
Negli altri casi, all’occlusiva si applica la legge di Verner.
→ legge di Grimm
Occlusiva labiale sorda P → f fricativa labiodentale sorda
Occlusiva dentale sorda T → Þ fricativa interdentale sorda
Occlusiva velare sorda K → h fricativa velare sorda
w w
Occlusiva labiovelare sorda K → h fricativa labiovelare sorda.
Occlusive sorde → fricative sorde
Occlusiva labiale sonora b → p occlusiva labiale sorda
Occlusiva dentale sonora d → t occlusiva dentale sorda
Occlusiva velare sonora g → k occlusiva velare sorda
w w
Occlusiva labiovelare sonora g → k occlusiva labiovelare sorda
Occlusive sonore → occlusive sorde
_
Labiale aspirante bh → b fricativa labiale sorda
_
Dentale aspirante dh → d fricativa dentale sonora
_
Velare aspirante gh → g fricativa velare sonora
w
Labiovelare aspirante g h → W- a inizio parola 2
Aspirate → fricativa sonora
Semiconsonanti:
y → j
w → w
R, L, M, N rimangono invariate.
Sibilante S → s sibilante sorda
→ legge di Verner _
Occlusiva labiale sorda P → b aspirata labiale
_
Occlusiva dentale sorda T → d aspirata dentale
_
Occlusiva velare sorda K → g aspirata velare
Sibilante s → z sibilante sonora, che poi si sviluppa in r.
Il cambiamento dell’accento può determinare la legge di Grimm o di Verner all’interno di uno stesso
paradigma, provocando un’alternanza grammaticale.
Tutti questi aspetti riguardavano le consonanti. Ora parliamo della vocali.
La quantità vocalica era distintiva e determinava delle coppie minime sia nell’indoeuropeo che nel
germanico (nelle vocali toniche); in altre parole: se la quantità vocalica nelle sillabe accentate cambiava,
cambiava anche la parola. VOCALI BREVI
Indoeuropeo: Germanico:
i u i u
e
e o e
A a
Sistema asimmetrico!
VOCALI LUNGHE
Indoeuropeo: Germanico:
Ī Ū ī ū
Ē Ō ē ō
Ā sistema simmetrico!
DITTONGHI
Indoeuropeo → germanico
AI ai
OI 3
ī
EI 2
ē
AU au
OU
EU eu
ATTENZIONE!
- La e davanti a una nasale seguita da una consonante diventa i!
Bend → bind (cintura) w
- ST, SP, SK, SK rimangono invariati nel passaggio dall’indoeuropeo al germanico.
- R, L, M, N possono supportare la sillaba nell’indoeuropeo, cioè uniti a un’altra consonante
possono formare una sillaba a sé stante, segnalata da un puntino sotto la consonante portante.
Nel passaggio dall’indoeuropeo al germanico, tale sillaba si trasforma in N + consonante (la
consonante portante rimane invariata, la consonante che l’accompagna diventa N)
- KT e PT → ht e ft.
Antico alto tedesco (VIII sec- 1050).
Questa è la prima fase in cui si distinguono i tratti propriamente tedeschi, ed è su questo ceppo (che si
differenzia dall’antico basso tedesco) che nascerà il tedesco moderno. Questa fase è caratterizzata da 3
grandi cambiamenti:
1) Ridistribuzione del sistema delle vocali
2) Metafonia o Umlaut
3) II rotazione consonantica.
1) Ridistribuzione del sistema delle vocali. Ecco come diventano le varie vocali:
VOCALI LUNGHE
ī ū
2
ē 1
ē ō Deriva da diversi sviluppi fonologici, come ei o la e latina.
2
Per distinguersi da ē tende ad aprirsi sempre di più fino a diventare ā
VOCALI BREVI
i u
e o → allofono di u breve
a 4
2) Metafonia = fenomeno per cui l’elemento desinenziale influenza la vocale accentata
precedente. Si possono avere:
a
- Metafonia primaria da = a influenza la u che diventa o, oppure influenza la i che diventa e.
i
- Metafonia secondaria da = la i determina un compromesso articolatorio con la vocale
precedente e arriva addirittura a influenzare la a, che prima era sempre stata indenne dal
fenomeno.
Questi fenomeni avvengono a livello fonetico già appunto nell’Antico Alto Tedesco (aat), ma
verranno segnalati graficamente solo nel Medio Alto Tedesco (mat), quando sparirà la desinenza
causa della metafonia.
3) Rotazione consonantica alto tedesca.
Fenomeno che avviene nella parte più meridionale della Germania (definita “alto” tedesco per la presenza
geografica dei monti), e non ovunque allo stesso modo.
→ occlusive in posizione iniziale o precedute da consonante:
P - → pf –
T - → z – [ts]
K - → ch – [kx]
→ occlusive doppie a inizio o a metà parola:
-pp- → -ppf-
-tt- → -tts-
-kk- → -kkx-
→ Occlusive a metà parola
-p- → -ff-
-t- → -[ss]- pronuncia molto aspra!
-k- → -[xx]
→ TR rimane invariato.
→ le fricative sonore tendono a diventare occlusive sorde, soprattutto se sono doppie:
_
b → b →p
_
d → d → t
_
g → g → k
Verso la fine dell’Antico Alto Tedesco, alcune vocali derivate dal germanico si modificano ulteriormente:
ō → uo le vocali lunghe tendono al dittongamento
2
ē → ie au/ou
au ō
ei
ai ē (davanti a w e h) 5
Medio alto tedesco (1050 – 1350)
È un periodo di transizione tra l’Antico Alto Tedesco e il protomoderno. In questo periodo si hanno tre
macro correnti:
1) Alto tedesco protomedio = corrente in cui sono evidenti le analogie con l’aat. Se ne conservano
delle tracce grazie all’opera di Notker di San Gallo, un colto monaco che amplia le modalità
espressive del tedesco traducendo della opere filosofiche. Normalizza l’ortografia preludendo al
mat., ma ci sono ancora molti elementi desinenziali.
2) Alto medio tedesco classico = è la lingua della poesia epica e cavalleresca che fiorisce in quel
periodo. La lingua viene normalizzata, ma ci sono molti prestiti dal francese, in quanto la Francia
rappresentava un modello feudale per la Germania. È una lingua che rimane limitata all’ambito
letterario e infatti tramonterà insieme al ceto cavalleresco. È influenzata inoltre dai dialetti del sud
e dall’alemanno.
3) Alto tedesco medio-tardo = lingua di cui non ci sono rimaste tracce scritte, ma che sappiamo
cambiava molto a seconda della zona.
In generale, nel passaggio dall’aat. al mat. avvengono i seguenti cambiamenti:
- Indebolimento delle vocali finali, che diventano schwa.
- Crescita dell’importanza dell’articolo nel riconoscere i casi
- Standardizzazione ortografica
- Segnalazione grafica della metafonia
- Inizia un processo di monottongazione e dittongazione, che si concluderà praticamente agli albori
del protomoderno.
→ Dittongazione.
Nel mat. ci sono tre vocali alte lunghe:
ī, derivante da ie → aat.
ý, (l’accento è stato messo al posto del trattino superiore come nella lettera precedente a causa di
problemi tecnici!) derivante dall’Umlaut secondario nella fine dell’aat.)
ū, derivante da ie → aat.
Queste tre vocali lunghe si dittongano fino ad arrivare alla pronuncia del tedesco moderno:
ī diventa ei, pronunciato però “ai” perché ricalca l’aat. ai da cui deriva ei (in inglese, invece, si è
mantenuta la vecchia scrittura i, anche se la pronuncia è uguale al tedesco: Ice vs. Eis)
ý diventa eu (x es. Leute), cioè ritorna a come era nel germanico. Infatti il germanico eu ha avuto
due possibili sviluppi:
- aat. eo/io → mat. ie
- aat. eu → iu derivante dalla metafonia di i → y
ū diventa au (x es. Haus). Al contrario, in danese per esempio, è rimasta u (Hus = casa)
→ Monottongazione.
Nel Medio Alto Tedesco all’inizio ci sono tre dittonghi:
2
ie, con due possibili origini: germanico eu → aat. eo/io → mat. ie; oppure germanico e → aat. ie
→ mat. ie
uo, derivante da ō germanica → aat. uo
üe, derivante da metafonia secondaria su aat. uo.
Questi tre dittonghi cambiano nel seguente modo: 6