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ETA’ REPUBBLICANA
Processo di modernizzazione dell’Italia >da paese prevalentemente agricolo a paese
industrializzato stretta connessione tra - sviluppo della società italiana durante la modernizzazione
- evoluzione dei mezzi di comunicazione. Periodizzazione in 3 fasi :
Ricostruzione e normalizzazione repubblicana (1945-1958) : in questa fase, seguente alla guerra il
Paese viene letteralmente riedificato. Sul piano della continuità i cardini avviati dal fascismo
nell’industria cinematografica vengono riutilizzati e riconvertiti. Sul piano del rinnovamento l’editoria
viene nuovamente aperta al mondo e attiva di fronte ad un pubblico disponibile.
Boom economico e trasformazioni politiche e sociali (1958-1968) : a partire dal 1958 l’Italia
conosce uno sviluppo economico senza precedenti che incide sull’industrializzazione e la
creazione delle grandi infrastrutture. La televisione diventa centrale nel progetto pedagogico della
Rai.
Crisi e contestazione (1968-1978) : il rallentamento dei consumi e la crisi petrolifera del 1973 sono
le principali cause della recessione economica. L’onda della contestazione investe in pieno i media
e ne risentono soprattutto i protagonisti.
TECNOLOGIE E VITA QUOTIDIANA
Modernizzazione come costante innovazione che si infiltra nei consumi e nella vita quotidiana
(auto, moto, frigoriferi, lavatrici) Progressiva pervasività dei media (>radio, radio a transistor, TV in
b/n, giradischi, telefono…). Dimensione sociale/familiare (vacanze di massa, “colonizzazione dello
spazio domestico”, consumo e consumismo, carosello, la nascita dei «giovani»…); industria
culturale segue, guida e racconta la modernizzazione - BUR e la divulgazione (1949) - Il Giorno di
Mattei (ENI, 1955) - Generi popolari al cinema: (dopo il neorealismo) la commedia all’italiana e lo
spaghetti western - La televisione di servizio pubblico in regime di monopolio (RAI)
STRATEGIE DELL’INDUSTRIA CULTURALE IN ITALIA
Le strategie pedagogizzanti messe in atto dall’industria culturale in Italia sono
Strategia pedagogizzante : dominante tra il 1881 il 1945 (fine della 2° guerra mondiale) - Logica
del GRILLO - Logica del CORVO.
Strategia dell’intrattenimento : dominante dal 2° dopoguerra in poi - Logica del TOPO - Logica del
GATTO
Grillo : strategia pedagogizzante classica i responsabili (>intellettuali) della produzione
mediale utilizzano i media per diffondere valori e cultura universali. Questa strategia tende
da un lato a puntare l'attenzione su un atteggiamento moralistico e dall'altro tende a
legittimare i media se hanno questa finalità i media sono quindi legittimati solo se
insegnano qualcosa. Incarnazione di questa strategia – letteratura per l'infanzia (Pinocchio,
Cuore) fumetto Corriere dei Piccoli, Il signor Bonaventura
Grillo : strategia propagandistica simile a quella del grillo ma che si occupa di valori non
più universali bensì di valori ideologici. Fascismo vuole, attraverso i media, diffondere la
propria visione del mondo, la propria ideologia. Come? fascistizzazione dell’informazione
gestione diretta della radiofonia funzione “egemonica” del cinema. Il riconoscimento del
pubblico è molto importante vuole diffondere dei valori e vuole conquistare pubblici. Come
lo fa? Mischiando elementi ideologici con la dimensione del divertimento
Topo : strategia dell’artigianato industriale ci si ispira a modelli stranieri ma li si italianizza,
continuità con le tradizioni dell’intrattenimento popolare nazionale, capacità di integrare una
cultura straniera nella propria cultura nazionale (Mickey Mouse e Topolino). Pubblico –
segno del successo e della qualità del prodotto
Gatto : strategia industriale, vengono pienamente dispiegati gli strumenti dell’industria
culturale dell’intrattenimento, promozione del prodotto più importante della produzione,
pubblico indagato e ricercato attraverso gli strumenti del marketing, prodotto straniero
importato senza essere eccessivamente “adattato”. Modello – televisione commerciale
(dagli anni ’90 del ‘900). Telegatto
# la pubblicità moderna è un prodotto della parte finale del diciannovesimo secolo; legata alla
rivoluzione industriale, la pubblicità nelle prime fasi si sviluppò seguendo strettamente il percorso
della stampa a diffusione di massa. I giornali inglesi e americani pubblicavano inserzioni a
pagamento sin dal 600 e alcune di queste pubblicità contenevano un elemento di persuasione. La
maggior parte degli annunci pubblicitari del 1700 mirava a informare clienti potenziali. Un
considerevole aumento della produttività modificò in maniera fondamentale i vecchi modelli di
produzione e di distribuzione. La pubblicità si utilizzava molto anche laddove c’era scarsa
differenza tra i prodotti delle varie aziende. La trasformazione dello scopo e del contenuto della
pubblicità comportò anche la nascita di una moderna industria pubblicitaria; tra il 1890 e il 1914 si
svilupparono vere e proprie agenzie pubblicitarie che impiegavano copywriters specializzati e non
si limitavano a comprare spazio sulla stampa. La crescita della pubblicità fi strettamente intrecciata
con lo sviluppo della cultura consumistica : tra gli anni 80 dell’800 e gli anni 20 del 900 negli Stati
Uniti la notevole espansione dei beni di consumo e il loro prezzo più accessibile determinarono
una trasformazione nel modo di considerare i consumi e il tempo libero. Dopo la prima guerra
mondiale si sviluppò pienamente la ‘pubblicità psicologica’ ispirata alla propaganda bellica e
influenzata dal comportamentismo. Nella pubblicità erano spesso combinati l’esaltazione del
progresso e il richiamo ai valori tradizionali della vita domestica. L’influenza esercitata dalla
pubblicità per tutto il 900 in virtù della sua centralità nell’economia dei media fu un altro aspetto
importante; nel 1900 la pubblicità forniva il grosso degli introiti di quotidiani e periodici. Gli
inserzionisti degli anni venti e i critici conservatori della ‘società di massa’ avevano in comune
l’idea che il pubblico di massa fosse passivo e quindi che poteva essere manipolato facilmente
dalla pubblicità. Dopo la seconda guerra mondiale le stesse idee sul potere della pubblicità
costituirono la base di una critica in senso progressista di questa istituzione; secondo questo punto
di vista l’industria pubblicitaria aveva avuto un ruolo fondamentale nella creazione della cultura
consumistica nata nel primo 900. I marxisti sottolineavano il carattere e il potere manipolatorio
della pubblicità; secondo loro la pubblicità era essenziale per la sopravvivenza del capitalismo
perché senza di essa il problema della sovrapproduzione avrebbe creato uno stato di depressione
permanente provocando il crollo del sistema. Mentre i pubblicitari americani esaltavano la propria
capacità di manipolare le emozioni umane, il loro metodo normale era partire
dall’individualizzazione del probabile acquirente del prodotto per poi costruirgli una campagna
pubblicitaria su misura.
## la concorrenza della televisione in rapida crescita dal 1948 spiega in gran parte il declino del
cinema, al quale contribuirono anche altri fattori. Con la crescita, nel dopoguerra, dei suburs, i
sobborghi abitativi fuori dalle grandi città e degli impieghi finanziari delle famiglie giovani all’inizio
dell’epoca del baby boom, andare al cinema divenne più scomodo e meno conveniente. L’industria
cinematografica adottò due strategie per affrontare la sfida della televisione : la prima comportava
la costruzione di un rapporto di collaborazione con i network televisivi; la seconda fu sfruttare i
vantaggi che la pellicola cinematografica poteva comunque offrire. Un fattore di particolare
rilevanza fu un importante mutamento della struttura della proprietà dell’industria cinematografica
statunitense; negli anni 80 e 90 tutte le grandi case cinematografiche furono assorbite da
megaconglomerate verticalmente integrate alla ricerca di sinergie redditizie tra il cinema e altri
prodotti mediatrici. La ‘conglomerazione’ ha fornito una chiara logica finanziaria a sostegno di
questi ingenti investimenti : nel peggiore dei casi le perdite al botteghino sarebbero state
compensate dai proventi della vendita di video, DVD e diritti televisivi; nella migliore delle ipotesi
una pellicola di successo avrebbe portato profitti smisurati. Il trend si affermò prepotentemente nei
tardi anni 70 e nei primi anni 80. Di particolare successo erano le pellicole d’azione e quelle di
genere fantascientifico-fantasy. La creazione di società boutique o specializzate riflette il
riconoscimento del potenziale costo-guadagno e del rischio finanziario limitato dei film a basso e
medio costo. In Italia, in Francia e in Germania le industrie cinematografiche nazionali ebbero nel
dopoguerra una breve stagione felice, ma la superiorità di Hollywood sul piano della concorrenza
era tanto evidente quanto lo era stata negli anni tra le due guerre. A partire dagli anni 60 le linee di
demarcazione tra Hollywood e il cinema straniero divennero sempre meno nette, in parte perché il
secondo influenzò la nuova generazione di registi americani che salì alla ribalta tra la fine degli
anni 60 e l’inizio degli anni 70. Negli anni 50 le case americane cominciarono ad investire nel
cinema europeo approfittando della comanda crescete di film esteri da parte delle sale dovuta alla
ridotta produzione di Hollywood. Le coproduzioni sono rimaste essenziali per il cinema
internazionale. Al di fuori degli Stati Uniti per i registi erano uno dei due modi principali di
compensare l’assenza di industrie cinematografiche nazionali autosufficienti. La coproduzione
garantisce il massimo di possibilità che un film abbia successo a livello internazionale e facilita
l’accesso al mercato decisivo. Se l’internalizzazione della produzione costituiva una minaccia per
l’indipendenza delle industrie cinematografiche australiana, britannica o italiana, gli sviluppi
caratteristici degli anni 80 e 90 sollevavano anche dubbi sulla misura in cui fosse ancora legittimo
considerare americani i prodotti di Hollywood.
### l’avvento della televisione contribuisce a dispiegare il declino della stampa, tuttavia contarono
anche altri fattori : l’incremento dei costi di produzione, l’espansione dei sobborghi nel dopoguerra,
il crescere delle automobili private, la rapida crescita di Internet. La stampa britannica andò
incontro a una contrazione economica crescente. Nella maggior parte del mondo agli inizi del
ventunesimo secolo l’attività della stampa era ancora fortemente limitata dal controllo della po