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EVOLUZIONE DEL TURISMO IN ASIA
L'Asia si sviluppa a partire dagli alti tassi di crescita del PIL; dallo sviluppo di importanti centri generatori di domanda come le 4 tigri asiatiche (Taiwan, Corea del sud, Hong Kong e Singapore) e la Cina; dal forte tessuto istituzionale (in cui si hanno strutture statuali di antica origine) e dalle tradizioni proto-turistiche (come la verità filosofica del confucianesimo). Negli anni 80 la politica asiatica tende a incentivare le importazioni, stimolare la domanda interna e incentivare l'urbanizzazione e la struttura industriale mentre a livello turistico si iniziano a ridurre gli orari di lavoro per offrire periodi di non attività e si aumentano gli investimenti pubblici verso determinate aree turistiche del paese attraverso incentivi fiscali e contributi per la dotazione di infrastrutture con il nuovo Resort Act del 1987. A favore del turismo per i paesi più poveri adiacenti viene lanciato poi un progetto definito Programma.Per la cooperazione tecnica in cui si ottengono sostegni finanziari e di know how per progetti di sviluppo nei paesi poveri come la Thailandia. Dagli anni 90 si registra lo sviluppo turistico della Cina, il quale consente l'avvio a una nuova fase di forte crescita economica e apertura nei confronti del resto del mondo. Prima del 1500 si avevano viaggi interni per motivi di turismo religioso, artistici e di piacere ma anche viaggi esteri per motivi di commercio attraverso, per esempio, la Via della Seta (rotta commerciale che consente l'inizio di un proto-turismo). In ambito storico la Cina sino al XV secolo è tra i paesi più avanzati del mondo per economia e tecnologia anche se dal 1400 perde terreno rispetto all'Europa e non si avvia alla fase medievale di prototurismo. Nel 1644 poi si insedia la dinastia Qing che da inizio ad una politica di chiusura nei confronti del resto del mondo. Nel primo 900 poi si avvia la rivoluzione guidata da Sun Yat-sen che consente la
caduta dell'Impero e la creazione della Repubblica cinese (1912-1949) in cui non avviarono riforme e continuarono i conflitti interni. Dopo il secondo conflitto invece i comunisti cinesi guidati da Mao Zedong e Zhou Enlai presero il potere e nel 1949 si ebbe la proclamazione della Repubblica popolare cinese indirizzata verso un'economia comunista e basata sulla Rivoluzione culturale (in cui tutti devono sperimentare i lavori manuali e contadini, si interrompe il processo di crescita con cadute nelle manifatture e nei servizi, il turismo nazionale fu ostacolato, quello internazionale controllato dalla chiusura verso il resto del mondo). La fase successiva del secondo 900 non vede grandi cambiamenti se non per il fatto che Mao Zedong diventa un personaggio internazionale che aumenta i "pellegrinaggi politici" per l'indottrinamento. La svolta inizia dal 1978, anno in cui le riforme di Xiao Ping (successore di Mao) aprirono agli investimenti stranieri, i quali ebberoimportanti risvolti a livello economico e a livello rivoluzionario in ambito di turismo soprattutto internazionale. Ai turisti stranieri, quindi, fu permesso di visitare sempre più città fino ad arrivare al 1995 in cui si da avvio ad un piccolo processo di privatizzazione e sviluppo del turismo di carattere nazionale grazie all'introduzione di sempre più nuovi diritti per i lavoratori e innovazioni in campo industriale.
Dal 2014 il turismo cinese è in piena entrata e rappresenta uno dei principali paesi produttori di turismo da turisti provenienti dalla Corea del Sud, Giappone, USA, Russia e Vietnam che si spostano verso Hong Kong, Shangai, Pechino e Macau.
Per quanto riguarda invece il turismo in uscita le destinazioni più popolari sono USA, Russia, Francia, Australia, Giappone, Corea del Sud, Malaysia, Singapore, Thailandia e Maldive mentre il turismo domestico cresce annualmente del 10% e influenza il PIL per il 4%.
La Cina oggi ha 48 siti
riconosciuti come Patrimonio mondiale, tra cui la Muraglia Cinese. DUBAI è un caso unico anche molto criticato ed è la parte del Medio Oriente che registrava la percentuale più alta degli arrivi totali nel mondo. Fa parte degli Emirati Arabi Uniti che costituiscono una federazione "illuminata" dal 1971 la cui politica si basa su una visione tradizionalista. Essi hanno il vantaggio si essere collocati su enormi giacimenti di petrolio e gas che consentono grandi investimenti e per questo si tratta per grandezza del secondo dei sette emirati che compongono l'Emirato (es. Burj Khalifa) anche se l'allarme di un rischio che il petrolio terminasse intorno al 2010 ha portato privati e istituzioni a investire nell'economia turistica. Dal 1966 il paese ha iniziato a investire in infrastrutture e telecomunicazioni stimolando il settore privato, il commercio e gli investimenti esteri causando così un boom economico e edilizio ma mentre ABU DHABI.propone un turismo prettamente culturale, DUBAI ha investito in un turismo con presenza di alberghi di lusso e centri commerciali di altissimo livello. Il settore turistico, infatti, è oggi un elemento importante per il suo tessuto commerciale ed economico il quale si sviluppa sul turismo balneare (si affaccia sul Golfo Persico) ma anche culturale (Expo ma anche safari).
Dubai è tra le ultime mete turistiche mondiali nate, tuttavia è divenuta rapidamente un leader mondiale in termini di qualità, stile e lusso. Attrae una fetta di mercato turistico interessata all'innovazione, al business e al leisure.
Attraverso ingenti investimenti Dubai è stata in grado di differenziare però l'offerta turistica: offre città dall'architettura avveniristica; spiagge; deserti; shopping e resort di lusso. A suo sfavore è il fatto di essere un "cantiere aperto permanente".
Alcuni progetti aperti di Dubai sono:
- BURJ AL ARAB,
costruzione simbolo del paese, terzo albergo più alto del mondo composto da 202 suite lussuosissime▪ PALM TRILOGY, creazione ex-novo nel Golfo Persico di una destinazione turistica balneare▪ THE WORLD, stessa creazione nel mare con moltissime isole che ricostruiscono visivamente se viste dall'alto il nostro continente▪ HYDROPOLIS RESORT, albergo subacqueo▪ BURJ KALIFA, struttura più alta del mondo inaugurata nel 2010▪ DUBAILAND, parco tematico più grande al mondo non ancora completato (ci si mette una settimana per vederlo tutto)▪ ROTATION TOWER, struttura in fase di progettazione in cui ogni piano ruota su sé stesso.▪ EVENTI = anche Dubai si è attrezzata per offrire e accogliere eventi come il Dubai Shopping Festival (esposizione internazionale di prodotti da tutto il mondo, oggi è evento turistico tra i più importanti nell'Emirato proponendo sfilate di moda, giochi, performance di danze e musica, concorsi e spettacoli),
l’International Jewellery Week (fiera dellusso dal 1995), la Dubai Summer Surprises e l’EXPO2020 (“unire le menti, creare il futuro”). Alcuni fattori critici per la continua crescita del paese sono però la mancanza di architettura storica, temperatura estremamente alte e rischio che il pleasure stanchi il turista che così non ritornerebbe nella destinazione. IL CASO DELLE MALDIVE E SEYCHELLES sono modelli differenti ma simili geograficamente. Entrambe sono gruppi di isole che nascono come località per il turismo grazie all’intraprendenza dei tour operator che iniziano a proporle come nuove destinazioni e mete turistiche e agli investimenti governativi nei fattori prevalenti (esl’acqua, turismo balneare). Tuttavia, si riferiscono a due tipologie e approcci differenti di sviluppo: isolamento e integrazione. Le Maldive (Asia) vedono il loro sviluppo a partire della fine del protettorato inglese (1965) in cui i tour operator iniziano- Costruire nuove vie di comunicazione
- Istituire un nuovo aeroporto per scali internazionali
- Creare nuovi villaggi turistici nelle isole deserte
- Consolidare la separazione tra turisti e popolazione locale
- Mantenere bassi costi sociali
- Chiamare i locali a lavorare nel settore turistico
- Avere una lunga storia di contatti con il resto del mondo
- Avere una migrazione femminile verso la Francia e l'Europa nel secondo dopoguerra
- Completare all'estero il percorso di studi dei locali
- Sviluppare strutture turistiche