REGIONI.
Fra tutte assolutamente preminente è la SPAGNA.
Anche qui aveva ben presto rigogliosamente preso piede la LETTERATURA ARTISTICA
DI PROVENIENZA ITALIANA, come si è visto con FRANCISCO DE HOLLANDA.
Alla VIGILIA DELLO SPLENDIDO BAROCCO SPAGNOLO erano apparsi qui i
DELL’ARCHITETTURA CON LO SPIRITO
TEORICI DEI MODELLI ITALIANI ne
diffondevano le teorie NON SENZA INDIPENDENZA diversamente dai francesi.
si ricollega all’ARS
JUAN DE HERRERA, architetto, MAGNA del suo conterraneo
RAIMONDO LULLO, scolastico medioevale, attraverso strani concetti sulla perfetta
figura del cubo che rimandano al cubismo.
Il celebre orafo JUAN DE ARPHE in un poema didascalico di 4 LIBRI, VARIA
COMMENSURACION (1585) raccoglie le teorie del classicismo che contrappone al tardo
gotico spagnolo, l’ESTILO PLATERESCO.
campo era stato già preparato da un ammiratore dell’antichità dell’epoca di Carlo V,
Il DON
FELIPE DE GUEVARA coi suoi COMENTARIOS DE LA PINTURA, erudito, non artista.
L’AUTORE-ARTISTA predominò poi sempre in tutta la TEORIA ARTISTICA
SPAGNOLA.
Il profano appare molto più raramente che altrove.
408
È radicato in Spagna VINCENTE CARDUCHO (CARDUCCI), artista immigrato da
Firenze che nei suoi DIALOGHI SULLA PITTURA (1633) mantiene il primato del
manierismo italiano sull’arte nuova.
Qui si esprime non solo CONTRO IL CARAVAGGIO MA ANCHE CONTRO
VELAZQUEZ E IL RIBERA.
spagnola è invece l’opera del
Tutta SUOCERO DI VELAZQUEZ, FRANCISCO
PACHECO, ARTE DE LA PINTURA, 1649.
Basata su FONTI ITALIANE, dà notizie storiche, e il rigido sistema pittorico chiesastico
è molto eloquente come indice dell’ambiente.
spagnolo
Il consiglio che dà di adoperare incisioni in luogo del modello femminile nudo.
Il SEICENTO si chiude in SPAGNA col DISCURSOS PRACTICABLES di J. MARTINEZ
che deriva le sue convinzioni teoriche da Roma nell’ambiente dei
DA SARAGOZA,
Bolognesi, Guido e Domenichino.
Ma resta però un autentico spagnolo con quei caratteri che tanto avvicinano umanamente i
settentrionali. 409
L’INGHILTERRA:
che si mette presto e zelantemente al lavoro con traduzioni si opere italiane,
è completamente MUTA DAL PUNTO DI VISTA LETTERARIO
e si prepara alla parte preponderante del secolo successivo.
La grande OPERA ARCHEOLOGICA di FRANCISCUS JUNIUS, DE PICTURA
VETERUM con la lettera di presentazione di Rubens, è al pari di quella del Winckelmann,
costruita nello stile del trattato classicistico.
Assai SOBRI nelle loro manifestazioni sono invece i PAESI BASSI, e in particolare
l’OLANDA, la terra cioè che aveva sviluppato un’arte assolutamente originale e unica nel
suo genere.
Molto sentita è la MANCANZA DI MANIFESTAZIONI DEGLI ARTISTI del luogo che,
nella loro ESTREMA SOBRIETÀ, come le poche lettere di REMBRANNDT, si staccano
nettamente dall’abbondanza dei meridionali.
Ancor più tranquille sono le cose in GERMANIA seppur possieda un monumento
incomparabile nel suo genere, la grande TEUTSCHE ACADEMIE del SANDRART, di cui
si è già detto.. della materia, nulla c’è nel campo teoretico.
Ma per quanto infinita vi sia dell’abbondanza
L’autore non fa quasi che un diligente e meccanico mosaico dei manuali antichi, Vasari,
Serlio, Palladio. 410
CAPITOLO 4: LA TEORIA ARTISTICA DEL SECOLO XVIII FUORI
D’ITALIA.
Anche in questo momento la FRANCIA ha la PREMINENZA:
la novità o l’originalità
non tanto per delle sue idee,
l’energia
quanto per con cui essa le ha realizzate.
La NOVITÀ di questo periodo sta nella METODICA FORMAZIONE DELLA CRITICA
D’ARTE.
Sappiamo già da molto tempo che nacque in Italia in epoca assai lontana.
ora essa appare come un’ATTIVITÀ
Ma ESERCITATA DAI PROFANI COME CRITICA
QUOTIDIANA, e fin dalla sua origine in conflitto con la CUSTODE UFFICIALE,
l’ACCADEMIA.
Ciò poiché i celebri SALONS, le ESPOSIZIONI ANNUALI, divennero fin dal 1737
un’ISTITUZIONE FISSA.
L’ITALIA li conosceva già da tempi remoti, ma qui rimangono legati a cose sacre, a
solennità religiose.
Gli uomini che ora rappresentano questa NUOVA FORMA DI LETTERATURA
ARTISTICA provengono da quell’ambiente dei CONOSCITORI E AMATORI PIÙ O
MENO ERUDITI, DEGLI UOMINI D’INGEGNO.
Loro massimo rappresentante è DENIS DIDEROT:
non solo con le sue RELAZIONI SUI SALONS,
ma anche col suo SAGGIO SULLA PITTURA TRADOTTO E ILLUSTRATO DA
GOETHE.
qui quell’indirizzo
Comincia Naturalistico che si contrappone al convenzionale del sec.
XVII. 411
D’ARGENVILLE CONTRO IL “VELENO DELLE TEORIE ITALIANE”,
Già il si ribella
contro il pregiudizio del minor valore artistico del paesaggio e del ritratto considerati
esteticamente sospetti. ancora sopra l’orizzonte nel crepuscolo del
La QUERELLE DES ANCIEN ET MODERNES,
GRAND SIÈCLE, è tramontata.
L’ANTICHITÀ È DI NUOVO VINCENTE.
il “GUSTO
Inoltre ELEVATO” DELLA FORMA GRECA viene sempre più
CONTRAPPOSTO ALLA POMPOSA ABBONDANZA DELL’ETÀ ANTERIORE IL
DISPREGIATIVO COME “GOTICO”
CUI NOME, LE GOUT BAROQUE, diventa ora per
il Rinascimento.
Ancora alla fine del secolo XVIII un artista genialissimo, FALCONET:
si leva contro le anticaglie,
giudica molto severamente un capolavoro dell’antichità da tempo ammirato, il Marco
Aurelio.
Così dimostra grandissima acutezza e conoscenza sorprendente che gli deriva
dall’opera propria, il MONUMENTO EQUESTRE DI PIETRO IL GRANDE,
e deride l’altro artista a cui nega ogni attitudine artistica.
Non ci si deve però attendere un completo rivolgimento della teoria artistica, esso verrà solo
col Romanticismo.
Il POEMA DIDASCALICO DI WATELET dimostra che nella critica giornalistica da
salotto dei dotti e degli artisti vi erano sempre le antiche formule della teoria artistica
dal “DISEGNO” all’“INVENZIONE”.
italiana, 412
Dobbiamo ancora dedicare alcune parole alla notevolissima TEORIA ARCHITETTONICA
FRANCESE.
Essa si ricollega alle TRADIZIONI DEL GRAND SIÈCLE DI LUIGI XV.
Da qui scaturì la DOPPIA CORRENTE che:
da un lato portò alle BIZZARRE CREAZIONI DELLO STILE ROCOCÒ,
dall’altro al CLASSICISMO DI LUIGI XV E LUIGI XVI e finalmente
ALL’IMPERO.
CLAUDE PERRAULT mette in primo piano la funzione della FANTASIA
ARCHITETTONICA e la sua connessione con la MODA.
Da quella FANTASIA si notano le creazioni dei decoratori dello STILE ROCAILLE.
Ma tutto ciò si scontrava, come in Italia, CONTRO LA CORAZZA CLASSICISTICA
DELLA TEORIA SCOLASTICA, ed è molto più difficile conchiudere queste cose in parole
che in qualunque “legge” basata su riflessioni.
Il rappresentante più rigido e giudizioso di quella teoria del secolo XVII, FRANCOIS
BLONDEL:
procede costantemente sulle orme dei grandi maestri italiani,
cerca le “proporzioni eternamente vere”.
Con lui già comincia quella LOTTA CONTRO IL BORROMINI E IL GUARINI
come grandi maestri dello stile per il quale si impone presto la FRASE
DISPREGIATIVA GOUT BAROQUE.
Tutto ciò coincide col pensiero italiano, e lo dimostrano gli sforzi di assimilare le
a quelle dell’armonia musicale.
proporzioni architettoniche
Ciononostante egli APPARTIENE AI MASSIMI MAESTRI DEL PRIMO
ROCOCÒ
tipi d’arte che quello stile sentiva a sé affini e cercava di
e muove verso due
assimilare il gotico e la decorazione dell’Asia orientale.
413
Ma tutto ciò non vale per la GRANDE ARCHITETTURA DOVE DOMINA IL
GRAND GOUT con cui la teoria ufficiale si sente così in accordo; dominano la
NOBLE SIMPLICITÉ e LA CONVENANCE e il BORROMINISMO è assurdo.
è riavvicinata all’origine di ogni arte dalla
La VOLTA GOTICA NATURA COME
IMITAZIONE DELL’ALBERO E DEI ed è l’esempio più
SUOI RAMI, chiaro della
NATURA CHE DIVIENE ARTE.
ASPIRAZIONE VERSO IL NATURALE, IL “VERO” che appare
È sempre la stessa
sempre più anche nei trattati delle arti figurative.
e il critico d’architettura
BOFFRAND BRISEUX dipendono però già da uno scritto
notevole apparso al principio del secolo XVIII che esercitò un influsso al di là della sua
terra d’origine. l’ambiente
Ciò in ITALIA (LODOLI) e in GERMANIA (KRUBSACIUS), caratteristico per
da cui deriva ed è dovuto non a un architetto ma a un ABATE.
È questi il canonico DE CORDEMOY il cui NOUVOAU TRAIÈ uscì nel 1706, e in perfetto
ANCHE ALL’ARCHITETTURA SONO
accordo col suo tempo, sostiene che
NECESSARIE VERITÀ E NATURALEZZA.
CRITICA DELL’ANTICHITÀ
La mostra ancora la provenienza dallo SCRITTO DI
PERRAULT e da quella QUERELLE che era nata in Italia al principio del Seicento.
tempo era stata discussa l’ORIGINE
Da DEL TEMPIO GRECO dalla COSTRUZIONE IN
LEGNO, ma nuova è la conseguenza RIVOLTA CONTRO LE RADICI DELLA
SOPRATTUTTO NELL’ABORRITO BAROCCO.
FANTASIA ARCHITETTONICA
Dal materiale, dalla tecnica, vengono dedotti dei postulati stilistici che devono
“NATURALE” DI OGNI ARCHITETTURA,
corrispondere al PROTOTIPO ALLA
CAPANNA LIGNEA. 414
Le basi sotto le colonne, i loro rigonfiamenti e le loro volute, tutte le torsioni e le fratture
delle cornici vengono rigettati come ERRORI STILISTICI da questo punto di vista storico-
razionalistico.
RAGIONEVOLE CHIAREZZA DELL’ASPETTO ESTERIORE
La CORRISPONDENTE
SEVERAMENTE ALLO SCOPO appaiono come supreme condizioni della bellezza
architettonica.
Ambedue questi concetti sono schietta moneta francese ma di origine italiana, il
DECORUM.
Il LIBRO DEL CORDEMOY ha esercitato in FRANCIA un INFLUSSO MOLTO FORTE,
concetti attraverso l’abate
ma una diffusione ancor maggiore raggiunsero i suoi LAUGIER,
il quale tentò di porli in forma più semplice per il pubblico.
ESSAI SUR L’ARCHITECTURE
Il suo uscì nel 1753: fu presto tradotto in inglese e in
tedesco suscitando anche ASPRE OPPOSIZIONI.
Solamente da PARTE ITALIANA si osservò che egli aveva abbondantemente ATTINTO A
l’abate
UN PROTOTIPO ORIGINALE, LODOLI.
LAUGIER lo aveva conosciuto a Venezia, e lo stesso LODOLI non era rimasto del tutto
immune dal contatto con le idee del CORDEMOY.
415
La SPAGNA:
si allontana dalle grandi pose eroiche del Seicento,
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