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Lo scenario mondiale all'indomani della Grande Guerra

Gli equilibri mondiali: sistema multipolare

La spinta eurocentrica vide il suo apice nella II metà dell'Ottocento e le logiche dell'Imperialismo finirono per scatenare le forze delle potenze le une contro le altre, fino a implodere nella Grande Guerra, dopo la quale il Vecchio Mondo perse la figura egemone a favore di altre realtà (Stati Uniti, Russia e Giappone) dove iniziarono a delinearsi i cardini del potere mondiale.

Sistemi politico-istituzionali: sistemi totalitari e democrazie

La tendenza generalizzata è l'abbandono del sistema monarchico a favore della repubblica. In questo scenario siamo in una fase di transizione, nella quale alcune realtà hanno già compiuto il passo, mentre altre si trovano ancora in un sistema monarchico, seppur di tipo costituzionale parlamentare.

Dopo gli avvenimenti di Versailles l'Europa assiste ad un'ulteriore affermazione del concetto

di Stato Nazionale (lostesso II Reich è "impero" di nome, ma di fatto coincide con la nazione tedesca) con la frantumazione delle ultimeresistenti realtà imperiali (Impero Austro-Ungarico e Russia zarista). Un ultimo colpo di coda delle aspirazioni imperialisorprende l'Europa dopo la crisi del dopoguerra con i regimi totalitari, che non sopravvivranno alla Seconda guerramondiale, dalla quale erediterà le democrazie.La Russia, pur senza mire espansionistiche, si profila come modello di totalitarismo, affiancata dalla neorepubblicaCinese, che si libera dei residui feudali nel secondo dopoguerra, mentre l'Africa è ancora del tutto sottopostaall'egemonia europea e non ha una propria identità politica.Gli Stati Uniti, di antica tradizione liberale e democratica, superato il duro colpo anche di immagine della crisi diWall Street, si configurano come modello di quei valori per mezzo pianeta.Nell'America Latina, pur

Realtà economico-produttive: economia pianificata versus taylorismo

Dopo la Grande Guerra si dividono le strade dei Paesi che seguono il modello marxista e di quelli di improntaliberista: nei primi si attua un’economia pianificata dallo Stato che si indirizza prevalentemente sui settori dellameccanica, tralasciando quello dei “superflui” beni di consumo; nel secondo caso abbiamo la massima affermazione delliberismo economico e si realizza la seconda fase di industrializzazione, caratterizzata dal taylorismo, ossia ad unosfruttamento intenso delle potenzialità industriali, attraverso l’impiego della catena di montaggio, in cui l’uomo interagiscenel sistema produttivo come una macchina (Charlie Chaplin in “Tempi moderni”).

Al di fuori del centro urbano inizia a svilupparsi la periferia,

mentre le grandi città sono tutte industrializzate. Negli Stati Uniti è la stagione di enorme euforia economica testimoniata dagli spettacolari grattacieli, come l'Empire State Building di New York. La partecipazione politica: la borghesia La borghesia rovescia a proprio vantaggio la posizione di egemonia che apparteneva all'aristocrazia (polverizzati o trasformati in borghesi), in tempi brevi in Europa e più lunghi in altre aree del mondo. Il fenomeno generale è di un passaggio da società molto frammentate alla definitiva comparsa delle "masse", favorita dalla crescita industriale, l'affermazione di un sistema elettorale, inizialmente circoscritto alla classe superiore (basato sul censo) e successivamente esteso al suffragio universale maschile. Permangono condizioni di estremo disagio per gli operai delle fabbriche che vivono nei sobborghi in condizioni precarie, anche se gradualmente lo Stato offre delle forme di tutela.

pensiero: neopositivismo e decadentismo

Se dalla ricostruzione delle vicende economiche e politiche tra le due guerre mondiali entra in crisi la fede nel progresso e scaturisce l'idea del "tramonto dell'Occidente", che inaugura la letteratura della catastrofe (decadentismo), la riflessione sulla grandiosa esplosione di energie intellettuali fa nascere la speranza dell'avvento di un mondo diverso e migliore. Questa tendenza verrà radicalizzata dai neopositivisti (Wittgenstein, Karl Popper e il Circolo di Vienna) nella distruzione della metafisica ("astrologia delle parole" per Paul Valery) e della filosofia a favore della razionalità scientifica.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher niobe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Malfitano Alberto.