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Estratto del documento

La crisi di Cuba del 62 che segna il culmine del conflitto e il rischio di arrivare al punto di rottura.

Dall’ultimatum degli Usa e dalla ritirata dell’Urss i due blocchi escono rafforzati nell’intento di

creare una pace. In piena guerra fredda viene firmato a Mosca nel 63 un accordo che mette fine

all’uso della bomba atomica e sui mari.

Nel 47 sulla scena mondiale ci sono gli Stati Uniti e l’Urss, il resto non conta nulla perché l’Europa

sta curando le ferite del dopo guerra, l’Africa è ancora colonizzata, di anno in anno le due grandi

potenze vedranno sorgere dei nuovi alleati e dei nuovi oppositori ovvero quei paesi che ieri erano

colonie, l’avanzata del terzo mondo che si manifesta attraverso l’emancipazione dell’Asia e

dell’Africa che si risvegliano grazie ad un nazionalismo anti colonialista che non si andranno ad

affiancare ai due blocchi ma si definiranno neutrali o non alleati fino ad ottenere l’alleanza.

Un altro fenomeno importante è la rottura all’interno del blocco comunista: lo scisma cino-sovietico

che è un fenomeno molto importante perché altera i rapporti di forza.

Un ultimo fenomeno è il progressivo disfarsi del blocco atlantico per le aspirazioni all’autonomia o

per la ricerca di una posizione di prestigio soprattutto di paesi come la Francia.

Tutti questi 3 fenomeni sanciranno la trasformazione della guerra fredda che sarà caratterizzata da

una situazione bipolare a tripolare dove la Cina avrà un ruolo di Jolly.

L’universo comunista raccoglie popoli molto diversi nella loro cultura, nella loro etnia ed è uno dei

due blocchi nel quale il mondo si divide nel 47. Il comunismo è dissociazione ed unità,

dissociazione perché si dissocia dal resto del mondo ed unità perché tende ad unire in un

complesso unico tutti quei popoli che indipendentemente dalla loro storia entrano nel blocco

comunista, dunque si conciliano divisione ed unificazione. Cosa è che fa sì che questa dottrina

diventi un fattore potente di aggregazione? Il comunismo si basa sulla ideologia che rappresenta il

collante di questo mondo e che avvicina tutti questi paesi tra di loro. Inoltre tutti questi paesi sono

proiettati più verso il futuro che non verso il passato, si guarda infatti alla creazione di un uomo

nuovo e alla creazione di un paradiso in terra. Tutti questi paesi si propongono di portare al di fuori

del blocco la loro religione secolare: il comunismo. Questi tre punti caratterizzano questo sistema

e fanno del mondo comunista un complesso molto diverso dal patto atlantico.

Quali sono le tappe attraverso le quali si costruì il mondo comunista? Il nucleo iniziale è l’unione

sovietica, dal 17 al 47 è sola e il comunismo è solo la Russia, resta isolata e comincia ad uscire

dall’isolamento nel 34 quando viene ammessa alla società delle nazioni, quando avvia una politica

nei paesi occidentali grazie ai fronti popolari e prima della 2gm sta con i nazisti e poi con le

democrazie. Poi nel 45 l’Urss avanza con le democrazie popolari che si stabiliscono gradualmente

e nascono 8 stati che si alleano all’unione sovietica e cominciano a trasformarsi legando

saldamento con l’unione sovietica e sono legami di dipendenza e diseguaglianza e sono legami di

tipo coloniale e si crea un sistema che è simile a quello che l’Europa mercantile aveva imposto un

tempo agli altri continenti: le relazioni economiche sono unilaterali, è il governo sovietico che fissa

gli scambi, il tasso degli interessi, il volume degli scambi, il valore del rublo e questa situazione che

ha il carattere colonialista consente all’Urss di appropriarsi di queste economie. Lo stesso discorso

avviene sul piano del tentativo di controllo e di espansione dell’ideologia e delle eresie commesse

dai satelliti: è un irrigidimento dottrinario. Come vediamo con la rottura con la Yugoslavia: a Stalin

non va bene che questa si è liberata da sola e non è un satellite dell’Urss.

3 fattori negli anni 50:

La nascita dei nuovi stati, mondo comunista compatto, il mondo occidentale (analizzati

precedentemente)

La Iugoslavia dunque non è riconosciuta come repubblica popolare da Stalin perché si è liberata

dal nazismo da sola, si è formata da sola ed ha un progetto politico proprio che a Mosca non piace

molto ovvero la federazione dei Balcani che recupera una situazione pre-1gm. Il caso iugoslavo è

importante perché questi sconfessano la posizione ortodossa dell’Urss perché il Titismo non cade

come sostenevano i russi ma finisce per affermarsi con delle caratteristiche proprie e si vuole

presentare come un terza via tra Urss e Usa. La Iugoslavia finì con le guerre iugoslave dopo la

morte di Tito perché Stalin anche se croato si appoggia sull’elemento serbo per una questione di

equilibrio interno ma alla sua morte questo equilibrio finì.

Nel 1955 si è chiusa l’era staliniana e al potere c’era Kruschov che volle la Iugoslavia all’interno del

blocco comunista e questo significa che qualcosa si stava smontando.

Nel 1949 il comunismo vince in Cina, la prima cosa che si deve sottolineare è che le origini del

comunismo cinese sono contemporanee a quelle del 1917, l’altra notazione è che alle origini

quando nasce il partito comunista è molto vicino al partito della nuova repubblica cinese ovvero

quello nazionalista, il Quomintang che a sua volta è molto vicino all’unione sovietica. Tra il 27 e il

28 si sviluppa la rivoluzione per iniziativa del Quomintang e la Russia si disinteressa totalmente

perché non crede nella rivoluzione cinese e abbandona i comunisti cinesi al loro destino e li lascia

alle prese con i loro avversari. La Russia tratta solo con il Quomintang e il suo dirigente, Chiang

Kai-shek. La conseguenza è che i comunisti cinesi devono contare solo su se stessi, nel 34 e nel

35 compiono la grande marcia che diventa il mito fondante del comunismo cinese, a fare la marcia

sono 300 000 mila cinese che in un anno e mezzo fanno 10 000 km. E’ molto importante perché

segna il passaggio da sud a nord e la tradizione cinese stabilisce che i moti rivoluzionari partono

da sud per poi stabilirsi a nord, ma il partito comunista fu obbligato ad emigrare a nell’estremo nord

per poi ricalare verso il sud e conquistare la Cina: è un mutamento geografico che comporta

caratteristiche importanti al comunismo perché segna la riconversione del comunismo dalla città

alle campagne. Fino alla grande marcia il comunismo era stato un movimento urbano, ora diventa

rurale e questo ci spiega che la pietra angolare del comunismo cinese sarà la riforma agraria. Sarà

quindi un esercito di contadini a fondare il comunismo in Cina. La repubblica popolare comunista

cinese nasce a ottobre 49, già si nota la differenza col bolscevismo, è un movimento agrario, e già

rappresenta 3/5 del mondo comunista anche se ancora non lo può dimostrare a livello di potenza

ma ha la virtualità e la potenzialità di farlo e questo comporta che il passaggio della Cina nel

blocco del comunismo non può non comportare la nascita di questioni di primato, di ortodossia e

avvenire indolore. Il comunismo cinese si estende in Vietnam del nord e Corea del nord e questo ci

porta a concludere che alla metà degli anni 50 si è creato un secondo polo nel mondo comunista.

Le caratteristiche di questo polo sono che la Cina è il primo grande paese passato al comunismo

ed esercita una forte attrazione in Africa, in Asia e il prestigio che ha questo comunismo nel nuovo

mondo è paragonabile all’attrazione dell’Urss in Europa orientale, e si basa su due poli questa

attrazione cinese: la Cina è un paese di colore ed è più vicina per i nuovi mondi rispetto alla Russia

bianca ed inoltre la Cina è una nazione di contadini e la rivoluzione l’hanno fatta i contadini mentre

il modello russo è il modello di un paese industriale inaccessibile per i paesi africani e asiatici che

sono al 90% agrari. Dunque la Cina propone il modello di un comunismo agrario che è una

soluzione per i paesi asiatici ed africani che vogliono lo sviluppo, è un’esperienza originale e il

modello è talmente invidiato che riuscirà ad eclissare per 2/3 dell’umanità il primato comunista

dell’Urss.

La quarta fase è la rivoluzione cubana che non c’entra niente col marxismo o con il comunismo ma

è un’insurrezione democratica liberale, che assomiglia a quelle europee del 1830, infatti Fidel

Castro ha una formazione culturale europea, si rifà a D’Annunzio, non esiste il partito comunista

all’origine della rivoluzione cubana ma viene respinta verso il comunismo dagli USA perché

avevano molto interesse da sempre verso Cuba e la rivoluzione di Fidel Castro trova aiuto e

comprensione per motivi di utilità solo con il mondo comunista e si unisce a questo per creare un

sistema comunista anche se particolare, inoltre essendo i problemi di Cuba agrari, la soluzione

proposta dalla Cina finisce per rappresentare per Cuba una ragione per guardare il comunismo

cinese, la svolta. La rivoluzione cubana non è stata iniziata dal partito comunista ma solo in

seguito raggiunge il blocco delle rivoluzioni comuniste e questa rivoluzione è la prima del nuovo

mondo e la prima dell’America latina e sarà dunque un punto di riferimento per tutto il sud America.

Un fenomeno molto importante è quello della decolonizzazione:

Grazie a questo fenomeno nasce un nuovo mondo, quello che ha cercato di rimanere neutrale tra i

due blocchi della guerra fredda. L’ingresso sulla scena delle relazioni internazionali di paesi che

ora sono più oggetti coloniali ma veri e propri soggetti. Questo fenomeno è uno dei più importanti

della storia contemporanea per il fatto che l’universo politico non si rivolge più a 3-4 potenze

europee, Stati Uniti e Giappone ma il numero degli stati si è moltiplicato, questo fenomeno di

moltiplicazione dei soggetti politici è causato dalla decolonizzazione. Dunque modifica lo stato

delle relazioni tra i continenti, è importante perché modifica la vita delle ex colonie che diventano

stati indipendenti e modifica l’esistenza degli stati colonizzatori.

La rivoluzione francese, rivoluzione russa e decolonizzazione possono riassumere, secondo uno

studioso francese, la sintesi degli ultimi due secoli e la fisonomia del mondo contemporaneo.

Se c’è qualche paese che è finito lontano dall’influenza europea ha pagato questo con

l’isolamento.

La decolonizzazione prosegue fino alle soglie della 2gm, nel corso della guerra non si nota

nessuna agitazione che possa mettere in discussione la fedeltà degli imperi

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A.A. 2017-2018
16 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher basileaas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Perfetti Francesco.