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Gli organi costituzionali
Gli organi costituzionali sono: Parlamento, Presidente della Repubblica, Governo, Magistratura. Seguono le norme relative alle regioni, province e comuni e alle garanzie costituzionali.
La gerarchia delle fonti
Le "fonti" del diritto sono classificate in base alla loro durezza o efficacia. La costituzione è paragonabile al diamante. In caso di conflitto fra norme di diversa durezza, prevale quella contenuta nella fonte più importante: questo è il principio di gerarchia delle norme.
- Costituzione e leggi costituzionali
- Leggi ordinarie e decreti governativi
- Leggi regionali
- Regolamenti
- Usi e consuetudini
Costituzione e leggi costituzionali
Nella gerarchia delle norme il posto più importante spetta alla costituzione. Sullo stesso piano stanno le leggi costituzionali, che introducono modifiche o integrazioni alla Costituzione. Le leggi costituzionali sono approvate con una particolare procedura prevista dalla legge.
costituzione.
I principi fondamentali della costituzione:
- Principio democratico (art. 1): la costituzione si apre con una affermazione dalla quale si deriva che il nostro Stato, repubblicano e democratico, si basa sul consenso dei cittadini; il popolo ha la sovranità e la esercita attraverso l'elezione dei suoi rappresentanti al Parlamento e con i referendum popolari.
- Principio del lavoro (art. 1 e 4): il lavoro è il fondamento della struttura politica dello Stato ed è un valore fondamentale; il lavoro è ampiamente tutelato nella nostra costituzione.
- Principio personalistico (art. 2): i "diritti inviolabili" non sono creati, ma riconosciuti dallo Stato. Il principio afferma la libertà e l'autonomia della persona umana. La tutela della persona riguarda il singolo cittadino e le formazioni sociali. Tra le persone e lo Stato si collocano una serie di società intermedie.
- Principio solidaristico (art. 2): la solidarietà è la
Risultante dell'interdipendenza fra tutti gli uomini e si esprime attraverso le formazioni sociali nelle quali si esprime e si svolge la crescita della persona (famiglia, scuola, ecc.).
Principio di uguaglianza (art. 3): è il principio cardine della nostra Costituzione ed il criterio che condiziona l'interpretazione dell'intero ordinamento giuridico. Di fronte alla legge tutti i cittadini hanno pari dignità sociale con il quale la Costituzione vuole intendere che non ci sono più distinzioni in base al loro titolo nobiliare, al grado o all'appartenenza di una classe sociale. Lo Stato deve garantire non solo l'uguaglianza formale, ma anche quella sostanziale.
Uguaglianza "formale" dice appunto che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Uguaglianza "sostanziale" rappresenta la realizzazione dell'uguaglianza formale nell'ambito del lavoro, della sicurezza, i riconoscimenti dati alla donna lavoratrice.
E che tutti i cittadini possano accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive, il suffragio universale sia per gli uomini che per le donne.