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I NUOVI REGIMI POLITICI DEGLI STATI INDIPENDENTI

Vi sono regimi che rimangono in continuità con l'epoca coloniale che sono le monarchie moderate o conservatrici; mentre l'altra tipologia di regime che nasce in questo periodo è di forma repubblicana, regimi rivoluzionari o progressisti, che viene instaurata nel momento in cui il conflitto tra élite tradizionali e nuove élite emergenti si risolve a favore di quest'ultime che dunque instaurano dei regimi nazionalisti.

Le monarchie sono il Marocco, Libia (fino al 1969, ovvero il colpo di stato di Gheddafi. La Libia ottiene l'indipendenza nel '51 ed è una monarchia filo-britannica), Giordania, Arabia Saudita, Yemen del Nord, Emirati del Golfo.

Le repubbliche rivoluzionarie sono l'Algeria, Tunisia, Egitto (dopo il 1952), Siria (dopo il 1963), Iraq (la monarchia hashemita viene rovesciata nel 1958 da un colpo di stato militare), Yemen del Sud, Libano.

LE POLITICHE DEI REGIMI

ARABI INDIPENDENTI

Negli anni 60 si è anche parlato di guerra fredda interaraba perché queste due tipologie di regimi sono anche collegati, al livello internazionale, ai due diversi blocchi. I nuovi stati arabi indipendenti adottano con modalità diverse (dovute al tipo di regime politico) politiche simili:

  • statalismo (lo stato svolge un ruolo centrale e dirigente nelle politiche economiche e sociali). Nella fase postindipendente, anni 50/60 del 900, lo stato svolge un piano centrale nella politica economica dei paesi arabi. È il principale motore dello sviluppo, l'economia è pianificata dallo stato e sebbene in nessun contesto ci sia l'abolizione del settore privato in economia, lo stato è l'attore principale soprattutto nel divario economico che si è creato nell'epoca coloniale. Si avviano riforme agrarie. Da una parte abbiamo un sistema capitalista con l'Occidente e con l'America e dall'altra

L'unione sovietica e l'economia socialista dove lo stato è l'unico attore economico. Anche nel blocco occidentale l'economia vede lo stato che ha un ruolo centrale ma ciò cambierà successivamente dagli anni 70 ad oggi. Negli anni 50/60, in Europa occidentale c'è la necessità di operare una ricostruzione dopo la devastazione della Seconda guerra mondiale e c'è bisogno di investimenti pubblici e ricostruzioni attraverso il piano Marshall. L'economia che procede nella ricostruzione e nella ripresa economica viene chiamata Keynesiana che prende il nome dall'economista John Maynard Keynes. Lo stato come protagonista è necessario per colmare l'arretratezza che si è creata durante la colonizzazione. Lo statalismo arabo è molto accentuato, lo stato sarà la principale fonte che darà lavoro sia nel settore pubblico amministrativo sia nell'industria e l'agricoltura.

Ciò riguarda sia i radicali che i regimi conservatori. Questa politica statalista viene applicata in modo differente dalle 2 tipologie di regime: - Nelle repubbliche radicali, si avviano dei veri e propri progetti di ingegneria sociale, sono regimi che si organizzano per rovesciare lo status quo, creatosi in epoca coloniale. Vanno contro l'élite e quindi nelle loro politiche stataliste cercano di alterare questi rapporti di forze interne. Per esempio, un'azione che le repubbliche radicali portano avanti immediatamente è la riforma agraria ovvero la ridistribuzione della terra o la restituzione di grandi beni privati che possono essere nelle mani delle banche o di ditte locali che vengono espropriate. C'è non solo una ridistribuzione di risorse ma di alterare i rapporti tra le classi sociali dei paesi per cercare di ridurre l'ineguaglianza sociale interna e togliere i privilegi di pochi per distribuirlo a molti. Ciò che avvienesotto Nasserma anche in Siria.
Per quanto riguarda le monarchie conservatrici non cambia nulla. Lo stato governa l'economia, si portano avanti una serie di politiche ridistributive nella popolazione quindi servizi, salari, costruzioni di casa, miglioramento della sanità però senza nessun progetto di ingegneria sociale. Nessuna riforma agraria, nessuna distribuzione di beni ma solo una elargizione dei beni o risorse dall'alto, senza alterare i rapporti di classe ed evitando di dare vita ad una rivoluzione.
- autoritarismo (il potere è accentrato nelle mani del re o del presidente) le repubbliche radicali, che nascono da un colpo di stato, sono spesso autoritarie poiché il capo è un militare e sono dei regimi che costruiscono degli importanti sistemi di controllo della popolazione o utilizzano quelli dell'epoca coloniale che spesso vengono mantenuti inalterati e che sono pronti da essere utilizzati. Le monarchie conservatrici sono quelle

Assolute e quindi autoritari per eccellenza. Entrambi i regimi sono autoritari ma in modo diverso:

  • Quelle radicali devono mobilitare strati della popolazione e costruiscono una serie di istituzioni rappresentative di quest'ultimi. Costruiscono dei partiti unici ed autoritari che servono a mobilitare la popolazione negli angoli più remoti del territorio e a dottrinare la popolazione sulle base dell'ideologia del regime per garantire supporto sia in politica estera che interna. Si costruiscono sindacati di stato che servono a mobilitare la classe operaia e i contadini in ambiente rurale oppure una serie di gruppi di rappresentanza della classe media istruita. C'è una grande organizzazione di massa, non democratica che va dall'alto verso il basso.
  • Invece le monarchie conservatrici non hanno questa esigenza e basano la loro legittimità sulla legittimità religiosa (come nel caso del Marocco) o sulla famiglia regnante a seconda dei casi.
Anche in Giordania la famiglia hashemita basa la sua legittimità sull'area religiosa così come l'Arabia Saudita, l'ideologia di stato dell'islam è basata sul riformismo wahabita, interamente integralista dell'islam sunnita che è la versione ufficiale dello stato che legittima il clan della famiglia degli Athaud. Sono numerosissimi e sono 1500 i membri dei rami principali. Le monarchie conservatrici non hanno bisogno di mobilitare la popolazione ma anzi cercano di tenerla a bada, lontana dalla politica e spesso queste monarchie sono molto più semplici da un punto di vista istituzionale. Negli anni 50/60 l'Arabia Saudita resta una monarchia a tutti gli effetti - allineamento internazionale con Usa o Urss, le due superpotenze mondiali. La terza caratteristica comune sia per le repubbliche sia per le monarchie è quella di scegliere una posizione rispetto ai due blocchi dell'Unione sovietica e USA. Le monarchie

manterranno ottimi rapporti con le ex potenze coloniali anche dopo l'indipendenza come con gli USA. L'Arabia Saudita passerà da avere ottimi rapporti con la Gran Bretagna ad avere buoni rapporti con gli Stati Uniti.

Mentre le repubbliche radicali, che nascono con dei rovesciamenti, si collocheranno contro il blocco occidentale per il primo periodo della guerra fredda e cercheranno di costruirsi un'autonomia tra i due blocchi (paesi non allineati), in particolar modo l'Egitto di Nasser. Come vedremo alla fine non riusciranno nel loro intento e cadranno in direzione dell'Unione Sovietica. Dagli anni 70 in poi l'Unione Sovietica avrà un declino che termina nel 90 e i paesi che rimarranno collegati all'Unione Sovietica ne saranno pochissimi. Il fatto di 2 regimi che scelgono in modo differente farà in modo che si parlerà di una guerra fredda interaraba.

Quindi le monarchie sono in continuità con l'epoca coloniale.

mantengono ottimi rapporti col blocco occidentale, mentre le repubbliche sono tendenzialmente attratte all'autonomia rispetto alla politica dei due blocchi della guerra fredda, quindi il tentativo di formare un blocco di paesi non allineati nella guerra fredda, però, per forza di cose, orbiteranno nella sfera di influenza sovietica.

Nel momento di allineamento, la lega degli stati arabi esisteva già ma negli anni 50/60, le repubbliche radicali dominano la scena regionale perché hanno un seguito popolare anche fuori dai propri confini, per esempio Nasser è seguito in tutta la regione e considerato il leader della causa araba per eccellenza, anche dalla classe media saudita. La spinta nazionalista è molto forte quindi anche le monarchie, mantenendo una posizione filoccidentale e pur portando avanti una politica diversa dalle repubbliche, devono comunque sottostare all'ideologia panaraba dominante.

Anche all'interno della lega araba prevale la posizione

delle repubbliche radicali e le monarchie devono tenere un basso profilo e trovarsi d'accordo con tutte una serie di circostanze come la questione araba rispetto alla questione palestinese. La situazione cambia negli anni '60, quando c'è il boom del petrolio e le monarchie si ritrovano il capitale a disposizione mentre le repubbliche vengono sconfitte da Israele nel '67. C'è un'inversione e quindi le repubbliche devono adattarsi. Domanda: Ma allo stesso tempo nella guerra fredda le repubbliche radicali non avevano la forza per spostare le monarchie sotto un'altra influenza? Risposta: No, solo relativamente. Per esempio, il fatto che Nasser faccia il colpo di stato nel '52 e avvia una serie di politiche radicali, sarà una cosa molto seguita tanto che nel '58 ci sarà il colpo di stato in Iraq. Questo colpo di stato si ispira a quello egiziano e abbiamo quindi una monarchia filoccidentale conservatrice che diventa una repubblica radicale.quel caso lo spostamento riesce ma non ovunque come in Arabia Saudita e in Giordania anche se nel 67 sembra che ciò potesse avvenire anche se anche grazie alla Gran Bretagna non accade. Per tutta la guerra fredda di fatto le politiche occidentali sono di contenimento del nazionalismo arabo, che è visto come pericoloso perché può portare la regione sotto l'influenza sovietica. E ciò riesce tramite Israele. I PRESUPPOSTI DEL PANARABISMO All'inizio degli anni '50 il "panarabismo", un nuovo tipo di politica del nazionalismo arabo, emerge grazie ad una serie di fattori concomitanti: - L'indipendenza della maggioranza dei paesi arabi - La crisi post-48 dei regimi dei notabili e l'avvento di nuovi regimi - L'ideologia panaraba e socialisteggiante del partito ba3ath - Un pericolo esterno: l'alleanza tra l'occidente neocolonialista e Israele - La leadership del mondo arabo dell'Egitto di Nasser Andiamoadesso a vedere il panarabismo nella sua massima espressione storica, come sapete è un ideologia che nasce già in epoca coloniale tra le due guerre mondiali, e la prima corrente rappresentativa di questa tendenza è il partito Ba'th, che viene fondato in Siria.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
151 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cereza7 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea dei Paesi arabi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Pioppi Daniela.