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Dalla fine del fascismo al governo Parri-Fine del fascismo. Governo Badoglio
Con la fine del fascismo viene costituito il governo Badoglio, ed emergono i risultati della diversità dovuta alla partecipazione di diversi schieramenti, vi è però la consapevolezza che c'era l'urgenza di uscire dalla crisi, bisognava traghettare l'Italia fuori dalla secca.
Gli Anglo-Americani, che hanno conquistato gran parte dell'Italia meridionale, a seguito della resa incondizionata (cioè quella dovuta all'armistizio del 3 Settembre 1943), influenzavano pesantemente anche le scelte politiche, e data la fiducia che deponevano in Badoglio propendevano per questo, anche se era stato coinvolto nel regime fascista, e soprattutto Vittorio Emanuele III era visto come l'artefice, responsabile di aver ceduto la Nazione in mano a Mussolini e al fascismo.
-Questione Istituzionale
Prendeva piede anche un altro problema. Il problema istituzionale, cioè se...
La Repubblica, una volta salvata dalle mani del fascismo, doveva decidere se rimanere una Monarchia o diventare una Repubblica. Molti consideravano la monarchia troppo coinvolta con il fascismo, quindi era necessario valutare se aveva ancora le qualità per governare. Si arrivò ad un punto di incontro tra il Re e i partiti: appena Roma fosse stata liberata, il Re avrebbe ceduto le sue prerogative, senza abdicare, al figlio Umberto. Questo avvenne il 5 Giugno 1944. Umberto II ricoprì così la carica di luogotenente, che prevedeva gli stessi poteri del Re senza rappresentare la Monarchia. Il fondatore del partito comunista, Palmiro Togliatti, sosteneva che la questione istituzionale dovesse essere rimandata fino a quando l'Italia fosse stata liberata completamente. Si prevedeva che il partito comunista avrebbe dovuto entrare nel futuro governo, in modo da avere una voce in capitolo nelle decisioni del governo. Badoglio si dimette.Il nuovo presidente del consiglio è BonomiBadoglio si dimette, bisognava individuare un nuovo presidente del consiglio, identificato in un social-democratico; Ivano Bonomi. (che era stato nel periodo liberale presidente del consiglio). SI poneva il problema del rapporto con i territori occupati dai nazifascisti, cioè i territori dell'alta Italia, che ha costituito una sezione chiamata Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI).
Comitati di Liberazione Nazionale e Brigate lavorano per arrecare fastidio alle truppe Tedesche. Le Brigate, costituite da otto-novecento combattenti, persone provenienti dall'esercito disciolto, darenitenti della leva, ragazzi che non volevano partecipare alla Repubblica sociale, volontari o liberiprofessionisti, che avevano deciso di "darsi alla macchia", cioè di operare principalmente in montagna, da dove scendevano per tendere agguati ai tedeschi. Comandante supremo delle Brigate fu disegnato Ferruccio Parri.
Per quel che riguarda i partigiani, la maggior parte erano comunisti, socialisti e più tardi si unirono anche i democristiani e liberali. La finalità era quella di creare più disagio possibile alle truppe Tedesche e aspettare che le truppe Anglo-Americane potessero avvantaggiarsi e risalire la penisola.
Le zone liberate dai fascisti cadevano sotto il governo Italiano. Si creò un nuovo problema, mentre nelle zone liberate dai fascisti ricadevano sotto il governo Italiano (anche perché in seguito al trattato di pace di Cassibile, era sottoposta al controllo Anglo-Americano e lo sarà fino al 1947).