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Congo
Paese a colonizzazione belga colonizzato da un avventuriero inglese, fu una delle
colonizzazioni più cruente. Nel 1960 ottiene l’indipendenza dal Belgio ma si crea una
spaccatura interna dal punto di vista tribale. C’è un governo legittimo e la guerriglia e
sarà una continua lotta tra i due con grandissimi danni alla popolazione locale. Nel
1963 viene ucciso il presidente Lumumba. Le due fazioni si alternano al potere del
governo. Vennero usati mercerari europei quasi sempre ex combattenti francesi, per
combattere la guerriglia.
Decolonizzazione America latina
Spagna e portogallo sono stati costretti ad abbandonare le colonie dopo numerose
ribellioni d’indipendenza. In quei paesi si era formata una classe sociale di proprietari
terrieri autoctoni, quado spagnoli e portoghesi se ne vanno, prendono il potere i
proprietari terrieri e così si crea un forte squilibrio tra popolo e potere. Si iniziano allora
ad avere fenomeni rivoluzionari e si hanno libere elezioni in cui spesso viene eletto un
governo liberal democratico. C’è una forte instabilità politica, infatti i popoli non erano
preparati all’indipendenza: inoltre spagna e portogallo avevano concesso
l’indipendenza ma avevano ancora il potere economico e quindi avevano tutto
l’interesse a mantenere l’instabilità politica dei paesi.
Argentina
3 colpi di stato, l’Argentina è uno dei più grandi produttori di carne del mondo e ha
riserve abbastanza significanti. Nel 1946 ci sono le libere elezioni e vince Peron (il
dittatore dolce) che crea la politica del justicialismo che consiste in un fortissimo
consenso popolare che giustifica il potere personale di Peron, accentrato tutto nelle
sue mani. Si passa poi nel 55 ad una dittatura militare e poi di nuovo a Peron nel 1973.
Importante è il colpo di stato del 1976. Il popolo protesta nella piazza centrale ma la
risposta è durissima: arresti, torture. Nel 1982 rapida guerra angloargentina .
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STORIA CONTEMPORANEA 2012/2013
LEZIONE 13
1925-1943 periodo fascista
1943-1945 guerra di liberazione
fase costitutiva: referendum istituzionale 46 e costituzione 48
prima repubblica 1948-1992
seconda repubblica 1992-2008
Italia del dopoguerra: Dopo la guerra l’italia stava subendo una profonda crisi a
causa di una rovina materiale del paese (vie di comunicazione distrutte, mercato nero,
inflazione altissima, abbattimento produzione agricola) e una rovina morale (morti e
feriti, umiliazione di un paese sconfitto, lotte politiche ed ideologiche, sfiducia nelle
istituzioni e mancanza di identificazione nazionale).
A seconda del coinvolgimento di vari partiti, il sistema politico italiano si connota in
modo diverso
Fattore k: la presenza del partito comunista impediva l’alternanza democratica.
2 giugno 1946: italiani e italiane (suffragio universale) con più di 21 anni vengono
chiamati al voto per 2 motivi: devono decidere che sistema politico adottare in Italia e
viene fatto in referendum istituzionale ma devono decidere anche per l’assemblea
nazionale costituente.
Costituzione italiana: i lavori iniziarono nel luglio del46, e conclusa nel dicembre 47.
La commissione più importante fu la commissione degli 80. Entrò in vigore il primo
gennaio 1948. Caratteristiche della costituzione: vi è un compromesso di 3 tradizioni,
le tendenze sono liberale verde, cattolico bianco, social-comunista rosso. I liberali
proposero: valore della persona, della famiglia e l’educazione e libertà di educazione. I
social comunisti proposero: diritti fondamentali sul lavoro e diritto di associazione
sindacale e sciopero. Le tre tendenze era d’accordissimo sull’antifascismo.
Struttura: preambolo (primi 12 articoli), parte 1 diritti e doveri, parte 2 ordinamento
18 disposizioni transitorie: vengono fissati i modi con cui poter variare la costituzione
in futuro
svolta del 1948: profonda lacerazione a livello di opinione pubblica: l’italia non sa se
stare con i capitalisti o con i comunisti. Febbraio 48: il papa Pio XII scomunica i
comunisti. Nella primavera arrivano gli aiuti del piano Marshall. Si va a votare ad
aprile. Terribile campagna elettorale ma alla fine la democrazia cristiana vince contro il
fronte popolare.
Prima fase repubblicana (centrismo): i governi sono espressione solamente della
democrazia cristiana, il leader è De Gasperi. C’è un solo partito di centro ovvero la
democrazia cristiana. Periodo complesso caratterizzato da 2 elementi importanti:
bisogna fare ripartire il paese e sistemare il sistema sociale poiché gran parte della
popolazione viveva in pessime condizioni economiche e sociali. A tal proposito furono
importanti la riforma agraria del 1950 (le terre dei magnani e dei grandi proprietari
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STORIA CONTEMPORANEA 2012/2013
terrieri venivano sottrarre a loro e risuddivise ai contadini che ne facevano richiesta).
La riforma agraria distrugge il fenomeno della disoccupazione. Tanti giovani sono
senza casa, e così grazie al piano Marshall viene istituito il piano Fanfari. Si cerca
inoltre di aiutare il sud con la Cassa del mezzogiorno. L’italia manda fondi per aiutare e
agevolare lo sviluppo industriale del meridionale. I fondi non furono sfruttati bene
perché intercettarti dalla mafia. Il centrismo inizia a venire meno.
Anni 60: famoso boom economico: sviluppo economico straordinario grazie al piano
Marshall, le rimesse di immigranti e l’urbanizzazione. Il boom comportò che si passò
da paese contadino a paese industrializzato. Settore secondario e terziario
oltrepassarono il primario. Il paese divenne una società di massa, si abbandonarono le
campagne.
1963: alleanza tra democrazia cristiana e partito socialista con la figura di Aldo Moro
Inizia la nuova esperienza politica di centrosinistra. Alleanza tra democrazia cristiana e
partito socialista. Governo guidato da Moro. Venne attuata la riforma scolastica, la
scuola media ora è una per tutti (prima invece vi era l’avviamento al lavoro o il
ginnasio), l’obbligo scolastico arriva fino ai 14 anni. Vengono istituite le regioni, riforma
del sistema pensionistico (prima il rapporto lavoratore-pensionato era 2:1, tra poco
sarà 1:2, quindi la gente lavora per mantenere i pensionati). Venne introdotta le legge
sul divorzio che divise radicalmente gli italiani. I governi di centro-sinistra erano i
breve durata perché non era facile trovar consenso tra 2 partiti di tradizioni diverse.
Avvennero una serie di scandali finanziari che fecero allontanare la gente dalla
politica. Inoltre si concretizzarono nel paese una spinta conservatrice che voleva
mantenere il potere dello stato e garantire potere politico ed economico a chi ce
l’aveva e una spinta riformatrice.
Sistema di lottizzazione dei partiti: i partiti in italia nono pervasivi, prendono tutto,
fanno una lottizzazione. Viene meno il criterio di meritocrazia: si ha una certa
posizione sociale non per bravura ma per raccomandazioni. Salì poi al potere Craxi che
non voleva avere un’alleanza con la democrazia cristiana e così nel 1965 si conclude
l’alleanza e termina il partito di centro-sinistra.
1968: parte dagli Stati Uniti, poi il Messico, a Parigi e infine in Italia. È un movimento
fortemente anti-borghese, contesta la morale e gli ideali borghesi. Vengono contestate
le autorità soprattutto da parte di giovani studenti. 1969 autunno caldo e
rivendicazioni sindacali degli operai.
Negli anni 70 iniziano gli attacchi alle istituzioni con il terrorismo rosso (che voleva
colpire direttamente le istituzioni nei suoi rappresentanti) e il terrorismo nero
(destabilizzazione del regime democratico tramite lo stragismo). Il terrorismo nero si
manifesta con la bomba a Piazza fontana nel 69, piazza della loggia a Brescia 74,
bombe sui treni, sulle stazioni e uccisioni di commissari.
LEZIONE 14
1961-66 l’economia italiana (PIL) cresce del 6% annuo e raddoppia il reddito nazionale
pro-capite. 22
STORIA CONTEMPORANEA 2012/2013
Causa del boom economico: il piano Marshall americano che aiutò moltissimo l’Italia,
la grande offerta di manodopera e di conseguenza i salari più bassi, forte domanda di
beni che produce una maggiore produzione.
L’industrializzazione italiana è diversa dalle restanti europee per 3 motivi:
ha un’industria localizzata in una sola zona, nel triangolo industriale
(Lombardia-Piemonte-Veneto) grazie ai grandi capitali, centrali idroelettriche
diffuse solo nell’arco alpino, presenza di grandi vie di comunicazione.
In Italia si impongono le piccole-medie industrie (non grandi come nel resto
dell’Europa). La grande industria infatti implica creazione di grossi squilibri
sociali.
L’industrializzazione è prevalentemente a carattere familiare.
Si sviluppa un paternalismo industriale per evitare conflitti sociali, il proprietario della
fabbrica non si interessa solamente della vita lavorativa in fabbrica ma anche della
vita personale dei suoi operai.
Sono presenti fenomeni migratori interni:
dalle campane/montagne alle città: ogni città ha una zona Z. A agricola
industrializzata che in questo periodo si ingrandisce
dal sud al Nord verso grandi città come Milano o Torino e Genova.
I fenomeni migratori tolsero manodopera al sud portarono al Nord giovani meridionali
che produssero il boom economico. Vi erano però problemi di integrazione. Uno dei
settori dominanti in questo periodo l'edilizia.
Caso Fiat: politica economica e industriale dell'azienda. Ingeger Valletta dirige la Fiat.
Punta su un'economia dell'auto per farla diventare un'auto di massa. Spinta di tipo
libertario volta ad avere una sempre più ampia partecipazione, aumentando la
giustizia economica. C'è anche una spinta contraria, una tendenza conservatrice.
Molto importante è l'esercito caratterizzato da forti spinte conservatrici. I paesi esteri
influenzarono lecitamente e illecitamente l'Italia.
Nella seconda metà degli anni 60 la situazione cambia: maturano quattro grandi
conflitti:
conflitto sociale: il boom ha creato un benessere disomogeneo. Ne gode la
borghesia e basta; si sviluppa quindi una forte richiesta di giustizia sociale
conflitto generazionale tra adulti e giovani a causa delle riforme scolastiche. I
giovani che hanno studiato pretendono più degli adulti che non hanno potuto
studiare
conflitto tra cristiani e non, fenomeno della secolarizzazione conflitto culturale
tra chi ritiene che la cultura deve essere divulgata e chi ritiene che debba
essere un’elite sociale
Le ribellioni iniziano l’8 aprile con rivolte giovanili. Richiedono l’8 politico. Le proteste
giovanili si uniscono alle grandi scioperi sindacalisti per avere salari pi&ug