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L'anno 1815 è la svolta: Napoleone dopo essere fuggito dall'esilio tenta il riscatto a Waterloo ma
viene sconfitto definitivamente dagli inglesi.
Quello stesso anno si tiene il Congresso di Vienna dove le potenze europee cercano di ridisegnare i
confini dopo la sconfitta napoleonica cercando equilibrio e legittimità.
Tra il 1815 e 1915 si vive un periodo di tranquillità (che comprende unificazione tedesca ad opera
di Bismark e l'Unità d'Italia), benessere e nuove conquiste. Si svilupperanno i concetti di
comunismo e socialismo.
Durante il Risorgimento italiano chi aveva precedentemente appoggiato Napoleone viene esiliato.
Inizia la Restaurazione, un periodo di fioritura. Le libertà sono ben poche il che porterà alla nascita
di svariate società segrete che alimenteranno durante la restaurazione varie ideologie.
In questo periodo inoltre si diffondo grandi pensati che riflettono sui concetti di patria, nazione,
libertà e indipendenza.
Tra questi possiamo ricordare Francesco Hayez: che riprende vecchi episodi storici per parlare della
lotta contro lo straniero (ai suoi giorni l'austriaco).
Carlo Cattaneo sviluppa la teoria federalista italiana, con "Il Politecnico" diffonde l'idea che
occorrono riforme per ottenere benessere.
Altri sono Cesare de Balbo e Massimo d'Azeglio.
Due filoni di pensatori:
Filone di sinistra dell'800: Mazzini, repubblicani, democratici
Filone moderato: intellettuali liberali che vorrebbero la Costituzione ma temono la Repubblica
come Vincenzo Gioberti: (liberale cattolico) che voleva il cambiamento senza la rivoluzione.
Propone perciò nel suo libro "il primato morale e civile degli italiani" nel 1843 una confederazione
italiana (un modello in antitesi con quello napoleonico) con il Papa a capo. In cinque anni ottiene un
successo enorme.
Nel 1846 muore Gregorio 16 il Papa che aveva emesso l'Enciclica e fortemente conservatore, gli
succederà Pio 9, che è invece ricordato come liberale e aperto alla modernità.
Nel 1848 avviene la svolta: l'Europa viene investita da una vera e propria ondata di rivoluzioni
(Parigi, Vienna,Budapest..).
La prima si svolse a Palermo ed il Re Ferdinando fu così costretto a concedere la Costituzione. Visti
i successi ottenuti al sud vi innesta una reazione a catena che porterà tutti a ribellarsi per ottenere la
Costituzione.
Carlo Alberto di Savoia arriva ad offrire l'esercito ai milanesi per opporsi alla dominazione austriaca
nelle famose "cinque giornate di Milano" .
Inizia così la Prima Guerra d'indipendenza che vede alleati i Savoia e il Regno di Sardegna contro
l'impero asburgico. Per tre giorni quest'ultimo ha la meglio a Custoza ed in seguito anche nella
periferia mantovana dove si scontrarono un gruppo di volontari toscani contro l'esercito asburgico.
A queste battaglia parteciparono moltissimi giovani volontari in nome dell'unità e della patria.
Intanto Garibaldi è ancora esiliato in Sud America in seguito alla sua adesione alla Giovine Italia e
partecipazione ad una rivoluzione.
Nel 1849 inizia l'esperienza della repubblica romana: durerà pochi mesi e sarà dominata da un
triumvirato al quale partecipa Mazzini, questo spingerà Garibaldi a tornare in patria e mettersi al
servizio di questa.
Ecco alcuni degli articoli della Costituzione della Repubblica romana:
• I – La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in
repubblica democratica.
• II – Il regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità. non riconosce
titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.
• III – La repubblica colle leggi e colle istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni
morali e materiali di tutti i cittadini.
• IV – La repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna
l’italiana.
• V – I Municipii hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi
di utilità generale dello Stato.
• VI – La più equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll’interesse
politico dello stato è la norma del riparto territoriale della repubblica.
• VII – Dalla credenza religiosa non dipende l’esercizio dei diritti civili e politici.
• VIII – Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla Repubblica tutte le guarentigie necessarie
per l’esercizio indipendente del potere spirituale.
Si sviluppa in questi anni il primo nazionalismo italiano vero e proprio, è ancora un nazionalismo
fraterno, che crede nella collaborazione tra stati, non aggressivo, che crede tuttavia del diritto alla
conquista. A dimostrazione di ciò si ricorda che Mazzini fondò sia la Giovine Italia che la Giovine
Europa.
Molto diversi sono invece gli articoli dello Statuto Albertino, una costituzione ceduta al popolo dal
re: in pratica il Re possiede tutti i poteri, viene concessa l'uguaglianza giuridica e la stampa è libera
(ma con una legge che ne reprime gli abusi).
• Art. 1. - La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli
altri culti ora esistenti sono tollerati
conformemente alle leggi.
• Art. 2. - Lo Stato è retto da un Governo Monarchico Rappresentativo. Il Trono è ereditario
secondo la legge salica.
• Art. 3. - Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re e da due Camere: il
Senato, e quella dei Deputati.
• Art. 4. - La persona del Re è sacra ed inviolabile.
• Art. 5. - Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo Supremo dello Stato:
comanda tutte le forze di terra e di
mare; dichiara la guerra: fa i trattati di pace, d'alleanza, di commercio ed altri, dandone
notizia alle Camere tosto che l'interesse e la sicurezza dello Stato il permettano, ed unendovi
le comunicazioni opportune. I trattati che importassero un onere alle finanze, o variazione di
territorio dello Stato, non avranno effetto se non dopo ottenuto l'assenso delle Camere.
• Art. 6. - Il Re nomina a tutte le cariche dello Stato; e fa i decreti e regolamenti necessarii per
l'esecuzione delle leggi, senza
sospenderne l'osservanza, o dispensarne.
• Art. 7. - Il Re solo sanziona le leggi e le promulga.
• Art. 8. - Il Re può far grazia e commutare le pene.
• Art. 9. - Il Re convoca in ogni anno le due Camere: può prorogarne le sessioni, e disciogliere
quella dei Deputati; ma in
quest'ultimo caso ne convoca un'altra nel termine di quattro mesi.
Quando salirà al potere Vittorio Emanuele 2 non ritirerà la costituzione precedente temendo di
scatenare l'ira sia dei mazziniani che dei liberal moderati, inoltre agli austriaci serviva che l'Italia
non si indebolisse in modo di essere protetti dalla Francia.
Cavour, liberale monarchico democratico, nel 1852 viene eletto primo ministro del Regno di
Sardegna.
Per quanto riguarda la politica interna migliora i trasporti ed il commercio basandosi sul modello
capitalistico e liberale della Francia e dell'Inghilterra, crede nella libera chiesa in libero stato.
Cavour ancor prima della sua elezione si dimostra uno stratega astuto: provoca gli austriaci in
qualunque modo possibile, auspicando che saranno loro a dichiarare guerra, e obbligando così i
francesi ad intervenire. I nuovi trasporti aiutano il rapido spostamento dell'esercito francese, e i 3
eserciti si scontrano in una sanguinosissima battaglia a San Martino e Solferino, alla quale seguirà
l'armistizio di Villafranca. La Lombardia verrà annessa al Regno di Sardegna, insieme a Toscana ed
Emilia che hanno nel frattempo scacciato i propri regnanti.
Nel frattempo Garibaldi è tornato e con il tacito consenso di Cavour parte con mille volontari a
conquistare il sud. Sbarca in Sicilia, dove erano fortemente antiborbonici, e in pochissimo tempo
occupa tutta l'isola. Riesce poi a superare lo stretto e sbarcare in Calabria sbaragliando l'esercito
borbonico, che era debole, non organizzato e senza l'appoggio del popolo.
Arrivato a Napoli trova il popolo ad acclamarlo quasi come un dio, sconfigge definitivamente il re e
lo costringe a ritirarsi a Gaeta.
Cavour a questo punto inizia a temere che Garibaldi possa prendere l'iniziativa di fondare una
nuova repubblica (d'altronde era stato un mazziniano anche lui) perciò parte con l'esercito e lo
raggiunge di persona. Per arrivare a Napoli Cavour è costretto a passare per le Marche e l'Umbria,
territorio papale, e vengono perciò annesse allo stato sabaudo.
Garibaldi naturalmente tiene fede ai patti presi con Cavour e cede il sud senza replicare.
Tuttavia vuole spingersi oltre e conquistare anche Roma. Nel 1862 tenta nell'impresa ma viene
fermato e ferito dallo stesso esercito sabaudo.
Nel 67 ci riprova partendo dall'Umbria ma viene fermato nuovamente dall'esercito.
Nel 66 nel frattempo inizia la Terza Guerra d'Indipendenza per liberare Venezia dagli austriaci. Gli
italiani subiscono delle sconfitte pesantissime a Custoza e Lissa ma Federico 2 cede comunque il
Veneto, temendo la minaccia prussiana alleata dell'Italia.
nel 1870, mentra Garibaldi lotta con i prussiani in Francia, l'esercito italiano compie la Breccia di
Porta Pia e conquista anche Roma.
Da qui in poi inizierà la cosiddetta "questione romana": il Papa infatti non accetta le guarentigie e si
sente prigioniero in casa propria. Risponde con la bolla Non Expedit indicizzata ai credenti: li invita
a non prendere parte in alcun modo alla vita politica dello stato che ha usurpato la casa di cristo.
In questa Italia unita sorge inoltre un grave problema la "questione meridionale" .
Il cambiamento per le regioni del sud è infatti fortissimo: innanzitutto devono abituarsi ad un
maggior rispetto della legalità, un numero di tasse più elevato e la leva obbligatoria.
Si creano così svariati gruppi di rivoltosi che agiscono contro i savoia: potevano essere briganti veri
e propri, ex soldati borbonici, o contadini disperati.
Viene ricordato l'episodio di Casaldumi: un gruppo di bersaglieri viene attaccato e fatto
letteralmente a pezzi da un gruppo di questi rivoltosi, poi per vendicarsi di questo scempio un altro
gruppo di bersaglieri tornerà nella stessa città e sterminerà chiunque gli passi davanti, innocenti o
meno. Lo Stato è costretto perfino a dichiarare lo stato d'assedio in Sicilia, cercando appoggi tra le
classi dirigenti.
Un'altro problema fu la partecipazione democratica: se nei plebisciti per l'annessione al nuovo stato
avevano potuto votare a suffragio universale masch