Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La fine della guerra
Il 25 Aprile 1945 c'è la fine dell'esperienza della Repubblica Sociale in Italia, ovvero la cosiddetta liberazione d'Italia; poco dopo, a Maggio, c'è il suicidio di Hitler nel suo bunker di Berlino e la presa della città di Berlino da parte dell'armata rossa; infine nell'Agosto del 1945 ci fu la resa definitiva del terzo attore delle potenze dell'asse, che era il Giappone, con i bombardamenti su Hiroshima il 6 e Nagasaki il 9 Agosto, con i quali viene attuata una totale censura su quello che è l'elemento più ambiguo e pericoloso nel lungo periodo della bomba atomica, ovvero la radioattività. Questa bomba esplode e l'esplosione in sé ha prodotto 80.000 vittime e una serie infinita di feriti, ma essa sprigiona nel cielo un'enorme pioggia radioattiva che ricade poi sul terreno e che ci mette circa 3000 anni per poter essere definitivamente cancellata. La Seconda Guerra Mondialeporta quindi all'esasperazione della guerra aerea e all'esasperazione del massacro nei campi di concentramento e si chiude con il lancio delle due bombe atomiche, quindi con l'ingresso in una nuova era: la cosiddetta Era Nucleare. Gli Stati Uniti lanciano le 2 bombe in Giappone per numerose dinamiche, ovvero: - Innanzitutto gli Stati Uniti avevano investito tantissimo nella ricerca atomica e tutto ciò costava tantissimo. Inoltre decisero di iniziare la costruzione di una bomba come strumento di deterrenza, ovvero con lo scopo di avere un ordigno così potente che dovrebbe far sì che i propri nemici ci pensassero più volte prima di attaccarli (quindi non serve usare l'ordigno è sufficiente averlo e dire al mondo che ce l'hai); - Franklin roosvelt finanziò il progetto ma ciò non implicava il fatto che volesse arrivare ad utilizzarla, però poco dopo egli morì e il suo vice Harry Truman, che era molto inesperto.dal punto di vista della politica estera, venne convinto dai comandi del Pentagono a usare la bomba atomica per chiudere il conflitto. Ufficialmente il Pentagono dice di usare la bomba perché questo avrebbe in qualche modo evitato uno sbarco, tipo lo sbarco in Normandia ma in Giappone, che sarebbe costato molte vite umane all'esercito statunitense; - Gli Stati Uniti volevano uscire dalla guerra presentandosi come i più forti del conflitto, quindi secondo loro, usare questa super mega bomba, era una sorta di biglietto da visita importantissimo - Essendo sempre in competizione con i sovietici, in quel momento loro alleati, volevano lanciargli un messaggio per dirgli di stare attenti che loro avevano questa nuova arma potentissima. Infatti la prima venne sganciata il 6 Agosto ad Hiroshima, poi l'8 agosto le truppe sovietiche che erano entrate in Cina si spinsero verso la Corea, e quindi il giorno dopo, il 9 Agosto, venne lanciata la seconda bomba che appunto secondo moltistudiosi non eragià più un messaggio ai giapponesi, anche se uccide altri 70.000 di essi più tutti quelli che moriranno per la radioattività e i tumori prodotti.
Inoltre è importante sapere che gli Stati Uniti a quei tempi avevano solo tre bombe disponibili, quindi per attaccare il Giappone ne usano due delle tre del loro arsenale. Da lì inizia l'escalation, ovvero la corsa per la produzione atomica, e anche i sovietici investiranno per farlo, e saranno molto rapidi perché, anche se gli Stati Uniti manterranno sempre una superiorità in campo termonucleare, i sovietici già nel '49 arriveranno a sperimentare la loro prima bomba atomica, quindi impiegarono solo quattro anni e mezzo a raggiungere gli Stati Uniti. Ma nello stesso anno gli Stati Uniti sperimentano la loro bomba H e nel '53 anche i sovietici avranno la loro bomba H che sarà poi più efficiente di quella statunitense.
LE CONFERENZE PER IL FUTURO
Intorno a
troppe truppe americane si entrerà nel blocco filoamericano. In realtà, la Conferenza di Jalta fu solo un tentativo di trovare un accordo temporaneo per porre fine alla Seconda Guerra Mondiale e stabilire le basi per la pace futura. Non c'era un vero e proprio spartizione del mondo, ma piuttosto una divisione delle sfere di influenza tra le due superpotenze emergenti, Stati Uniti e Unione Sovietica. Questo accordo avrebbe poi portato alla Guerra Fredda e alla divisione dell'Europa in due blocchi contrapposti, con il muro di Berlino come simbolo della separazione.truppe anglo americane si entrerà nel blocco occidentale. Un caso anomalo rispetto questo controllo duplice è la Jugoslavia perché è l'unico paese che si liberada solo. Le forze partigiane di Tito accelerano anche in modo violento per allontanare la presenza Italotedesca nel proprio territorio e lo fanno secondo la logica di Tito per anticipare un potenziale ingresso nel territorio jugoslavo dell'armata rossa, tanto che egli, che inizialmente era alleato di Stalin, già nel 48 romperà drasticamente con Mosca e promuoverà il suo socialismo jugoslavo autonomo sganciato da quello sovietico. Il motivo per il quale egli riuscì a fare ciò è il fatto che sul territorio jugoslavo non ci sono né angloamericani né sovietici.
Oltre a queste conferenze (Jalta, Teheran, Potsdam) che riorganizzano la dimensione politicostrategica del mondo si tengono una serie di altre conferenze, che sono quelle di Bretton Woods
Edi San Francisco, in cui si riorganizza il futuro del mondo e da cui nasceranno le strutture delle grandi organizzazioni internazionali post belliche, che sono l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il fondo monetario internazionale, ovvero la Banca Mondiale che è il primo nucleo di quello che molti anni dopo diventerà l'Organizzazione Mondiale del Commercio. Quindi in queste altre conferenze si stabilisce l'architettura socioeconomica, politica e finanziaria e non la dimensione strategico politico militare come nelle altre.
IL CROLLO DEL FASCISMO E LA DIVISIONE DEL PAESE
Nel 1943-44 con le sconfitte militari che crescono, i bombardamenti aerei e i fallimenti del regime comincia a sgretolarsi il consenso nazionale e quindi nel pieno della guerra il paese inizia a trasformarsi; infatti la guerra aveva segnato il destino del fascismo. Esso aveva cercato di lanciare la cosiddetta Guerra Parallela, che però si era dimostrato un progetto difficile e
complicato da realizzare, infatti fu un fallimento, e ciò manifestò una gran delusione, perché quel mito di grandezza imperiale che usava la propaganda del regime in realtà si dimostrò molto fragile. Il crollo del regime sembrava accelerare piuttosto rapidamente e il punto chiave di ciò sarebbe stato lo sbarco in Sicilia delle truppe americane, dove la sconfitta militare fu netta e più veloce del previsto. Nel 1943 ci furono due dati importanti per il crollo del regime: - Il 25 luglio con la caduta di Mussolini: si tiene il Gran Consiglio del Fascismo, dove viene chiesto di mettere in minoranza Mussolini per il fallimento nel controllo della guerra, viene arrestato e mandato sul Gran Sasso in esilio, dove verrà poi liberato e portato in Germania dai tedeschi. Così crolla il regime e il potere viene passato da Vittorio Emanuele III al generale Badoglio, che diventa temporaneamente presidente del consiglio. Si crea quindi.Una situazione molto ambigua, in cui l'Italia è ormai un potenziale nemico della Germania, perché i tedeschi sanno che si cominciano ad avviare delle trattative segrete con le forze di liberazione angloamericane, ma al contempo l'Italia rimane ancora alleata della Germania. Quindi i tedeschi non si fidano più degli italiani e inviano nuove truppe a occupare tutto il territorio fino a sotto Napoli, e al contempo l'esercito italiano si trova in una situazione iperdrammatica perché si trova svuotato del regime fascista, ma ancora alleato con l'alleato nazista del sistema fascista.
L'8 settembre è la data dell'armistizio con il quale l'Italia non è più alleata con la Germania e si allea con le truppe degli Alleati. Ma si crea una situazione piuttosto complicata in quanto buona parte del territorio italiano è occupato dalle truppe tedesche e quindi il Re scappa da Roma e si dirige verso Sud.
rifugiandosi tra Brindisi e Bari, dove si pongono le basi dellacostruzione di quello che sarà il Regno del Sud.Infatti l'Italia è spaccata in due parti: nasce uno stato filonazista a Nord che è la RSIRepubblica Sociale Italiana, dove i tedeschi rimandano Mussolini a guidare ciò che è rimastodel regime fascista ormai decadente; e il Regno del Sud, che gradualmente continua acrescere via via che le truppe anglo americane si spostano verso Nord.Quindi il paese entra in un clima di spaccatura e di guerra civile perché una parte di italianicontinua a sostenere il regime fascista e sono obbligati a farlo attraverso il reclutamentoforzato, una parte di italiani entra invece nella resistenza antifascista e una parte di italianisi incorpora nei corpi di spedizione armata che seguono le truppe anglo americane epolacche che risalgono verso il Nord.Il periodo tra l'8 Settembre 1943 e il 25 Aprile 1945 sarebbe stato il periododell'accelerazione dell'accelerazione dellaviolenza, degli scontri, delle stragi nazifasciste, degli attentati, delle azioni partigiane e così via… Quindi il paese viene spaccato in due e a metà tra le due parti c'è un fronte, che all'inizio si pone alla cosiddetta Linea Gustav, tra l'alta Campania e il basso Lazio. A Sud tra Brindisi e Bari c'è la centralina di governo del Regno del Sud, che poi avrà anche un'altra centralina importante a Salerno, e in questa parte dell'Italia c'è il re che è ancora formalmente capo dello stato italiano del Regno del Sud e si forma un comitato di liberazione nazionale che mette insieme dei partiti antifascisti che collaborano alla ricostruzione. A nord c'è la Repubblica Sociale Italiana, guidata da Mussolini, che di fatto è uno stato fantoccio della Germania nazista che ha delle forme di resistenza coordinate dal CLNAI (comitato di liberazione nazionale alta Italia).
che mette insieme la rete politica che supporta i movimenti di resistenza armata partigiana. Il Regno del Sud di fatto, anche se formalmente guidato dal Re d'Italia Vittorio Emanuele III, è comandato dalle forze partigiane.