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IL GRAN SECOLO

Una straordinaria stagione

L’istituzionalizzazione del teatro: siamo nel 600, secolo florido per il teatro, grazie alle esperienze rinascimentali, con la sala barocca o all’italiana.

Nasce il melodramma, fusione di immagini e musica, erede del genere pastorale e degli intermezzi. Committenti ora sono gli aristocratici vincolati in

associazioni accademiche, promotori di grandi manifestazioni in luoghi provvisori , ma anche dell’edificazione di sale teatrali stabili. Nasce la figura

dell’impresario avviando un sistema di gestione e organizzazione. Il pubblico paga. La manifestazione teatrale acquisisce autonomia e si impone

come fenomeno regolare nel costume civile di una città, programmato nel calendario di stagioni teatrali, sostenuto da un’economia di mercato e

dalla specializzazione professionale. In opposizione al teatro mercenario nasce il teatro educativo dei gesuiti.

Lo spettacolo barocco vive nelle piazze, nei grandi apparati scenografici effimeri costruiti in occasione delle fiere cittadine, o nei fastosi allestimenti

scenici della festa religiosa. In Italia maggior fortuna ebbe l’opera.

Il luogo scenico

Italia

•La tipologia del teatro all’italiana

Il teatro all’italiana fonda le sue basi sugli spazi del grande spettacolo di corte ma si perfeziona secondo le nuove esigenze del pubblico diverso,

socialmente eterogeneo e più numeroso rispetto a quello delle signorie.

Un palcoscenico, vasto per la scenografia, sviluppato in profondità e in altezza. Un sottopalco coperto con botole e spazi retrostanti la scena. Lo

scenografo si occupa del palcoscenico.

Sul lato rivolto verso la sala, il palcoscenico viene delimitato da un grande prospetto architettonico, l’arcoscenico, detto anche frontespizio, decorato

con nicchie, statue o colonne dipinte per inquadrare la scena. Possono esserci palchetti di proscenio.

Il sipario occulta la scena allo spettatore prima dell’inizio dello spettacolo, può essere più o meno fastoso. Viene rimosso mediante due sistemi: a

risalita (avvolgimento su un rotolo) o a caduta. Raro il sistema all’imperiale (due metà).

La platea è la zona destinata al pubblico, che ha per lo più pianta a U allungata oppure mistilinea. Il vasto piano della platea ha una forte

inclinazione verso la scena. Tutt’intorno si erge la grande curvatura della parete a palchetti, detta anche ad alveare. Gli ordini sono separati

da tramezzi verticali.

•Le fonti della sala all’italiana

La configurazione della sala barocca discende da due diversi prototipi di ambiente: il teatro da sala e il teatro per tornei (si pensi all’anfiteatro in

pietra di Giulio Parigi del giardino di Boboli).

L’origine dell’affaccio in verticale del pubblico derivano dal remoto teatro-cortile.

Teatro all’italiana è il teatro Farnese dell’Aleotti a Parma. Sontuoso portale dietro cui si apre un corridoio angusto e buio che prepara alla vastità

della sala. Decisamente barocco. Vi lavorano Palladio e Serio. Due ordini sovrapposti di logge, cavea ad U, al centro della gradinata il palco del

principe.

Le sale teatrali aristocratiche:

•Teatro Ducale mantonavano

•Teatro di corte a Torino

I teatri provvisori da torneo:

•Padova: teatro ligneo provvisorio in una sala a Pra della Valle

•Bologna: nella sala del palazzo del podestà

•Le prime sale del teatro pubblico

Raggiunta negli anni decisivi del teatro pubblico a pagamento, ossia nel tempo della sperimentazione del melodramma, la disposizione a palchetti

sovrapposti fu ben presto collaudata nei teatri veneziani. I primi spazi del teatro pubblico furono le stanze. I centri di maggior interesse

furono Napoli, Venezia (Teatro San Cassiano +Teatro ligneo Santi Giovanni e Paolo) e Milano (qui giungono tutte le maggiori compagnie italiane di

comici dell’arte per esibirsi nei locali provvisori o teatrino delle commedie di Palazzo Ducale). A Genova ricordiamo l’osteria del Falco.

•I teatri barocchi

Il teatro all’italiana si definisce intorno al 1640. Non tutti i teatri edificati nascono dalla volontà di singole famiglie, come si è visto per Venezia:

altrove si esercita l’iniziativa consociativa delle accademie (Accademia degli intrepidi a Ferrara, a Bologna col teatro Formagliari, il teatro

dell’accademia degli Immobili del Tacca). Non dimentichiamo il teatro Tordinona a Roma e il teatro della Fortuna in Fano del Torelli.

• Scena de Il trionfo della continenza, Giacomo Torelli

• Scena per Il malato immaginario di Moliere, Carlo Vigarani

• Scena per il Pomo d’oro, Vienna, 1667

•La scenografia barocca italiana:dall’illusionismo prospettico a asse centrale alla veduta per angolo

A seconda dei nuovi generi spettacolari l’immagine scenografica tende rapidamente ad abbandonare quella tipicamente della città, divengono

predominanti sfondi fantastici di cieli. Le quinte piatte a scorrimento laterale (due serie simmetriche) divengono necessarie per mutare le scene nel

corso dello spettacolo.Ogni quinta è formata da tanti pannelli quanti devono essere i mutamenti di scena: ciascuno di essi può scorrere lateralmente

lungo una guida ricavata nell’impianto. Il fondo della scena è occupato da un equivalente numero di fondali, costituiti da pannelli ben più larghi delle

quinte, in modo da occupare interamente lo spazio visibile. Le ariecompongono il cielo in alto. Il passaggio dalle quinte angolari a quelle piatte fu

graduale, grazie al contributo di Niccolò Sabbatini e Andrea Pozzo.

Una prima fase della vicenda scenografica del secolo può considerarsi compresa entro i termini cronologici costituiti da due avvenimenti

memorabili: la scena mutevole degli intermezzi buontalentiani per le feste medicee (1586) e la prima messinscena di un melodramma presso il

tetaro pubblico di San Cassiano a Venezia (1637). Alfonso Parigi fu scenografo e inventore delle macchine del grandioso spettacolo Le nozze degli

Dei, ma non dimentichiamo della scuola ferrarese anche Alfonso Rivarola eFrancesco Guitti.

La scena del melodramma nei teatri pubblici di Venezia inaugura una fase nuova nella produzione scenografica, i grandi scenografi provengono da

altre città: i Buonaciniche affermano la nuova prospettiva all’infinito in cui il fuoco prospettico è collocato in un punto all’infinito. Torelli porta

numerose innovazioni: la scena a soffittata (scena di interno), la machina scenica della gloria (carro del trionfo)e la gran ruota (consentiva il cambio

di scene in simultaneità). Inoltre a Parigi opera Vigarani.

Spagna

Novità nei teatri pubblici spagnoli del seicento è il sistema della loro gestione. Una volta il controllo diretto dei teatri era esercitato dalle confraternite,

poi venne stabilito che gli enti di assistenza dovessero essere finanziati dai comuni mediante il versamento di una quota fissa, dalla quale potevano

detrarre la somma che le confraternite ricavavano dal provento dei teatri. I comuni e la Corono avevano, quindi, interesse al buon andamento

economico dei teatri. Nascono cos’ impresari privati, incaricati per contratto di gestire le sale in luogo delle confraternite. La struttura dei teatri

(corrales), a questo punto, venne perfezionata: non mancò l’alojerìa dove distribuire cibi, mentre in prossimità del palco vennero aggiunti sgabelli,

un parapetto ligneo separava la platea dalle gradinate. I macchinari e gli elementi scenici divennero più complessi, nacque la tramoya e l’ara coeli.

Prevalse la committenza di corte, Cosimo Cotti fu un artista italiano che collaborò con la corte spagnola allestendo diversi spettacoli. La

configurazione dei due edifici teatrali (Sala dell’Alcazar e Coliseo del Buen retiro) risente dell’influenza italiana. Lusso e spese straordinarie profuse

dalla corte negli allestimenti spettacolari.

Ricordiamo anche la Zarzuela, teatro dalle complicate macchine sceniche e i teatri provvisori nelle chiese, nelle piazze e nelle vie della città. Gli

spazi teatrali nelle sale dei collegi dei gesuiti furono impiegati come strumento pedagogico. Allo stesso modo lo spettacolo teatrale non mancò

nelle università e nelle sale delle residenze aristocratiche.

Inghilterra

Nel 1642, con la rivoluzione puritana, Cromwell impose la chiusura dei teatri, identificando il teatro con il potere politico che combatteva. Altri lo

definirono strumento di corruzione morale del popolo e scandalosa ostentazione di lusso e sperpero. Cromwell fece distruggere edifici teatrali,

arrestare e fustigare attori fino alla Restaurazione. I teatri della Restaurazione cercarono delle soluzioni di compromesso comunque inadeguate alle

esigenze scenografiche del nuovo spettacolo. Christopher Wren fu un architetto, il suo teatro aveva pianta a ventaglio, in platea file di panchine a

semicerchio.

- Florimene, 1635

Francia

All’inizio del 1600 il solo teatro operante a Parigi era L’Hotel de Bourgogne, proprietà della confraternita della passione, interessata soltanto alla

gestione amministrativa. Bel 1629 divenne sede stabile dei Comediens du rois. Il teatro fu ricostruito con pianta a ferro di cavallo.

•Il grande attore Montdory agì al Teatre du Marais

•Il Palais Royalebbe come caratteristica un arcoscenico in muratura

•Il Petit Bourbon

Il teatro della commedia francese fu l’unione di più compagnie in una nuova sala.

L’Olanda, la Germania, l’Europa settentrionale e orientale

Il teatro era costume culturale ben radicato: nelle città prevalevano le Camerate di retorica poi c’erano le compagnie girovaghi. Venne diffuso il

modello architettonico teatrale italiano in virtù dello straordinario successo decretato dalla classe aristocratica del melodramma. , pesiamo al Teatro

dell’opera di Vienna. I gesuiti continuarono a diffondere il loro teatro pedagogico.

Lo spettacolo

Una grande stagione di spettacolo

La festa e il teatro sono due ordini che convivono senza consentire una esclusiva e rigida attribuzione di appartenenza dei vari generi all’uno o

all’altro versante. Pensiamo alla festa di corte in età barocca, metaforica sintesi di tutte le arti.

A stabilire un primo determinante discrimine storico-culturale fra le diverse zone d’Europa interiene la scissione cristiana tra i Paesi della Riforma

(Germania Settentrionale e paesi del Nord Europa) e quelli della Controriforma (tra cui Francia e Italia)del 1563. La Chiesa si serve dei grandi

apparati spettacolari per amplificare la suggestione e la rilevanza delle pratiche della ritualità devozionale, reprimendo invece il teatro

professionistico. Scopriamo invece che i gesuiti considerano la recitazione figlia dell’arte retorica, ed è grazie a loro che la scena all’italiana

compare nel sud della Germania o nella Spagna. Il teatro professionistico, fenomeno seicentesco, tra in sé le ragioni del suo fare e non si nutre di

accademismo e pedagogismo.

Italia

•Il grande spe

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
61 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ValeriaV19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Majorana Bernadette.