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LA DINASTIA MING

1.Fondazione,apogeo e decadenza dell'ultima dinastia “nazionale”

Gli ultimi decenni della dinastia Yuan furono contrassegnati da una inflazione galoppante e da una

crescente tensione nelle campagne che l'organizzazione amministrativa e militare mongola non

era più in grado di controllare.

Chi seppe trarre frutto da questa situazione e fu in grado di trasformare la sua sommossa in un

movimento ben organizzato e di largo respiro,fu Zhu Yuanzhang.

Egli entrò al servizio di Guo Zixing,uno dei numerosi capi ribelli dell'Anhui legati alla setta del Loto

Bianco e facenti parte dell'organizzazione dei Turbanti Rossi.

Zhu Yuanzhang ebbe l'accortezza di circondarsi di consiglieri capaci e colti,alcuni dei quali erano

membri della gentry. Grazie al loro appoggio,egli poté ben presto acquistare una posizione

preminente nella direzione della rivolta. A ciò contribuì anche il suo comportamento nei confronti

della popolazione civile,rifuggendo egli dall'uso della violenza indiscriminata.

Alla morte di Guo Xing,acquistò il controllo di fatto dell'Anhui.

Nel 1356,conquistata Jiqing (Nanchino,a cui diede il nome di Yingtian),si fece nominare

governatore del Jiangnan dall'effimero “governo imperiale Song”,che i Turbanti Rossi avevano

costituito a Bozhou.

Nel 1361 Zhu Yuanzhang assunse il titolo di Duca di Wu,che mutò nel 1364 in re di Wu (Wuwang).

Nel frattempo si diede a consolidare le sue posizioni al Sud,combattendo contro i tre maggiori

rivali: Chen Youliang,Zhang Shicheng e Fang Guozhen.

Il regno di Hongwu

La morte di Han Lin'Er,il sovrano dell'Impero Song instaurato dai Turbanti Rossi,spianava ormai la

strada all'assunzione,anche formale,del potere supremo da parte di Zhu Yuanzhang.

All'inizio del 1368,Zhu Yuanzhang proclamava la nuova dinastia imperiale col nome di

Ming,”luce”,ed intitolava il periodo del suo regno col motto Hongwu,”magnificenza militare”.

Nanchino rimase la capitale,e furono iniziate grandi opere per il suo ingrandimento e una sua

parziale ricostruzione.

Nel frattempo furono proseguite le campagne militari per estendere il controllo su tutto il territorio

cinese. Da un lato furono eliminate le sacche di resistenza,dall'altro,fu intrapresa una vasta

campagna verso nord,contro i Mongoli,che preferirono ritirarsi.

Nel 1388,l'unificazione della Cina sotto la dinastia Ming era completa. I territori del nuovo Impero

corrispondevano praticamente a quelli del precedente impero Yuan,eccetto che per il Gobi

settentrionale.

Le divisioni amministrative ricalcarono spesso quelle delle precedenti dinastie.

Diversa fu la politica verso l'Asia Centrale. I Ming non tentarono di imporre il loro dominio diretto

sull'attuale Xinjiang orientale,che alla caduta dell'Impero mongolo si era frantumato in piccoli

Stati,ma si accontentarono di controllare direttamente o indirettamente,il nodo strategico e

commerciale di Hami.

Il regno di Hongwu segnò il consolidamento dell'organizzazione statale e in particolare

l'accentramento del potere imperiale.

Il carattere autoritario del governo era dovuto anche al retaggio del precedente dominio

mongolo,ma fu certamente la personalità di Zhu Yuanzhang che pesò in modo determinante.

Egli si modellò sui fondatori delle dinastie Han e Tang,ma furono sopratutto la sua morbosa

diffidenza verso la classe dei letterati e il complesso di inferiorità legato ai trascorsi legami con le

società segrete a fare di lui un sovrano dispotico e talvolta spietato. Non si limitò a bandire le sette

religiose non ortodosse,ma si servì ampiamente di metodi inquisitori per il controllo sulla stampa.

Abolì la Segreteria e il comando militare unificato,accentrando nelle sue mani le funzioni di

direzione e coordinamento dell'amministrazione.

Creò una rete di spionaggio in tutto l'Impero per il controllo dei funzionari ai vari livelli.

Egli si mostrò particolarmente severo con gli strati più ricchi della popolazione,fossero essi membri

della gentry,mercanti o artigiani.

Anche la cultura e l'educazione furono poste sotto il controllo del sovrano.

Se da un lato il pieno ripristino e la promozione del sistema degli esami e la capillare diffusione di

scuole locali costituirono la premessa per una più ampia mobilità sociale,tali misure furono anche

utilizzate come mezzo per il controllo ideologico degli studenti e della futura classe dirigente.

È sintomatico che venissero eliminate tutte quelle idee di Mencio che potessero apparire critiche

nei confronti dell'autorità. Inoltre fu imposto agli studenti l'apprendimento di determinate

“raccomandazioni” stilate dall'imperatore, e fu data la massima diffusione alle “Sacre Istruzioni” da

lui stesso emanate.

Fondata la nuova dinastia imperiale,si preoccupò della ridistribuzione della terra ai contadini

poveri e della compilazione di registri e catasti attendibili per impedire l'evasione fiscale dei ricchi

proprietari.

Le proprietà dei templi e dei monasteri furono ridotte e sottoposte a tassazione.

Le autorità cedettero le terre abbandonate ai vagabondi e ai contadini nullatenenti,fornendo loro il

bestiame per lavorarle,gli strumenti agricoli e le sementi per iniziare la coltivazione.

Le riforme di Zhu Yuanzhang permisero l'innalzamento del tenore di vita sopratutto nelle

campagne e un notevole incremento nella produzione. Ne sarebbero derivati successivamente un

aumento senza precedenti della popolazione,e un'imponente “rivoluzione commerciale”.

Fra il 1369 e il 1391,Hongwu aveva distribuito fra i suoi numerosi figli e nipoti venticinque

principati.

Il successore di Hongwu,il nipote Huidi,tentò di ridurre il potere dei principi,ma la sua autorità fu

contrastata dal più potente dei principi,ma la sua autorità fu contrastata dal più potente di essi,il

principe di Yan. La guerra civile durò quattro anni,finché,nel 1402 Nanchino fu conquistata dai

ribelli e si perse ogni traccia di Huidi.

Il regno di Yongle

Il Principe di Yan,dopo la presa della capitale e l'eliminazione degli oppositori,si proclamò

imperatore,cambiando il titolo del regno in Yongle.

Il nuovo sovrano apportò notevoli cambiamenti sia alla politica interna sia alla politica estera.

Sono stati attribuiti a Yongle la degenerazione degli esami di Stato,con l'introduzione di manuali

e compendi,daquan,e la formalizzazione dei cosiddetti “saggi ad otto gambe”,bagu.

Yongle stabilì la capitale principale a Pechino,lasciando Nanchino come capitale secondaria.

Tale scelta era determinata probabilmente dalla sua diffidenza verso il Sud,mentre il centro del suo

potere era concentrato nell'area di Pechino.D'altra parte il trasferimento della capitale ebbe

conseguenze notevoli. Nanchino non soltanto era in posizione più centrale,più protetta da

eventuali invasioni di nomadi,ma era situata nel più importante centro economico e culturale

cinese dell'epoca;inoltre,poteva godere di una posizione particolarmente favorevole per i

rifornimenti,a causa della vicinanza ai maggiori centri di produzione agricola e industriale.

Se fu quindi il Nord a beneficiare del trasferimento della capitale,si acuirono i contrasti con il

Sud,che si vedeva gravato di maggiori oneri.

La proclamazione ufficiale della nuova capitale avvenne soltanto nel 1421,dopo anni di grandi

lavori.

Quanto alla politica estera,l'epoca di Yongle fu contrassegnata dall'espansione territoriale e da

un notevole interesse per i paesi stranieri.

Furono consolidati rapporti di tipo tributario con molti regni vicini e confinanti fino all'arcipelago e

alla penisola malesi. Nel 1406 Yongle sottomise l'area del Vietnam settentrionale e centrale,e nel

1410 riportò una grande vittoria presso il fiume Onon,nel corso della campagna contro i Mongoli;

ciò nonostante non riuscì a stabilizzare la situazione a causa delle lotte intestine fra le varie tribù

mongole.

L'interesse verso paesi e mercati anche lontani si manifestò poi nell'invio delle famose spedizioni

marittime comandate dall'eunuco Zheng He che rientravano in una intensa attività diplomatica

rivolta in più direzioni,dal Giappone sino al Medio Oriente.

La missione visitò Champa,Giava,Sumatra,l'India meridionale,la Persia,la penisola araba e la

Somalia. L'impresa venne accompagnata dalla pubblicazione di opere a carattere geografico e da

resoconti.

Le grandi spedizioni marittime all'inizio del XV secolo,oltre a dimostrare l'alto livello tecnico

raggiunto dalla Cina in campo cantieristico,non sono che l'espressione più appariscente

dell'intensa attività marittima mercantile,che aveva il suo centro nei porti meridionali di

Canton,Quanzhou e Fuzhou.

I traffici a livello privato continuarono anche dopo la rinunzia dello Stato a patrocinare spedizioni

marittime governative e ad accollarsi l'onere della supremazia sui mari cinesi. Anzi,il continuo

progresso economico aumentò il volume degli scambi,e gli ostacoli frapposti dai monopoli

governativi,dagli eunuchi,e dagli eccessivi oneri fiscali,non fecero che accrescere il commercio

illegale e la pirateria ai danni di quello legale.

Dalla politica di chiusura a quella di ripiegamento

La fine delle spedizioni marittime segnò l'inizio della chiusura e del ripiegamento dell'Impero Ming.

La decadenza della sua potenza marittima coincise con lo sviluppo della pirateria sino-

giapponese,e l'arrivo delle flotte europee nei mari dell'Asia Orientale.

Contemporaneamente,si aggravò la situazione alle frontiere occidentali,per l'emergere di forti

gruppi organizzati di popolazioni mongole,fra cui i Tatari e ,sopratutto,gli Oirati.

Le restrizioni imposte al commercio contribuirono ad accrescere lo scontento fra quelle

popolazioni. Durante il periodo di regno Zhengtong,gli Oirati si rafforzarono sotto la guida di Esen.

La crescente pressione mongola rese necessario l'arretramento delle difese a sud della Grande

Muraglia.

Fu costruita quindi una seconda muraglia più interna,la Neichangcheng.

Nel 1449,una controversia con i funzionari cinesi sul prezzo dei cavalli,che Esen stesso aveva

portato in Cina,fece scoppiare la scintilla del conflitto,e gli Oirati attaccarono l'Impero su quattro

fronti.

L'esercito cinese fu travolto a Tumubao e l'imperatore fu fatto prigioniero.

Il successo mongolo tuttavia non poté essere sfruttato a fondo dai vincitori,perché la sproporzione

fra le forze cinesi e quelle nomadi era troppo rilevante.

La disfatta di Tumubao può essere però considerata come lo spartiacque che segna

definitivamente la fine del periodo di espansione e l'inizio di una politica difensiva nei confronti dei

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Publisher
A.A. 2011-2012
130 pagine
7 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/23 Storia dell'asia orientale e sud-orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bea.binaghi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'Asia orientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Santangelo Paolo.