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LA RIVOLUZIONE DEI COMMERCII
Il valore del commercio, che era già cresciuto enormemente nel tardo periodo Tang, divenne in epoca Song così importante che, di tutte le tasse incamerate sotto i Song Meridionali, quelle derivanti dalla voce artigianato e commercio arrivarono a superare quelle provenienti dalla tassazione dell'agricoltura. Di fronte ad un sorpasso di questo tipo pare più appropriato parlare di rivoluzione commerciale che non di eccezionale sviluppo del settore. L'ipotesi è confermata dal fatto che, proprio in questo periodo, cominciò ad invertirsi quella tendenza millenaria, che aveva visto nei commercianti una categoria sociale fra le più infime. Del resto, il tenore di vita che i magnati del commercio raggiunsero in questi anni spesso superò quello della stessa aristocrazia agraria. Osservando lo sviluppo politico imperiale dalla fine della rivolta di Al Lushan del VIII secolo, quando l'Impero perse il controllo.sullo Xinjiang e sull'Asia centrale, parrebbe naturale aspettarsi una contrazione del commercio internazionale. In realtà, esso continuò a fiorire, poiché i regni barbarici ai confini settentrionali divennero importanti partner commerciali, acquistando prodotti finiti e vendendo cavalli e altri animali ai cinesi. Parallelamente, lo spostamento del centro economico verso sud, permise lo stabilimento di grandi vie commerciali marine con il Giappone e tutti i regni del sud-est (Vietnam, Champa, Malesia), con l'India e persino con l'Africa orientale, dove i cinesi compravano corni di rinoceronte e avorio. Oltre al commercio con l'estero fiorì anche il commercio interno. Abbiamo già osservato nel tardo periodo Tang lo sviluppo enorme dell'urbanizzazione; durante la dinastia Song questo sviluppo raggiunse il suo parossismo. L'espansione del commercio interno era il risultato di diversi fattori, ma principalmente.Dell'aumento produttivo di agricoltura, artigianato ed industria. Lo stesso ingrandirsi delle città, favorirà l'ulteriore sviluppo del commercio e anche del settore terziario; esistevano servizi di ogni tipo e per tutte le tasche. C'erano agenzie specializzate nell'organizzazione di feste e banchetti, agenzie che fornivano domestici specializzati, circhi, teatri, case da tè, ristoranti e giardini fioriti. Di questi ultimi ve ne erano di diversi tipi, che spaziavano dai semplici bordelli a figure che ricordano le geishe giapponesi. L'ingrandirsi delle città pose anche problemi nuovi: il loro approvvigionamento di derrate alimentari e l'assistenza sociale. Oltre alle istituzioni private, lo stato dovette iniziare a gestire ospedali ed orfanotrofi. In generale erano previsti cinque tipi di assistenza sociale statale: per i poveri, per gli anziani, per gli orfani, per gli ammalati e per i morti da seppellire. Strettamente connessa
Alla crescita del commercio è legata la crescita del mercato monetario e dell'inflazione. In questa sede si vuole però porre l'accento sulla diffusione della carta-moneta, che è comparsa per la prima volta verso la fine della dinastia Tang e ha raggiunto una diffusione abbastanza ampia durante la dinastia Song. Lo stato stesso ha emesso certificati cartacei al posto delle monete autoagiate.
La Gentry è una categoria sociale con cui ci si dovrà sempre confrontare nello studio della storia cinese moderna. È quindi importante capire bene dove essa inizia e dove finisce e quali sono le sue funzioni. L'uso del termine è ampiamente diffuso, ma i suoi contorni tendono purtroppo a variare da autore ad autore. Essa sembra consistere in un ceto sociale intermedio tra il popolo (contadini, artigiani, commercianti) e gli strati superiori (burocrati, funzionari, proprietari terrieri, aristocratici).
Il testo trattava di un ceto basato sul merito e non sulla nascita; per accedervi era probabilmente necessario superare degli esami di stato basilari (alfabetizzazione e conoscenze primarie). Essa certamente agiva solo a livello locale (prefettura o distretto), ma probabilmente qualche suo esponente poteva elevarsi al livello di burocrate imperiale (e forse anche funzionario) in seguito al superamento degli esami. Quanto detto sembra trovare conferma nella pluralità delle sue funzioni: la gentry cooperava con le autorità dirigendo i lavori pubblici (ingegneria idraulica, strade, mura difensive...), organizzando e finanziando i servizi di assistenza come le scuole e gli orfanotrofi, coordinando i soccorsi in caso di allagamenti e altre calamità naturali. Collaborava poi con la giustizia nei casi penali ed esercitava soprattutto un'opera di arbitrato e di conciliazione nelle dispute a livello locale. Svolgeva compiti di controllo sociale, attraverso il sistema peculiare della
civiltà cinese - della responsabilità collettiva, e mansioni di organizzazione delle milizie, gestiva le cronache locali. La gentry era anche il divulgatore a livello capillare dell'ideologia imperiale e svolgeva incarichi inerenti alla religione e per il sistema fiscale. Come si sarà compreso essa svolgeva una vastissima attività, rappresentando il colante fra la società (popolo) e l'apparato statale. Una funzione importantissima dunque per la compattezza del sistema-stato. Molto meno sappiamo invece di come la gentry si considerasse in rapporto agli altri ceti sociali. Essa era legata agli strati popolari, con i quali viveva in stretto contatto, ma era altrettanto legata all'organizzazione statale, della quale era la portavoce e l'esecutrice minuta. 31LA MOBILITÀ SOCIALE Uno degli aspetti che più differenziano la Cina moderna da quella premoderna dei Tang, è rappresentato dalle differenti possibilità diascesa sociale, che divennero molto maggiori. La mobilità sociale prevedeva sostanzialmente due strade: o attraverso l'accumulazione di grandi ricchezze, ed è il caso di commercianti, artigiani, mercanti, o di chiunque riusciva - con mezzi leciti o illeciti - a diventare proprietario terriero, oppure - ed è il caso di gran lunga più frequente - attraverso la carriera nell'amministrazione statale. Il meccanismo degli esami introdotto dai Tang divenne sotto i Song la principale via di accesso alla carriera nella pubblica amministrazione e quindi all'ascesa sociale. Gli esami vertevano quasi essenzialmente su argomenti letterari e sui classici. Il loro superamento era molto difficile e veniva organizzato attraverso prime selezioni nei distretti (con un tasso di mortalità del 90%) e seconde selezioni nella capitale. Teoricamente l'accesso agli esami era riservato a chiunque fosse ritenuto in grado di affrontarli dalle autorità competenti,
ma per ovvie ragioni di tempo e di denaro necessari per gli studi, i candidati provenivano in gran parte dell'aristocrazia. Tuttavia, la serietà con cui venivano condotti gli esami non permetteva di ricevere aiuti in base all'origine familiare: uno studio ha mostrato come circa la metà dei vincitori delle prove al livello più elevato, non avessero avuto predecessori nella burocrazia nelle tre generazioni precedenti. In conclusione, sebbene rimanessero aperte le tradizionali vie di accesso alla burocrazia (diritto di nascita e raccomandazione), esse persero gran parte del loro valore a vantaggio del sistema degli esami, soprattutto in relazione alle cariche più alte, alle quali si accedeva ormai solo attraverso gli esami. La possibilità di ascesa sociale attraverso l'amministrazione e l'introduzione in questa del meccanismo degli esami, produssero la definitiva uscita di scena dell'aristocrazia come classe dirigente. Questa,assieme allo sviluppo economico e commerciale, può essere considerata la maggior differenza fra la Cina antica e la Cina moderna. Il neoconfucianesimo La dinastia Song si rese protagonista anche della ricostruzione di una nuova ideologia imperiale totalizzante in grado di costituire un'impalcatura dottrinaria e giustificatoria delle istituzioni e della società imperiali. Tale ideologia fu il neoconfucianesimo, che divenne il sistema di valori del corpo burocratico-amministrativo costituito dai burocrati e della gentry. Il neoconfucianesimo fu in realtà un tentativo di costruire una sintesi sincretista fra la concezione morale e sociale di Confucio e Mencio, l'eredità metafisica buddista, e la riflessione taoista sul rapporto uomo-natura. Benché il neoconfucianesimo si differenziasse dal buddismo per l'atteggiamento nei confronti della morale e della vita (che non venivano concepite come illusioni ma come realtà), esso ne subì influenze e incorporò alcuni elementi buddisti.maniera marcata l'influenza. La contraddizione fu risolta interpretando il non-essere come uno dei tenti aspetti sotto i quali si celava la realtà. In verità il neoconfucianesimo non fu una dottrina unitaria e definita, ma un insieme di elaborazioni successive operate da diversi autori, che alla fine furono riunite in un apparato ideologico abbastanza uniforme. Non è possibile in questa sede approfondire la trattazione; ciò che è importante evidenziare è che nel neoconfucianesimo, i principi morali e sociali di Confucio furono inseriti in una più ampia impalcatura metafisica di ispirazione vagamente buddista, la quale li giustificava e li inseriva in una loro posizione all'interno di un contesto più generale, nel quale l'uomo e le sue virtù morali costituivano il centro dell'universo. Non fu quindi un caso se il neoconfucianesimo divenne l'ideologia portante dell'Impero e del suo corpo di funzionari,
Poiché esso non solo giustificava l'ordine esistente imperniato attorno alle istituzioni imperiali, ma spronava anche gli uomini a coltivare la virtù dell'animo attraverso la rettitudine dell'agire.
Gli imperi barbarici in Cina
La potenza mongola ebbe inizio dall'opera di unificazione e di accentramento realizzata da Temujin delle tribù nomadi Shatuo e tartare, stanziate tra i fiumi Onon e Herlum (nell'attuale regione al confine fra Cina, Russia e Mongolia nordorientale), dove si erano trasferite fra il X e l'XI secolo dalla pianura dello Hailar (nell'attuale provincia cinese dello Heilongjiang). Proclamato capo dei mongoli con il titolo di Gengis Khan (Sovrano Supremo) dall'assemblea dei nobili nel 1206, Temujin, organizzò il suo popolo militarmente e politicamente, guidandolo in una serie di gloriose campagne militari. In pochi anni tutti i regni sino-barbarici della Cina settentrionale furono sottomessi ai mongoli.
i Balcani e dell'Europa centrale erano sotto il suo controllo, l'impero si estendeva su un'area di oltre 22 milioni di chilometri quadrati, rendendolo uno dei più grandi imperi della storia. L'impero mongolo era noto per la sua brutalità e la sua abilità militare, ma anche per la sua tolleranza religiosa e la sua promozione del commercio e delle arti. Durante il periodo dell'impero mongolo, furono costruite numerose strade e carovaniere che collegavano l'Asia all'Europa, facilitando gli scambi commerciali e culturali tra le diverse regioni. L'impero mongolo ebbe un impatto duraturo sulla storia del mondo, influenzando le dinamiche politiche, sociali e culturali delle regioni che governava.