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GIORGIO MORANDI

Non si mischiò con nessun gruppo artistico, non si lasciò coinvolgere dalle vicende politiche. La sua pittura, poco eroica e celebrativa, destava un sospetto di disfattismo. Condusse una vita metodica e maniacale. Di salute cagionevole, non ebbe mai un vero studio e lavorò sempre in casa. I suoi quadri furono definiti teatrini in cui brocche, bicchieri, stoviglie recitavano le parti di membri di famiglia. È vero che la sua biografia fu segnata dalla morte precoce del padre e dall'incapacità di crearsi una famiglia, colpì tutti i fratelli Morandi, ma ridurre la sua pittura a questo significa misconoscerla. I suoi quadri furono sempre di piccole dimensioni e rappresentano aggiustamenti di una poetica che doveva molto all'incomunicabilità della Metafisica. La sua ossessione era di carattere concettuale: voleva trovare un modo per ritrarre le cose così come tendono a strutturarsi in termini geometrici.

rappresento’ dnquesempre le stesse cose depurandole di ogni decorazione. Esamino’ il rapporto figura-sfondo e studio’ glieffetti percettivi di ogni minimo spostamento, sia cromatico che spaziale. Quanto alla tecnica, la pitturadegli esordi fu piattissima, in seguito, la pennellata si fece sempre piu’ gestuale, con colori che egli stessocomponeva per ottenere toni bassi, raramente accesi da chiarori imprevisti. L’uomo non vi compare mai.Nella Natura Morta 18 compare il manichino metafisico che si chiude dentro unospazio definito, una scatola che smentisce i palcoscenici aperti e le fughe prospettichedi DC.Nella Natura Morta 32 gli oggetti non hanno contorno, si era affermata una rappresentazione di oggettisun un piano sempre meno protagonista, divenuto mero supporto. Trovano spazio in questa composizioneelementi arditi come le curve dei manici e l’obliqua chiara in primo piano che contraddicono laprevalenza delle linee verticali.Nella Natura Morta 60

Il colore è poco compatto e si intravedono i segni del pennello; vi è un tavolo e un muro dietro di esso ma la parte conica della bottiglia è assorbita dal fondo, e il suo fusto sembra apparire nel muro. La composizione è costruita sulla base di scansioni geometriche: il rettangolo che domina in veste di scatola la prima opera diventa norma compositiva nella terza, dove sul limitare del tavolo si allineano il bicchiere e il quadrato arancione che costituisce il corpo della bottiglia. Ai lati del gruppo due rettangoli bluastri, parte del tavolo. Le diagonali, che nelle prime due opere andavano da destra a sinistra e dal basso in alto sono abolite in virtù della semplicità.

ARTE E DITTATURA

A differenza di Mussolini, Hitler aveva un'idea precisa dell'arte: da giovane avrebbe voluto sfondare come pittore o architetto. Andò a Vienna ma non fu accettato all'Accademia, e giunto al potere aveva intenzione di distruggere la

Pseudoarte moderna, di cui non era riuscito a diventare protagonista: accusava tutte le avanguardie, perché alla base di esse stava una concezione della vita antieroica. Dominato dalla passione per l'architettura, egli passava le sue giornate con Albert Speer, al quale aveva affidato il progetto per la trasformazione urbanistica di Berlino: grandi viali per ingressi trionfali e un'immensa residenza personale, arricchita con giardini pensili, laghi artificiali e cupole dorate. Dei suoi piani venne realizzato solo lo Stadio di Norimberga e per metà a causa della Guerra.

IL REALISMO AMERICANO TRA LE DUE GUERRE

Il Realismo in Germania assunse connotazioni politiche, in Italia connotazioni tradizionali; negli USA si ispirò alla rappresentazione del presente. Lo si definisce come American Scene, ma in alcuni artisti si connotò anche di connotazioni locali, da qui il termine Regionalismo; in altri casi ebbe tecniche meticolose da sembrare fotografie e abbiamo

dunque il Precisionismo. Comune ai protagonisti la formazione in Francia, e il tentativo di dare dignità autonoma all'arte americana. Edward Hopper lavorò come illustratore e pittore di manifesti, il tema centrale fu la solitudine dell'uomo nei vasti spazi urbani e quindi ritrasse case isolate, caffè notturni, distributori di benzina, spazi troppo dilatati per essere accoglienti in un mondo dove il singolo è privo di appigli. Le figure umane dipinte sembrano desolate e immerse in palcoscenici. Stuart Davis era illustratore per riviste e cartoonist. Era attratto dagli oggetti dei grandi magazzini, dai beni di consumo standardizzati che incominciavano a penetrare nella vita di tutti e che diffondevano nel paese marchi, forme ecc. Il suo stile freddo e centrato su oggetti come tubetti di dentifricio, utensili domestici, sbattitri per uova anticipò la Pop Art. Joseph Stella dipinse spesso il ponte di Brooklyn: la prospettiva drammatica ne accentua.

L'aspetto dimacchina del futuro fatta per accogliere la velocità; le grandi strutture d'acciaio incrociate, che suggeriscono solidità e dinamismo, ricordano il culto delle nuove costruzioni e una mitologia ingegneristica nata con la torre Eiffel.

Georgia O'Keffee resto' lontana da tecniche provocatorie, incanalandosi verso una precisione senza scatti espressivi: compose fiori dai petali voluttuosi, resi astratti dalla grande dimensione e sensuali dall'andamento delle superfici. Questa visione di gigli, calle, iris, derivava direttamente dalle immagini fotografiche, con l'obiettivo vicinissimo a oggetti di natura organica, svelandone la struttura e la tessitura.

L'arte americana nel periodo della Depressione. Dopo anni di euforia abbiamo il crollo di Wall Street nel 1929. Alla meta' degli anni 30 moltissimi artigiani, artisti, fotografi e disegnatori lavorarono per le istituzioni; un grande influsso ebbero le opere muraliste di Fernand

Leger.I fotografi furono considerati socialmente utili dai federali, tra essi ricordiamo Dorothea Lange, che realizzò un reportage sulle condizioni di vita nelle zone rurali. Una sua foto divenuta celebre è "Madre senza patria", con una giovane donna californiana insieme ai 3 figli col volto di una madonna detronizzata. IL REALISMO EPICO MESSICANO I maggiori protagonisti furono Orozco, la figura più tormentata e l'unico senza una formazione europea; Rivera, e Siqueiros, teorico del gruppo. Il movimento sentì la necessità di darsi un manifesto: I Tre Appelli. La pittura dei muralisti si espresse in opere narrative ed eroiche, il cui protagonista è il popolo messicano, la conquista spagnola e l'oppressione economica dei gringos statunitensi. Il maggior interesse del fenomeno sta nell'aver portato per la prima volta l'attenzione sull'arte contemporanea. Il personaggio più interessante è Frida Kahlo cheesegui’ quasi solo autoritratti che descrivevano il suo stato di sofferenza fisica e mentale; in un incidente stradale aveva riportato ferite gravissime. I suoi piccoli quadri la ritraggono con la spina dorsale sostituita da una colonna romana fratturata, o duplicata come se avesse una gemella sana, o circondata dalle scimmie che trattava come figlie. Gli aspetti fondamentali del suo lavoro sono l’attenzione al corpo femminile, e la capacità di difendere le caratteristiche del suo popolo con autoritratti che accoppiavano il folclore locale a un autobiografismo visionario. L’ARTE DEL SECONDO DOPOGUERRA ESPRESSIONISMO ASTRATTO AMERICANO E INFORMALE EUROPEO L’informe per descrivere il caos del mondo Dopo la II guerra mondiale non era più possibile progettare una società su modelli utopici e quindi neanche progettare un’opera su moduli formali stabiliti. Vennero abbandonate le rappresentazioni realistiche del Ritorno all’ordine, ma anche

L'Astrattismo geometrico dal sottofondo idealistico. Ciò che ne nacque fu una poetica che non sceglieva a priori tra astrattismo e realismo e che piuttosto li corrodeva entrambi. L'opera nasce non da un progetto a priori, ma in un processo di improvvisazione psichica. Essa è uno schermo su cui si fissano parametri quali l'esperienza fisica dell'artista, lo scorrere del tempo durante l'esecuzione, l'accettazione volontaria e spesso sapiente dei suggerimenti del caso.

Il passaggio dalle consegne dall'Europa all'America. Il New Deal americano, che coincise con le dittature europee, aveva posto le premesse per uno spostamento della capitale artistica da Parigi a NY. L'immigrazione degli artisti in fuga dall'Europa vi portò cellule di ogni tendenza. L'esposizione al Museum of Modern Art di NY di Guernica, che Picasso aveva voluto sottrarre alla Spagna franchista, ebbe l'effetto di uno

shock. L'espressionismo astratto americano I principi sono stati teorizzati da Clement Greenberg: - Grande dimensione delle opere ereditata dal muralismo e consentita dai vasti spazi americani - Piattezza della superficie come abolizione di ogni illusione di profondità e con essa di prospettiva, e come una superficie priva di rilievi - Importanza del gesto di dipingere come espressione diretta dell'esperienza dell'artista (arte gestuale) L'action painting: il segno lasciato dal gesto Jackson Pollock fu inquieto, ribelle, dipendente dall'alcool e perennemente bisognoso di soldi e supporto psicologico. La sua energia emerse dai disegni giovanili ispirati ai corpi di Michelangelo, che trasformava in turbini muscolosi. In seguito i suoi quadri rappresentavano teste stravolte, agglomerati scomposti di natura e brandelli di corpi o presenze totemiche. In Figura stenografica la scrittura rapida surrealista si associa a un impianto dell'immagine.della diderivazione cubista e a un uso del colore che ricorda il Picasso maturo. Pollock era inoltre attratto dall'arte degli indiani d'America, in particolare dalle pitture di sabbia colorata (sand painting) dei Navajo. Raggiunse l'acme della sua produzione nel '47 quando iniziò a ingigantire i pennelli e a staccarli dalla tela. Si servì delle tecniche del dripping, sgocciolamento: dal pennello o da barattoli pieni di colore l'artista lasciava scendere gocce che avvolgeva in grovigli, la superficie da dipingere veniva disposta a terra e lavorava su tutti e 3 i lati; il colore scendeva libero e governato non dalla gestualità della mano ma del braccio, l'artista sfruttava il caso utilizzando gli spruzzi come alone delle linee maggiori. Da questa tecnica deriva Action Painting. Così trattato lo spazio non presentava né centro né periferia e l'immagine suggeriva una sua possibile continuazione oltre i bordi. Questo si intendebilità di definire i contorni e di creare una forma definita è evidente nella sua pittura allover. Questo stile artistico si caratterizza per l'utilizzo di pennellate e segni che coprono l'intera superficie della tela, creando un effetto di movimento e di energia. La pittura allover è spesso associata all'espressionismo astratto, un movimento artistico che si sviluppò negli Stati Uniti negli anni '40 e '50. In questo tipo di pittura, l'artista si concentra sull'atto stesso di dipingere, piuttosto che sull'oggetto rappresentato. La pittura allover può essere interpretata come una forma di espressione emotiva e spontanea, in cui l'artista si lascia guidare dalle proprie emozioni e sensazioni.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
91 pagine
30 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ValeNUN di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof De Vivo Maria.