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Estratto del documento

invenzione risalga all’epoca stessa che esso

indica. Furono infatti Umanisti e letterati italiani

del Quattrocento a parlare di Rinascita, intesa

come resurrezioni di norme e modi culturali del

mondo antico.

-Bisogna evitare l’errore di una concezione

semplicistica e rigida di una realtà varia e

articolata indicata con questo termine: a questo

errore rimanda la contrapposizione tra

Rinascimento e Anti-Rinascimento, che si può

leggere meglio come dicotomia tra Rinascimento

e uno Pseudo-Rinascimento, o un Rinascimento

Umbratile, termine di Roberto Longhi.

-Simili problematiche vanno tenute in

considerazione anche nel fissare il Rinascimento

artistico cronologicamente.

Il periodo storico rinascimentale inizia con

l’attività degli umanisti a metà del XIV secolo,

mentre il periodo artistico in cui prende avvio uno

stile rinascimentale, in Italia, è da fissarsi nel XV

secolo, e precisamente a Firenze, quando le

ricerche spaziali già presenti in Giotto e seguaci

passarono dalla sperimentazione intuitiva e

personale alla razionalizzazione scientifica,

grazie a Filippo Brunelleschi. Corollario di tale

ricerca spaziale è lo studio del corpo umano nella

sua struttura interna, dell’espressione dei

sentimenti e dei moti psicologici in quanto riflessi

di un autentico stato d’animo e non di norme

dettate da mode o abitudini di comportamento

sociale. Altro corollario è l’assenza di ornamenti o

la loro riduzione all’essenzialità.

Si confronti un dettaglio della testa di Cristo

dalla Incoronazione della Vergine di Gentile da

Fabriano, 1420, con un particolare dei Santi

Gerolamo e Giovanni Battista di Masaccio,

Basilica di Santa Maria Maggiore, Roma,

1428.

Nelle due opere ci sono due diversi modi di

apprendere e descrivere la realtà oggettiva, due

diversi schemi mentali: nel primo la definizione

plastica non è assente, ma il chiaroscuro che la

modula è rilevato da una vaga luminosità più che

da una luce scaturita da una precisa fonte; allo

stesso modo l’espressione psicologica del

Redentore risponde a modi sociali consolidati.

L’opera di Gentile è in pratica il risultato di una

consumata padronanza di mestiere.

Nell’opera di Masaccio troviamo invece un uso

dei mezzi tecnici altrettanto sapiente, ma volto

unicamente a definire la forma plastica, che

diventa essenziale; la luce, appare modulata da

un’unica e ben definita fonte; le figure, sono

provviste di un peso corporeo e ignorano finzioni,

vezzi o cadenze di moda.

Il Rinascimento artistico si allaccia allo studio

del mondo classico.

-Una delle principali regole del racconto del

mondo antico è il principio della conclusione, per

cui di un evento devono esistere un inizio, uno

svolgimento e una chiusura.

-La figura umana è descritta in modo preciso e

scientifico nella anatomia: si guarda al corpo

umano con un nuovo sguardo, poiché citazioni di

marmi antichi erano già presenti in artisti

precedenti, ma senza svilupparsi in una

definizione razionale di norme scientifiche.

Da queste brevi considerazioni appare evidente

come il Rinascimento Artistico sorge da un moto

di razionalizzazione di spunti e temi già presenti

nell’arte passata.

L’asse portante del Rinascimento vero è proprio

è la ricerca condotta nell’ambito della prospettiva

spaziale.

-I precedenti sono da rilevare in Giotto, in cui la

definizione spaziale rasenta la normativa

scientifica in opere come la Cappella degli

Scrovegni a Padova.

-I principi scientifici della prospettiva spaziale in

pittura furono individuati da Filippo

Brunelleschi, i cui rari dipinti sono purtroppo

perduti ma descritti dalle fonti.

-Un altro fondatore del Rinascimento

architettonico e della sua ferrea razionalità è

Leon Battista Alberti.

Di Pseudo-Rinascimento si può parlare invece a

proposito del Trattato di Architettura di Antonio

Averulino, detto il Filarete, in cui elementi di

superficie desunti dal Brunelleschi, dall’Alberti e

dallo studio dell’antichità classica rimangono ad

uno stadio decisamente epidermico, alla base di

progetti privi di una logica interna, solamente

rivestiti di panni rinascimentali.

-Uno dei caratteri fondamentali dello Pseudo-

Rinascimento è proprio il fatto che risponde alle

ricerche proprie del Rinascimento con moti

sentimentali anziché razionali.

Una soluzione di compromesso appare in

Lorenzo Ghiberti: in lui c’è la tendenza a

definire lo spazio e il corpo umano secondo

precise norme scientifiche, ma sono impulsi che

non pervengono ad annullare la preferenza a

soluzioni affidate al ritmo, alla cadenza e alla

linea di contorno, che dà avvio ad un filone

disegnativo che si inserisce nel Pseudo-

Rinascimento, dal quale le ricerche plastico-

prospettiche di Donatello, Masaccio e

Brunelleschi vengono stemperate e quasi

annullate.

-Di tale soluzione affidata al disegno, al contorno

e al ritmo, sarà interprete Agostino di Duccio,

Filippo Lippi e il suo più famoso allievo,

Alessandro Filipepi detto il Botticelli, uno dei

sommi disegnatori di tutti i tempi.

Un altro caso per il quale l’etichetta

rinascimentale risulta improbabile è Paolo

Uccello, in particolare nelle opere che

precedono il 1450, che spesso la critica si ostina

a trascurare.

La “dolce prospettiva” di questo artista è il

pretesto per una ricerca fine a se stessa, lontana

dalla lucidità spaziale, la definizione plastica e la

verità psicologica di Masaccio e Donatello. Le

immagini che produce sono di astratta irrealtà,

quasi disumanizzate, come nella Natività di

Karlshruhe ma anche in alcuni passi delle tre

tavole della Rotta di San Romano.

-Il caso di Paolo Uccello non è un caso isolato:

del resto si tratta di atteggiamenti sollecitati da

ogni grande personalità artistica o moto di

innovazione, che danno origine ad interpretazioni

personali o che travisano i principi originari nel

tentativo di emularsi.

Dell’Autentico Rinascimento saranno

continuatori Beato Angelico, Luca della Robbia

in scultura, Andrea del Castagno, Domenico

Veneziano e Piero della Francesca.

-In questa seconda generazione, alla definizione

della prospettiva si associa ora il ruolo

fondamentale del colore modulato dalla luce,

esito di contatti con la pittura fiamminga.

-Dopo la metà del secolo, due fatti sollecitano la

ripresa della prassi rinascimentale:

1)L’impegno di razionalizzare la soluzione

disegnativa di Filippo Lippi da parte di Piero e

Antonio del Pollaiuolo;

2)La bottega di Andrea del Verrocchio, scultore

e pittore in cu è costante la preoccupazione di

inserire la forma plastica nell’atmosfera

circostante, in particolar e in scultura grazia ad

un’incessante modulazione chiaroscurale delle

superfici, individuate con scientifico studio della

realtà oggettiva.

La grandezza del suo ruolo nell’ambito del

razionalismo rinascimentale lo indica Leonardo

Da Vinci, che si forma nella sua bottega, ma

anche Pietro Perugino e Domenico

Ghirlandaio.

L’ARTE SENESE

-Si colloca nella zona culturale del Pseudo-

Rinascimento, non perché i senesi ignorassero

il Rinascimento dei fiorentini ma perché si

limitano a citarlo.

-Tra i principali interpreti ricordiamo Sassetta,

che nella Madonna delle Nevi 1430-32 per il

Duomo di Siena affronta il problema dello

spazio similmente a Paolo Uccello, e riempie le

figure di artifizi nei gesti e nelle posizioni.

-Pietro di Giovanni Ambrosi arriva a risultati

analoghi.

Pur essendo capitale toscana dello Pseudo-

Rinascimento quattrocentesco, Siena mostra

anche il singolare fenomeno degli artisti allo

stesso tempo razionali e irrazionali, scientifici e

intuitivi.

-Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta è uno di

essi: spazio e anatomia sono affidati all’intuito

nella sua pittura; al contrario nel Vecchietta

scultore le ricerche anatomiche e spaziali sono

condotte in profondità.

-Fenomeno analogo con Francesco di Giorgio.

-La ragione di questo fenomeno è forse da

collegare alla presenza a Siena di prototipi di

Donatello.

UMBRIA E MARCHE

-Episodi simili si registrano in queste aree, in cui

non si può parlare di un vero e proprio

Rinascimento artistico.

-In particolare a Foligno, Bartolomeo di

Tommaso esplica bene questo carattere negli

affreschi della Chiesa di San Francesco a

Terni, che in nessun modo lo qualificano come

rinascimentale, caratterizzati da una grafica

irreale e fantastica, entro cui i temi dell’autentico

Rinascimento si dissolvono e spariscono.

-Atteggiamento affine si riscontra in area

marchigiana.

ROMA

-A Roma il Rinascimento autentico sortisce un

protagonista in Antoniazzo Romano, la cui

importanza è sminuita per il numero di

commissioni che lo obbligarono a ricorrere ad

aiuti di allievi e collaboratori, i quali ne offuscano

l’alta qualità delle opere.

Arte lombarda del Quattrocento

-Quella che chiamiamo arte lombarda in questo

periodo è in realtà espressione figurativa di molti

e diversi centri culturali: certo è che i fatti

fondamentali accaddero a Milano, in cui opera la

figura del genovese Donato de’ Bardi, destinato

ad influenzare tutta la tendenza della pittura

lombarda dalla metà del secolo in poi. La sua

arte si lega soprattutto alla conoscenza dei

fiamminghi e all’uso della luce: si rivolge a Jan

Van Eyck e a Rogier van der Weyden, come

attestano rimandi in alcune sue opere.

-L’attenzione per la forma che viene scandita

dalla luce passa poi a Vincenzo Foppa, che la

accorda la solenne normativa umanistica di

Andrea Mantegna.

Con lui viene ad oggettivarsi un nuovo ramo del

razionalismo rinascimentale, in cui forma e luce

non sono più separati dal diaframma del disegno

o della plasticità, ma la luce è assorbita dalla

forma e al contempo la esprime.

-Per quanto riguarda il campo prospettico, a

Milano le ricerche spaziali rinascimentali

vengono recuperate con un impegno privo di

deviazioni.

Per quanto riguarda la luce lombarda, fu

Leonardo da Vinci, giunto a Milano nel 1482-83,

a comprenderne appieno il valore e svilupparne

le possibilità, realizzando un equilibrio tra forma

fiorentina e forma lombarda, tra disegno, massa

e luce, arrivando con la Dama con l’ermellino al

vert

Dettagli
A.A. 2013-2014
13 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camilla.marazzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Benati Daniele.