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Palazzo Fani

Palazzo Fani è un palazzo piccolo; a segnare la proprietà c'è il solito bugnato, il portale non è centrale ma riesce a ricavare un piccolo cortile e c'è uno scalone di rappresentanza. Dietro c'è un bel giardino, il lotto è lungo e profondo, mastretto. Nel cortile si riesce a fare il porticato solo in un lato.

Le Fontane

Giacomo Della Porta è autore di gran parte delle fontane che vediamo in giro per Roma, nel quartiere chiamato Rinascimentale. Un esempio è la fontana delle Tartarughe, in piazza Maffei, di cui non è l'unico autore, ma è una sua idea: ha lavorato con lo scultore Taddeo Landini.

Fontana delle Tartarughe - 1585

Fontana di Piazza Colonna

Queste fontane rappresentano il modello standard delle fontane di Della Porta, tutte le fontane sono come questa, sono fatte facendo intagliare un tot di tritoni, conchiglie, vasche di diverse dimensioni (sono una sopra l'altra). A Piazza Navona fa le...

due fontane laterali (non quella centrale che è fatta da Bernini). La forma polilobata è un'invenzione di Giacomo Della Porta. La costruzione di queste fontane avveniva in modo standardizzato: ha fatto fare tutto in serie da scalpellini bravi (non sono intagliatori perché hanno fatto un lavoro in serie), tra conche, le figure; quando bisognava montare una fontana, si decidevano le dimensioni della vasca inferiore e superiore, si decidevano i putti, i tritoni (quindi le decorazioni) ma erano fatti tutti in serie. Grazie a ciò riesce a farne molte e in breve tempo, anche perché erano fonti pubbliche, rifornivano l'intero quartiere (solo chi se lo poteva permettere portava l'acqua in casa).

PALAZZO DELLA SAPIENZA 1578, progetto per il palazzo della Sapienza. È la sede dell'Università di Roma dal 1578, esisteva già tutta la parte sinistra, ma hanno deciso di ingrandire perché avevano poche aule: sono state comprate una

Serie di case fino ad ottenere l'intero lotto per occuparlo con la sede ingrandita dell'università.

La novità dell'università di Roma è che è divisa in 2 facoltà anche fisicamente, cioè a sinistra c'è la facoltà legista e a destra c'è la facoltà medica, non è così ovvio, di solito questa separazione fisica per facoltà non c'era, ma erano tutti mescolati.

La sala anatomica viene allestita prima di quella di Padova, è la più antica al mondo (di solito non sono fisse perché l'unico mese in cui si può fare dissezione anatomica è febbraio dato che fa molto freddo, e i corpi non erano molti a disposizione e si usavano quelli dei condannati a morte).

Ciò che ci colpisce del progetto non è tanto il cortile ma il fatto che sia prevista una chiesa (che è anche aula magna) che ha una facciata concava. Finora non avevamo mai

visto una facciata concava, quindi lui è il primo che prevede una chiesa rotonda con una facciata concava. La pianta mostra la parte che Della Porta riesce a costruire: tutto il giardino, tutte le stanze, a eccezione della chiesa e dell'ala sinistra, sarà Borromini a costruire la parte mancante, mantenendo invariata la facciata concava. Tutte le fonti antiche dicevano che gli antichi ginnasi (scuole dove si cura sia la mente sia il corpo) avevano delle esedre e le lezioni venivano tenute nelle exedre. In realtà se nella lingua italiana l'esedra rappresenta una parete curva, non era lo stesso in Grecia e a Roma. Un'exedra è un portico coperto, e poiché a Roma i portici coperti erano curvi di solito, i romani antichi hanno chiamato exedra qualunque portico curvo coperto e noi moderni, non avendo capito questo concetto, abbiamo chiamato exedra qualsiasi muro curvo (è un equivoco). Come ci racconta Borromini, qua c'era stato il ginnasio.di Agrippa, perché c'erano le terme di Agrippa (il Pantheon ne faceva parte ed era all'interno). Giacomo Della Porta decide di mantenere questa esedra, rimandando all'antico ginnasio che c'era. FRANCESCO BORROMINI (1599-1667) il suo vero cognome è Castelli. Nasce a Bissone, vicino Lugano (oggi in Svizzera, all'epoca Lombardia). A 9 anni lavora a Milano e si forma come scalpellino. Per tutta la vita ha una ditta di scalpello (che non lavora mai nelle fabbriche dove è architetto). Si trasferisce a Roma, dove ha parenti scalpellini (a Roma ci sono molti lombardi nella 2° parte del 1500 che lavorano come muratori e scalpellini). Lavora per Carlo Maderno, che si accorge che è molto abile nel disegno. Alcuni lavori fatti dalla bottega di Maderno sono attribuiti a Borromini: - cascata di villa Ludovisi - Lanterna di Sant'Anna della Valle - Campanile di Monte Pietà - Disegni per il baldacchino di S. Pietro, che è erroneamente

Attribuito a Bernini, mentre in realtà la maggior parte delle decorazioni è di Borromini. Tra l'altro, questi disegni di Borromini sono i primi in cui viene usata la sanguigna o la punta d'argento. Precedentemente veniva usata la grafite.

L'erronea attribuzione del baldacchino di S. Pietro a Bernini e non invece, come gli sarebbe spettato, a Borromini, è uno dei motivi che portano al conflitto tra Bernini e Borromini. Un altro motivo fu Palazzo Barberini.

Nel 1629, Carlo Maderno muore, per cui Borromini si deve mettere in proprio. Il nuovo architetto di S. Pietro è Bernini, mentre Borromini lavora come scalpellino a S. Pietro. Bernini, per liberarsi di Borromini, raccomanda Borromini come architetto della Sapienza.

Inoltre, Borromini, per promuoversi come architetto, mette in giro la voce che avrebbe lavorato gratuitamente per chiunque avesse voluto.

S. CARLO ALLE QUATTRO FONTANE

Colgono l'occasione i frati trinitari (un ordine)

povero).Le loro richieste:- non vogliono spendere molto, dato che non hanno molti soldi, e quelli che hanno li usano per liberarei cristiani schiavi degli ottomani- Vogliono costruire una chiesa piccola, su via Pia, via tracciata ai tempi diMichelangelo in conto che la chiesa si trova all’angolo con piazza delle- Bisognava tenerequattro fontane, e che affianco si trova una fontana, per cui c’è umiditàportata dai condotti- Richiesta di un progetto raffinato intellettualmente- Nel lotto devono starci, oltre alla chiesa, anche un piccolo convento, dotatodi refettorio e celle.Chiostro: è molto piccolo ma elegante, è a forma di rettangolo ma con gliangoli smussati, perché Borromini dice “la natura odia gli angoli”Al piano terra il portico è formato da serliane, con le aperture trabeate dellaserliana che coincidono con lo smussamento dell’angolo, mentre al primopiano c’è un ordine trabeato. Da notare il

particolare della balaustra del da creare curve a “S”

primo piano: formata da balaustrini dritti alternati a balaustrini rovesci, in modo

Ci sono due scale, una che porta al primo piano del chiostro,e una che porta alla cripta. Vengono fatte con un particolare

conglomerato cementizio con la pozzolana, un tipo di malta

ricavata da una pietra che viene ridotta in polvere, e che ha il

pregio di rendere impermeabile ed eccezionalmente solido

ogni tipo di cemento.

In tutte le sue opere, la struttura è fatta usando questo

conglomerato cementizio (ovviamente viene anche usata la

pietra ma non per la struttura)

Cripta:

Chiesa:

La pianta della chiesa è costituita da un rombo costruito a

partire da due triangoli equilateri. Ai vertici del rombo mette

delle absidi: di forma semicircolare per quella verso la

facciata e quella opposta verso l’abside, mentre di forma

quelle laterali. I timpani all’interno delle absidi

ovale perseguono la curvatura dell’abside.

La chiesa

è poco illuminata perché è circondata da edifici. Gli unici punti di luce sono la cupola e un pozzo di luce (invenzione di Pietro da Cortona) che viene svuotando il catino dell’abside nella ricavato controfacciata (rimane solo la prima serie di lacunari) espezzando il timpano come se fosse stato tagliato, e che prende luce da una finestra posta in facciata.

C’è una trabeazione continua che segue l’andamento dell’architettura che sta nella parte inferiore e questo è un effetto geniale. Nelle parti rettilinee della chiesa sorgono dei pennacchi trapezoidali che sostengono la cupola di forma ovale.

La volta della cupola è decorata da un motivo a croci e ottagoni, e ci sono delle finestre che sono ricavate svuotando gli ottagoni inferiori, che sono nascosti dalla cornice e che non si vedono dal basso. Notiamo anche una corona con degli alberi, che è un simbolo dei panfili. La luce proviene anche dalla lanterna.

Facciata: in travertino;

è più lenta a costruirsi per la mancanza di soldi, visto che il travertino è un materiale costoso.

Non può mettere dei gradini per non invadere il ciglio della strada.

Una parte della facciata è curva, poi diventa piatta sotto per non invadere la strada di “via Pia”.

Nella parte superiore vediamo l’abside spuntare. Come se a mano a mano che scende si appiattisca.

Vediamo come abbia un andamento concavo. Segue l’andamento concavo - convesso - concavo.

La parte inferiore non può avere questa convessità e in effetti sono solo inclinate le due colonne che seguono l’andamento di questa inclinazione.

Il portale è rettilineo e molto grande.

I capitelli sono d’invenzione, tutti disegnati da Borromini e quindi non sono classicheggianti.

Dall’immagine del disegno ci sono dei cambiamenti rispetto a come Borromini aveva pensato.

Originale di Borromini dove si vede che:

  • F. Borromini aveva pensato a una finestra

sopra;

  • F. Borromini non aveva previsto una balaustra di coronamento;
  • F. Borromini non aveva disegnato la garitta che segue il concavo convesso (è quindi un idea di Bernardo Borromini e di Francesco Righi per ripetere l'andamento);
  • F. Borromini aveva previsto il medaglione ma non la parte superiore;
  • completato l'esterno del tamburo della cupola;
  • F. Borromini non aveva completato la decorazione della lanterna;

Dicono che Borromini non avesse completato neanche il campanile;

Questo perché dopo la morte di Borromini (nel 1667) la chiesa non era ancora terminata, e viene completata dal nipote Bernardo Borromini e dal suo unico assistente, Francesco Righi:

  • piano superiore della facciata, dove aggiunge una garitta posta al centro per replicare il ritmo concavo-convesso-concavo del piano
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Publisher
A.A. 2021-2022
119 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giovannigln di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Iuav di Venezia o del prof Bedon Anna.