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Stephen Crane

Ha una vita brevissima: nasce nel 1871 e muore nel 1900, ma furono 29 anni in cui fece di tutto ed

ebbe esperienze di ogni tipo. “materiale

Era una figura inquietante ed affascinante, in perenne ricerca di quello che definiva

umano”; per lui le persone erano la fonte da cui attingere per lo sviluppo delle sue trame.

Crane eredita tutto il filone oscuro americano ( Merville, Hawthorne e Poe), che in un certo modo

confluisce nella corrente del Naturalismo dove all’oscurità dell’anima si sostituisce un’oscurità che

ha motivazioni quasi genetiche.

Senso del peccato codificato dentro di sé.

Nasce in una famiglia metodista ( frangia più estremista dei puritani), dove il senso del peccato era

un tema fortemente sentito. Ma per i metodisti si può sfuggire alla dannazione grazie alla fede e

l’infanzia di Crane è quindi imbevuta di religione.

E’ l’ottavo di 14 figli (di cui 6 muoiono molto giovani) e le origini della famiglia sono molto

antiche: il primo antenato, Jasper Crane, era arrivato in America nel 1639 e aveva fondato

l’insediamento del New Heaven.

Stephen mostra fin da bambino un talento superiore alla media: a 4 anni sapeva già leggere e

scrivere; a 8 anni scrive il suo primo componimento al padre per avere in regalo un cane; a 14 anni

scrive il suo primo racconto.

Oltre ai lutti del padre e dei fratelli, l’ambiente familiare è ulteriormente turbato dalla follia della

madre, che alternava assenza mentale a momenti di profonda depressione.

La prima istruzione formale importante del giovane Crane è al Cleverack Collage, di impostazione

militare, in cui eccelleva nelle materie letterarie ed ignorava del tutto quelle scientifiche.

Si diverte moltissimo a marciare e ad osservare la stupidità della messa in scena, quasi come se

giocasse con dei soldatini in scala reale.

Va poi a Philadelphia per studiare Scienze, per poi passare al Circus College di New York;

un’impostazione scientifica che traduce in letteratura nel verificare o meno la “componente

genetica” del naturalismo, oltre ad osservare i proprio personaggi come se fossero messi a fuoco da

un microscopio.

Mel 1891 decide di trasferirsi a Peterson, per andare a vivere con l’unico fratello che gli era

rimasto, Edmund e poter visitare continuamente New York; la città lo affascina.

Crane si recava spesso in una zona a sud di Manhattan, chiamata Bowery, che dopo la fine della

guerra era diventata un insieme di bordelli, night club e Flop House ( dormitori per gente spiantata);

incontrava prostitute che arriva a pagare per poter intervistare; sperimenta droghe; seguiva un

barbone per giorni finendo per diventarne uno a sua volta.

Voleva capire se il destino dell’essere umano potesse essere definito da cause genetiche.

Tanto “materiale umano” per poi non scrivere niente? In realtà Crane aveva un diario in cui non

solo raccoglieva il suo materiale, ma anche riflessioni su di sé poiché sperimentava in prima

persona come cambiano i pensieri di una persona quando cambia l’ambiente esterno.

E’ da questo diario che hanno origine le sue opere.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/11 Lingue e letterature anglo-americane

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher m.valila92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura anglo-americana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Marino Elisabetta.