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La simulazione è un metodo speciale per lo studio dei fenomeni sociali. L'osservazione e l'esperimento si riferiscono
direttamente all'oggetto dell'indagine, mentre la simulazione ricrea tale oggetto, e lo studia. Tale copia è disegnata
da algoritmi eseguiti dal computer. Non si studiano, quindi, i fenomeni sociali, ma le loro rappresentazioni
informatiche. Tale rappresentazioni possono ricreare l'interazione sociale (es: una famiglia che discute sul percorso
scolastico dei figli) che, in molti casi, sarebbe impossibile da analizzare direttamente per questioni di tempo. Un
ulteriore vantaggio che deriva dall'uso del computer è il fatto che, nella sociologia classica, si studia il rapporto tra
variabili, ma non il tempo impiegato da una variabile per influenzarne un'altra, e nemmeno il modo in cui opera
questo processo: con la simulazione si può avere nel dettaglio cosa influenza cosa, e quando precisamente.
La simulazione permette di condurre esperimenti sociali in vitro, anche antietici o ambientati nel passato (es:
immaginare l'Europa anni 20 senza Hitler, definendo il profilo dei principali agenti storici, le loro relazioni e
l'ambiente). Il ricorso alla simulazione implica la costruzione di un modello semplificato del fenomeno sociale da
studiare (il modelling). Ovviamente le conclusioni che si raggiungono tramite la simulazione non riguardano il
mondo reale, ma il risultato di esso dopo il modelling: un mondo semplificato.
Le rql sono solitamente espresse in modo discorsivo/narrativo, ed è quindi più complesso trasformarle in algoritmi.
Distinguere i modi della ricerca sociale
Dopo averli definiti, vediamo come riconoscere esperimento, osservazione e simulazione: vedi pag. 49. Nella ricerca
sociale, comunque, la grande maggioranza dei casi vede l'osservazione assoluta protagonista.
2) L'osservazione: una tassonomia delle tecniche di costruzione della documentazione empirica (vedi pag. 55)
L'osservazione è quindi la più diffusa procedura di costruzione di dati empirici nelle scienze sociali. L'esperimento
è meno usato per ragioni etiche e pratiche, mentre la simulazione è più legata all'elaborazione teorica che alla
raccolta di dati.
L'osservazione si può dividere in base all'oggetto osservato:
osservazione di comportamenti (azioni di individui o di collettivit à) o diretta;
osservazione di prodotti di comportamenti, detta documentaria (documenti naturali prodotti da azioni
precedenti, che possono essere segnici, che includono anche immagini, audio ecc, o non segnici, come i
manufatti).
Ovviamente, quando l'oggetto di studio sono individui, i comportamenti rilevati sono soprattutto linguistici, ma
anche paralinguistici.
Vediamo più specificatamente la differenza tra l'osservazione di comportamenti di individui e l'osservazione di
comportamenti di una collettività.
Tecniche per l'osservazione di individui
Consiste essenzialmente nell'intervista, strutturata (tipica della rqt) o discorsiva/libera (con uno schema di
rilevazione non strutturato) che comprende anche l'intervista guidata (semi strutturata). L'intervista strutturata
prevede un questionario, mentre quella guidata prevede una traccia d'intervista.
L'intervista può essere narrativa/biografica (quando cerca di estrapolare informazioni sull'intervistato) o tematica
(quando esplora l'universo dei valori).
In certi casi si propone un'intervista senza intervistatore, tramite l'autocompilazione o la redazione di un diario,
per contenere i costi o non invadere la privacy; tale tecnica, però, è qualitativamente inferiore.
Tecniche per l'osservazione di collettivi
Queste tecniche, a differenza delle precedenti, consentono di cogliere l'interazione sociale. In questo caso, possiamo
dividerle in base al tipo di ambiente osservato: naturale (che può essere un'osservazione intrusiva o meno. Nel
primo caso, gli individui osservati potrebbero alterare il loro comportamento per desiderabilità sociale);
artificiale, cioè costruito appositamente.
Tecniche intrusive (quindi in ambiente naturale) sono: l'osservazione partecipante e lo shadowing, mentre l'unica
tecnica naturale non intrusiva è l'osservazione naturalistica. Nelle tecniche di osservazione di collettivi in
ambienti artificiali troviamo il focus group, i giochi e l'osservazione in laboratorio.
L'osservazione partecipante è il cuore della ricerca etnografica (vedi cap. 4).
Lo shadowing consiste nel seguire un individuo come un'ombra durante la sua vita sociale, ed è fortemente
intrusiva. Famosa è un caso di shadowing applicato a una studentessa italiana e a una americana, per paragonare
i sistemi scolastici.
L'osservazione naturalistica è una tecnica non intrusiva che non richiede la cooperazione degli oggetti di studio;
essa si focalizza sullo studio di comportamenti ripetuti per evitare di analizzare episodi poco rappresentativi.
L'osservazione di laboratorio si colloca a metà tra l'esperimento di laboratorio e l'osservazione naturalistica; con
questa tecnica si osservano individui posti in un ambiente creato dall'osservatore per raggiungere al meglio i propri
fini, tramite il quale stimola gli oggetti di studio.
Le tecniche di osservazione di collettivi presentate sin qui trovano collocazione sia nella rql, sia nella rqt. Sono
tecniche esclusivamente qualitative: l'osservazione partecipante, lo shadowing, il focus group e i giochi.
L'osservazione naturalistica può essere sia qualitativa che quantitativa. L'osservazione di laboratorio è invece,
ovviamente, quantitativa.
Tecniche per l'osservazione di documenti naturali
I documenti naturali sono un insieme di oggetti che non sono il prodotto di comportamenti (individuali o collettivi)
sollecitati dall'osservatore. Il diario è un documento naturale, ma solo se scritto spontaneamente. Essi si dividono
in testi (segnici, hanno un intento comunicativo) e manufatti (non segnici). In sociologia è raro che una ricerca sia
basata solo su documenti naturali; spesso, invece, tale ricerca è associata ad altri tipi di osservazione. Soprattutto
nell'ambito storico, si pone un problema fondamentale: la critica del documento, che verte sull'autenticità delle
fonti e sulla credibilità dell'informatore. La stessa problematica si pone per lo scienziato sociale, che deve poter
comprendere se un documento è autentico o falso, originale o copiato, intero o parziale. È importante anche avere
informazioni sul redattore, sulle sua situazione socioculturale e delle sue intenzioni, per poter anche tenere conto
della situazione in cui il documento è stato creato. Importante è anche sapere chi è il destinatario del documento,
per poter meglio comprendere i fini della comunicazione. Qualificando un documento e il suo autore, l'analisi
critica trasforma le informazioni in dati analizzabili. L'analisi documentale trova dimora sia nella rql
che nella rqt.
3) Tecniche di ricerca qualitativa
L'intervista discorsiva
Vedi altro testo.
4) Osservazione partecipante e ricerca etnografica
L'osservazione partecipante non è, come potrebbe suggerire il nome, una distaccata e oggettiva attività di
osservazione che coinvolge solo la vista. Essa coinvolge tutti i sensi, e l'osservatore entra in stretto contatto con
l'oggetto osservato; inoltre, le qualità dell'osservatore influenzano nettamente il risultato dell'indagine, che non è
per niente impersonale. Questa tecnica è osservazione diretta, dialogo e assunzione di un ruolo all'interno delle
relazioni sociali, comprendendo la cultura in cui ci si trova. Solitamente è una tecnica che richiede tempi lunghi.
Questa tecnica è stata introdotta da Malinowski, che inizialmente la denominò osservazione diretta / ricerca sul
campo. Essa è il cuore della ricerca etnografica, e solitamente è usata insieme ad altre tecniche (documentaria,
naturalistica, intervista discorsiva, shadowing ecc). Una ricerca è però etnografica quando la maggior parte dei
dati è raccolta tramite l'osservazione partecipante. La ricerca etnografica permette di definire dall'interno una
cultura, comprendendo il punto di vista dei “nativi”.
L'osservazione partecipante si modella in base all'oggetto dell'indagine. Come altre tecniche, si articola in 4 fasi:
elaborazione del disegno, costruzione della documentazione, analisi e comunicazione dei risultati.
Il disegno della ricerca
Consiste nell'identificazione dell'oggetto e nella scelta del ruolo osservativo. L'identificazione dell'oggetto segue tre
percorsi tipici: si può cercare un oggetto pertinente in base alla domanda che ci si pone, ci si può porre delle
domande osservando un oggetto o si può partire da una situazione già consolidata, in cui sono chiari i fini e gli
oggetti da indagare. E' importante scegliere un oggetto, una cultura, nella quale possiamo ambientarci senza
pregiudizi e senza creare disagi (uno studioso bianco che si fosse posto come obbiettivo lo studio di una comunità
nera negli anni 60 avrebbe incontrato diverse difficoltà).
Stake ha analizzato il problema del fine della ricerca, che secondo lui non deve essere una generalizzazione delle
scoperte ottenute. Connolly aggiunge che tale compito spetta alle sole indagini estensive, che hanno un rilievo
statistico, mentre le indagini intensive (come quelle etnografiche) hanno il compito di spiegare nel dettaglio perchè
e come avvengono determinati fatti. I risultati non sono quindi generalizzabili ma trasferibili: analizzati, cioè,
insieme a risultati di ricerche simili, si rendono parte di una situazione analizzabile dalla comunità scientifica
(Guba e Lincoln).
La forma della partecipazione
L'osservazione partecipante può essere condotta assumendo differenti ruoli all'interno della cultura ospite: in
incognito (osservazione coperta, che pone un problema etico) o dichiarando i propri intenti (osservazione scoperta).
L'osservazione coperta riduce al minimo l'effetto Hawthorne, cioè l'alterazione del comportamento osservato, ma
ha dei contro: limitazione della possibilità di esporsi e quindi di muoversi liberamente, la difficoltà nel distanziarsi
dall'oggetto di studio emotivamente e il “tradimento” che avviene con la pubblicazione dei risultati. Viceversa,
l'osservazione scoperta pone il problema del superare il rifiuto della cultura studiata, che identifica lo scienziato
sociale come un giornalista o uno scrittore, assumendo di conseguenza un comportamento che punta
all'apprezzamento sociale. Ha però i pro di potersi muovere e comportare in modo flessibile senza paura. Per
coniugare i vantaggi