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Trucchi di ricerca sociale

Il trucco di Park consiste nel mettere alla prova la propria lettura del contesto sociale confrontandola con quella di chi occupa una posizione marginale e critica. Questo trucco si basa sulla raffigurazione dell'individuo marginale come un insider e outsider allo stesso tempo, che trae una speciale perspicacia da questa posizione. Un esempio di questa tecnica è il colloquio di Cardano con Rodolfo, un individuo marginale nella comunità degli Elfi, che invita il ricercatore a riflettere su due aspetti centrali: i comportamenti che esprimono la tutela di interessi personali e di piccoli privilegi, e il ruolo marginale delle donne.

Il trucco di Lindesmith prevede il ricorso a comparazioni critiche tra il contesto di cui il ricercatore ha fatto esperienza e di cui ha elaborato la propria provvisoria lettura, e contesti diversi scelti per mettere alla prova queste teorie provvisorie.

Gli informatori e il backtalk:

nella ricerca etnografica è comune il ricorso a Informatori Nativi con i quali l'osservatore stabilisce un rapporto privilegiato, talvolta anche di amicizia, e dai quali ottiene preziose informazioni sulla società in studio. L'osservatore può contare su due Tipi di Informatori: - Istituzionali: a cui la società ospite ha dato il compito di intrattenere i rapporti con l'esterno. Spesso si identificano con i guardiani e hanno posizioni ortodosse; - Non Istituzionali: sono coloro che collaborano in modo non formale e spontaneo. Occorre però ricordare che non sempre le persone più disponibili a collaborare, specie se marginali, sono le più informate e che un informatore screditato può compromettere l'accesso alla comunità. In quest'ottica il rapporto privilegiato con una persona apre all'osservatore alcune porte, ma può anche chiuderne altre ed è quindi bene consolidare la

La relazione con un informatore avviene solo quando l'immagine del contesto sociale in studio comincia a uscire dal vago e si ha modo di capire quali sono le porte che interessa aprire e quali sono le persone che potrebbero ostacolare la ricerca. La persona dell'informatore e il rapporto con esso sono parte integrante della relazione osservativa e pertanto devono essere sottoposti a un severo scrutinio, dato che agli informatori la crescita della conoscenza scientifica interessa ben poco e più spesso sono sospinti dal desiderio di instaurare amicizia o da interessi personali. Bisogna inoltre considerare che sul campo si realizza una forma speciale di dialogo con i partecipanti, il Backtalk, espressione che designa l'insieme delle osservazioni e dei commenti elaborati dai partecipanti e riferiti sia alla relazione osservativa che alle interpretazioni della cultura elaborate dall'osservatore. Tali dati sono sia quelli resi spontaneamente che quelli sollecitati dal ricercatore.

Queste osservazioni offrono l'opportunità di sottoporre a scrutinio critico le procedure osservative di cui il ricercatore si è servito e le teorie provvisorie. Ciò non significa prestar fede in modo acritico alle valutazioni degli interlocutori, utilizzandole addirittura come banco di prova dell'appropriatezza delle nostre interpretazioni del loro mondo come suggerisce Douglas con l'utilizzo del Member Test of Validity, ma registrarle nelle note etnografiche e tenerne conto nella valutazione complessiva. La Redazione delle Note Etnografiche La scrittura è il filo conduttore di ogni ricerca etnografica, in quanto la accompagna in ogni sua fase. Se dapprima si procede componendo un testo privato, le note etnografiche, successivamente si distilla la monografia individuando le risposte agli interrogativi chiave. Nelle Note Etnografiche viene messa a tema l'esperienza dell'osservatore, in quanto esse non sono lo specchio di ciò che

è accaduto, quanto piuttosto un Filtro che OrganizzaMateriali Selezionati dal ricercatore. Le sue Funzioni sono:

  • contribuire a mettere in forma leriflessioni dell’etnografo;
  • costituire uno strumento di scoperta.

Le note etnografiche hanno perOggetto due elementi principali:

  • le interazioni sociali tra le persone oggetto di studio;
  • leinterazioni sociali tra i soggetti osservati e l’osservatore.

In quest'ottica le note etnografichedovranno descrivere sia l’oggetto che l’attività dell’osservazione, evidenziandone eventualmente ilimiti.

Rispetto alle Questioni Pratiche bisogna distinguere tra:

Notazioni Rapide: sono brevi notesul taccuino che vengono scritte intanto che si svolge l’esperienza, ovviamente se il contesto loconsente;

Note Etnografiche Vere e Proprie: devono essere stese in una condizione di riservatezza,quotidianamente, non solo per non dimenticare ma per fissare stimoli che possono orientare leosservazioni successive.

In breve bisogna poi ricordare un'unica Regola per la stesura delle Note Etnografiche. Essa è rilevabile nella necessità che esse funzionino come una sceneggiatura sufficientemente dettagliata da consentire di rimettere in scena gli aspetti salienti delle interazioni. Per questo torna utile la regola del buon giornalismo delle 5 W (when, where, who, why, what, how). E' consigliato inoltre il ricorso, il più frequentemente possibile, al discorso diretto e il mantenimento degli usi linguistici che caratterizzano la società in studio. Vi è inoltre la necessità di abbondare nei dettagli, anche a costo di cadere in una prosa ridondante, e di contare, ossia di definire quantitativamente oggetti ed eventi. Per corroborare la plausibilità dei risultati cui perviene, il ricercatore dovrà corredarli con un Dettagliato Resoconto Riflessivo sulle condizioni che hanno condotto alla loro produzione, in cui l'attività descrittivadovrà rendere conto di: - modalità di negoziazione dell'accesso; - atteggiamento dei partecipanti verso la ricerca; - condizioni di arruolamento (ruolo assegnato al ricercatore e sua evoluzione); - tipo e intensità dell'aperturbazione percepita; - natura delle relazioni di fiducia e sfiducia; - tipologia delle fonti usate. Rispetto ad alcune osservazioni sul Profilo Epistemico di questi materiali, bisogna notare come già Ricolfi (1997) ha fatto notare che le note etnografiche dispiegano per intero il proprio significato solo a chi le ha stese, avendo quindi come caratteristica la non ispezionabilità della base empirica. D'altra parte però le tecniche con un alto grado di ispezionabilità, come l'intervista basata su un questionario, pagano lo scotto di una radicale semplificazione del contesto e del rapporto con l'interlocutore. Il ricercatore si troverà quindi a scegliere, in base agli obiettivi della ricerca,intervistatore avviene in modo più libero e aperto, senza un copione predefinito. Nell'ambito della ricerca scientifica, l'intervista discorsiva è particolarmente utile quando si desidera approfondire un argomento complesso o esplorare le esperienze e le opinioni delle persone in modo dettagliato. Questo tipo di intervista permette di ottenere informazioni ricche e approfondite, consentendo di analizzare in modo più completo il fenomeno oggetto di studio. Durante l'intervista discorsiva, l'intervistatore pone domande aperte e lascia spazio all'intervistato per esprimere liberamente le proprie opinioni e esperienze. Questo favorisce un dialogo più spontaneo e autentico, permettendo di cogliere sfumature e dettagli che potrebbero sfuggire in un'interazione più strutturata. L'intervista discorsiva può essere condotta faccia a faccia o tramite mezzi di comunicazione come il telefono o internet. Indipendentemente dal mezzo utilizzato, è importante che l'intervistatore crei un clima di fiducia e rispetto, in modo da favorire la sincerità e la franchezza dell'intervistato. In conclusione, l'intervista discorsiva rappresenta una modalità di ricerca scientifica che permette di approfondire un argomento o esplorare le esperienze delle persone in modo dettagliato. Grazie alla sua natura aperta e libera, consente di ottenere informazioni ricche e approfondite, contribuendo così alla comprensione e all'analisi dei fenomeni studiati.

intervistatore è determinata nei contenuti, ma le modalità in cui prende forma non sono predeterminate ma si definiscono nel corso dell'interazione. L'Intervista Discorsiva, che rappresenta il tema di questo capitolo, è una tecnica che genera l'interazione sociale su cui appunta l'attenzione e in cui l'intervistato e l'intervistatore hanno compiti e prerogative profondamente dissimili: all'intervistatore compete la definizione del tema della conversazione, così come la decisione di deviare o meno dal tema proposto, e il porgere le domande nei modi e nei tempi che ritiene opportuni. Il suo vantaggio è l'ottenimento di informazioni utili alla sua ricerca; a ciò corrisponde il diritto dell'intervistato di essere il centro d'attenzione. A questa remunerazione emotiva si accompagna la possibilità di manifestare la propria personalità e le proprie convinzioni in modo inusuale. Vi

È inoltre una gratificazione cognitiva che discende dall'avere portato a termine un lavoro teorico sul proprio sé. Guidato e sostenuto dall'intervistatore, l'intervistato può osservare la sua vita e le sue routine quotidiane con occhio critico, individuando inaspettate connessioni. Speculare a questa remunerazione è la possibilità di sottrarsi alla sanzione che discende dal rifiuto dell'intervista. È comunque opportuna una riflessione critica su quale possa essere stata la motivazione a cooperare, elemento che può essere d'aiuto nell'interpretazione dei dati. L'intervista si verifica per lo più tra estranei, o tra persone con una certa familiarità se si situa all'interno di una ricerca longitudinale e/o etnografica. La reciproca estraneità può favorire l'apertura e la narrazione di sé di fronte a una persona che mostra attenzione e piena accettazione, mentre la consente una maggior comprensione dei contenuti e l'emergere di relazioni di . L'intervista è stata definita come l'incontro di due che si coniugano per restituire l'oggettività del sociale. Tale rapporto è possibile, soprattutto nell'incontro con soggetti e marginali, ma non rappresenta la norma, in quanto in alcuni casi (ad es. l'intervista a un speculatore finanziario, il modello da utilizzare può essere quello . Le Informazioni che derivano dall'Intervista Discorsiva possono essere molteplici: - ed : l'intervistato tenderà, nel corso dell'intervista, a fornire un racconto dei fatti e ad intrecciare adesso le ragioni che rendono logicamente forte quanto sta asserendo (ad es. Eugenio, l'uditore di voci, intervistato da Cardano). L'intervistato ricorre quindi a uno specifico registro espressivo edto si identifica con la propria esperienza e si esprime in prima persona; - Modalità di Espressione: il modo in cui il locutore si esprime, ad esempio utilizzando un linguaggio formale o informale, può influenzare la percezione del discorso; - Scelta Lessicale: la scelta delle parole può trasmettere emozioni e creare un'atmosfera specifica nel discorso; - Struttura del Discorso: la struttura del discorso, ad esempio l'uso di elenchi o di frasi brevi, può influenzare la percezione del messaggio.
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
28 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher RosyJEsposito di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Lumino Rosaria.