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LA GESTIONE DELLA QUALITA': IL <<TOTAL QUALITY
MANAGEMENT>>
Lo scopo di questa parte è presentare le nozioni base per l'applicazione dei metodi statistici nel
quadro di un sistema di gestione orientato alla qualità, puntando sopratutto ai problemi di
valutazione del grado di soddisfazione della clientela.
1 Controllo statistico della qualità e qualità totale
La qualità è uno degli aspetti cruciali dell'attività aziendale nel contesto della total quality
management, estendento il concetto di qualità a tutte le più importanti funzioni aziendali fino a
considerare il TQM come ad un modo di governare l'azienda, il cui fulcro è l'ascolto del cliente. Qui
il ruolo della statistica è di fornire le tecniche per individuare i problemie le fonti dei possibili
miglioramenti.
Investire in qualità significa anche e sopratutto analizzare statisticamente le richieste dei propri
clienti. Tradizionalmente il controllo statistico della qualità consiste nella verifica delle
caratteristiche dei prodotti, sorvegliando i fattori di variabilità dei processi di fabbricazione che
influiscono sulla qualità dei prodotti finiti assicurandosi che la produzione risponda agli standard
fissati. In poche parole la qualità del prodotto corrisponde al suo grado di conformità alle
specifiche, misurata in base alla percentuale di pezzi difettosi riscontrata dopo la produzione.
Questo per quanto riguarda il lato produttivo-ingegneristico, ma l'azienda ha interesse anche per le
informazioni statistiche riguardanti gli acqusti. Quindi la valutazione della qualità riguarda:
controllo delle merci in entrata (controllo di accettazione)
• controllo di lavorazione o processo
•
Nel primo caso si stima la proporzione degli elementi difettosi nella fornitura tramite un campione
sul quale si calcola la percentuale di pezzi difettosi, la quale se si trova al di sopra di un valore
critico comporta il rifiuto del lotto.
Nel controllo di lavorazione c'è l'esigenza di avere segnalazioni rapide in presenza di irregolarità
nella produzione, solitamente in serie, determinando lo scarto che c'è con un valore di riferimento.
Questo tipo di controllo viene effettuato mediante le cd carte di controllo, le quali mettono in
evidenza le differenze tra valori valori rilevati e quello ideale, dando così indicazioni per interventi
correttivi. L'obiettivo è di distinguere tra le differenze imputabili al caso e alle variaizoni
significative dovute al modo di produrre.
Vi sono fondamentalmente due classi di carte di controllo:
carte di controllo per variabili – in questo caso il carattere scelto può essere misurato
• carte di controllo per attributi – rilevano la percentuale di pezzi difettosi, in cui il carattere
• viene contato o enumerato
Nella predisposizione delle carte di controllo gli aspetti di maggior rilievo sono:
selezione delle caratteristiche cui applicare il controllo
• scelte della classe appropriata di carta di controllorefissazione della frequenza di
• campionamento e della dimensione dei campioni
calcolo delle costanti statistiche che caratterizzano i campioni
• calcolo dei limiti di controllo in base ai dati statistici dei campioni
• rappresentazione su carta dei dati statistici
• esame del controllo per individuare i punti fuori dei limiti di controllo o di andamenti o di
• elementi che autorizzino la presunzione elle presenza di cause particolari
2 La percezione della qualità
Le tematiche principali del TQM che richiedono il sostegno di metodi statistici sono:
controllo di accettazione e/o fase progettuale di beni e servizi e il controllo di lavorazione
• valutazione del graado di soddisfazione della clientela
•
La soddisfazione della clientela si fonda su tre punti:
la qualità del servizio fornito deve tradursi in soddisfazione dei clienti
• la soddisfazione aumenta la fedeltà della clientela
• il cliente fedele assiura all'azienda profitti più elevati
•
l'aumento di concorrenza, le nuove tecnologie e la flessibilità dei processi produttivi implica la
necessità per l'azienda di soddisfare i bisogni tangibili e intangibili del cliente meglio dei
concorrenti, il che comporta valorizzare il proprio patrimonio di risorse immateriali.
Per valutare le caratteristiche di prodotto così come percepite dalla clientela occorre provvedere alla
raccolta di informazioni sui campioni di clienti riguardo alla percezione della qualità che loro hanno
del prodotto così da poter costruire indicatori del grado di soddisfazione raggiunto. Per fare questo,
a grandi linee si deve:
mettere a punto il questionario per la raccolta delle valutazioni della clientela
• scelta della scala di punteggio per quantificare la valutazione
• scleta delle modalità dell'intervista (diretta, telefonica)
• definizione del campione
• scelta della tecnica di analisi statistica più idonea per l'elaborazione dei dati raccolti
•
La misura del grado di soddisfazione della clientela, oltre che ai beni può essere applicata anche ai
servizi, anche se tale operazione risulta in questo caso più complessa.
Secondo il modello della discrepanza, si determina la qualità del servizio relazionando qulità
percepita dal cliente e aspettativa dell'azienda. In uesto modello si individuano quattro componenti
ossia: aspettative, performance percepita, discrepanza e soddisfazione. La discrepanza può essere
positiva o negativa: nel primo caso vi è soddisfazione mentre nel secondo insoddisfazione.
Oltre a questo modello c'è il metodo SERVQUAL, che utilizza informazioni raccolte sul campo per
rappresentare le cinque dimensioni base dei servizi (affidabilità, capacità di rispost, capacità di
rassicurazione, empatia, aspetti tangibili), su ognuna delle quali vengono posti due quesiti, uno
sull'apettativa q uno sulla percezione. In questo caso la qualità non è la differenza tra aspettative e
percezione ma la loro relazione, andando ad indagare n maniera più approfondita sul loro nesso
causale.
Anche per quanto riguarda la distribuzione commerciale si punta alla qualità nella gestione delle
attività.
3 Misura della customer satisfaction
Il più importante metodo di misura della soddisfazione dei clienti è nato nel 1994 nell'università del
Michigan e prende il nome di American Customer Satisfaction Index (ACSI), il quale si basa su
variabili latenti (cioè non direttamente osservaabili e quindi misurabili). E comunque possibile
valutarle in base a gruppi di variabili soggettivamente selezionate, tenen do conto delle relazioni
che le legano.
L'ACSI è espresso su una scala da 0 a 100 che misura la qualità percepita e sperimentata da coloro
che consumano il bene/servizio.
Lo schema di calcolo dell'ACSI è un modello di equazioni strutturali e variabili latenti,
procedimento noto come LISREL, che si configura come un sistema di equazioni simultanee dove
ci possono essere variabili che in un'equazione come variaibli esplicative e in un'altra come variabili
dipendenti.
Nel calcolo dell'ACSI l'obiettivo è di stimare il grado di soddisfazione della clientela considerando
contemporanemente sei componenti: attesa della clientela, qualità percepita, valore percepito,
soddisfazione, reclami, fedeltà della clientela.
CAPITOLO IV
SONDAGGI DI OPINIONE E RICERCHE DI MERCATO
1 La formazione del campione
Le informazioni statistiche di base necessarie per analizzare bisogni, preferenze e comportamenti
d'acquisto dei consumatori, per valutare la spesa sostenuta dalla famiglie in riferimento ad un
prodotto o a un gruppo di prodotti, per stimare la quota di mercato di una marca ecc ecc si
ottengono con indagini campionarie condotte sotto forma di inchieste o di sondaggi di opinione, in
cui l'osservazione è limitata ad un sottoinsieme della popolazione di riferimento. La rilevazione
campionaria ha diversi vantaggi rispetto alla rilevazione censuaria:
modalità organizzative più flessibili
• contenimento dei costi di indagine sul campo
• maggiore rapidità nella raccolta e nell'elaborazione dei dati
• possibilità di approfondire l'analisi dei fenomeni oggetto di studio e di garantire una
• maggiore accuratezza in tutte le fasi d'indagine concentando le risorse su un numero ridotto
di elementi
Di contro però l'indagine censuaria restituisce un valore vero del parametro obiettivo mentre
l'indagine campionaria restituisce solo un valore approssimativo dei parametri associabile ad un
certo grado di fiducia. Ll'indagine campionaria, affinchè le informazioni siano di buona qualità,
deve essere condotta su di un campione rappresentativo.
Ci sono fondamentalmente tre modalità di formazione del campione:
Scelta di comodo – questa metodologia non rientra nell'mabito del campionamento statistico
• in quanto la sua formazione prescinde dalla elezione di un sottoinsieme di unità da una lista
corrispondente la popolazione obiettivo. In questo caso sono gli intervistatori a decidere
arbitrariamente chi intervistare tra coloro che condividono una certa condizione (es trovarsi
al cinema per vedere un film), senza porr molta attenzione alla collaborazione degli
intervistati, prediligendo la quantità delle risposte alla loro qualità. Il campionamento di
comodo, in particolare quello svolto presso gli esercizi commerciali, soffre di tre potenziali
fonti di distorsione relative a:
1. il punto vendita – i frequentatori più assidui hanno maggiori probabilità di essere
intervistati senza che essi siano rappresentativi dell'intero universo dei consumatori
2. alla collocazione degli intervistatori nel luogo dove avviene l'intervista, il che
influisce sulla collaborazione degli intervistati
3. al tempo, in quanto il giorno e l'ora dell'intervista influiscono sull'andamento
dell'indagine
Campionamento ragionato – in questo caso l'individuazione degli intervistati è riposta in chi
• predispone il piano di rilevazione dell'indagine, selezionando in maniera ragionata
specifiche unità statistiche, ritenute le più rilevanti ai fini informativi da chi crea il
campione. Il loro apporto conoscitivo viene giudicato fondamentale e questo avviene ad
esempio quando si contattano delle persone per il loro ruolo nella società o in qualce
impresa (cd testimoni privilegiati). Nei campioni a scelta ragionata, la selezione può
avvenire anche per elementi ritenuti tipici o estremi, in cui la dimensione del campione
viene fissata i