TFP:
Formula di Laspeyres: Yk = output
Xh = input
Ch = costo input
Pk = prezzo output
Formula di Paasche:
Esempio:
Efficienza tecnica = confronto tra dato effettivo e standard di ottimalità. Facciamo riferimento
solo ai processi che impiegano più input ma producono solo un output (monoprodotto).
- output efficiency = efficienza tecnica dal lato dell'output
- input efficiency = efficienza tecnica dal lato dell’input
Funzione di produzione frontiera =
associa alla quantità di input, la
massima quantità di output (y*).
La funzione frontiera divide il piano in due parti:
- feasibility area = contiene le combinazioni (x, y)
consentite dalla tecnologia.
- unfeasibility area = combinazioni di output e input
che non sono realizzabili con quella tecnologia.
Proprietà:
- è definita nel piano cartesiano positivo
- è una funzione non decrescente rispetto alle quantità degli input
Un processo è efficiente se sta sopra alla frontiera, non è efficiente se sta sotto alla
frontiera. Rendimenti di scala:
- rendimenti costanti = Se
aumento ogni input del q%, l'output
aumenta del q% (aumenta in modo
proporzionale).
- rendimenti crescenti = Se
aumento ogni input del q%, l'output
aumenta del r% con r > q (aumenta
in modo più che proporzionale).
- rendimenti decrescenti = Se aumento ogni input del q%, l'output aumenta del r% con r
< q (aumenta in modo meno che proporzionale).
Output efficiency: Deve essere
compreso tra 0 e 1.
Input efficiency: Deve essere
compreso tra 0 e 1.
Quindi:
- output efficiency = 0,8 ->
produco l’80% della massima
quantità di output che potrei
produrre.
- variazione output = +25%
-> con la stessa quantità di input
posso aumentare la produzione
del 25%
- input efficiency = 0,8 ->
posso produrre gli stessi output
risparmiando il 20% di input
- variazione input = -20% ->
posso usare il 20% in meno di
input per produrre gli stessi output
Funzione Cobb-Douglas:
Con 1 solo input:
Con 2 input: Efficienza e produttività non sono la
stessa cosa: due processi efficienti (che
stanno sulla frontiera), possono avere
una differente produttività. Questo
accade se la funzione frontiera e a
rendimenti non costanti.
Slide 13 - Associazione
- associazione tra due variabili categoriche -> si usa la tabella di frequenza incrociata o
tabella di contingenza
- associazione tra una variabile categorica e una numerica -> si usa il boxplot della
variabile numerica in corrispondenza delle categorie della variabile categorica
- associazione tra due variabili numeriche -> si può calcolare il coefficiente di
correlazione e disegnare lo scatterplot
Associazione tra due variabili categoriche: Se vogliamo capire se l’abitudine
al fumo degli studenti dipenda da
quella dei genitori, conviene
calcolare le percentuali di riga.
Tali percentuali rappresentano le
distribuzioni condizionate.
Infatti, il numero dei genitori fumatori in famiglia, influisce sulla % degli studenti fumatori (dal
13,9% al 22,5%).
Associazione tra variabile numerica e categorica:
Boxplot dei valori della variabile numerica condizionati alla
variabile categorica. Vediamo che i due boxplot non sono
allineati. La spesa per il viaggio all’estero tende ad essere
superiore a quella per il viaggio in Italia.
Associazione tra due variabili numeriche:
Si tratta di due variabili numeriche, quindi possiamo
rappresentarle in uno scatterplot (diagramma di
dispersione), ponendo in x il numero di stanze e in y la
spesa di energia.
Le pile di punti sono le distribuzioni della y
condizionatamente a ciascun valore di x. Vediamo che
la pila si sposta in alto all’aumentare della x.
Il modello di regressione lineare
esprime che una variabile numerica y
(variabile dipendente) in funzione di
una o più variabili numeriche x
(variabili indipendenti o regressori).
Slide 14 - Regressione lineare parte 1
Serve per capire come varia una variabile (variabile dipendente, y) al variare di una o più
variabili (variabile indipendente, x) individuando una funzione analitica che rappresenti tale
relazione.
- regressione semplice = una sola variabile indipendente
- regressione multipla = due o più variabili indipendenti
Obiettivi della regressione:
- descrittivo = Si vuole rappresentare tramite una funzione analitica l'andamento dei
valori di una variabile (y) al variare dei valori di un’altra (x) o di altre, descrivendo i dati
del campione a disposizione.
- esplicativo = Si cerca di spiegare, con una funzione analitica, come una o più variabili
indipendenti x spiegano l'andamento della variabile dipendente y e si vuole
generalizzare alla popolazione i risultati della stima ottenuta da un campione di dati (si
usa la teoria del test delle ipotesi).
- predittivo = Si vuole predire, con una funzione analitica, il valore che assumerà la
variabile dipendente (y), in corrispondenza di un predeterminato valore della x (o delle
x).
Quindi indichiamo con:
- y = variabile dipendente
- x = variabile indipendente Funzione lineare -> di cui beta0 =
intercetta e beta1 = pendenza (esprime la variazione di
y per incrementi unitari di x.
- se beta1 > 0 -> quando x aumenta, y aumenta, la
retta va verso l’alto e la relazione tra le variabili è
positiva.
- se beta1 < 0 -> quando x aumenta, y diminuisce,
la retta va verso il basso e la relazione tra le variabili è
negativa
- se beta1 = 0 -> il grafico è una retta orizzontale
Stima della retta: avviene con il metodo dei minimi quadrati
- b0 = stima di beta0
- b1 = stima di beta1
- y (con cappello) = valore predetto di y
- b1 = coefficiente di regressione
- numeratore = codevianza di x e y, il suo segno può essere negativo (relazione
discordante tra x e y) o positivo (relazione concordante tra x e y)
- denominatore = devianza () di x e ha segno positivo
Coefficiente di correlazione lineare: - è compreso tra -1 e 1
- se = -1 -> relazione lineare discordante (i
punti sono allineati su una retta decrescente)
- se = +1 -> relazione lineare concordante
(i punti sono allineati su una retta crescente)
- se = 0 -> assenza di legame lineare
RSS o devianza residua = la differenza tra il valore osservato (y) e il valore predetto (y^) è
detto residuo. RSS sintetizza gli errori di predizione della retta stimata. Le stime dei minimi
quadrati b0 e b1 sono quei valori che individuano la retta per la quale RSS è minima.
TSS o SST o devianza totale di y = variabilità dei valori della y intorno alla loro media.
ESS o devianza di regressione = variabilità dei valori predetti (y^) intorno alla loro media (y
tetto). Più è elevata, meglio la retta stimata approssima i punti.
R^2 o coefficiente di determinazione lineare = è compreso tra 0 e 1 perchè TSS > RSS e
RSS>ESS. E’ la proporzione della variabilità di y (di TSS) spiegata dalla retta. Descrive la forza
del legame lineare fra x e y.
Esempio: R^2 = 28,8% -> la devianza di regressione ESS è il 28,8% della devianza totale di y
(TSS).
- Se non ci sono errori di previsione (ciascun residuo è = 0), allora RSS = 0 e R^2=1.
- Se RSS = TSS allora R^2 = 0, non c’è alcuna relazione, quindi la retta è parallela
all’asse delle ascisse, cioè b1=0. R^2 = ESS / TSS
R^2 = 1-(RSS/TSS) = 0,8
RSS/TSS = 0,2
RSS = 0,2 TSS
il testo non fornisce né
ESS né TSS
TSS = ESS + RSS =
1080+800=1880
R^2 = ESS / TSS =
1080/1880 = 0,57
se x=0 significa che non c’è
nessuna persona in coda,
quindi aspetta 2 min
se x=0 significa che non ci
sono lavori stradali, quindi il
bus ritarda di b0 minuti
x=0 è illogico perché
significherebbe che non c’è
l’appartamento, mq=0
chiede l’unità di misura e non
il significato.
b0 = valore di y quando x=0,
quindi si utilizza l’unità di
misura di y, cioè migliaia di
euro
se aumento il prezzo di 1 euro:
y^=100-0,5(x+1) = 100-0,5x-0,5
cioè abbiamo una diminuzione delle
vendite pari a 0,5 quintali di gelato
se diminuisco il prezzo di 1 euro:
y^=100-0,5(x-1) = 100-0,5x+0,5
cioè abbiamo un aumento delle
vendite pari a 0,5 quintali di gelato
b1 = quintali / litri
se R^2=0, non c’è relazione
lineare, quindi la retta stimata è
parallela all’asse delle ascisse,
cioè b1=0
RSS = la somma dei quadrati
degli scarti residui. Il metodo dei
minimi quadrati vuole
minimizzare RSS, quindi si
prende il più basso tra i due.
la retta dei minimi quadrati
passa per il punto (x tetto, y
tetto), allora x=x tetto e y^=y
tetto.
si sostituisce 10 nella x e si
ottiene y^=14
sostituisco 2 nella x e ottengo
y^=15.
r = y-y^ = 10-15 = -5
Slide 15 - Regressione lineare parte 2
Inferenza su beta1… beta1 ci interessa perchè è il coefficiente angolare della retta, quindi è
responsabile del legame tra x e y.
- se beta1 è diverso da 0 allora c’è legame
- se beta1 è uguale a 0 allora non c’è legame
Perché inferenza? per generalizzare il risultato della stima di beta1 da un campione alla
popolazione.
- nella popolazione beta1 = 0 (non c’è relazione)
- nella popolazione beta1 diverso da 0 (c’è relazione)
Ma come facciamo a scegliere? si usa il test delle ipotesi, impostando H0: beta1 = 0.
Modello di regressione lineare:
In statistica dire che c’è una regressione lineare di y su x, equivale a dire:
b1 è uno dei valori che
può assumere B1 e
dipende da beta1 e
dall’azione dell’errore
La precisione di B1 (stimatore dei MQ di beta1) è data
dalla sua deviazione standard. Esprime la distanza media
dal valore vero beta1 delle possibili stime b1. Più è
grande DS e meno è preciso B1 per stimare beta1.
La variabilità di B1 dipende da:
- = la variabilità del disturbo
^2
(più è grande minore è la precisione
^2,
di B1)
- dimensione campionaria n: più è
grande n, più preciso è B1
- MSD (x): la variabilità dei valori di x
intorno alla loro media (più è grande, più è
preciso B1)
Noi non conosciamo DS
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