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CB
N N
AC CB
CB CB
N
AB
N
AB CB
CB Consideriamo l’asta AC:
N quando la forza normale N ha il
AC
CB verso rappresentato in figura,
diciamo che l’asta è soggetta a
trazione, ossia è tesa. Se
immaginiamo di tagliare l’asta
Asta tesa in una generica sezione S
N tirante posta lungo il suo asse e di
N
AC dividerla in due parti, affinché
CB ciascuna delle due parti sia
ancora in equilibrio (nella figura
N > 0
N è rappresentata la parte
CB
AC
CB inferiore)
è necessario postulare che fra le due superfici individuate dalla sezione le
S
due porzioni di asta si scambino forze interne capaci di fare equilibrio alle
forze esterne.
Se immaginiamo di tagliare l’asta in una generica sezione posta lungo il
S
suo asse e di dividerla in due parti, affinché ciascuna delle due parti sia
ancora in equilibrio (nella figura è rappresentata la parte inferiore) è
necessario postulare che fra le due superfici individuate dalla sezione le
S
due porzioni di asta si scambino forze interne capaci di fare equilibrio alle
forze esterne.
Consideriamo ora l’asta AB.
Asta compressa Diciamo che l’asta è compressa
puntone quando, immaginando di sezionare
N l’asta, la forza
AB normale N ha il
N
AB
CB verso indicato in figura a lato.
CB compressa è detta
Un’asta
puntone.
N
N
AB In travature reticolari molto
CB semplici, come quella esaminata,
0
N per capire quale asta sia tesa e
quale asta sia invece compressa,
posso pormi questa domanda:
“Quali aste possono essere sostituite da una fune senza che la travatura
modifichi la sua forma?” Nella figura a sinistra è riportata la
risposta alla domanda: posso
sostituire solo le aste tese perché la
fune resiste solo a trazione.
Facciamo ancora un esempio:
supponiamo che la stessa travatura
sia soggetta ad un carico posto in C,
come illustrato qui a lato. Ovviamente
non posso pensare di sostituire con
due funi le aste AC e CB, come nel
caso precedente: il peso cadrebbe al
suolo. sostituire l’asta AB
Posso invece
con una fune e mantenere stabile
la forma della travatura. La fune,
infatti trattiene il carrello B che
tende ad allontanarsi verso destra
per effetto del peso che, se non ci
fosse la fune, divaricherebbe le
due aste inclinate.
Non è sufficiente però ricorrere ad un metodo semplicemente intuitivo quando
si progettano travature più complesse. Vedremo in seguito due metodi per
determinare la forza assiale nelle aste. Posso costruire travature reticolari
triangolate più complesse aggiungendo su un lato del triangolo iniziale due
nuove aste e una nuova cerniera, e così via. Se invece alla travatura
composta da due triangoli
ABCD (rappresentata in piccolo
qui a sinistra) aggiungo un’altra
asta diagonale DC, ottengo una
travatura internamente
iperstatica.
Operando in questo modo ottengo travature reticolari che sono internamente
isostatiche, ossia è possibile calcolare le forze interne delle aste usando solo
equazioni di equilibrio.
Equilibrio delle travature triangolate
Condizione necessaria per l’equilibrio:
2
a s n
= numero delle aste
a = numero dei vincoli semplici
s
= numero dei nodi
n
Se:
e i vincoli sono ben Equilibrio
a s 2n disposti isostatico
e i vincoli sono ben Equilibrio
a s 2n disposti iperstatico
Equilibrio
a s 2n
impossibile
e i vincoli sono mal
a s 2n disposti
Esempi di equilibrio isostatico
13
a n n
n a
a s s
s 8 6
4 9
5 3 3
3
13 3 2 8 5 9
3 3
2 2
4 6
16 12
16 12
8 8
e vincoli ben e vincoli ben
e vincoli ben disposti
disposti disposti
Esempi di equilibrio iperstatico
13 n
a s n a s
s n
a 6
5 4 4 9 4
4 8
9 4 2 6
13 4 5
2 4
8 2 4
16 12
17 13
9 8
e vincoli ben
e vincoli ben disposti e vincoli ben disposti disposti
Esempi di equilibrio impossibile
10
a n n
n a s
a
s
s 6
4
7 4
5 9
3
3
10 5 9
3 4
3 2 2
2 4 6
7
14 12
13 13
8 8
e vincoli mal disposti vincoli mal disposti
Soluzione di travature reticolari triangolate isostatiche
1) Determino, se possibile, le reazioni vincolari
2) Determinazione delle forze interne nelle aste usando il metodo dei nodi
o il metodo delle sezioni
Il metodo dei nodi
Il metodo dei nodi prevede che si isoli ogni singolo nodo della travatura
reticolare e si imponga l’equilibrio del nodo sotto l’azione delle forze
esterne (note) e delle forze normali nelle aste (incognite). Dopo aver
determinato le reazioni vincolari, si isola un nodo canonico, ossia un nodo
in cui convergono solo due aste le cui forze normali sono incognite, e si
impone l’equilibrio. L’equilibrio del nodo può essere studiato
analiticamente o graficamente