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ARGOMENTO 1
FORZE E SISTEMI DI FORZE
MOMENTO DI UNA FORZA: (Π(P, F(Q)))
Si definisce momento M(P, F(Q)) di una forza F applicata in Q rispetto al polo P il vettore
M(P, F(Q)) := RQ ∧ F
- Questo è detto vettore momento (si tratta di un prodotto vettore)
- prodotto vettore
Il prodotto vettore è per definizione un vettore ortogonale ad entrambi i vettori (il piano individuato dai due vettori) e dal verso che si determina con la regola della mano destra. e di modulo:
|RQ ∧ F| = |RQ| |F| sinθ
Il momento di una forza F(Q) rispetto al polo P è la somma dei momenti delle componenti rispetto allo stesso polo.
TRASLAZIONE DI UNA FORZA LUNGO LA RETTA DI AZIONE: il momento di una forza rispetto ad un polo qualsiasi non cambia se si trasla la forza lungo la sua retta di azione.
Quindi M(P, F(Q)) = RQ' ∧ F = RQ ∧ F + QQ' ∧ F
QQ' ∧ E ≠ 0 si annulla poiché
|QQ' ∧ E| = |QQ'||E| sinθ
θ = 180°
sinθ = 0
quindi:
M(P, F(Q')) = M(P, F(Q)) = PQ ∧ E
Osservazione pratica
Il momento di una forza è spesso associato all'espressione
"Momento = forza per braccio"
La definizione che abbiamo trovato precedentemente
non contraddice tale espressione, ma la
generalizza.
F, Q, P ∈ π
Si scelga arbitrariamente
la normale n al piano π:
n ∧ M
Ora, si trasli la forza F in Q' (abbiamo visto che
traslando la forza sulla sua retta di azione il momento non
cambia) tale che F(Q') sia ortogonale alla forza F.
Osservazioni sul calcolo del momento rispetto ad un punto:
A volte, per calcolare il momento vettore, risulta più comodo adottare un procedimento che utilizza i momenti della forza rispetto a tre assi.
Si immagini di tracciare per P tre assi (a, b, c) // agli assi del sistema di riferimento (ex, ey, ez). Come ogni vettore, può essere espresso nella forma:
M(P;F(Q)) = Mx ex + My ey + Mz ez
e quindi
- M(a, F(Q)) = [M(P, F(Q))] · ex = Mx
- M(b, F(Q)) = [M(P, F(Q))] · ey = My
- M(c, F(Q)) = [M(P, F(Q))] · ez = Mz
[Trovo così il momento con il metodo delle componenti]
cioè li comparo su e con i momenti della forza rispetto ai tre assi a,b,c. In particolare, se la forza è giacente come uno dei tre assi, usando le sue proprietà fondamentali sopra enunciate, il calcolo del momento uscente ad a,b,c è molto rapido.
(Se la componente della forza è giacente come l'asse, non influisce sul momento)
Soluzione Grafica
F = (400, 400, 250)
Hx = (PQ ∧ F) · ex
ez
Quindi
Quindi:
AB = ?
AB = (xB - xA) ex + (yB - yA) ey + (zB - zA) ez
AB = (6 - 0) ex + ((2 + 2 + 6) - (2 + 6)) ey + (2 - 11) ez
AB = 6 ex + 2 ey - 9 ez
AB è diretto e ha lo stesso verso
di ens, l'unica cosa è
che le modulos non è 1.
Quindi lo normaiiare
eAB = AB
/| AB |
| AB | = √(6² + 2² + (-9)²) = √36 + 4 + 81 = 11 = α
Ora serve il braccio:
CA = ?
CA = (xA - xC) ex + (yA - yC) ey + (zA - zC) ez
= (0 - 0) ex + (6 - y) ey + (11 - 8) ez
= 0 ex + 6 ey + 3 ez
CA = 6 ey + 3 ez
Cosa chiedeva le presenza? M (C, FO)
posso trasare
la forza sulla
sulla retta d’azione
e il momento
non colimsaria
M(C, t)
F(A) ∧ CA
F(A) - F(B)
Allora:
Due sistemi di forze si dicono equivalenti se le
A B
possono essere ottenuti
l'uno dall'altro attraverso una serie
di operazioni invarianti elementari.
Esempio:
A B
F = ΣFi
1o PASSO: traslo le forze del sistema A lungo le rispettive rette dell’azione fino a raggiungere Q
2o OP. INVARIANTIVA (2)
F1 F2 F3 F4
2o PASSO: sostituisco le forze applicate in un punto (Q) con
la loro somma
1o OP. INVARIANTIVA (1)
F1 F2 F3 F4
ΣFi
ΣFi
I 2 sistem A e B sono equivalenti perché dall’uno
siano passati all’altro tramite OP. invariantive
M(P', A) = M(O, A) + P0 ∧ R(A)
→ FORMULA DEL CAMBIAMENTO DI POLO
Sottintendiamo A e moltiplichiamo vettorialmente
w tutta la equazione per R(A)
a ∧ b ∧ c
(2) M(P') ∧ R = M(O) ∧ R + [P0 ∧ R] ∧ R
Riscrivendo per il prodotto scalare
a · b = b · a
R · R = R2
ATTENZIONE
* doppio prodotto vettore
(a ∧ b) ∧ c = (a · c) b - (b · c) a
Quindi
(3) M(P') ∧ R = M(O) ∧ R + (P0 - R) R
L0 deve essere 0
M(O) ∧ R + (P0 - R) R - R2P0 = 0
R≠0
P' ∈ O sappiamo
che spostandoci
nello stesso piano T
OP' ∈ I & R
oppure
P0 · R = |P0| |R| cos θ
Quindi
R2P0 = M(O) ∧ R
R2
(4)
Inoltre tutti i punti della retta
P" = P' + λR passante per
P0 e // a R possono dilla stessa proietta Tale retta viene definita
ASSE CENTRALE DEL SIST. DI FORZE
IL BARICENTRO
Il problema del calcolo della posizione del baricentro di un corpo rigido è strettamente legato al calcolo del centro dei suoi sistemi di forze parallele.
Si considera un OSSERVATORE SOLIDALE (l’osservatore che ruota insieme al corpo rigido al quale è fissato) con un CORDA RIGIDA.
Noi vediamo le forze peso dirette verso il terreno.
OSSERVATORE SOLIDALE: vede le forze peso fisse su di sé.
Noi vediamo sempre le forze peso puntare verso il terreno.
OSSERVATORE SOLIDALE: le vede davanti a sé (cambio di direzione).
Le FORZE peso P sono una distribuzione di forze parallele di intensità per unità di volume f(x)g in cui:
- f = densità
- g = accelerazione di gravità
- x = la posizione del punto materiale
Se il corpo subisce una rotazione rigida, l'osservatore solidale vedrà la posizione del corpo x rimanere invariata, mentre le forze peso ruotano perché la normale verticale rispetto al sistema di riferimento fisso.
Dunque in una trasformazione rigida non si hanno
- Allungamenti
- Variazioni di angoli
Ogni trasformazione rigida può essere espressa come:
PM = S(P,t) + R(t) · PMo
- Vettore
- Spostamento
- Prodotto matrice-vettore
- Matrice 3x3
P = punto materiale che al tempo t0 si trova in P0
R(t) è detta tensore ortogonale
RT(t) · R(t) = 1
(detR) = -1 → riflessione
(detR) = +1 → trasformazione rigida
S(R) = trasformazione rigida - porzione iniziale
S(R) = S(P,t) + (R(t) - 1) · PMo (1)
O trasf. rigida puramente traslatoria
Nell'equazione (1) si pone R(t) = 1
S(R) = S(P,t)
Tutti i punti subiscono la stessa traslazione