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10. TRAVI ELASTICHE INFLESSE
Dopo aver esaminato il comportamento di travi sollecitate assialmente (N≠0, M=T=0) da forze assiali qx(z), si procede alla trattazione del caso di travi sollecitate trasversalmente (N=0, M≠0, T≠0) da forze ortogonali all'asse qy(z).
Si considera inizialmente il caso di una trave a sezione e materiale uniforme (che non cambiano nella lunghezza) soggetta a momento flettente uniforme. L'esperimento che può essere in tale condizione è quello riportato in figura. Inoltre la sezione è simmetrica rispetto all'asse y (piano x-y).
Nel tratto AB la trave è sollecitata esclusivamente a momento M = Pa. Si assume che la forza P sia di entità limitata come verrà illustrato nel seguito.
le forze applicate determinano una deformazione della trave detta inflessione. Poiché N=0 la trave conserva la lunghezza L.
Ricordando che la linea d'asse rappresenta la trave solida (3D), la deformata della porzione AB risulta descritta da un arco di circonferenza (si ammette che la porzione AB si possa considerare separatamente purché si applichino agli estremi le sollecitazioni (M).
Misurando (sperimentalmente) la rotazione α di ciascun estremo (sono uguali per simmetria), risulta che l'arco di circonferenza L che rappresenta la deformata è sotteso da un angolo 2α.
Il raggio R di tale arco è denominato raggio di curvatura; inoltre si definisce la curvatura x = 1/R. Dalla geometria la lunghezza dell'arco L = R·2α. Si osserva che
x = 1/R = 2α/R·2α = 2α/L
La dilatazione lineare delle fibre dipende dalla curvatura: tanto maggiore la curvatura tanto maggiore la dilatazione. Con curvatura x>0 le fibre tese con y>0, quelle compresse y<0; per x<0 il viceversa.
Si assume che per ciascuna fibra, indipendentemente da quelle contigue, valga l’equazione costitutiva σ=Eε. Tale ipotesi verrà dedotta riproponimenti nel corso di Scienza delle Costruzioni. Per la generica fibra y si ottiene σ(y)=Eε(y), che esprime l’andamento lineare della tensione normale alla sezione nella fibra y (si veda figura).
Si ricorda che la tensione normale in un generico punto della sezione rappresenta la forza di contatto (di superficie/per unità di area) che le due parti di trave separate dalla sezione si scambiano in y. L’asse x, luogo dei punti in cui la tensione è nulla viene denominato asse neutro.
Considerazioni
(1) Il momento statico ed il momento d'inerzia, essendo definiti come integrali di superficie, sono quantità additive: se una sezione A viene suddivisa in n parti A1, A2, ... An tali che
A = A1 + A2 + ... + An
allora rispetto ad un medesimo asse x
Sx = ∫A yda = ∫A1 yda + ∫A2 yda + ... + ∫An yda = SxA1 + SxA2 + ... + SxAn
Jx = ∫A y2da = ∫A1 y2da + ∫A2 y2da + ... + ∫An y2da = JxA1 + JxA2 + ... + JxAn
ossia il momento statico (o il momento d'inerzia) della superficie A rispetto all'asse x è la somma dei momenti statici (o dei momenti d'inerzia) delle singole parti A1 — An rispetto allo stesso asse x. Proprietà additiva dei momenti.
(2) L'asse di simmetria di una sezione simmetrica è asse baricentrale
Simmetria rispetto a x ad un punto P(x, y) corrisponde biunivocamente un punto P'(x, -y)
yG = Δ = Sx₁ / A
che individua piani omogenei.
Viceversa se di una figura piana è noto la superficie A e la posizione del baricentro yg’ rispetto all’asse x
il momento statico Sx₁ rispetto a tale asse è dato dalla
Sx₁ = Δyg’
Per l’additività del momento statico segue che
Sx₁ = Sx₁1 + Sx₁ + ... - Sx₁n = A1yg1 + A2yg2 + ... + Anygn
che consente di determinare il momento statico di una sezione A suddivisa in n parti (A1, A2, ..., An) come somma dei "prodotti" della superficie di ciascuna parte per la distanza del rispettivo baricentro dell’asse x’.
Esempio 1 Momento statico di un parallelogramma
(a) Si determina Sx,
si osserva che
da = bdy’
Sx₁ = ∫0h y’b dy’ = b∫h0 y’ dy’ =
= 1/2 bh2
Esempio 6 Trave a doppio T a flange differenti
Si suddivide la sezione in tre rettangoli ①, ②, ③ di cui è nota la posizione dei rispettivi baricentri G1, G2, G3
yG1 = S/2 ; yG2 = S + 1/2 (H + S - S') = 1/2 (H + S - S')
yG3 = S + (H - S - S') + 1/2 S' = H - 1/2 S'
A1 = B S ; A2 = (H - S - S') a ; A3 = b s'
da cui
Sx = A1 yG1 + A2 yG2 + A3 yG3 =
= B S S/2 + (H - S - S') a (H + S - S') + b s' (H - 1/2 S')
A = Bs + (H - S - S') a + b s'
infine
yG = Sx / A = 1/2 Bs + 1/2 a (H - S - S')(H + S - S') + b s'(H - 1/2 S') / Bs + (H - S - S') a + b s'
Jx₁ = 2 Jx₁₁ + Jx² = Jx = 21/₃ (B-b) s + ¹/₂ s + ¹/₃ b H³ + ¹/₃ (B-b) s² + ¹/₃ b H³
A = (B-b) s + b H
vd² = c̲v̲e̲d̲e̲r̲e̲ ̲p̲a̲g̲.̲ ̲1̲9̲
Jx = Jx₁ - Ayd² = ¹/₃ (B-b) s³ + ¹/₃ b H³ - [(B-b)s + b H] [(B-b)s + b H]²/2 [(B-b)s + b H]
Posto B = 80 cm, H = 60 cm, s = 25 cm, b = 15 cm
(trave in calcestruzzo armato - favore a coltello)
A = [(80 - 15) x 25 + 15 x 60] cm² = 2525 cm²
Jx₁ = [ ¹/₃ (80 - 15) x 253 + ¹/₃ 15 x 60³ ] au = 1.418.500 cm4
yd = [(80 - 15) x 25 + 15 x 60] au = 18.7 cm
Jx = (1.418.500 - 2525 - 18.73) cm4 = 535.532,00 cm4
P̲r̲o̲c̲e̲d̲i̲m̲e̲n̲t̲o̲ ̲(̲2̲)̲ - Si determinano i momenti d'inerzia dei rettangoli ①, ②, ③ rispetto al proprio asse baricentrico Jx1, Jx2, Jx3 e si sommano ai momenti di traslato
(B-b)/2
Mx H2 Barm = 1/12 BH3 - 1/12 (B-2a)(H-25)3
Mx H2Barm - 1/12 BH3 - 1/12 (B-2a)(H-25)3
H = 150 mm B = 200 mm S = 20 mm
Barm = 1600 Kg/cm2 ≅ 160 N/mm2 Mx = 800000 Kg cm = 8·107 [N mm]
a = [ 200(-1503 + (150-2·20)3 ) + 6 · 8·107 · 150/160 ]/2 (150-2·20)3
mm ≈ 15,5 mm
1/2
Per valutare l'inflessione v si considera la
deformata come arco di circonferenza.
v = R - R cos α =
= h (1 - cos α)
Il raggio di curvatura
si determina come R = 1/x
e la curvatura attraverso
il legame x = M/EJx
x = Mx/EJx
h = EJx/|Mx|
Mx = -m ; |Mx| = m
l'angolo α si valuta attraverso la relazione αR = l
con α espresso in radianti.
α = l/R → α = l|Mx|/EJx
⇒ l'inflessione v risulta
v = EJx/|Mx| (1 - cos(l|Mx|/EJx))
oss. Si sviluppa in serie di Taylor la funzione cos α
centrato per α = 0
cos(α) = 1 - cos α|α=01/2 α2 + O(α2)
⇒ cos α ≈ 1 - α2/2
3/2