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PRINCIPI METODOLOGICI
Il processo di allenamento si basa su principi metodologici:
PRINCIPIO DELLA CONTINUITA’ il processo di allenamento non deve
• subire interruzioni frequenti e prolungate , perché altrimenti si
provocherebbe un decadimento delle qualità fisiche e tecniche.
Una lunga interruzione comporta problemi nel riprende poi l’attività,
verrebbe quindi richiesto un tempo notevolmente lungo x ritornare a
livelli di prestazione precedenti rallentando l’inizio di un allenamento
migliorativo vero e proprio.
PRINCIPIO DELLA PROGRESSIONE E GRADUALITA’ DEL CARICO il
• CARICO viene variato, variando QUANTITA’ e INTENSITA’. Se si applica
sempre lo stesso CARICO senza variarlo, ad un certo momento, perde il
suo effetto allenante x cui un carico di lavoro x provocare un
incremento deve essere aumentato in maniera graduale, se si va ad
applicare un carico troppo intenso, l’organismo non lo sopporta e anziché
super compensarsi, ne subisce un danno debilitante con conseguente
diminuzione delle capacità di prestazione.
Nei giovani è preferibile un aumento di QUANTITA’ (maggior effetto
formativo agendo sulla stabilità delle qualità fisiche) accompagnato da
un prudente aumento dell’INTENSITA’.
Con la crescita corporea potrà aumentare l’INTENSITA’ del carico.
PRINCIPIO DELLA PERSONALIZZAZIONE DEI CARICHI DI
• ALLENAMENTO ogni soggetto ha caratteristiche diverse, x questo lo si
sottoporrà ad un carico che più rispecchierà la sua condizione. Tale
personalizzazione andrà fatta tenendo in considerazione:
Caratteristiche fisiche e grado maturazione soggetto
o Caratteristiche psicologiche (resistenza psichica allo stress)
o Condizioni ambientali di allenamento (disponibilità di ambienti
o di allenamento)
PRINCIPIO DI GIUSTA ALTERNANZA TRA FASI DI LAVORO E FASI DI
• RECUPERO altro principio determinante x ottenere un corretto
adattamento dell’organismo è quello di alternare fasi di lavoro a fasi
di riposo. I principi precedenti della progressività e della gradualità del
carico, non garantiscono il miglioramento funzionale della macchina
umana se non sono previste queste fasi di abbassamento od interruzione
del carico di lavoro che determinano il processo di adattamento e di
supercomposizione.
È quindi opportuno proporre un carico di allenamento in maniera
ONDULATORIA, alternando x esempio cicli a carico
progressivamente crescente con cicli a carico ridotto.
PRINCIPIO DELLA MULTILATERALITA’ tutte le CAPACITA’ FISICHE
• devono essere sviluppate contemporaneamente e parallelamente,
tenendo conto dell’età del soggetto e del suo livello di preparazione. La
successione metodica deve essere graduale, cercando di evitare
scompensi.
Oltre alla multilateralità intesa come sviluppo di tutte le capacità, può
essere considerata come scelta vasta x allenamento di ogni capacità,
proporre diversi metodi di allenamento permette al soggetto di
sperimentare condizioni diverse a cui poi l’organismo si dovrà
adattare, andando ad allargare la base sulla quale poi poggeranno i
miglioramenti futuri.
Questo concetto è alla base dell’allenamento giovanile, ma assume
importanza anche nell’allenamento più avanzato in quanti permette di
evitare la monotonia e mantenere attive le capacità di risposta a stimoli
diversificati.
L’allenamento sportivo presuppone un determinato programma nel quale sia
presente un OBIETTIVO da raggiungere e il METODO idoneo x raggiungerlo.
Il programma deve essere strutturato nel tempo secondo il principio di
periodizzazione in cui il progetto di allenamento annuale viene diviso in
periodi in cui le diverse forme di lavoro sono convenientemente distribuite e
strettamente correlate al periodo evolutivo del soggetto.
La variazione del contenuto dell’allenamento deve tenere in considerazione il
livello di SVILUPPO delle diverse capacità nel soggetto e dei diversi
momenti o periodi dell’anno sportivo in cui ci si trova.
Tutto è rivolto ad avere la squadra all’apice della forma, in grado di fornire il
massimo rendimento nei periodi dell’anno più importanti.
Divisione allenamento in periodi:
PERIODO PREPARATORIO: sviluppo delle condizioni di base del
1. soggetto attraverso esercitazioni a carattere generale e specifico, in
modo che l’organismo sia in grado di sostenere vantaggiosamente gli
sforzi dell’attività agonistica (periodo di inizio x gli adulti circa 40-50
giorni prima fase agonistica; x giovani 60-90 giorni)
PERIODO AGONISTICO: le capacità migliorate nella fase precedente
2. vengono espresse nella prestazione sportiva. Lo sviluppo delle diverse
capacità deve comunque continuare,con progressione ridotta x quanto
riguarda le capacità fisiche a favore di quelle tecniche e tattiche, gli
allenamenti hanno quindi un carattere di specificità molto accentuato
(raggiunta massimi livelli in 6-10 settimane).
PERIODO DI TRANSIZIONE: è il periodo di passaggio e di collegamento
3. tra le 2 stagioni prima del necessario periodo di riposo che sarà di 4-6
settimane. Questa fase è mirata al pieno recupero psicologico e
fisico del soggetto, caratterizzata da un periodo di riposo attivo (2-3
sett) e con sedute non troppo protratte (max 60-75min).
CAPACITA’ MOTORIE E PSICOMOTORIE
La pallacanestro richiede l’attuazione delle diverse qualità fisiche e
psicofisiche x realizzare quelle specifiche situazioni di gioco che si vengono a
creare. L’espressione di queste qualità non avviene SINGOLARMANTE ma
INTERAGENDO tra di esse.
Tali qualità fisiche e psicofisiche sono:
1. CAPACITA’ MOTORIE
CAPACITA’ CONDIZIONALI: sono quelle capacitò che dipendono
• prevalentemente da processi energetici:
FORZA: è la capacità che i muscoli hanno di opporsi e
o superare quelle resistenze esterne. Tale capacità è
determinata dai seguenti fattori:
Diametro del muscolo, dato dal numero e spessore delle
fibre muscolari che lo compongono.
Il numero di fibre muscolari che vengono eccitate
durante la contrazione.
Il tipo di fibre muscolari (ROSSE(toniche) bassa
velocità di contrazione; BIANCHE (elastiche) alta velocità
di contrazione) e la loro distribuzione nel muscolo.
La frequenza di impulsi che i neuroni motori trasmettono
ai muscoli
Si possono classificare 4 tipologie di FORZA MUSCOLARE:
FORZA MASSIMALE (assoluta): è la forza più elevata che
il sistema neuromuscolare è in grado di esprimere con una
contrazione muscolare volontaria. La FORZA MASSIMALE è
direttamente proporzionale alla SEZIONE TRASVERSA
(diametro) del muscolo, di conseguenza l’aumento di questa
componente è accompagnata da un aumento della massa
muscolare.
FORZA VELOCE (dinamica): in questa tipologia la forza si
esprime in termini di velocità, x questo viene anche definita
come FORZA ESPLOSIVA, cioè la capacità del sistema
neuromuscolare di superare una resistenza con una
elevata velocità di contrazione.
FORZA RESISTENTE: capacità di esprimere la forza per un
periodo protratto di tempo, opponendosi alla fatica.
FORZA RELATIVA: forza che un atleta sviluppa in relazione
al proprio peso corporeo. È data dal rapporto FORZA
MAX/PESO CORPOREO, ed è un buon indici x l’orientamento
dell’allenamento e la valutazione degli atleti.
Come incrementare la forza:
ISOMETRIA: nel lavoro isometrico, i muscoli sono coinvolti in
o una contrazione isometrica (statica) cioè non avviene uno
spostamento dei punti di inserzione dei muscoli (nessun
spostamento delle leve ossee), ma si viene a creare una
forte aumento della tensione interna del muscolo
stesso.
ISOTONICA: è un lavoro dinamico in cui si ha uno
o spostamento dei punti di inserzione muscolare con
conseguente movimento dei segmenti ossei. È caratterizzato
da una fase CONCENTRICA, in cui si ha un avvicinamento
dei punti di inserzione muscolare e da una fase ECCENTRICA
dove al contrario si ha un allontanamento dei punti di
inserzione muscolare.
STIRAMENTO (pliometrico): il lavoro pliometrico si basa
o sul principio secondo il quale un muscolo raggiunge uno
stato di contrazione molto più elevato se lo stimolo
avviene durante un’azione di stiramento.
L’esercizio è caratterizzato da cadute verso il basso con
successivo e immediato rimbalzo verso l’alto. Al termine della
discesa, il peso corporeo costituisce una forza inerziale che
provoca uno stiramento elastico dei muscoli, ed è proprio in
questa fase di allungamento che va inserita la CONTRAZIONE
x il rimbalzo.
Il fenomeno principalmente interessato è il cosiddetto ciclo
allungamento-accorciamento, in cui un allungamento del
muscolo oltre la sua lunghezza di riposo (contrazione
eccentrica) è seguito da un accorciamento attivo dello stesso
(contrazione concentrica). Se la fase di ALLUNGAMENTO si
svolge in tempi sufficientemente brevi, l’energia
immagazzinata in tale fase può essere utilizzata in
aggiunta a quella che si viene a produrre durante la
contrazione concentrica, generando una POTENZA
TOTALE superiore a quella del muscolo stimolato senza un
precedente stiramento.
Sviluppo delle varie forme di FORZA durante l’età evolutiva
fino all’età di circa 11 anni, la preparazione si deve basare
principalmente su esercizi di MOBILIZZAZIONE, evitando in
maniera assoluta esercizi con sovraccarichi x lo sviluppo della
FORZA PURA, in maniera da evitare danni al giovane atleta come
deformazioni ossee o vertebrali, interruzioni o deviazioni della
crescita.
Dagli 11-12 anni, a seconda comunque dello sviluppo del
soggetto, si potranno adottare quegli esercizi di muscolazione
leggere, con l’utilizzo del carico naturale, che saranno improntanti
allo sviluppo della FORZA LEGGERA e RESISTENTE, componenti
che trovano il maggior incremento di sviluppo tra i 12-15 anni.
Le metodiche di allenamento con pesi potranno cominciare ad
essere utilizzate, quando il sistema osseo-articolare è QUASI
COMPLETAMENTE CONSOLIDATO (più o meno dai 16 anni in poi).
Forme di FORZA coinvolte nella pallacanestro nella
pallacanestro rivestono un ruolo fondamentale la FORZA VELOCE
(esplosiva) e RESISTENTE, minore è il ricorso alla FORZA
MASSIMALE, se non in quei cestistici (pivot,ali) che svolgono un
ruolo di maggior contatto fisico.
L’atto del saltare, scattare, contrastare l’avversario, cambi di
direzione