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Se Dio non esistesse sarebbe assurdo immaginare
2)
cause ed effetti, ogni fenomeno è determinato da una un mondo senza causa.
causa, tra le due proposizioni c’è un rapporto di Se invece esiste qualcosa, deve essere un ente
3)
implicazione. Nella sua Metafisica, in cima a questa necessario e quindi infinito.
catena di cause c’è Dio, o la Sostanza, il quale non
dipende da una causa, la sua è una esistenza Dunque esiste una sostanza assolutamente infinita,
indipendente. perché tutti sono d’accordo nell’identificare Dio con
qualcosa di infinito, ma Spinoza, aggiunge che è
La Sostanza ha due attributi; il Pensiero e l’unica Sostanza, deducendo anche che in tutto
l’Estensione, tra di loro molto diversi e, non hanno l’universo non c’è spazio per qualcosa che non sia Dio,
niente in comune, il pensiero non è causa quindi ci lascia intendere che se Dio è il bene vuol dire
dell’Estensione, ma non è neanche Sostanza, sono che non c’è spazio per il male. Altro punto
semplicemente attributi della Sostanza che è unica e rivoluzionario nel concetto di Spinoza è che gli attributi
infinita. Questo concetto è importantissimo e di Dio fino ad allora intesi come onnipotenza, bontà,
dirompente, Cartesio sosteneva che il Pensiero o lo sono semplicemente Pensiero ed Estensione, e Dio non è
Spirito è causa dell’Estensione o Materia. Spinoza per
il Creatore, lui non crea la materia, la natura, lui è la solo nel senso che egli non è determinato da nient’altro
Natura, quindi Pensiero ed estensione o mente e corpo che da se stesso. La tradizione aveva invece attribuito a
sono due modi diversi di esprimere la stessa cosa, cioè la Dio la massima libertà, mentre per Spinoza Dio non
sostanza. avrebbe potuto produrre le cose in altro modo, tutto
quello che ha prodotto non può modificarlo, non può
Cartesio sosteneva che Pensiero ed Estensione sono smentire le sue decisioni, e da qui viene fuori un'altra
due cose diverse, e, nello spiegare l’unione di mente e critica che fa ai miracoli, Dio non può fare i miracoli!
corpo, sosteneva che tra di loro c’era un rapporto di Sarebbe uno smentire quelle che sono le leggi della
causalità, e aveva ipotizzato il loro incontro in una natura.
ghiandola del cervello, la ghiandola pineale. Per spiegare come dal concetto di infinito della
Il vero e proprio scandalo fu la tesi secondo cui alla Sostanza possano seguire le cose finite, Spinoza
sostanza appartiene anche l’estensione, Dio fino allora introduce il concetto di modo. Ebbene l’uomo e tutte le
era stato solo puro Spirito, con questa nuova tesi cosa ne cose della natura non sono altro che modi della
sarebbe stato della trascendenza? E di quel Dio che sta Sostanza, se facciamo riferimento all’attributo del
oltre e al di là del mondo? La sua teoria dell’indivisibilità Pensiero abbiamo come modi infiniti l’intelletto e la
della materia si scontra con la nostra esperienza della volontà, se invece pensiamo all’Estensione abbiamo di
divisibilità della materia, inoltre se la sostanza è infinito il moto e la quiete. Qui fa una distinzione dice
indivisibile vuol dire che Dio non ha creato il mondo in che l’intelletto e la volontà non appartengono
seguito a una libera scelte della sua volontà, quindi Dio all’essenza di Dio, mentre il moto e la quiete
non ha la volontà, almeno come la intendiamo noi. Per appartengono alle leggi della natura, essi suddividono
Spinoza Dio è da sempre il mondo stesso, la Natura. l’estensione o la materia in infiniti corpi, che sono
Anche Cartesio affermava che l’estensione non era soggetti alle leggi del movimento. L’insieme dei corpi,
divisibile, tanto che arrivò a negare l’esistenza del vuoto.
Possiamo dire che Dio è causa libera di tutte le cose, ma
Spinoza lo chiama “Natura Naturata”, alla base di tale temperatura, oppure ordine o disordine, sono solo
Natura c’è la “Natura Naturante” ossia Dio. nozioni incomplete o inadeguate.
Sulla definizione di “
libertà” Spinoza è radicalmente
nuovo, fino ad allora la libertà era il libero arbitrio legata
alla volontà, per lui invece l’unico essere libero è Dio
perché opera grazie alla necessità della sua natura, tutti La seconda parte dell’Etica - LA MENTE
gli altri esseri non sono liberi, ma determinati, “gli La teoria della mente, o teoria della conoscenza, o
uomini credono di essere liberi solo perché sono meglio la natura dell’anima, il nostro modo di
consapevoli delle proprie azioni, e ignari della cause da conoscere la mente e il mondo. L’anima non è altro che
cui sono determinati”. Per Spinoza noi siamo la capacità di un corpo di percepirsi, di sentirsi, non è
consapevoli di desiderare alcune cose, ma una realtà separata dal corpo, e non è un’esclusiva
contemporaneamente non conosciamo le cause dei nostri dell’uomo. Spinoza parte dal presupposto che l’uomo è
desideri, e questo ci fa credere che siamo liberi, e che un modo finito della Sostanza infinita, dove gli attributi
quello che facciamo sia il risultato delle nostre scelte, di Dio ci sono, ma modificati, la fondamentale differenza
cioè dei “fini” che liberamente ci proponiamo, da qui con Dio è proprio che l’uomo non condivide le
nasce il concetto “finalistico” che l’uomo applica poi caratteristiche dell’infinità e dell’eternità. Ribadisce
alla Natura e a Dio, creando poi il concetto di un Dio che inoltre che mente e corpo sono due attributi diversi della
ha creato il mondo con un fine e noi uomini dobbiamo stessa Sostanza, quindi sono due diversi aspetti della
perseguire questo fine. Questo pregiudizio finalistico, stessa realtà, mente e corpo si corrispondo.
nasce dall’idea inadeguata secondo la quale nella Natura
esistono cose buone e cose cattive, per Spinoza invece, le Cerca poi di approfondire il concetto di mente e
cose buone o cattive, sono solo “sensazioni soggettive”, corpo, Cartesio pensava a due entità diverse, per Spinoza
come ad esempio caldo o freddo è semplicemente una invece la mente, non è altro che l’idea del corpo e di
tutti i corpi che percepisce, non è quindi una cosa a parte abbastanza casuale, il giudizio che ne viene è un
rispetto al corpo, inoltre non c’è prima mente e poi giudizio sbagliato, ma non si può separare il giudizio
corpo, e non è una specificità umana, ma di tutti i corpi. come faceva Cartesio, che diceva; c’è prima l’idea, e poi
il successivamente il giudizio, che non è un atto di
Diversamente dagli animali, l’uomo possiede la volontà! Per Spinoza invece la volontà non è una facoltà
conoscenza. Per quanto riguarda la teoria della distinta dell’intelletto, non esiste proprio, è frutto della
conoscenza si ricollega alla nozione di idea adeguata da nostra immaginazione. Continuando sul percorso per
distinguere con l’idea vera, riprende la filosofia di S. arrivare alla conoscenza adeguata, dopo la percezione e
Tommaso, cioè; è vera l’idea che riflette la cosa o l’immaginazione, scatta la ragione o l’intelletto,
l’oggetto, è adeguata l’idea che è vera mettendo a freno l’immaginazione, per arrivare a
indipendentemente dalla cosa o l’oggetto, quindi è conoscere la proprietà delle cose, così si arriva alla
un’idea vera e completa quando oltre alla conoscenza conoscenza di secondo genere. Quando oltre alla
comprende anche le cause di cui si parla. Cartesio ragione scatta l’intuizione arriva la conoscenza di terzo
aveva negato nell’uomo la conoscenza completa, genere che ci permetterà di conoscere le cose singole, il
secondo lui solo Dio poteva averla. Secondo Spinoza loro rapporto con Dio e come si collocano nella catena
invece, visto che l’intelletto umano è parte dell’intelletto delle cause e degli effetti. Con scienza intuitiva
infinito di Dio, anche l’uomo pur se finito ha le stesse ovviamente non intende niente di misterioso o mistico.
idee della mente infinita. Lo spiega con la percezione, Si può arrivare a questo tipo di conoscenza, solo
che dice è causata dagli incontri con il mondo, partendo riuscendo a liberarci dall’immaginazione, facendo
dall’idea inadeguata, non completa, noi percepiamo una intervenire la ragione. Quando siamo consapevoli dei
parte della cosa, dopo di che scatta il fenomeno nostri pensieri e delle nostre azioni, allora siamo liberi,
dell’immaginazione, che chiama conoscenza passiva, o cioè sappiamo le cause adeguate dei nostri pensieri e
conoscenza di primo genere, questa conoscenza ci porta delle nostre azioni, quando non le sappiamo, non siamo
ad organizzare le idee che abbiamo percepito in maniera liberi.
La terza parte dell’Etica – Natura ed origine degli siamo passivi quando NON siamo causa adeguata
-
affetti delle cose che ci succedono.
Oggi potremmo anche dire emozioni, che divide in Se corpo e anima sono equivalenti, per Spinoza se
azioni e passioni. Se finora aveva parlato di idee aumenta la potenza di agire del corpo, aumenta anche
adeguate, ora parla di causa adeguata, apre questa parte la potenza dell’anima. In queste definizioni, può
con definizioni sorprendenti; sembrare che l’uomo è libero come Dio, ma per Spinoza,
la libertà consiste nello scoprire i rimedi alle passioni,
Esistono, secondo Spinoza tre affetti primitivi: cupidità, che ci rendono schiavi, e nello sviluppare la potenza
gioia e tristezza, della ragione, solo la consapevolezza ci porta ad essere
liberi.
la cupidità, non è altro che il conatus, lo sforzo di
autoconservazione, e, le dinamiche affettive, possono Con una serie di proposizioni passa poi ad elencare le
risultare utili ma anche dannose per l’stinto di varie affezioni del corpo o meglio i moti dell’animo,
conservazione. Ecco perché bisogna imparare a coltivare tutte quelle azioni o passioni che toccano e muovono il
quelle giuste. corpo o la mente. Queste passioni possono essere distinte
in categorie, fondate sulla concatenazione degli oggetti,
causa adeguata è la causa che ci fa capire bene
- come il desiderio, la gioia, la tristezza…, che chiama
l’effetto di un’azione,
è inadeguata quando un’azione non riusciamo a “le tre passioni primitive”, la similitudine quando la
- spiegarla pensando alla causa, mente è colpita simultaneamente da due moti dell’animo,
siamo attivi quando dentro o fuori di noi avviene
- si ricorda di uno dei due, si ricorderà a