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3) LA RIPRODUCIBILITÀ DELL’INTELLIGENZA UMANA
Ernst Mach nel 1905 scrisse: “Gli uomini sono sempre stati stimolati ad imitare gli
esseri viventi con automi e macchine. C'è un’inclinazione naturale che ci spinge ad
imitare e riprodurre quello che si è compreso e il punto a cui si giunge nella
riproduzione da poi misura della comprensione.”
R. Penrose: “L’obiettivo dell’intelligenza artificiale è di imitare quanto più possibile
per mezzo di macchine, normalmente elettroniche, l’attività mentale umana.”
4 venerdì 20 ottobre 2017
Leibniz e Pascal sognavano e progettavano macchine in grado di eseguire compiti
intellettuali e movimenti meccanici: la “pascalina”, la “macchina calcolatrice” è la
precorritrice dell’hardware dei calcolatori e quindi dell’intelligenza artificiale.
Gia Leibniz comunque poneva un quesito attuale, su come colmare la lacuna tra il
mondo dell’esperienza soggettiva e quello dell’oggettività scientifica. Contro al
riduzionismo, pensava che la miglior macchina è solo un insieme di pezzi che non
può spiegare cos’è una percezione.
Oggi i modelli della mente umana sono diventati sempre più sofisticati, dal calcolo
computazionale, a tecnologie gelate al linguaggio, memoria, visione…
Esistono macchine e modelli che superano la mente umana in quanto a rapidità di
calcolo e problem solving ma la mente umana come detto comprende aspetti non
ancora traducibili a livello di intelligenza artificiale. Il grosso pezzo del puzzle
mancante sembra proprio l’intenzionalità.
Si può dire che la mente sta al cervello come il software del pc sta all’hardware?
Calcolatori digitali, modelli connessionistici e sistemi fuzzy costituiscono uno
scenario molto seducente, ma non riescono ancora a rispondere al problema
filosofico della coscienza umana, della ragione o intenzionalità, ma che
effettivamente “lo riducono a qualche cosa d’altro”. La prospettiva entro cui si
muovono i tentativi di ricreare una mente artificiale originale rimane una prospettiva
di tipo riduzionistico che, pur fornendo modelli significativi per lo studio della mente
umana, non giunge a darne ragione della complessità.
Il quesito rimane aperto.
DALLE DIAPOSITIVE
Intelligenza artificiale forte
Viene sostenuta dai funzionalisti che vogliono passare il test di Turing riuscendo ad
emulare il funzionamento del cervello umano per poi riprodurlo. Infatti sostengono
che un computer adeguatamente programmato possa essere dotato di intelligenza
non distinguibile da quella umana. Loro puntano sulla capacità del cervello di
manipolare simboli e dato che il computer fa esattamente questo….
Risale a Hobbes il quale sosteneva che ragionare non è altro che calcolare e la
mente umana è il prodotto di un complesso insieme di calcoli eseguiti dal cervello.
Sono d’accordo: Dennet, Minsky, McCarthy, Hofsdater, Cartesio, Leibniz, Kant,
Husserl.
Sono convinti che l’avvento delle macchine pensanti sia inevitabile e imminente.
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