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MA
cosa significa assumere un ottica spazio - temporalista?? la teoria sociologica classica è "pura", ovvero
elabora un insieme di teorie riguardo a fenomeni che sembrano al di fuori di specifici contesti spaziali e
temporali. Assumere un ottica spazio - temporalista significa porre l'attenzione per lo spazio e per il tempo al
centro della questione sociologica, riconoscendo che ogni fenomeno sociale è il risultato di pratiche svolte da
attori (popolazione urbana) che agiscono all'interno di specifiche condizioni spazio temporali.
vi sono riferimenti alla sociologia classica?? ovviamente sì:
• Georg Simmel: ritiene la città un fatto sociologico che si forma spazialmente, sottolinea come i cittadini
moderno vivano secondo tempi e ritmi molto intensi, tali da plasmare la loro personalità! Essi finiscono
con l'assumere atteggiamenti apatici, stereotipati, per difendersi dall'eccessiva stimolazione nervosa
mettono una barriera tra loro stessi e la realtà.
• Max Weber: come già detto, secondo la sua visione, la città emerge come luogo di mercato caratterizzato
da modi oggettivi di relazionarsi tra gli abitanti. Tuttavia è possibile individuare all'interno della città
degli spazi coinvolgenti sul piano emotivo (es. comunità di vicinato)
1.3 - CAMPI E MODALITA' DI RICERCA DELLA SOCIOLOGIA URBANA
come svolge la propria ANALISI la sociologia urbana? opera attraverso un approccio "generalista": la
città è un oggetto d'analisi complesso, le cui parti non possono essere considerate separatamente, si possono
però individuare dei fuochi d'interesse
• dimensione economica
• dimensione politica
• dimensione culturale
• dimensione ecologica ovvero la "forma" che l'insediamento urbano ha dal punto di vista sociale
Questi fuochi vengono analizzati sia dal punto di vista teorico, sia da quello empirico che gli appartiene
maggiormente in quanto gli permette di confrontarsi direttamente con particolare fenomeni urbani.
2 - EVOLUZIONE ED ATTUALITA' DEL FENOMENO URBANO
come si è EVOLUTA la città? possiamo individuare dei momenti salienti di svolta
1. neolitico = invenzione dell'agricoltura e eccezionalità della città
comporta l'aumento della produzione, l'accumulo di un surplus destinato al commercio, l'aumento della
popolazione e la sedentarizzazione, si sviluppa l'artigianato e altre attività di tipo intellettuale(non tutti
ormai si devono dedicare all'attività nei campi) e in generale nascono le prime società locali di tipo
urbano. Tuttavia la città continuerà a rimanere un eccezione fino al medioevo, mondo urbano e mondo
rurale rimarranno fisicamente divisi e riconoscibili.
2. XVIII secolo = rivoluzione industriale, divario città campagna
aumenta moltissimo la produttività, sia agricola che industriale, e diventa più conveniente dedicarsi allo
sviluppo della produzione di beni di scambio; la città accoglierà masse sempre più grandi di popolazione
e si trasformerà, sia dal punto di vista socioeconomico che fisico morfologico: spariscono le mura e la
città si espande verso la campagna per quartieri,compaiono le prime infrastrutture di trasporto e le grandi
opere per i servizi ai cittadini (acque reflue). La grande città si distingue nettamente sia dalla campagna
che dalle città minori.
3. XIX secolo = le connessioni tra metropoli, il divario diminuisce
con la nascita dei primi strumenti di comunicazione e con la circolazione sempre più veloce delle merci i
modi di vita della città si diffondono, i confini tra città e non - città si sfumano e la campagna stessa
diventa protagonista di un processo di meccanizzazione, sede di una forma specializzata di industria.
4. XX secolo = il gigantismo delle città, l'eccezionalità della campagna
a causa della forte accelerazione dell'urbanismo si ribalta la situazione, ora è l'insediamento non urbano a
rappresentare un eccezione. Da sottolineare il fatto che la concentrazione sempre più elevata della
popolazione nei centri urbani inizia ad interessare anche tutte le aree meno sviluppate del pianeta, in cui
spesso tale concentrazione non è collegata all'avvio di processi economici in grado di sostenerla.
5. XXI secolo = le previsioni future
Nei primi 30 anni del XXI secolo la popolazione aumenterà di circa 2 miliardi di persone, questo aumento
sarà assorbito dalla crescita delle città nei paesi meno sviluppati, mentre nelle città dei paesi
maggiormente sviluppati si verificherà un incremento demografico marginale. Nel 2030 solo due tra le
dieci maggiori concentrazioni urbane apparterranno al quadro dei paesi più ricchi (Tokyo e New York) le
altre si troveranno in Africa, Asia ed America del Sud.
quali sono le CARATTERISTICHE della città OGGI??
• globalizzazione: la città e l'epicentro dell' aumento delle interconnessioni su scala planetaria, a livello
economico, politico, culturale
• urbanizzazione diffusa: la città è caratterizzata da un urbanizzazione a bassa densità, la
deconcentrazione demografica dei nuclei centrali coincide con una penetrazione diffusa della città nel
contesto rurale (non va però inteso come un ritorno alla campagna)
• ridimensionamento della campagna: prima va incontro ad una riduzione del numero di addetti e poi
alla riduzione stessa del suolo agricolo ↓ conseguenza
crisi del modello urbano tradizionale: la quasi totalità della popolazione pratica "modi di vita" urbani pur
vive in contesti urbani che non riproducono la forma tradizionale della città; paradossalmente il successo
del modello urbano coincide con una perdita di definizione della città stessa. La città contemporanea è una
cosmopoli, il mondo assomiglia sempre più ad una grande città, e le grandi città assomigliano sempre di più
al mondo.
la città sta perdendo perciò RILEVANZA?? nelle scienze sociali esistono delle argomentazioni a favore
(+) e altre a (-) sfavore della rilevanza della città
(-) la città non ha confini certi, ne fisici, ne sociali,ne culturali, perciò non può essere definita come sistema
sociale distinto
(-)la città è costantemente attraversata da flussi, di persone, di merci, informazioni, capitali, l'attenzione della
ricerca sociale deve spostarsi dallo spazio (che come detto sopra non è più definibile) ai flussi
(+)importanza del contesto socio culturale della città: la città è depositaria di strutture, di conoscenze e di
caratteri socioculturali sedimentatisi nel tempo e legati al territorio importantissimi.
(+)importanza della città come nodo della rete globale: la città è in grado, in quanto nodo della rete, di
intessere importantissime relazioni tra le proprie risorse, sedimentate all'interno di un preciso spazio e legate
alle peculiarità della città, e le risorse che riceve dall'esterno a scala mondiale.
(+)la città è un ambiente artificiale di elevata complessità, derivante da un lungo processo di adattamento tra
il sistema sociale e l'ecosistema naturale all'interno del quale esso si va ad inserire. Questi processi di
adattamento variano di città in città e producono un enorme e differenziato sistema di risorse.
3 -LA DIMENSIONE ECONOMICA
perché iniziare dalla dimensione economica? la questione economica è centrale anche se non
gerarchicamente più importante di altri; tuttavia l'analisi degli aspetti legati alla produzione e allo scambio
permette di mettere in luce il tema delle disuguaglianze socioeconomiche e di individuare una prima
distinzione, quella tra Nord del mondo e Sud del mondo.
3.1 - IL SUD DEL MONDO
la sociologia urbana ha sviluppato degli schemi per cercare di comprendere lo SVILUPPO URBANO del
Sud del mondo e per cercare di prevederne il destino, tali schemi sono in stretta relazione con i filoni teorici
della sociologia
1. La teoria della modernizzazione la cui IDEA GUIDA si fonda sul LIBERISMO: i paesi traggano
vantaggi dall'interscambio economico poiché questo gli permette di specializzarsi in un particolare settore
della produzione di beni, raggiungendo livelli di qualità maggiore e di maggior convenienza di prezzo. Il
libero scambio potenzialmente fornisce a tutti i paesi un opportunità di sviluppo, e permette la diffusione
di schemi culturali, atteggiamenti e aspirazioni "moderne" anche nei paesi rimasti in una fase di stallo.
↓ IL RUOLO DELLA CITTA'
CITTA' del SUD = area maggiormente permeabile alle influenze provenienti dal mondo già sviluppato e
in grado di diffondere tali influenze nel paese, ruolo fondamentale attribuito agli scambi tra Nord e Sud
del mondo. TUTTAVIA quest'ipotesi della città come veicolo di innovazione è smentito dalla realtà!
Nella maggior parte dei paesi del Sud del mondo all'espansione della città non ha corrisposto una crescita
economica, anzi molto spesso essi si trovano in recessione, e le città sono luoghi di sradicamento
culturale affetti da gravi problemi sociali.
2. La dialettica centro - periferia la cui IDEA GUIDA si fonda sul pensiero MARXISTA: i paesi si sono
sviluppati dal punto di vista economico secondo gravi squilibri, dettati dalla divisione internazionale del
lavoro, il meccanismo secondo cui in base al ruolo svolto all'interno del sistema capitalistico si
determina la posizione che ogni paese o regione economica occupa all'interno delle relazioni
internazionali, caratterizzate così da forti squilibri. La scala gerarchica che emerge dal sistema è:
• AREE FORTI DEL CENTRO aree dinamiche di Stati Uniti, Giappone, Australia, Europa Occidentale
• AREE DEBOLI DEL CENTRO aree meno dinamiche dei paesi sopra citati
• NUOVE AREE INDUSTRIALI aree dell'Estremo Oriente
• AREE DELL'EUROPA ORIENTALE aree in trasformazione dopo la fine del socialismo
• AREE SEMIPERIFERICHE DEL SUD aree meno sfavorite del Terzo Mondo
• AREE PERIFERICHE DEL SUD aree molto sfavorite del terzo Mondo
I paesi egemoni si sono alternati nella storia ma non è mai variati il sistema dell' ECONOMIA - MONDO
capitalistica secondo cui un paese, una volta avviato lo sviluppo, tende ad ampliare i propri mercati
instaurando con gli altri paesi rapporti di sudditanza, di sfruttamento economico
↓ IL RUOLO DELLA CITTA'
CITTA' del SUD = anello intermedio che congiunge i paesi dominanti alle vaste aree rurali periferiche; la
valutazione della teoria della modernizzazione sulla città è rovesciata, la connessione tra Nord e Sud non
è veicolo di sviluppo ma strumento per