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Come si contrappongono e si integrano queste 2 realtà?
Quartered city (Marcuse: la city è squartata dalle inuguaglianze che la compongono
Tipi di realtà urbane:
1) Abitazioni di lusso
2) Città imborghesita
3) Città suburbana
4) Città delle case di appartamenti
5) Ghetto
Coalizione di interessi e governo urbano
Ruolo del governo locale urbano: internamente / esternamente:
- Internamente: Riequilibrare le distanze tra ceti
- Esternamente: avviare azioni di citymarketing
Città = macchina di sviluppo messa in moto da alleanza tra élite urbane
Quali sono queste élite e come si conciliano in senso orizzontale e verticale i diversi interessi?
(Modelli di governo delle città):
1) Iper pluralismo: disordine determinato dalla segmentazione e complessità del sistema
2) Regimi urbani: la segmentazione e la complessità del sistema possono essere sconfitti con la
formazione di coalizioni di interessi dominanti (cooperazione informale)
Caso Italia e Francia: gli schemi interpretativi del governo urbano fatte da usa sono difficili da
applicare all’Europa. Più in Italia che in Francia stiamo assistendo al rafforzamento dei poteri
decentrati (l’iniziativa passa al locale)
Senso civico, partecipazione, conflitto
Calo di interesse perché:
1) Scarsità risultati prodotti
2) Mutamenti di fondo della struttura sociale
Putnam: per chiarire le cause della diseguaglianza: civicness = senso civico degli abitanti
Correlazione tra civicness e efficienza istituzionale:
• Nord Italia: senso civico alto, relazioni a rete tra pari che hanno interessi comuni illuminati
• Sud Italia: senso civico basso relazioni tra diseguali (cioè autorità/sudditanza) che non agevolano
la partecipazione per arrivare ad un interesse comune
Forme di partecipazione
• Esplicita e intenzionale:
1) Lobby (continuativa): gruppi e associazioni con livelli differenziati di organizzazione
2) Nimby (transitorie e puntuali): destinati a dissolversi quando il problema viene risolto
• Community Work: comportamenti che inviano agli amministratori informazioni preferenze e
aspirazioni dei cittadini
Partecipazione = complesso di attività finalizzate a dare ai processi decisionali un carattere
inclusivo (coinvolgono attori sociali)
Viene svolta secondo “ottica di sussidiarietà”: è dal basso ma favorita dall’alto
Riguarda vari settori: pianificazione strategica, riqualificazione, ambiente
Coinvolge 4 tipi di attività:
1) Comunicazione (trasparenze operato pubblica amministrazione), in un’ottica comunque
unidirezionale
2) Animazione (conseguimento del consenso)
3) Consultazione (con varie modalità: effettivo coinvolgimento)
4) Empowerment (iniziative finalizzate a aumentare le competenze e la capacità degli attori)
Ci sono però movimenti estremi ovvero atteggiamenti di rifiuto del compromesso
Capitolo 5
Le politiche della città
Le policies urbane
Politics = l’arte del governo
Policies = specifiche linee di intervento (su campi sempre più eterogenei)
Decentramento = autonomia crescente delle pubbliche amministrazioni nello sviluppo delle policies
locali. Ma c’è difficoltà ad effettuare il decentramento se non si ha l’appoggio delle istituzioni di
livello superiore
Piani strategici e progetti
• Anni 80: crisi della pianificazione -> limiti per controllo complessivo del territorio e ci si concentra
su specifici aspetti (non approccio olistico)
• Anni 90: il progetto (concreto) vince sul piano (astratto) -> ideologia antipianificatoria (grandi
firme, arte)
• Fine anni 90: il piano vince -> i grandi progetti sono insufficienti per definire un modello di
sviluppo praticabile per la city. Più si concentrano solo sul centro della città. I progetti possono
avere risultati migliori se si inquadrano in una pianificazione strategica: esito della visione degli
STAKEHOLDERS (non hanno valenza giuridica ma si fondano sulla condivisione di un idea di
sviluppo (urbano, economico, sociale) non solo centrale. Questo progetto non è per sempre ma
si evolve a seconda del rapporto di forza degli STAKEHOLDERS.
Sostenibilità e mobilità urbana
• Si cerca: competitività esterna e equilibrio interno attraverso lo sviluppo sostenibile.
• Modello delle 3E:
1) Economy (economica)
2) Environment (ecologia)
3) Equitt (sociale)
• La sostenibilità ha carattere trans-scalare (dal punto di vista territoriale):
1) Scala macro (internazionale)
2) Scala meso (nazionale)
3) Scala Micro (locale)
In riferimento alle quali possono essere intraprese politiche pubbliche.
Sostenibilità -> elaborazione di uno strumento chiamato “agenda XXI locale”
Nonostante l’A21L l’ambiente è comunque un tema unificante delle politiche pubbliche
Problema della mobilità urbana
• Più rapporti -> vita ad alta mobilità per l’evoluzione della forma urbana
• Più velocità dei trasporti -> viaggi più lunghi (e non meno tempo per gli spostamenti)
• Più consumi energetici + più occupazione suolo urbano per le macchine – suolo urbano per i
pedoni
Processo circolare -> spreco, inquinamento, congestione traffico, ruralizzazione. Che si può
rompere se si adottano politiche che consentano una riduzione del carico ambientale dovuto alla
mobilità automobilistica.
Rigenerazione quartieri marginali
• Interventi diretti in aree periferiche o povere (immigrati, bassa qualità della vita)
• Modello di intervento integrato (economia + sociale + urbano)
• Serve cooperazione soggettiva professionale è partecipazione abitanti per aumentare
l’identificazione con i luoghi
• Comprende:
- Manutenzione edifici
- Aumento connessione con la città più i nuovi servizi per una maggiore qualità
- Rilancio economico, occupazionale, imprenditoriale
- Integrazione (e controllo) dei gruppi marginali
• Risorse: sono luoghi al plurale: hanno risorse e vantaggi non presenti nelle città
• Limiti: quest’intervento integrato non è sufficiente per risolvere il problema. Servono anche le
politiche del welfare e il decentramento delle funzioni e dei servizi
Sicurezza urbana
Tutela ordine pubblico: politiche urbane locali (solo prevenzione), welfare state (servizi e tutela
vera)
Dissociazione percettiva:
- Dagli anni 90 aumenta la percezione di insicurezza
- La piena fruizione dello spazio urbano e diritto di tutti
2 approcci:
1) Tolleranza zero -> repressione anche i incivilities, controllo totale della città
2) Prevenzione: coinvolgimento popolazione per la cura degli spazi più polizia di quartiere, più
spazi che creano socialità
Politiche culturali urbane
John Rex: politiche culturali che riguardano e che servono a favorire la vita culturale della città:
1) Cultura alta (letteratura e pittura)
2) Cultura popolare (musica e poesia tradizionale)
3) Cultura in senso antropologico (usanze, linguaggio, costumi)
4) Manifestazioni simboliche dei gruppi di popolazione (valenza estetica)
Fasi pubbliche in epoche di cultura:
• 60’ -> rilancio cultura alta (es. dopo 2GM: costruzione infrastrutture)
• 70’ -> cultura come partecipazione, valorizzazione (locali, giovani, minori, popolari)
• 80’ -> cultura come strumento di sviluppo (dopo riduzione investimenti -> concentrazioni nel
centro di iniziative prestigiose)
- Sviluppo diretto: soldi subito
- Sviluppo indiretto: migliore immagine della città
Capitolo 6
La città come fenomeno culturale
• Città = luogo di elaborazione culturale e simbolico
• Luogo di incubazione e diffusione della cultura
• Luogo della cultura alta (nasce quando si crea surplus -> bisogni secondari)
• Luogo dove si concentrano popolazioni diverse
• Luogo dove la cultura fiorisce in senso antropologico c’è interdipendenza tra cultura alta e cultura
diffusa
• Problemi: potenzialità, ambiguità, rischi / omologazione culturale, marginalità
La condizione post moderna
Hobsbawn – 20° secolo è fine degli anni 80 (crollo muro + fine socialismo)
• La globalizzazione mette in crisi il moderno e dà vita al postmoderno (fine grandi narrazioni
storiche e della sequenzialità: incertezza)
- 21° secolo è iniziato con twin towers 11 settembre 2001
• Post moderno:
- Termine ambiguo viene dopo il moderno ma non indica un modello coerente di una nuova
epoca per gli uomini
- È complementare al termine “post industriale”
- Critica la modernità: no razionalismo, positivismo, ideologie
- Critica cultura alta / diffusa
Intersezione tra post moderno e città
- Crisi città modernista tra 800 e 900: no ordine e pianificazione di sviluppo sociale ed economico
- Crisi post moderna: trasformazione, contaminazione mutamento, incertezza, stimolazione +
soddisfazione
Anche se dopo 2GM c’è una tendenza alla città modernista (perché c’è ricostruzione) (con modelli
standard -> velocità)
Postmoderno:
- Contro scientismo, funzionalità, ideologie (la città è multifunzionale)
- Rivaluta le diversità umane (rischio: liberismo)
- Pianificazione tra modernità (eccessiva mono diretta) e post modernità (non la vuole ma ciò può
causare marginalizzazione dei più deboli)
• Incertezza / perdita punti di riferimento + competitività – linearità – garanzie sociali, fusione vita
pubblica e privata
• Giddens: stiramento della vita su più tempi e spazi
• Sistema dei servizi spersonalizzato, astratto
• Esperienza urbana individualizzata, pochi riferimenti condivisi e valori
Condizione post moderna: i soggetti hanno la falsa libertà di scegliere tra opzioni equivalenti e
possono aiutarsi solo con loro stessi. La condizione post moderna è la conseguenza: modifica
della personalità contemporanea: narcisismo.
- Concentrazione sul presente
- Frammentazione episodi personali vissuti individualmente
- Ridotto interesse per definizione progetto esistenziale con coerenza
Differenze
Città luogo in cui convivono soggetti e gruppi eterogenei -> oggi: esplosione differenza
2 fattori:
1) Aumento eterogeneità
• Migrazioni
• Nuovi squilibri sociali (per l’immigrazione / crisi gerarchie status fordisti
• Trasformazione della famiglia e equilibri demografici
2) Fattori che rendono + acuta la percezione delle differenze
• Media: i