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HIUSURA ARCISISTA

- L’identità narcisista è chiusa al mondo e non si rapporta con esso né in modo recettivo né in

modo attivo, non provando alcun interesse nei suoi confronti. Non riconosce l’alterità del mondo.

- Il narcisista fatica a percepire il mondo come “abitato” da sostanze autonome in grado di

influenzarlo. Per questo vede un mondo desostanzializzato, privo di forma, indeterminato,

alleggerito in apparenze e simulacri. Il narcisista dà quindi importanza alla propria immagine,

all’apparire. Questa è la perdita della sostanzialità, la combinazione di grigiore e il culto

dell’apparenza.

- L’io narcisista si rifiuta di vedere il mondo come separato da lui, quindi Io e mondo tendono a

invadersi a vicenda (sconfinamento).

- Nel caso dello sconfinamento dell’Io, il narcisista, come Narciso stesso, vede il mondo come uno

specchio su cui proiettare i propri desideri e piaceri. Prova interesse nel mondo solo nella misura

in cui rispecchia la sua immagine. L’espressione più evidente di tutto questo è la riduzione

dell’amore a sesso, atteggiamento di incapacità di elaborazione simbolica della sessualità e di

incapacità di intraprendere relazioni interpersonali significative. La conseguenza di tutto questo è

l’empatia.

- Nel caso dello sconfinamento del mondo, l’Io vede il mondo come un’entità opaca che sconfina

in lui per ossessionarlo e opprimerlo. Questa concezione si riferisce al timore, ridotto ad una

sensazione di paura diffusa (raw fear), che sfiora a volte il panico e scaturisce dalla violazione della

distanza che protegge l’Io dalle minacce esterne. Il narcisista vede quindi se stesso in maniera

duplice: come sovrano che si autodetermina, illuso dalla propria onnipotenza, e come vittima di

circostanze avverse.

Capitolo 3 | Il rapporto dell’Io con il mondo 7

- Per desublimazione si intende l’annullamento dell’elaborazione simbolica di un elemento della realtà.

La desublimazione dell’amore nell’era del narcisismo

- Il legame amoroso tra uomo e donna è una realtà centrale per l’umanesimo moderno. Esso è

presupposto e coronamento dell’identità unitaria e si ottiene solo intrecciando comunione e

riconoscimento della separazione dall’altro. Avviene tramite la seduzione.

- La seduzione richiede duplice differenziazione, spaziale e temporale. Spaziale perché i due

individui riconoscono che c’è distanza tra loro e questa distanza (diversità) li rende attraenti l’uno

agli occhi dell’altro. Temporale perché tesa al futuro, la seduzione richiede tempo, pazienza,

delicatezza.

- Per il narcisista questo non può avvenire perché egli è chiuso nel suo presente e nei suoi confini.

- L’amore libero e sublimato e l’amicizia maschile profonda.

- Il pudore è un indicatore della differenza tra uomo e animale. La persona è una realtà spirituale

che fa esperienza di sé come entità unitaria, ma è anche una realtà corporea che vede se stessa

come un insieme di pulsioni istintuali. Quando lo spirito viene in contatto con queste pulsioni, si

smarrisce. Proprio in quel momento interviene il pudore, a riequilibrare il tutto. Il pudore sessuale

è il rivestimento psichico, la qualità simbolica della sessualità, che ne esprime l’autenticità.

Nell’era del narcisismo invece il pudore viene visto in maniera caricaturale come un appiglio per

fare del sesso un tabù (Scheler).

- Il narcisista mette al centro il piacere sessuale fine a se stesso, cancellando il valore simbolico

della sessualità, l’autenticità, e riducendola al “fare sesso”, come un atto banale come “fare

shopping”, “fare jogging”. Si neutralizza quindi la differenza tra la sessualità umana e quella

animale (Kinsey).

- Alcuni studiosi francesi hanno introdotto il concetto di narcisismo di coppia, la cui relazione

diventa una sorta di fusione, guidata da un principio di piacere invece che di realtà, emarginata

totalmente. Ciascun partner si considera incompiuto e quindi sente il bisogno di qualcuno di molto

vicino che lo aiuti a scoprire le sue potenzialità latenti, ma finisce per svolgere la funzione di

antidepressivo. Ciascun partner sente il bisogno di legarsi per trovare nell’altro uno specchio di se

stessi. La desublimazione della paura nell’era del narcisismo

- Il timore costituisce un’elaborazione simbolica, sublimata, della paura. Inquadra la paura istintiva

in un sistema di significati che la associa ad attributi positivi e la inserisce in una visione positiva

della realtà. Nell’umanesimo moderno, la paura veniva elaborata culturalmente, iscritta in una

visione del mondo positiva che incoraggiasse speranza e fiducia (sia nella forma della Provvidenza,

sia nella forma della Ragione).

- L’era del narcisismo fa piazza pulita di queste elaborazioni simboliche, lasciando campo alla paura

istintiva, in cui prevale il non senso, l’indifferenza e la negatività.

- La paura diventa opprimente e la sua natura si chiarisce con il confronto con l’angoscia. Essa, al

contrario della raw fear (paura istintiva) esprime la coscienza della finitezza e

dell’indeterminatezza delle esperienze umane. Questo riconoscimento dà dignità alla persona

umana, mentre la raw fear si connota per il fatalismo. 8

- La raw fear matura nel contesto di impotenza e vulnerabilità proprio del narcisista. Essa scoraggia

il perseguimento di ogni ideale, affievolisce la fiducia nelle proprie capacità, porta ad una

condizione di impotenza.

- La raw fear rappresenta un ribaltamento dell’Illuminismo perché riproduce i tre connotati della

paure ancestrali di cui, secondo lo stesso Illuminismo, il progresso avrebbe liberato l’umanità:

a) Pervasività: per il narcisista il rischio si annida in ogni piega della vita quotidiana. A

queste si aggiungono macrorischi come i disastri ecologici, il terrorismo, la crisi finanziaria,

gli abusi sessuali, ecc. Questo pensiero porta a depressione, invecchiamento e crisi di

mezza età. Tutti gli uomini, vicini e parenti compresi, sono percepiti come potenziali agenti

di abuso e violenza.

b) Oppressività: per il narcisista la società è bloccata e non si assume il rischio di cambiare

lo status quo, anzi schiaccia se stessa.

c) Fatalismo: induce a considerare le situazioni prodotte dall’uomo come se fossero realtà

naturali, sottratte al suo potere. Il fatalismo assoluto percepisce le realtà umane come se

fossero fenomeni imprevedibili e irresistibili come quelli naturali, pertanto non

controllabili. Quindi il fatalista confessa la sua impotenza di fronte ai fatti.

- Le attuali società democratiche si configurano sempre più come costituite da persone carenti di

fiducia e autonomia, vulnerabili e convinte di essere vittime di situazioni o eventi.

Capitolo 4 | Il rapporto dell’Io con il tempo

Il rapporto dell’Io con il futuro e con il passato

- Se, come abbiamo visto, sotto il profilo spaziale l’identità di un soggetto è costituita da ciò che lo

distingue da tutti gli altri, il contenuto di questi elementi identitari si manifesta e acquista senso

sotto il profilo temporale, cioè nella storia della sua vita.

- Le caratteristiche dell’identità come qualcosa di stabile nel tempo sono tre:

a) ciò che definisce l’identità: fini, valori, desideri, interessi, convinzioni;

b) orientamento finalistico: ciò che imprime alla vita una traiettoria verso il futuro;

c) la narratività: l’identità è vissuta come una storia e si rappresenta in forma narrativa, in

quanto ha sia un orientamento finalistico, sia un’imprevedibilità che la cambia.

- La memoria del passato rinvia a stadi arretrati dello sviluppo del genere umano. Bisogna

conoscere e accettare il passato per poter vivere e avere un futuro (R. Penn Warren). È quindi

importante conoscere l’importanza delle proprie radici per poter valorizzare il passato come un

trampolino di lancio per il futuro.

- Il futurocentrismo che caratterizza l’umanesimo moderno è quello che permette all’essere

umano di sviluppare le sue caratteristiche essenziali: amare, pensare, immaginare, agire per

costruire qualcosa in una dimensione spostata nel tempo. Tutto diventa promessa: da un lato si

valuta la capacità di mantenerle, dall’altro si guarda al futuro proprio come una promessa, una

possibilità di migliorare la propria condizione.

- Il narcisista invece restringe il proprio orizzonte temporale al presente, si fa guidare dalla

soddisfazione immediata dei desideri, senza lungimiranza. Vengono quindi meno le motivazioni, gli

interessi, le passioni, le fiducie e le speranze, perché nulla il narcisista si aspetta dal futuro. 9

L’opposto atteggiamento verso la generatività

- Un atteggiamento positivo verso la generazione è tipico di un’identità unitaria ed è sintomo di

vitalità storica. Simmetricamente la sua svalutazione è tipica dell’identità narcisista ed è sintomo

di declino storico e invecchiamento. L’identità unitaria ha un atteggiamento costruttivo verso la

generazione.

- Gli studiosi concordano nel sostenere che l’era del narcisismo è caratterizzata da un deficit di

generatività, ovvero l’indebolimento dell’impulso a prendersi cura delle nuove generazioni

mediante la trasmissione della cultura del passato.

- Il processo educativo, che valorizza la generatività culturale, si traduce nell’imperativo rivolto agli

educatori di prendersi le proprie responsabilità come adulti. Gli educatori sono genitori, insegnanti

e tutti coloro che entrano in contatto con le nuove generazioni. La responsabilità implica una

fiducia nella possibilità di realizzare il potenziale umano di chi sta crescendo e una fiducia in se

stessi di poter essere in grado di farlo. Perché questo accada la società, quindi, deve attribuire alla

figura dell’insegnante un apprezzamento proporzionato alla rilevanza del suo compito.

- La relazione d’autorità nell’istruzione ha tre caratteristiche:

a) è generalizzata e indivisibile; b) è asimmetrica; c) è conservatrice del sapere accumulato

durante la storia.

- Nell’era del narcisismo questa relazione viene ribaltata ed entra in crisi, in quanto:

a) manca la fiducia nei confronti del bambino;

b) gli adulti non si assumono la responsabilità di guidare le nuove generazioni;

c) non c’è cooperazione tra i ruoli educativi;

d) l’asimmetria si ribalta, dando migliore status morale al b

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
20 pagine
16 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ferrisbueller di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Mongelli Augusto.