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2. LE MIGRAZIONI COME PROCESSO

Alcuni Paesi europei, come l’Italia, che fino agli anni Ottanta erano considerati Paesi di

emigrazione, dagli inizi degli anni Novanta sono diventati Paesi di immigrazione, configurandosi

oggi sia come Paesi di emigrazione che di immigrazione. Alcuni Paesi, invece, si configurano

solo come luoghi di transito.

Le cause di questa trasformazione sono da ricercarsi principalmente nel processo di

globalizzazione.

Le teorie che spiegano le migrazioni sono:

1. (espulsione-attrazione) o : spingono le persone a partire

PUSH-PULL TEORIA NEOCLASSICA

dal proprio Paese di origine per raggiungere i Paesi di approdo, ritenuti in grado di offrire

push:

migliori opportunità di vita; fattori repressione politica, povertà, scarsità di occasioni

pull:

lavorative; fattori libertà politica, domanda di manodopera, opportunità di mobilità sociale;

 critiche: teoria applicabile solo alle migrazioni provenienti da Paesi poveri e dirette a

Paesi ricchi; non è in grado di spiegare la traiettoria delle migrazioni (perché si sceglie

un determinato Paese piuttosto che un altro);

2. : sarebbero fattori istituzionali, di genere e razziali

TEORIA DUALE DEL MERCATO DEL LAVORO

a determinare la stratificazione della forza-lavoro; ad occupare posizioni di prestigio sarebbero

per lo più gli uomini appartenenti al gruppo etnico di maggioranza;

3. le migrazioni sono intese come spostamenti di

TEORIA DEL SISTEMA DEL MONDO:

manodopera a basso costo attivati dai Paesi capitalisti più ricchi a scapito di quelli meno

sviluppati e periferici;

 critiche: non è in grado di spiegare le difficoltà e gli insuccessi che i Paesi di

destinazione riscontrano nella gestione dei flussi migratori;

4. : le migrazioni sono la conseguenza

TEORIE DEI SISTEMI E DELLE RETI MIGRATORIE

dell’interazione tra:

 : ossia, politiche del mercato globale, rapporti tra Stati, ecc.;

MACROSTRUTTURE

 ossia, reti sociali informali create dai singoli migranti nel proprio

MICROSTRUTTURE:

percorso migratorio;

 organizzazioni reperiscono risorse umane per le migrazioni; a volte

MESOSTRUTTURE:

viene svolta legalmente, altre volte viene svolta da organizzazioni criminali;

I Paesi di destinazione devono provvedere ad attuare politiche di integrazione dei migranti, che

al contempo assicuri sia il riconoscimento delle differenze culturali, sia il mantenimento di un

sufficiente grado di coesione sociale all’interno delle società di accoglienza.

orientamento della cultura

Il fattore che maggiormente influenza questo processo è l’

maggioritaria, che può configurarsi come:

1. : la disponibilità ad accogliere il migrante è subordinata al fatto che costui

ASSIMILAZIONISTA

accetti di adeguarsi alla cultura prevalente; pluralismo culturale

: presenta una duplice versione: (i valori e i modelli di

2. PLURALISTA

comportamento propri di una cultura minoritaria sono accettati nella misura in cui essi

multiculturalismo

rimangono confinati nella sfera privata), (se la cultura minoritaria può

manifestarsi pubblicamente a seguito di un riconoscimento formale);

2 acculturalista,

L’atteggiamento dei migranti può essere definito se sono disposti ad acquisire

rifiuto,

almeno in buona parte i modelli culturali del Paese di approdo, o di se intendono

conservare le proprie tradizioni e la propria cultura.

È rilevante il nesso tra mobilità sociale e immigrazione, infatti il grado di integrazione aumenta

nella misura in cui migliora lo status socio-economico degli immigrati.

3. UN BREVE EXCURSUS STORICO

L’emigrazione italiana presenta delle peculiarità:

 ha preso avvio in un momento successivo rispetto a quello delle popolazioni

anglosassoni e tedesche, ma ha raggiunto in breve tempo dimensioni rilevanti;

 ha registrato il suo apice tra il 1900 e il 1914, periodo di notevole espansione

economica italiana;

Tra le due guerre mondiali si è verificato un declino dei flussi, sia perché i Paesi di destinazione

attivarono meccanismi di restrizione dei flussi, sia perché gli stessi Paesi di emigrazione

tentarono di arrestare l’esodo dei propri connazionali.

Per quanto riguarda le migrazioni interne, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, contestualmente al

boom economico del Nord-Ovest, molti migranti si trasferirono in Lombardia, Piemonte e

Liguria, attratti dalle opportunità occupazionali offerte dalle industrie presenti in queste regioni.

mito della modernità,

Chi migrò in quegli anni era attratto dal cosiddetto ossia migrò sia per

migliorare la propria posizione economica, ma anche perché considerava la località di

destinazione come caratterizzata da una società migliore e più moderna rispetto alla propria.

Pian piano l’Italia si trasforma da Paese di migrazione a Paese di immigrazione.

La prima immigrazione di massa si ebbe nel 1991. Era caratterizzata da albanesi che, dopo la

caduta del regime comunista nel 1990 e la successiva crisi economica che colpì il Paese,

decisero di spostarsi in massa verso Paesi che prospettavano un futuro migliore.

La crescita dei flussi migratori verso il nostro Paese ha comportato l’adozione di specifici

provvedimenti legislativi:

1. finalizzata a regolamentare l’immigrazione soprattutto sotto il profilo

LEGGE n.943 del 1986

lavorativo; conteneva alcuni principi generali quali la parità dei diritti tra lavoratori italiani e

stranieri, accesso ai servizi sociali e sanitari, salvaguardia dell’identità culturale e

regolamentazione del ricongiungimento familiare;

2. – introduce le regole di ingresso e di soggiorno degli

LEGGE n.39 del 1990 LEGGE MARTELLI

stranieri, il diritto di asilo e il riconoscimento dei diritti fondamentali della persona e del

lavoratore;

3. disciplina la programmazione dei flussi di

LEGGE n.40 del 1998 LEGGE TURCO-NAPOLITANO –

ingresso, le modalità per ottenere la carta di soggiorno, la tutela della famiglia e

dell’integrazione scolastica, introduce norme per il contrasto dell’immigrazione clandestina

(anche tramite l’introduzione dei Centri di Permanenza Temporanea);

CPT –

4. LEGGE n.189 del 2002 LEGGE BOSSI-FINI;

5. tutti i cittadini stranieri di età superiore ai 16 anni

LEGGE n.94 del 2009 PACCHETTO SICUREZZA –

che presentano domanda di permesso di soggiorno devono stipulare un Accordo con lo Stato

italiano, ossia deve frequentare un corso di italiano entro tre mesi dal suo arrivo e acquisire una

conoscenza base della lingua italiana entro due anni; egli deve garantire l’adempimento

dell’obbligo di istruzione per i figli minori e aderire alla Carta dei valori della cittadinanza e

dell’integrazione, impegnandosi a rispettarne i principi;

4. COME CAMBIANO I FLUSSI MIGRATORI

Attualmente, rispetto al passato, il viaggio intrapreso dal migrante è di sola andata e con una

prospettiva di tipo familiare.

Questo aspetto è affermato da vari aspetti:

 – determina radicamento degli stranieri nel sistema economico e

IMPRENDITORIA ETNICA

produttivo della società ed è riconducibile all’avvio e alla gestione di imprese individuali;

3  – testimonia la vitalità e la

ASSOCIAZIONISMO PROMOSSO DA CITTADINI STRANIERI

stabilizzazione della presenza immigrata in Italia e vengono ritenute canali privilegiati di

contatto e comunicazione tra le istituzioni e le comunità immigrate;

 – sono in aumento e rappresentano la principale ragione di

RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI

ingresso nel nostro Paese, infatti dal 1997 al 2007 i permessi di soggiorno per motivi di

famiglia sono quadruplicati;

l’incremento della popolazione straniera nel nostro Paese è prodotto soprattutto dai

ricongiungimenti familiari, oltre che dalle nascite sul territorio nazionale;

Quest’ultimo punto determina anche una presenza molto più rilevante di alunni con

cittadinanza non italiana nelle scuole del nostro Paese: le presenze risultano maggiori nelle

regioni del Nord e del Centro.

5. IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE NELLA REALTÀ ITALIANA

L’esito del processo di integrazione dipende da numerosi fattori e l’analisi può essere affrontata

sia a livello macro (concentrando l’attenzione sugli aspetti delle politiche adottate nei confronti

degli immigrati, sulle condizioni strutturali e culturali facilitanti o ostacolanti) sia a livello micro

(analizzando il percorso di integrazione del migrante).

1. – si suddividono in:

ASPETTI MACRO

 quanto più la durata dei flussi è breve e sono consistenti, tanto più

STRUTTURALI –

problematici saranno i processi di integrazione; al crescere della presenza immigrata,

diminuisce il livello di integrazione e viceversa;

 rientrano i pregiudizi etnici, che consistono nella rappresentazione, spesso

CULTURALI –

negativa, di chi presenta un determinato marcatore etnico;

6. GLOBALIZZAZIONE E TRANSNAZIONALISMO

- : interdipendenza dei processi economici, politici e culturali che si sviluppano

GLOBALIZZAZIONE

tra Paesi del mondo anche molto distanti tra loro; un elemento caratteristico della

globalizzazione è la quantità di flussi di varia natura che attraversano il Pianeta da parte a

parte: tra questi assume particolare importanza quello costituito dai migranti, il cui percorso

migratorio li vede attraversare i confini di uno o più Stati;

- : una società è detta transnazionale quando le società facenti parte del

TRANSNAZIONALISMO

gruppo sono situate in paesi diversi, ma le società controllate non sono rese omogenee alla

controllante, ma hanno un grado di autonomia abbastanza elevato per adeguarsi ai Paesi

ospiti;

In passato la migrazione segnava una rottura con il Paese di partenza e questa rottura non era

mitigata dall’invio di messaggi e soldi da parte del migrante. Con l’applicazione del concetto di

transnazionalismo nello studio delle migrazioni e l’introduzione della tecnologia, la migrazione

non implica più questa rottura radicale.

Di conseguenza si delinea la figura del , ossia colui che partecipa

TRANSMIGRANTE

simultaneamente alla vita di entrambe le società (quella di partenza e quella di arrivo), che

campi sociali transnazionali.

così vengon0 messe in contatto tra loro, dando vita a Il

transnazionalismo non nega l’integrazione, bensì presuppone una doppia integrazione, che si

realizza per i migranti sia nella società di residenza che in quella di nascita.

7. PREGIUDIZI E STEREOTIPI

: atteggiamento, spesso negativo, nei confronti di un intero gruppo sociale, è un

- PREGIUDIZIO

modo di ‘pensare male degli altri senza

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
6 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BobsK di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e politiche delle migrazioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Agustoni Alfredo.