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Il sonno dogmatico: folla pubblico e società in Gabriel Tarde (Sabina
Curti)
Scipio Sighele pubblica nel 1891 “la folla delinquente”: l’azione della folla sembra essere
sin dalle origini potenzialmente criminale.
Anche Hyppolite Taine, nel suo “Origines de la France contemporaine”, riporta in maniera
accurata e dettagliata tutti i deliri e i delitti dell’azione collettiva.
Tarde invece affronta il tema in più passaggi, inserendo temi nuovi quali “lo spirito di
gruppo” e di “pubblico”. Inoltre compare la figura del Meneur o capo di un gruppo, al quale
la folla è sempre connessa, e a questo proposito l’autore indica che non esistono solo i
crimini della folla ma anche quelli del capo sulla folla. è il primo a compiere il passaggio
dalla folla al pubblico e poi all’opinione pubblica.
Società: non è solo oggetto e/o soggetto di imitazione-suggestione come la folla e il
pubblico, ma è piuttosto un flusso continuo di influenze sociali reciproche. “ Che cos’è la
società? La società è imitazione, e l’imitazione è una forma di sonnambulismo”.
Il tema della folla viene affrontato da Tarde soprattutto nell’opera “l’opinion et la foule”
l’opinione di tarde si sposta dal piano criminologico a quello sociologico, dalla folla al
pubblico e all’opinione pubblica. Tarde scopre inoltre la funzione sociale della folla: si
passa dallo studio dell’azione della folla a quello sulla folla. La moltitudine non è solo
violenta e criminale, ma anche oggetto di inganno e di suggestione e di manipolazione da
parte di un ideatore/leader. I meccanismi di suggestione si propagherebbero da soggetto a
soggetto, e secondo le leggi dell’imitazione, è sempre l’inferiore che imita il superiore, la
classe più bassa che imita quella più elevata e la campagna che imita la città. L’idea e
l’emozione viene diffusa dal meneur e così ripetuta, moltiplicata e imitati da tutti gli altri
soggetti.
Possiamo suddividere la produzione scientifica di Tarde sul tema della folla in due periodi:
• Scritti criminologi: inizio anni Novanta
• Scritti micro sociologici: fine anni Novanta
•
Nel primo periodo Tarde si concentra sui crimini delle e sulle folle.
Tarde osserva che il “composè social” non è la somma delle singole parti, ma la
combinazione delle parti il prodotto quando le parti che lo compongono sono omogenee,
la combinazione quando sono eterogenee o dissimili. Possiamo quindi studiare la
criminalità collettiva secondo due punti di vista: considerare la folla criminale come la
somma delle criminalità individuali o considerarla come una partecipazione tra individui
trascinati dall’impulso di una guida poiché se presi singolarmente agirebbero
diversamente.
La folla è organismo sociale retrogrado, sempre violenta e mai intelligente. Si
differenziano per la passione e lo scopo, non per la razza e per il clima.
L’autore concorda con Sighele per quanto riguarda l’abbassamento del livello morale e
sociale dell’individuo all’interno della folla. l’individuo all’interno del gruppo è moralmente
e intellettualmente inferiore all’individuo al di fuori di esso.
Psicologicamente le sensazioni più contagiose sono quelle che derivano dal desiderio, le
convinzioni, la fiducia oppure la sfiducia; l’atto umano più contagioso è l’omicidio.
Un tema fondamentale affrontato da Tarde riguarda il rapporto tra i crimini di folla e la
responsabilità. Tarde analizza che più il crimine è collettivo più si è sicuri di restare
impuniti. La responsabilità collettiva va misurata in base al “grado di coesione, di finalità e
unanimità.
Per Tarde quindi in questo caso la responsabilità penale è riconducibile al concetto di
identità.
Da dove proviene l’imitazione? Dalla simpatia.
Tarde attribuisce al ruolo del capo un’importanza fondamentale sia nelle folle che nelle
corporazioni. in “le leggi dell’imitazione”, l’uomo sociale ha soltanto idee suggerite che
crede spontanee, per questo una folla o una setta ha solo un’idea che corrisponde a
quella che gli viene suggerita. Chi l’ha suggerita è dunque responsabile dei suoi effetti
diretti. esiste un meccanismo di suggestione unilaterale tra il capo e la folla e
successivamente si ha un contagio reciproco tra i soggetti.
Tarde individua diverse forme di raggruppamento sociale (folla, corposa ioni, sette, gruppi,
ecc…) divise sul piano della pericolosità sociale e del comportamento criminale. I due
punti sui cui questi due gruppi sociali convergono sono:
• L’incapacità di essere geniali : impossibilità di compiere combinazioni nuove il
genio è sempre individuale e mai collettivo
• L’inferiorità morale e intellettuale : le folle sono inferiori per intelligenza e moralità
alla media dei loro membri.
Distinzione tra folla (fanno più spesso del male che del bene), dalle corporazioni (fanno più
bene che del male) fondamentalmente comune tendenza al crimine e alla violenza.
Con gli scritti micro sociologici, Tarde si occupa della distinzione tra folla e pubblico
attraverso il concetto di “opinione e di “conversazione”; il pubblico è una folla sparsa e
l’opinione è un insieme provvisorio e più o meno logico di giudizi. Per conversazione si
intende invece ogni dialogo senza utilità diretta e immediata.
Secondo Le Bon “siamo nell’era delle folle, del pubblico” Tarde fa notare come “i pubblici
non arrivino agli stessi eccessi delle folle, siano meno dogmatici e dispotici, per quanto
questi aspetti siano in loro più radicati”.
Spirito di gruppo: ne vengono enumerati sette tipi (folla, famiglia, mestiere, partito, setta
religiosa, nazione e d civilizzazione) tutti individuati da caratteri comuni, nonché le fasi
della vita. Due aspetti importanti dello spirito di gruppo sono:
• Distinzione tra aspetti esterni ed interni un gruppo può odiare tutto ciò che è
esterno ad esso, oppure avere totale simpatia e devozione verso quello che
appartiene solamente al gruppo.
• Due categorie dello spirito del corpo caratterizzate da due legami sociali
differenti ci sono i legami basati sull’imitazione del vecchio (come le mode ed i
costumi) e quelli basati sull’imitazione de nuovo, nei quali si ricerca la conformità
alle novità.
Giddins: sociologo americano influenzato dalle teorie di Spencer chiama “coscienza di
specie” lo spirito di gruppo e lo considera il fatto sociale elementare, considerandolo come
sentimento profondo dello stare insieme.
Palante: sostiene che le professioni liberali (clero, esercito, magistratura, ecc…) siano
quelle in cui l’azione dello spirito di corpo sia più energica.
Per Tarde la folla è il punto di arrivo degli studi criminologici e quello d’inizio di quelli socio-
psicologici.
“Se l’individuo fosse una formica, la folla sarebbe un formicaio e la società un formicaio di
formicai”. La folla è imprevista, nasce all’improvviso, ad un certo punto un puntino nero si
sposta fino a quando gli altri lo seguono e si contaminano; a quel punto non è più possibile
distinguere il punto di origine.
E’ necessario sottolineare come sia per Tarde, che Le Bon e Freud però non esista una
folla senza l’iniziativa di un singolo soggetto e quindi senza un capo.
Tarde: la folla è una forma di associazione sociale elementare e inferiore. Tarde considera
la folla e la famiglia i due principali germi sociali originari. La folla, come la famiglia, è
contraddistinta da un legale unilaterale tra capo e gruppo sociale che è possibile definire
suggestione (Le Bon), imitazione (Tarde) e libido (Freud).
Per Tarde la società sembra essere un prodotto della folla.
La folla non è un raggruppamento sociale qualsiasi e non è per forza spontaneo,
tantomeno organizzato, non ha un anima e non è un’anima collettiva come diceva Le Bon;
non è nemmeno delinquente o intelligente, come diceva Sighele. La folla sogna ed è essa
stessa un sogno, viene spiritualizzata dal pubblico.
La folla è una moltitudine addormentata e ipnotizzata, come un grandissimo gruppo di
sonnambuli (credono di vedere e sentire cose che quando sono soli non vedono e
sentono).
Tarde utilizza la metafora del sonnambulismo per analizzare il legame sociale.
Il magnetizzatore non è altro che il meneur, il quale viene creduto sulla base del prestigio
e per questo il sonnambulismo nasce non tanto dalla pura e dalla forza, ma quanto
dall’ammirazione e allo splendore della superiorità. simili non si nasce, si diventa.
In quanto essere sociale, l’uomo è destinato ad una specie di sonnambulismo. Esistono
due livelli di sonno: quello verticale (tipico della folla) e quello orizzontale (tipico della
società). la folla è quindi solo uno stadio momentaneo della società.
Tarde paragona quindi l’uomo sociale al bambino e al sonnambulo. l’uomo può solo
sperare di cadere in un sonno migliore, non di uscire da quello dogmatico in cui si ritrova e
anche quando crede di svegliarsi non a altro che cadere in un altro sonno. La folla non è
che uno stadio momentaneo della società, non inventa nulla e segue chiunque si elevi
attraverso il prestigio.
Sintesi della prospettiva Tardiana:
• non si può uscire dal sonno dogmatico;
• si può solo passare ad un sonno migliore;
• si può scegliere soltanto tra un capo e l’altro.
Tarde individua due modelli di inventori e buoni imitatori:
• Cesare rappresenta l’ambizione e il potere economico;
• Virgilio rappresenta l’amore, l’arte e la scienza.
Perché ci sia armonia sociale sulla Terra non c’è bisogno di violenza e rivoluzioni, ma di
arte e scienza. È necessario un momentaneo risveglio dal sonno.
Pasquale Rossi: casta e classe si distinguono dall’orda e dalla setta poiché più stabili e
differenziate. A loro volta la classe è una forma di folla aperta, mentre la casta è chiusa,
ha caratteri militari e si origina da un sentimento religioso-cerimoniale. Rossi, non esce
dalla visione della folla pericolosa-reazionaria, ma sostiene che la folla debba essere
educata collettivamente.
Benjamin: opera una distinzione tra classe e massa. Il termine “massa” può assumere
sue significati oppos