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IL CRIMINE E LA SCUOLA CLASSICA
ELEMENTI PER LA RICERCA SUL CRIMINE
1.1 Cesare Beccaria. Dei delitti e delle pene
Cesare Beccaria fa parte degli illuministi di Milano. Nel 1974 pubblica in maniera
anonima dei delitti e delle pene, quest’opera segna il passaggio ad una giustizia come
educazione morale; non accetta la pena di morte e la tortura, dice che la pena di morte
non è né utile, né necessaria.
Certezza del diritto
Esiste un teorema molto generale per calcolare la certezza di un fatto.
1 quando le prove di un fatto sono dipendenti l’una dall’altra. Più prove a sostegno,
meno probabilità del fatto.
2 quanto tutte le prove del fatto dipendono da una sola prova.
3 quando le prove di un fatto sono tutte indipendenti gli indizi si provano da soli.
Le prove possono essere PERFETTE quando una sola prova può essere sufficiente
alla condanna. IMPERFETTE quando sono necessarie tutte le prove per formarne
una perfetta.
Delitti e pene tra utilità e necessità, giustizia e finalità
La pena deve essere proporzionata al reato.
La tortura e la pena di morte non sono strumenti né utili né necessaria. La tortura è
una crudeltà che serve a far confessare un delitto del quale qualcuno è sospettato. Il
dolore non è utile, in quanto un innocente che non resisterà al dolore, sarà propenso a
confessare in falso e viceversa. Anche la pena di morte non è un diritto, è la guerra di
una nazione contro un cittadino.
1.2 Bentham. Delle pene e delle ricompense
Bentham dopo la pubblicazione dei delitti e delle pene di Beccaria egli individua sei
regole con le quali è possibile enunciare la proporzione tra delitti e pene. Prevenzione
in Bentham vuol dire prevedere delle azioni che impediscano la reiterazione del
delitto, ovvero, limitare la libertà fisica, diminuzione del desiderio e eliminare la
capacità di osare quel delitto.
Punire, è infliggere del male ad un individuo, con intenzione diretta a produrlo.
La prevenzione del diritto si divide in due branche: prevenzione particolare che
riguarda il singolo delinquente e generale che riguarda tutti i membri della comunità.
La proporzione tra delitto e pena.
Occorre che il male della pena sia superiore al profitto,
la pena deve essere superiore al profitto, ogni delitto una pena sempre più grave in
base al reato, in modo da fermare il criminale al reato meno grave.
2 ELEMENTI DI RICERCA SUL SISTEMA PENITENZIARIO
2.1 Il panopticon
IL PANOPTICON: casa di ispezione è il IV volume del testo The works of Jeremy
Bentham, che consiste nell’assemblaggio di 21 lettere scritte nel 1787 a Cracovia. Si
affronta il problema della ristrutturazione delle carceri. Bentham propone un sistema
di sorveglianza nuovo, che ciascuno finirà con l’interiorizzare ed eserciterà su se
stesso questa sorveglianza in modo autonomo. Il Panopticon è un’utopia.
questo Panopticon permetteva ad un unico sorvegliante di osservare tutti i carcerati
senza permettere a questi di capire se fossero controllati o no.
L’edificio doveva essere circolare, le celle separate da pareti divisorie a forma di
raggi, in modo tale da non far comunicare tra loro i prigionieri. La stanza
dell’ispettore posta al centro. Il progetto di Bentham non è rieducativo, ma è orientato
sul risparmio economico. Ogni detenuto non aveva non aveva alcun rapporto con
l’altro, perché l’isolamento era parte della pena, per evitare che il carcere diventasse
scuola di criminalità. Secondo Lombroso l’isolamento era all’origine della follia e
suicidio, quindi non rieducativo.
Quello digitale consiste in una struttura carceraria con un sistema di
videosorveglianza, che renda possibile controllare ogni singolo ambiente utilizzando
una sola persona. CAPITOLO III
IL CRIMINE E IL CRIMINALE NEL POSITIVISMO
1 Origini della ricerca scientifica sul crimine
1.1 Adolphe Quetelet. La statistica morale e il delitto come fenomeno sociale.
Nella statistica morale, Quetelet utilizza la matematica e la statistica come strumenti
utili per analizzare i comportamenti umani, che sono influenzati da fattori sociali
esterni all’individuo.
Lo sviluppo delle zone urbane e del proletariato industriale inducono studiosi come
Quetelet ad analizzare il rapporto tra criminalità e patologie sociali: questo rapporto è
in sostanza, l’oggetto di studio della statistica morale. La statistica morale è oggetto
di studio quantitativamente delle caratteristiche non solo fisiche , ma anche
intellettuali e morali. L’uomo preso singolarmente diventa frazione di una specie e la
sua individualità sulla massa verrà cancellata. Quanto più grande è il numero degli
individui che si osservano, tanto più le individualità scompaiono.
I delitti e le pene si riproducono con regolarità ogni anno, mantenendo le cifre
statistiche costanti. Da qui il concetto di tendenza al crimine: da la possibilità di
prevedere il crimine, perché non dipende dal volere dei singoli soggetti, ma da quello
della società. I delitti sono la conseguenza necessaria di un determinato stato, detto
questo è possibile migliorare gli uomini modificando le istituzioni e le loro abitudini
e tutto ciò che influisce sul loro modo di essere. Burke dice che si potrebbe supporre
che l’omicidio sia il delitto più arbitrario e irregolare perché viene considerato come
un atto impulsivo e subitaneo.
2.1 Cesare Lombroso e l’uomo delinquente
cesare Lombroso, nasce a verona nel 1835, studia medicina e nel 1871 effettua la
prima autopsia e scopre la fossetta occipitale, nel 1876 pubblica l’uomo delinquente.
Muore nel 1909.
Nell’uomo delinquente, egli procede, muovendo una differenza tra i soggetti
criminali o potenziali tali e i soggetti normali. Nell’uomo delinquente, sono presenti
due tesi: delinquente nato criminali con predisposizione congenita dovuta ad
anomalie fisiche presenti dalla nascita, e quella dell’atavismo o pazzia morale, il
delinquente presenta una regressione a livelli primitivi e pre-umani di sviluppo e per
questo è simile al primitivo o al selvaggio (tesi del determinismo biologico). Le
donne possiedono un numero minore di anomalie rispetto agli uomini, se si
paragonano le donne normali alle delinquenti, si nota come quest’ultime sono molto
più vicine agli uomini in base alla conformazione cranica. Lombroso classifica i
delinquenti:
delinquente nato
delinquente per occasione
delinquente per passione
delinquente per abitudine
delinquente pazzo
Enrico Ferri e la sociologia criminale.
Ferri fu allievo di Lombroso, la sua opera più importante fu Sociologia criminale.
Per Ferri la scuola positiva è l’applicazione del metodo sperimentale allo studio dei
delitti e delle pene, è un’innovazione di metodo scientifico nei confronti dello studio
della patologia sociale e criminosa. E’ importante studiare positivamente i
delinquenti, conoscendo i fattori della criminalità. Le conclusioni non sono
influenzate dalla causa dei delitti, ma viene determinato da tre elementi:
anormalità biologica: anomalia morale, patologia da nevrosi, difetto di sviluppo dei
centri inibitori.
Anomalia sociale: influenze economiche, in adattamento giuridico, influenze sociali
complesse.
L’anormalità è per Ferri biologico-sociale.
Classificazione dei delinquenti
Delinquente nato: sono selvaggi e brutali, non distinguono il reato da altro tipo di
impiego onesto.
Per occasione: cadono nel delitto a causa di tentazioni offerte da condizioni personali
o esterne.
Pazzi: ingloba anche i delinquenti nati. Presentano un’infermità mentale che consiste
nella mancanza di senso morale e sociale.
Impeto di passione: presentano una sensibilità esagerata. Delinquono maggiormente
in giovane età sia uomini che donne.
Delinquenti abituali: delinquenti che compiono il primo reato da piccoli e ne
acquistano l’abitudine, facendone diventare una vera professione.
Raffaele Garofano è il terzo esponente della scuola positiva. La sua opera più
importante è criminologia. Il lavoro è diviso in 3 parti: la prima parte parla di
delinquente, repressione e delitto naturale l’offesa ai sentimenti profondi ed
istintivi dell’uomo socievole, in particolare a quelli di pietà e proibità;
PIETA’:astenersi nel commettere atto volto a cagionare ad altrui dolore fisico o
morale (no assassini)
PROIBITA’: istinto che impedisce di impadronirsi violentemente o con l’inganno di
ciò che non ci appartiene (no ladri)
In carcere si distinguono sempre gli assassini dai ladri;
assassini: prsentano naso aquilino, sguardo freddo e immobile, orecchie lunghe,
capelli crespi, i canini sporgenti ecc.
ladri: mobilità di viso e mani, occhio piccolo e vivace, sopracciglio ravvicinato.
Al di sotto dell’assassino abbiamo:
violenti: autori del delitto contro le persone.
Ladri: autori mossi dal desiderio verso le cose altrui.
Il sistema penale della scuola positiva, si propone di sostituire il carcere con altre
pene e di adottare trattamenti speciali per alcuni criminali, come il manicomio e la
pena di morte per i delinquenti nati e i pazzi.
Lombroso: pena di morte, multa carcere.
Ferri: i sostitutivi penali vengono spiegati parallelamente all’economia; se in
mancanza di un prodotto si utilizzano altri per soddisfare un bisogno, anche in campo
criminale è necessario far ricorso ad altri provvedimenti per soddisfare un bisogno.
Garofano: indica che per ogni delinquente c’è una pena da adottare.
CAPITOLO IV
La criminalita’ e la ricerca sociologica
I punti da cui è riconducibile il concetto di Durkheim , sul reato come fenomeno
normale e utile alla società, sono tre:
-non esiste società senza criminalità
-ogni società esiste una determinata forma di criminalità
-ogni forma di criminalità muta e fa mutare la società
IL REATO è necessario perché connaturato alla società stessa, esso produce e
riproduce cambiamento. Tarde contesta Durkheim in quanto per egli il reato non è
proprio fatto normale, perchè rende qualcosa o qualcuno incapace di stringere legami
sociali. Il reato è atto che offende i sentimenti collettivi.
1.2 Tarde e la criminalità professionale
nella sua opera il tipo criminale, critica la teoria dell’avatismo e del delinquente nato
di Lombroso, in quanto propone la figura del tipo professionale. Il comportamento
criminale, è commesso non tanto alle caratteristiche fisiche o agli istinti innati, ma al
contesto e ai processi sociali. Pe