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Nella cultura di massa dagli anni ’30 del ‘900 non e stata favorita la presenza di figure complesse di GM.

Con l’evoluzione della produzione culturale negli anni ’60 si riemergono queste figure scomode.

Motivi di scelta del fumetto sono 2:

‐per la specifica del medium, testualità si compenetra nell’immagine e diventa immagine, il quale si si

realizza duplicità di parola e immagine nella comunicazione.

‐ il fumetto è un luogo privilegiato dell’espressione delle immagini arcaiche, che riportano alla luce i motivi

fondamentali dell’esperienza umana.

‐ è stato considerato un medium minore, per la sua marginalità nel panorama dell’industria culturale

presenta caratteri di GM.

Sono per un pubblico sempre più di massa (infantile). È una forma mediale che ha saputo raccogliere la

tradizione del mito delle leggende, allo stesso tempo rinnovandone temi e modi narrativi.

L’universo del fumetto e noto da l’opera di Hayao Miyazaki è adeguata per apparizione di figure di GM.

Per analizzare le GM rivoltiamo all Marie‐Luuise von Franz – interprette delle fiabe nella psicologia. Le fiabe

raccontano di un eroe – è il restauratore di un equilibrio tra coscienza e inconscio che andato perduto e

consiglio – la

altri individui hanno perso questo contatto essenziale, ai quali la fiaba si rivolge per offrire

fiaba offre prospettive di risoluzione di conflitti connaturati alla natura umana, attraverso una figura

modello che li affronta e mostra come superarli.

“Tutti i bambini che hanno il complesso di inferiorità sperano di conquistare un giorno la principessa” –

storia che offre il coraggio che agisce dall’inconscio. Con la semplicità narrativa le fiabe rispecchiano

chiaramente la struttura fondamentale della psiche – si riesce a intravedere il fondamento universale

umano.

I fumetti diversamente, sono materiali complessi, più elaborati e distanti dalle strutture fondamentali

dell’inconscio e dalle immagini archetipiche.

Figure femminile nel fumetto sono più vicine a modelli più comuni (Marvel), mentre i giovani donne di

Miyazaki hanno più ruoli centrali, presentano caratteri meno canonici rispetto ai modelli del femminile

della cultura di massa.

3.2 Grandi e piccole Madri nelle storie animate si Miyazaki

I suoi prodotti culturali si può considerare mainstream. Manga in Giappone si è presente dal 1814. I

personaggi di M. sono creature dell’individuo, alimentato dal universo di esperienza biografica, si profila il

terreno fertile per l’espressione degli archetipi. I miei film non sono dentro la mia testa, ma in un spazio

sotto la mia testa.

Ci analizziamo 3 storie con la prospettiva delle GM:

Valle del Vento (1982)

‐ Nausicaa della

‐ Principessa Mononoke (1997)

‐ La città incarnata

3.2.1 Nausicaa della Valle del Vento: GM profetiche e tossiche

La storia ambientata in un futuro postapocalittico nella giungla tossica – abitata solo da giganteschi

del pianeta ancora non

insetti. La protagonista la giovane figlia del Re della valle del vento, una zona

incontaminata ma minacciata dall’avanzare della giungla tossica. La principessa dell’Odissea gli ha sempre

ricordato alcune eroine giapponesi. Una giovane che non si piegava alle convenzioni imposte alle donne

aristocratiche del tempo, ma si emozionava per la bellezza della natura. Il problema che la Nausicaa si

ad affrontare il avanzamento della giungla tossica. (Macbeth). La principessa è in grado di volare,

trova

grazie a un motore e può comunicare con gli animali.

1. GM nel film appare chiaramente è Gran Dama, O‐baba – una anziana cieca e inferma del popolo della

leggenda secondo cui scenderà dal cielo un uomo vestito azzurro,

Valle del vento che custodisce la

alla fine si scopre che è la stessa Nausicaa.

GM – giungla tossica – simbolo della GM Natura e del ciclo complesso di vita e morte. La giungla è in

– senso connaturato all’immagine

realtà una foresta che morendo consente alla vita di rigenerarsi

archetipica della GM. Bosco sono simbolo nell’inconscio, materno.

Nausicaa cerca di capire gli insetti per salvare la terra dalla distruzione dei avversari. La GM la vede come

salvatrice. Gli animali appartengono alla GM. E la loro uccisione corrisponde simbolicamente a una

trasgressione contro di essa.

di M presenta un tema centrale nelle società iperrazionaliste occidentali, caratterizzate da

La storia

un’eccessiva fiducia degli uomini sulle proprie capacità di controllo della natura – e delle forze oscure

dell’inconscio, vitali ma potenzialmente distruttive. In M. la soluzione ancora non è raggiunta, il senso

luce, quindi la coscienza.

segeto viene scoperto, ma non conquista la

Ferita a morte N. viene salvata dagli stessi insetti, e la G Dama capisce che il cavaliere azzurro e proprio

giovane principessa. Gli eserciti contrapposti si ritirano e si profila una speranza di pace.

3.2.2 Principessa Mononoke: GM vendicative e soccorrevoli

La storia è ambientata nell’età Muromachi (13‐15 c.) periodo di caos e di trasformazioni, quando collassò la

struttura medioevale giapponese. Il vero eroe è il giovane principe Ashitaka, viene attaccato da un demone.

A. riesce a ucciderlo, salvando il proprio villaggio. Il compito è di compiere un viaggio verso Ovest, risalendo

a ritroso il percorso del dio cinghiale fino al luogo dove gli è stata inflitta la ferita che gli ha provocato una

sofferenza cosi atroce da tramutarlo in demone. La Saggia Madre, l’anziana sacerdotessa del villaggio

chiamata Hi‐sama, a consigliare il viaggio al principe – figura classica di GM dotata di poteri di divinazione,

storia.

compare all’inizio della

La storia di A. attivata da maledizione che alla fine sarà sciolta la quale rappresenta nella psicologia –

redenzione ad offrire suggerimenti per la guarigione.

Prima di partire A. si taglia la coda, a significare il suo ingresso nel mondo animale. A. attraversa il villaggio

dei sammurai, si parla del bosco con gli giganteschi animali, incontra la principessa Mononoke – una

giovane ragazza selvaggia che vive con i lupi.

Il conflitto ‐ tra la città del ferro e la foresta sacra da cui gli uomini estraggono il minerale per la produzione

del metallo.

In questa storia è chiaro che il ruolo nella storia di Nausicaa, eroina capace di stabilire un contatto tra la

natura e gli umani, mentre la principessa di Mononoke sta sul confine tra i 2 mondi in conflitto, senza poter

appartenere nè all’uno né all’altro.

La Gm Natura è la lupa, che e allevata la sua figlia San – è terribile e vendicativa, ma resta una figura tragica

ad essere accettata dagli animali.

perche non riesce a rimediare il contatto con l’uomo, mentre non riesce

La storia si conclude – la foresta rinasce ma è addomesticata e non fa piu paura agli uomini, San,

dichiarando l’amore per Ashitaka, non può perdonare agli umani di aver distrutto la foresta e torna a vivere

tra i pupi, A. resterà nella città del ferro vicino a lei.

Dio cervo esprime significati legati all’archetipo: spirito della foresta e della natura, richiama il ciclo

continuo e ambivalente di vita, morte e rigenerazione.

Infine, anche questa narrazione la posta in gioco la foresta, in Nausicaa velenosa ma salvifica, qui sacra m a

ambivalente, le difese dei 2 casi sono affidati agli animali, simbolicamente legati alla GM (grandi – scimmie,

cinghiali). Il destino della foresta è affidato al coraggio di giovani eroi ed eroine che tentano di tenersi

contro avversali.

Nella storia di M. assistano a un disboscamento eccessivo, ossia a un eccesso di coscienza che nella sua

progressione rischia di distruggere con il bosco anche la luce, compromettendo l’equilibrio tra coscienza e

inconscio. Il bosco è un custode dei misteri della vita e dalla trasformazione legati alla figura della GM.

Come nella fiaba dei Grimm la fanciulla senza mani – la protagonista rifugia nella foresta per sfugire a un

destino terribile. Per entrambe le eroine, il rapporto con il lato oscuro rimosso della natura prospetta un

rischio di dissociazione dal mondo degli uomini, se questo è incapace di affrontare il rapporto naturale tra

gli opposti e l’antitesi connaturata alla vita.

3.2.3 La città spiritata di Chihiro e il ritorno della baba‐jaga

Ambientata nel Giappone contemporanea, Chihiro è una ragazzina di 10 anni. Con i genitori attraversa il

tunnel e rimangono in una città dei giochi abbandonati (sembra) i genitori diventano i maiali e per salvarli il

da il nuovo nome Sen. Y – una maga

ragazzo Haku le consiglia di contattare con la Yababa, la quale le

dominatrice ma inerme di fronte alle bizze del suo bebè Bò, prima GM. Prima in forma di rapace sorvola

sopra alla città alla ricerca dell’intrusta umana e poi in forma umana dotata di poteri magici.

Y. è solo un lato di una figura doppia, che si completa con la comparsa della sorella gemella antagonista

Zeniba. La storia si chiude con i genitori che ripercorrono a ritroso la galleria già vista, non ricordano nulla

dell’avventura, mentre tra i capelli di Chicìhiro scintilla il fermaglio regalatole da Zeniba.

2 figure principali:

‐ Chihiri e Haku classica figura GM

‐ coppia Yabab e Zeniba – rappresentano una

Baba‐jaga è la strega della fiaba russa Vassilissa la Bella. Secondo la von Franz la baba‐jaga può esse

interpretata come una personificazione della stessa natura, attraverso l’archetipo dell GM: l’indicibile

crudeltà della natura, ma anche la sua imperfezione in modo da integrare questi significati nella coscienza.

Anche Zeniba nella sua casa modesta ai margini del bosco fila e tesse: attività tipicamente collegate alla

GM, come il merito di averle insegnate agli uomini.

3 teste nelle stanze di Yababa – 3 servitori della baba‐jaga.

In tutti i casi assenza dei genitori o gli eroi sono orfani.

3.2.4 Le GM di Miyazaki, fra tradizione e cultura mainstream

Sono 3 tipologie di figure GM:

‐ Sono le donne anziane e sagge, che mostrano di essere in contatto con un contatto ancestrale

‐ La coppia Yababa/Zeniba le sorelle maghe simbolizzazioni animali e vegetali

‐ Immagini di GM Natura, mai personificata ma evocata attraverso

(Lupa)

Significati dalle raffigurazioni di GM in Miyazaki

1. Una visione della vita come ciclo di vita/morte/rigenerazione (GMN – giungla velenosa, piante)

2. Catattere ambivalente di Madre Natura, mostrando il lato oscuro: giungla velenosa terribile,

meravigliosa e pura. Il carattere ambivalente di MNatura si estende infatti anche alla natura

umana, imperfetta e partecipe del male. Nella psicologia le G

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
11 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mproxi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bartoletti Roberta.