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C2: consenso2.5Coscienza cosmopolita interessi materiali.

Cosmopolitismo: coscienza globale, dialogo, intesa culturale = democrazia cosmopolita.

Beck: base della democrazia cosmopolita è condividere minacce globali e volatilità economica: territorio di reciprocità.

MA andando oltre la coscienza globale, dominano interessi materiali e c'è meno coscienza comune (es. armi: gli USA non diminuirebbero l'emissione di ossido di carbonio che va contro altri Paesi, perché gli costerebbero molto, MA se gli altri usassero le armi si! Gli Usa usano l'hard power ma dovrebbero usare il soft power = persuasione): quindi si dovrebbero cercare interessi materiali (che vanno percepiti e formulati) in comune x avere un > cosmopolitismo.

3 Cosmopoliti e anticosmopoliti.

Nazionalismo utopico: si rifà a un'identità nazionale basata su caratteristiche comuni come il linguaggio, l'appartenenza etnica, spesso prive di basi concrete.

Cosmopolitismo

utopico: i cosmopoliti utopici vanno contro la politica del conflitto degli anti-cosmopoliti: la loro politica è cosmopolita a livello mondiale e nazionale poggia sugli interessi in contrasto tra Stato, capitale globale e manodopera. (p.276)

Materialisti: il cosmopolitismo materiale è aperto a + esiti in base alle situazioni degli interessi materiali. 3.1 Istituzioni o misure politiche. Misure contro problemi globali.

Held: promosse una tassa sui mercati valutari esteri, norme x la tutela del lavoro e misure contro povertà del mondo e questo misure riguardano le istituzioni democratiche a livello globale, di stampo cosmopolita. Servono politiche concrete PRIMA delle istituzioni. globalismo (istituzioni sovranazionali contro problemi globali), cosmopolitismo normativo (serve una politica di inclusività, negoziazione ed accordo), cosmopolitismo reale (il cosmopolitismo può funzionare se + Stati hanno stessi interessi materiali mobilitati dagli attori politici),

politica globale del conflitto (anche senza cosmopolitismo è importante l'alleanza bilaterale o multilaterale di + nazioni x promuovere i diritti sociali, economici e individuali, MA si tratta di una politica internazionale transnazionale basata sul conflitto e non sul cosmopolitismo, a livello inferiore rispetto alla politica globale, contro politica internazionale sub-globale con interessi comuni).

Cap. 11 – Antiglob e movimenti x la giustizia sociale.

Scetticismo: Gli Stati non sanno gestire problemi come armi nucleari, povertà e degrado mondiali: le istituzioni sono state fondate nel 20° secolo.

I movimenti sociali globali fanno riflettere su problemi tralasciati dal sistema politico: esistono vari gruppi (es. i movimenti antiglob, anche detti alter-globalizzazione, mirano alla giustizia sociale).

1 Antiglobalizzazione L'antiglobalizzazione va contro la globalizzazione neoliberista (che permette agli Stati l'accesso ai mercati mondiali e lo sfruttamento

Della manodopera: alcuni antiglobalisti chiedono più equità tra Paesi ricchi e poveri, la libera circolazione di capitale e persone e definiscono il libero scambio incoerente e non equo (perché i Paesi ricchi si proteggono e pretendono chiarezza dagli altri). Gli antiglobalisti vogliono:

  • Far recuperare il controllo democratico agli Stati "comuni" sottrattogli da quelli più ricchi (avvantaggiati);
  • Che il sistema neoliberista sia frutto di una scelta democratica e NON imposto;
  • Studiare la natura degli obiettivi di attori politici (aumentando lo sfruttamento, la manodopera viene pagata meno nei Paesi industrializzati perché compete con i Paesi in via di sviluppo = quasi una "corsa al ribasso");
  • Lottare contro l'impatto della globalizzazione sulla riproduzione sociale ed educazione: le istituzioni che si occupano di riproduzione sociale (welfare, sanità e istruzione) risentono delle politiche di contenimento deficit e della riduzione di spesa.
pubblica; difendere i diritti umani della manodopera, popolazioni indigene dominati dalle grandi potenze e lottare contro l'immigrazione forzata e lo sfruttamento dei lavoratori. (Invece i pro-globalisti invece promuovono la libera circolazione di persone); difendere la sanità ed ambiente: si interessano ai rischi per la salute, sicurezza alimentare, privatizzazione dell'acqua. Le grandi società creano monoculture sostituendo la biodiversità in natura: questo accade a causa della scienza e tecnologia per sfruttare al massimo un'area geografica, per poi abbandonarla quando le risorse sono esaurite, quindi le popolazioni indigene continuano a vivere in quelle zone e ne vivono le conseguenze; studiare lo sviluppo e le conseguenze del neoliberismo nei Paesi in via di sviluppo, dei cambiamenti climatici e: debito, ruolo dei governi ed imprese dei Paesi industrializzati. Per gli antiglobalizzazione la liberalizzazione dei mercati favorisce i Paesi ricchi dandoloro acceso a manodopera a basso costo; contro l'omologazione culturale per la supremazia culturale occidentale o americana contro culture e differenze locali. Le promesse dei movimenti antiglobalizzazione: ambientalismo, socialismo contro socialdemocrazia, nazionalismo populista contro anarchia e quindi contro la globalizzazione neoliberista. 2 Movimenti antiglobalizzazione Antiglob è un movimento eterogeneo: ci sono elementi anticapitalistici (la sinistra tradizionale va contro la globalizzazione e difende la forza-lavoro in patria, sfruttati dai Paesi più ricchi), espressivi postmoderni (considerano l'antiglob non come una causa politica ma come l'espressione di un'identità e quindi non si pongono fini politici), gruppi ambientalisti (che promuovono l'autosufficienza globale, scambi commerciali e trasporti contro le emissioni di carbonio), altre correnti dei movimenti agiscono come alternativa alla globalizzazione neoliberista in ambito ambientale e contro.

povertà del mondo attraverso sistemi di libero scambio. A volte le organizzazioni antiglob condividono qualcosa con l'anarchismo, ricorrendo ad azioni antipolitiche contro istituzioni politiche dominanti: non mirano a prendere il potere dello Stato ma ad avere autonomia da esso, tramite modelli organizzativi alternativi (spazi alternativi impostati su modi di vivere diversi) basati su modelli democratici (ma i problemi globali richiedono politiche centralizzate ma, se molto diffuse, possono andare contro soluzioni globali).

Altri contro la glob: protezionisti e nazionalisti, sia di sinistra che di destra: quelli di sinistra difendono i diritti dei lavoratori del proprio Paese e vanno contro gli effetti della glob (riduzione salari per riduzione del costo di manodopera, calo di posti di lavoro a causa della delocalizzazione delle imprese). Di destra: contro immigrazione, occidentalizzazione ed americanizzazione per difendere le varie culture nazionali. Alcuni esponenti in Usa vanno contro

l'outsourcing (considerato causa di disoccupazione e di abbassamento dei salari) va contro l'ideologia neoliberista e le politiche neoliberiste con le loro imposizioni. L'accordo NAFTA (North American Free Trade Agreement) favorisce i Paesi ricchi che propongono modelli economici a loro vantaggio e quindi non equi. Alcuni movimenti sono globalizzati, con sedi multinazionali e rapporti globali, e vogliono una globalizzazione più equa. Tuttavia, ci sono anche movimenti protezionisti, anti-immigrazione e nazionalisti che vanno contro la cultura globalizzata e promuovono l'autosufficienza decentralizzata e il localismo. Alcune correnti dei movimenti antiglobalizzazione adottano una politica "anti-egemonica" che si oppone al capitalismo, alla democrazia liberale, allo Stato e alle relazioni globali. Questi movimenti si concentrano meno sugli obiettivi materiali, economici e politici e più sulla sfida all'egemonia, intesa come supremazia morale e ideologica.anche il trasformismo è un concetto gramsciano, legato all'acooptazione = l'antiglob può essere trasformata ed assorbita dalla glob neoliberista. La cooptazione mira allo sviluppo sostenibile (sviluppo dell'economia in modo ecosostenibile) e al debito.3 Analisi dell'antiglobalizzazione Critiche ai movimenti antiglob: A. troppo eterogenei x essere 1 movimento (es componenti nazionalismo di destra, protezionismo di sinistra, conservatrici, alcuni vanno contro glob, altre non contro tutti i tipi, ecc. causano diversi approcci alla globalizzazione ma con punti comuni: li chiamiamo movimenti antiglobalizzazione perché racchiudono + movimenti); B. non hanno un sistema propositivo concreto pur essendo critici (perché frammentati, MA in realtà proposero programmi concreti e reciprocità commerciale, semi-protezionismo, energie alternative contro cambiamenti climatici; x altri critici invece la mancanza di idee concrete.

è positivo perchè la situazione resta aperta a cambiamenti anche dalbasso del movimento: quindi c’è un rapporto orizzontale, consensuale e NON gerarchico, MA studiare soluzioni alternative alle forme politiche può sottovalutare problemi legati a decisioni consensuali e portare allo stallo, imposizione e consenso. Inoltre si rischia la dittatura di insufficienza istituzionale quando c’è troppa informalità. Halliday: i cambiamenti globali x cui si battevano i movimenti sociali erano dovuti a politica ed economia e NON al loro intervento e, se i movimenti fossero decisionali, porterebbero allo stallo x la loro frammentazione); C. hanno un impatto limitato.

L’antiglob come alternativa politica. Come pensa Halliday, il potere NON è solo prendere decisioni, MA anche influenzare le scelte sui temi trattati. ÆI movimenti dei lavoratori nacquero esternamente alla politica tradizionale nacquero partiti politici x conquistare

diritti politici, economici e sociali. I movimenti antiglobalizzazione vogliono allearsi con i movimenti politici del mondo (come gli Stati antiimperialisti e anti-neoliberisti) in accordi di reciprocità commerciale. Ad esempio, Chávez, presidente del Venezuela (che ha cercato di prendere il potere con un colpo di Stato ma poi è stato eletto), ha bloccato le privatizzazioni, ha nazionalizzato le risorse energetiche del Paese e ha investito di più nella sanità e nell'istruzione. Ha proposto alternative socialiste alle forme neoliberiste del capitalismo attraverso alleanze internazionali (utilizzando il petrolio del Paese per scambi economici e ottenere assistenza sanitaria da Cuba) o accordi bilaterali con altri Stati, come l'Argentina, per aiuto reciproco e accordi commerciali. Il Venezuela è povero perché non utilizza gli incentivi di mercato. Cuba, invece, ha come obiettivi sociali l'istruzione gratuita, politiche pacifiste, alti livelli di assistenza sanitaria e livelli minimi di povertà. Paesi come Cuba e il Venezuela adottano politiche alternative al capitalismo neoliberista.eoliberismo è una corrente di pensiero economico che promuove la liberalizzazione dei mercati e la riduzione dell'intervento dello Stato nell'economia. I Paesi non allineati (Nam) sono un gruppo di nazioni che si sono unite per promuovere la cooperazione tra di loro e per difendere i propri interessi comuni, in particolare contro l'imperialismo. Entrambi i movimenti condividono una visione di giustizia globale basata sulla collaborazione democratica e sull'opposizione all'imperialismo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
25 pagine
11 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher KrazyGin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Nucera Sebastiano.