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SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI

Prof.ssa Emanuela C. Del Re

Modulo 1: La sociologia dei Processi Culturali

1. Cosa studia la Sociologia?

La sociologia è la scienza della società o, per meglio dire, è la disciplina scientifica che studia la società in tutti i suoi fenomeni, la cui rilevanza non ha solo valenza individuale ma concerne più persone. La Sociologia si interessa all'individuo in quanto soggetto sociale e in quanto attore che interagisce all'interno della società. La sua interazione porta alla nascita di comunità (piccole e grandi). Volendo individuare due concetti chiave della Sociologia, possiamo affermare che individuo e società sono certamente due tra i concetti più importanti; individuo come singolo attore sociale e società come gruppo interattivo.

Proprio per l'importanza che ha l'individuo è possibile studiarlo da un punto di vista sociologico, cercando di

comprendere i rapporti e le cause dei rapporti sociali, perché anche un singolo soggetto può aiutarci a capire quale impatto eserciti su di esso la società in cui vive, e viceversa quale incidenza abbia a sua volta il medesimo individuo nei riguardi della società.

Di norma la Sociologia prende in esame ampi gruppi di soggetti umani che interagiscono in un contesto sociale definito (un quartiere, un movimento, una comunità religiosa oppure politica, un territorio o contesti ancora più estesi) ed in un tempo possibilmente ristretto: per evitare che la distanza cronologica fra l'inizio della ricerca ed il suo completamento possa far mutar in modo significativo – per le variazioni intercorse nel frattempo – il quadro d'insieme dell'indagine, compromettendone l'affidabilità dei risultati.

2. Il pensiero sociale nel periodo dell'Illuminismo

Le condizioni storiche della nascita della sociologia

Nel corso del

XVIII secolo si creano lentamente in Francia le condizioni che porteranno allarivoluzione del 1789. Lo Stato era governato da una monarchia assoluta la quale aveva, nel corso dei decenni, un consenso sempre minore, da parte dei vari ceti della nazione, soprattutto da parte di quello borghese.

La collaborazione tra monarchia e borghesia era, quindi, venuta a mancare; la monarchia aveva in gran parte perduto le sue funzioni amministrative; la nazione era suddivisa in una pluralità di circoscrizioni territoriali con leggi e costumi propri; la corte costituiva sempre più, per la corruzione, il lusso e gli sprechi, un costo economico che i nuovi ceti non erano più disposti a sopportare.

La popolazione era suddivisa in tre ceti sociali o "stati": clero, nobiltà e terzo stato. Quest'ultimo era composto da tutte le rimanenti categorie sociali, professionisti, artigiani, contadini (la maggioranza viveva in condizioni di grande povertà), proletariato.

industriale (era una minoranza rispetto ai contadini perché la nazione non era grandemente industrializzata), borghesia. In Francia non vi era una grande unità all'interno dei singoli "stati". La nobiltà minore guardava con invidia alla borghesia ma era trattenuta dal dedicarsi alle attività economiche dalle tradizioni di casta che la volevano dedita solo all'attività militare. Lo stesso clero si suddivideva in alto clero, reclutato solo nelle file dell'aristocrazia, e basso clero, che viveva in condizioni economiche precarie. Pur in questa diversità di condizioni, nobiltà e clero erano entrambe categorie sociali improduttive in base ad una serie di privilegi feudali. La borghesia si andava sempre più sviluppando economicamente e sempre più appariva chiara la sua forza pur non godendo, essa, di alcun potere politico. La monarchia sempre più chiaramente appariva corrotta e inutilmente.sfarzosa. Negli ambienti intellettuali, composti nella grande maggioranza da nobili, si prendeva atto di questa situazione di disuguaglianza e si faceva appello alla RAGIONE per un suo superamento e per la costituzione di una società in cui ogni individuo avesse pari diritti e fossero aboliti i privilegi di ceto, che non avevano più alcun fondamento economico e sociale. Si può constatare come precisi mutamenti nella struttura socio-economica abbiano reso storicamente possibile il sorgere del pensiero sociologico. È da segnalare l'abbandono del principio filosofico che definisce la condizione dell'uomo facendo riferimento ad una presunta natura umana fissa e immutabile. Quando, invece, le strutture organizzative, politiche, economiche, si fanno più mutevoli nel tempo, dimostrano più chiaramente la loro formazione storica. Le specifiche situazioni storico-sociali sono:
  1. lo sviluppo dei modi di produzione: l'apertura di nuovi mercati e il
conseguente passaggio da un sistema produttivo – feudale – di carattere diretto personale ad un sistema –capitalista, industriale – in cui i rapporti si fanno più impersonali e indiretti ed è basato sul "calcolo razionale"; 22) mutamenti nell'organizzazione politica: a un sistema feudale basato su un potere assoluto, non sufficientemente efficiente sul piano organizzativo, strettamente collegato con quello religioso e su una pluralità di poteri locali personali e relativamente indipendenti ed efficienti, tende a sostituirsi un sistema politico basato su stati nazionali, il cui potere è sempre relativo – coesistendo con quello degli altri stati nazionali – ma più efficiente e centralizzato nella sua organizzazione, rispetto a quello medievale. Le nuove comunità locali sono ora legate da un rapporto di più stretta dipendenza allo Stato. 3) la fine dell'egemonia culturale del clero: basatosul postulato dell'ordine universale oggettivo (di cui la Chiesa era l'unica depositaria ed interprete possibile): ora la realtà è interpretabile da una pluralità di punti di vista "soggettivi" che dipendono dall'esistenza di stati e gruppi diversi nella società (il che è evidenziato dalla lotta che i maggiori Stati-nazione sostennero contro la Chiesa durante il periodo dell'assolutismo illuminato e dall'intento, da essi operato, di sostituire l'interpretazione religiosa del mondo con un'interpretazione razionale scientifica). 4) grande sviluppo delle scienze avutosi con l'era moderna: i grandi risultati raggiunti dalle scienze fisiche hanno fatto sorgere la speranza che anche la vita sociale e politica potesse essere fatta progredire scientificamente in un modo che non aveva precedenti fino a raggiungere una condizione prima nemmeno immaginabile. Ebbe inizio, così, una serie di progetti per.edificare la nuova Società su basi scientifiche e positivistiche. Storicamente la nascita della sociologia è da mettersi in relazione ad un evento significativo qual è l'illuminismo che, sgombrando il terreno da ipoteche e premesse metafisiche, da pre-condizionamenti di varia natura e da sistemi aprioristici, ha affermato il valore della razionalità, ha limitato la conoscenza ai soli fenomeni constatabili in via diretta e concreta ed ha messo le basi per il successivo emergere dell'approccio positivista, il quale esaltando il valore della conoscenza scientifica e la rilevanza dei fatti come fonte euristica (cioè di ricerca del vero) certamente ha segnato il momento più favorevole per la diffusione della nuova scienza sociologica. 3. La Sociologia dei Processi Culturali Con sociologia dei processi culturali si intende un particolare sviluppo della sociologia che studia la dimensione della cultura nei fenomeni sociali. Quanto la culturaun grande centro urbano. Questo processo di integrazione sociale è stato analizzato attraverso diversi concetti sociologici come la socializzazione, l'identità sociale e la mobilità sociale. La scuola americana ha contribuito allo studio dei gruppi sociali e delle dinamiche di potere all'interno della società. La scuola francese ha approfondito il concetto di classe sociale e le disuguaglianze sociali. La scuola tedesca ha invece focalizzato l'attenzione sulle istituzioni sociali e sulle relazioni di lavoro. Grazie a queste diverse prospettive, la sociologia è riuscita a fornire una comprensione più approfondita dei fenomeni sociali e a contribuire alla costruzione di una società più equa e inclusiva.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marilu1610 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Del Re Emanuela.